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Algeria – Djanet e il Tassili’n’Ajer

– Posted in: Africa, Nord Africa, Resoconti di viaggio

By Robogabraoun
Originally Posted Saturday, September 30, 2000

DJANET ED IL TASSILI’N’AJER

A cura di RoboGabr’Aoun

E’ da decine d’anni chiamata dagli europei la “perla del deserto”.

Dista centinaia di km da qualsiasi altro centro sia a nord e sud, sia ad est ed ad ovest.

E’ un raggruppamento di case a circa 1000 metri d’altitudine. Tutte le costruzioni sono abbarbicate sull’erta di una scarpata,sui contrafforti del Tassili.

La pianura sottostante, preziosa perché fertile,viene utilizzata solo per le coltivazioni,decisamente lussureggianti se si tiene conto della latitudine.

La città è suddivisa in quattro quartieri o sobborghi:El Milhan, Adjahil, Azelouaz e Tin Khatama.

Le sue origini affondano nella notte dei tempi.

La storia certa risale alla fine dell’800 ed alle guerre coloniali; la sua posizione strategica,proprio all’imbocco della catena del Tassili,ne fece una preda ambita dei Francesi, una volta che essi superarano la cortina di In Shala.

Occupata dai Francesi fu nuovamente assalita dai Senussiti (e nelle battaglie che ne seguirono morì De Foucauld,a Fort Chalet,al sommo dell’abitato).

Fort Chalet,che prende il nome di un comandante Francese, è visitabile: pare che sia ancora visibile il foro del proiettile che uccise il prete amico dei Nomadi…Ma non so se sia vero…

Djanet è salita agli onori della cronaca nel 1951 una spedizione guidata da Lhote scoprì nelle zone circostanti una grande concentrazione di pitture rupestri.

Nel 1972 il Governo Algerino dichiarò l’area Parco Naturale, e dal 1985 tutto il Tassili n’Ajer è tutelato dall’Unesco.

E’ proibito l’accesso all’area senza autorizzazioni e guide ufficiali, piuttosto care.

Rivolgersi all’Onat,ente delegato alla salvaguardia del luogo, od alle agenzie turistiche.

Le stesse guide sono inflessibili nel far rispettare la selva di divieti ed obblighi che investono coloro che si avventurano in questo paradiso di sabbia ed arenaria.

Itinerario per i maggiori siti:

Djanet-Tafelalet, a 15 km dall’abitato.Risalire la gola che consente l’accesso all’altipiano in 400 mt. di dislivello.

Subito oltre l’akbha si trovano i siti di Tamrit,Sefar,Jabbaren ed altri.

A Tamrit c’è la foresta di cipressi(ovviamente pietrificata) che ha un’età di circa 4000 anni.

Gole e precipizi spaventosi,”dita” di arenaria che si slanciano verso il cielo…mozzafiato!

Si sfiorano i 2000 metri d’altitudine.

A Tan Zoumaitak vi sono invece interessanti graffiti,stile Mathendousc in Libia.

A Sefar un immenso labirinto di canyon,gole e torrioni,in cui è facile smarrirsi,ci accoglie.

I Tuareg credono che questa zona,in particolare Sefar,sia luogo di abitazione degli djenoun,spiriti maligni,così come la montagna di Idinen a nord est di Ghat,in Libia….Le forme bizzarre della roccia,dovute all’erosione prima dell’acqua poi eolica,sicuramente ha aiutato gli indigeni a dare al luogo un’aura di magìa…

Nei siti del Tassili n’Ajer si ritrovano tutte le fasi della pittura rupestre,dalla Grande fauna selvaggia,al Bovidiano,dalle Teste Rotonde alla fase Camelina….

A differenza dell’Akakus i siti del Tassili non sono avvicinabili in auto:occorre compiere delle marce di avvicinamento ai siti.Le strutture per campeggiare ed i vettovagliamenti vengono di norma trasportati con i 4×4 fino a Tafelalet,poi caricati su muli o asini,condotti da assistenti delle guide Tuareg.Gli asini solitamente percorrono itinerari diversi da quelli che vengono fatti compiere ai turisti,di solito più ripidi e meno adatti alla quadrupedia.Ma,la sera,si ritrovano nelle aree prestabilite,dove forniranno tutto il necessario per rendere il più comodo possibile il campo.

Un circuito di 7 giorni può toccare i siti di Tamrit, Sefar, Tin Tazarift, Tin Aboteka, Tin Kani, Jabbaren, Inaouanrhat, con partenza e ritorno sempre da Djanet.

Lo stesso circuito, molto meno approfondito, può richiedere anche solo 4 giorni,prediligendo solo le opere di maggior interesse ed andando decisamente di corsa…

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