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Marchiatura dei Dromedari nel Sud Tunisino

– Posted in: Cultura, Storia, Usi e Costumi

By Marino – al bahary
Originally Posted Sunday, July 18, 2004

 

Scheda Oggeti Etnologici

 

Marchiatura dei Dromedari nel Sud Tunisino

DES EXEMPLES DE MARQUAGE DES DROMADAIRES DANS LE SUD TUNISIE

Quando i piccoli di dromedario superano il 3°-4° mese di vita, il proprietario della mandria si appresta a marchiarli con il simbolo corrispondente al disegno di base che contrassegna la propria tribù (qabila).

Accanto al marchio di base incide sull’animale un ulteriore segno che prende il nome di lašf che contrassegna il suo clan (‘erš ) e la sua propria famiglia (‘aila).

Il piccolo, dopo avergli legato le zampe, é coricato su un fianco per eseguire la depilazione della parte interessata con una lama tagliente. Nel frattempo il ferro per marchiare (minwar) é già stato introdotto nella brace affinché diventi rovente.

Con manovre rapide e precise il pastore esegue la marchiatura, liberando subito dopo l’animale, che ritorna a maggior diritto, di proprietà nella mandria.

Questa pratica assume spesso il carattere mistico di una cerimonia, momento di affermazione della proprietà nella cultura pastorale, in cui la tesaurizzazione si esprime con l’aumento del numero dei capi di bestiame. In seguito, nel caso di vendita a differente tribù o famiglie il marchio viene modificato con nuove aggiunte di simboli. Il simbolo, marcato a fuoco sull’animale diventa per questo automaticamente un documento valido a tutti gli effetti legali per la storia progressiva del capo di bestiame.

La marchiatura assume una connotazione che si lega ai differenti proprietari che il dromedario ha avuto nel corso della sua vita. Il simbolo marchiato diventa una carta identificativa, una icona dai molteplici significati nella quale è possibile leggere la storia dell’animale i suoi percorsi e quelle caratteristiche che aggiungono note negative o positive al valore sul mercato dell’animale.

Queste note si legano strettamente alle caratteristiche delle differenti tribù o famiglie di allevatori più o meno capaci e sensibili alla cura amorosa dei loro animali, alle loro capacità professionali, ed anche ai diversi percorsi di transumanza che storicamente appartengono alle diverse tribù del deserto per la differenza di qualità e abbondanza di foraggio delle zone dei pascolo e per molte altre caratteristiche che contrassegnano il comportamento stesso del proprietario e del pastore. Tutte queste e altre ancora, possono essere la pietra angolare sulla quale appoggia la valutazione d’insieme della tribù, della famiglia, della mandria, ed infine del dromedario.

Infine il marchio sul dromedario svolge la fondamentale funzione di riconoscimento di appartenenza del soggetto anche a distanza. Durante l’estate, quando questi animali sono lasciati liberi di pascolare nel deserto, essi compiono lunghi spostamenti da un pozzo all’altro, ove li attendono i pastori per l’abbeverata e dove questi possono controllare il loro stato di salute. In caso di necessità risulta facile, tramite il marchio, risalire al proprietario, che potrà essere informato sulle condizioni dei suoi animali.

 

Parti del dromedario sulle quali viene posto il Marchio

Marino Alberto Zecchini

Exspert Ethnologue

Mebres du

MUSEE DEL LA MEMOIRE DE LA TERRE-TATAOUINE

Tel. 00216.75.850244

Curatore dei:

Musée du festival International du Sahara de Douz-1993-2001

Musées du festival International du Ksur Tataouine-2002

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