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Breve relazione di un incontro con una Ford avvenuta ai giorni nostri

– Posted in: Cultura, Storia

By Fabio Tessarollo (Tex)
Originally Posted Monday, September 27, 2004

Breve relazione di un incontro con una Ford avvenuta ai giorni nostri

…lasciamo l’asfalto a sud di dakhla, davanti a noi finalmente il nulla e 1400 km. da percorrere in quel vuoto assoluto possono apparire ora un’eternità.
L’occhio spazia l’infinito; non un segnale, non una traccia, non un anelito di vita.
D’un tratto all’orizzonte un riflesso sulle sabbie cattura la nostra attenzione: è un oggetto in movimento !
Trascorrono pochi istanti, curiosità ed angoscia combattono dentro di noi, ma è quanto basta per percorrere in un attimo a ritroso il corso della storia; in questo sogno a cavallo tra realtà e finzione veniamo raggiunti da uno strano veicolo che si arresta a pochi passi da noi.
Nell’incredulità generale notiamo che al volante siede un uomo, abito gessato e un foulard al collo. Spegne la macchina e si appresta ad uscire.
Il mio sguardo attonito incrocia quello altrettanto stupefatto di stefano; in preda ad un totale stato di allucinazione entrambe le bocche si spalancano per dar libero sfogo allo stupore esclamando: “la Ford!” …to be continued… …la ford è a due passi da noi, bella, fin troppo bella !
Non ricordo di aver visto una sagoma con delle linee così dolci e moderne tra i libri e le pubblicazioni che abbiamo letto a casa e che in copia ci siamo portati dietro.
Mi tuffo nel Land e comincio a rovistare in cerca del materiale; la prima cosa che trovo è “Schwiemmer in der Wuste”, sfoglio il libro alla ricerca di una o più foto che ritraggono Almasy, ma la macchina non è quella !
Quindi ne la Ford T ne la Ford A….
Il tempo di effettuare queste considerazioni e veniamo circondati da 4 fuoristrada Mercedes tedeschi apparsi dal nulla insieme alla Ford; contemporaneamente una specie di carro-attrezzi che ha percorso, anche lui come noi, l’asfalto a sud di Dahkla si ferma proprio qui, sul ciglio della strada dove siamo parcheggiati tutti quanti noi e saluta i componenti del team tedesco.
Cominciano a frullarci per la testa strani pensieri: dovevamo essere soli, anzi solissimi ed invece di colpo ci troviamo a dover rispondere alle domande dei tedeschi, che ancora impolverati e di ritorno da 10 giorni trascorsi nel gilf kebir ci chiedono spiegazioni circa le nostre intenzioni di viaggio e, soprattutto, ci ammoniscono sul fatto che tutta la zona è oggetto di studi e di ricerche.
Vista la piega della situazione, vengo chiamato in causa per via della lingua, ancora con i libri in mano; ora non mi rimane che sfoderare il mio miglior tedesco per rassicurare i teutonici e per fare in modo di evitare che, una volta raggiunta Dakhla e ancora sospettosi nei ns. confronti, potessero dare notizia della nostra presenza nel gilf al comando militare facendo avviando le ricerche del ns. gruppo.
Comincio a spiegare il perchè ci troviamo lì, il ns. interesse per la leggenda di zarzura, per le vicende di almasy, per la grotta dei tuffatori della quale siamo alla disperata ricerca; saltano fuori carte, libri, fotocopie, gps e tutto il materiale che ci siamo portati dietro, perfino una mia corrispondenza con l’ambasciatore italiano al cairo. Il mio interlocutore comincia ad interessarsi a noi e a tranquillizzarsi; mettendo mano alle carte e ai punti di rotta che ci siamo imposti e che abbiamo riportato sulla mappa e nel gps ci conforta della bontà della scelta dell’itinerario fornendoci ulteriori importanti utili “rivelazioni”. Chiede informazioni anche sulle scorte di acqua e gasolio di cui disponiamo. Le nostre macchine sono ben allestite, e se ne compiace. Lo ringrazio, e per farlo stare ulteriormente tranquillo gli do un mio biglietto da misita, gesto da lui molto apprezzato. Ma loro che ci fanno lì ? …e la Ford ?
Ci spiegano che hanno appena finito di girare un documentario sulla vita e le esplorazioni di Almasy, che la Ford utilizzata nel corso delle riprese con l’attore ancora a bordo l’hanno presa da un museo del Cairo e che il carro-attrezzi che gli ha raggiunti ha il compito ora di riportarla al cairo.
Da un’altra macchina saltano fuori il regista e due cineoperatori e l’incontro diventa amichevole e cordiale; noi siamo ancora a dir poco allucinati ma se la vicenda finisce a “pacche sulla schiena” per noi è tutto di guadagnato.
Al culmine dell’euforia ricordo che stefano ed io abbiamo buttato il naso in una delle mercedes 350 G, la più carica di plotter, gps e quant’altro, chiedendo addirittura di poterci interfacciare per scaricare i punti presenti nei loro archivi !!!
Stavamo chiedendo troppo, molte informazioni importanti ci erano gia state concesse, era tempo per noi di congedarci. Incuriosito per il film, chiesi ulteriori ragguagli sui tempi di produzione ed i canali di distribuzione. Non conoscendo l’esatta tempistica, il mio interlocutore mi disse di scrivegli al nostro rientro in italia dall’egitto, a tale scopo anche lui mi diede un suo biglietto da visita:
Prof. Rudolph Kuper
Barth Institut Colonia – Germania

Guarda il filmato dell’incontro

Note su alcuni modelli di produzione Ford

Ford T :
Leggendario modello costruito nel 1908, “di tutti i colori … purchè sia nera !” diceva Henry Ford. La ragione risiedeva nel fatto che non esistevano altre lacche differenti dal nero che asciugassero compatibilmente ai tempi della catena di produzione senza causarne rallentamenti o ritardi !
Solo nel 1926 questo problema venne superato con l’utilizzo di nuove vernici che permettevano di accontentare i desideri dei clienti di ricevere le loro nuove autovetture anche con colori personalizzati differenti dal nero.


La Ford T fu detta anche “Tin Lizzie” e venduta in oltre 15 milioni di esemplari in tutto il mondo in molteplici versioni differenti. Nel 1911 venne importata anche in Gran Bretagna e già nel 1919 su 100 automobili circolanti il 40% erano Ford T.
Successivamente venne commercializzata anche in Canada, Danimarca, Spania, Brasile, Argentina, Giappone e Italia.
Venne utilizzata per spedizioni sahariane da parte degli inglesi, dei francesi e degli italiani su tutte le piste allora presenti in africa, soprattutto per la robustezza e l’affidabilità, nonchè per la facilità di reperimento di parti di ricambio.
Nel corso della I guerra mondiale venne adattata anche a veicolo per medio trasporto ed ambulanza, e perfino a locomotiva trainante due vagoni che trasportavano sessanta soldati cadauno su un tratto a scartamento ridotto a Dar es Salaam!
dati tecnici:
motore 4 cilindri a benzina
raffreddamento ad acqua
potenza iniziale 22 hp poi ridotta a 20hp a 1.800 giri per ridurre il consumo di carburante.

Prestazioni:
da 0 a 32 km/h. in 8,5 sec.
da 0 a 64 km/h in 32,9 sec.
trazione: cambio a 2 rapporti + retromarcia
gomme: anteriori 762×76,2 mm., posteriori 762×88,9 mm.
dal 1925, su richiesta : 4.40×21
altezza da terra: 30 cm.
consumo stimato : 9,91 litri per 100 km.
consumo su piste sahariane : da 20 a 30 litri per 100km.

Ford TT
Modello esportato in egitto tra il 1926 e 1927, conosciuto come Sand Car con un terzo assale unito al centrale tramite un cingolo.
Cambio a 4 rapporti + 2 retromarcia
consumo su pista: 70 litri per 100 km.

Ford A:
Il successo della Ford T convinse Henry Ford a progettare un nuovo modello, più “tecnologico e confortevole”. Nel maggio 1927 venne consegnata la Fort T nr. 15.000.000, poi la produzione si concentrò sul nuovo modello A presentato in molteplici versioni, limousine, coupè, sport-coupè, due porte, quattro porte, ecc.

Presto venne utilizzato anche nel sahara ed impiegato con successo nelle spedizioni di Bagnold, Almasy e P.A. Clayton.

Il modello noto in Gran Bretannia come AA aveva le seguenti caratteristiche:
dati tecnici:
motore 4 cilindri a benzina
cilindrata 3.286 ccm
raffreddamento ad acqua
potenza 24 hp a 2.200 giri
peso: 1.075 kg.
prestazioni:
velocità massima 97 km/h.
accelerazione da 0 a 80 km/h in 17 sec.
trazione: cambio a 3 rapporti + retromarcia
gomme: 4,75×19

Bagnold nel 1930 utilizzò pneumatici 5 1/4 con pressione di esercizio a 34 lbs poi su sabbia ridotta a 15-20 lbs; Almasy nel 1933 pneumatici Dunlop con larghezza 23 cm. con pressioni a 20 lbs ( 1,43 bar ), poi utilizzate successivamente anche da altri.
consumo: 8 litri per 100 km.
consumo verificato da Bagnold su sabbia: da 19,5 litri per 100 km.

Ford Y:
La crisi economica degli anni 30 convinse Ford a proporre sul mercato un nuovo modello capace di contenere quanto più possibile il costo di acquisto e di esercizio.
Nacque così il modello Y; la costruzione cominciò in ottobre e già nel febbraio del 1932 si poterono presentare i primi 16 prototipi della Ford Y.
Al successo riscontrato seguirono immediate esportazioni, in Gran Bretannia, Spagna, Australia, Giappone. Nel 1933 venne costruita anche presso gli stabilimenti di Colonia in Germania, ma il vero significativo successo lo ebbe in Gran Bretannia.
Perfino Almasy, che sulle prime rimase assai perplesso quando la vide esposta nel corso di una esposizione tenutasi al Cairo, poi dovette ricredersi per le prestazioni eccellenti che la stessa sfoderava sulla sabbia. Nel corso di una spedizione nel deserto libico con l’impiego di due Ford A e la nuova Baby Ford Y, egli ne ebbe la riprova: le due Ford A, affette da gravi problemi di consumo dell’acqua in condizioni di guida estrema sulla sabbia e da malfunzionamenti della trazione, vennero abbandonate; con la nuova Ford Y, rivelatasi molto più affidabile, Almasy potè invece arrivare a raggiungere l’oasi di Siwa .

dati tecnici:
motore 4 cilindri a benzina
cilindrata 921 ccm
raffreddamento ad acqua
potenza 21 hp a 3.400 giri
prestazioni:
velocità massima 90 km/h.
accensione: con batterie 6 Volt
trazione: cambio a 3 rapporti + retromarcia , seconda e terza marcia sincronizzate
gomme: 4,50×17, pressione 1,2-1,4 bar.
altezza da terra: 230 mm. !!!
peso: da 675 a 700 kg.
serbatoio da 30 litri di carburante

 

 

 

 

Tutte le foto in grigio sono tratte da :
Die Erschliessungen der Sahara durch Motorfhrzeuge 1901-1936
autore: Werner Noether
editore: belleville Verlag Michael Farin
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