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GILF KEBIR SIWA

– Posted in: Africa, Nord Africa, Resoconti di viaggio

By srex
Originally Posted Wednesday, April 18, 2012

 

GILF KEBIR SIWA

Febbraio 2012, si parte; la strada asfaltata, buona salvo alcuni brevi tratti, arriva fino a Bir Abu Minqar che si sta trasformando in un’oasi modernissima con impianti di irrigazione di tipo industriale, aumentando sicuramente la produzione agricola ma lasciando i livelli di occupazione come sono; ogni anno che passa nuove strade cambiano itinerari e modi di viaggiare.

Quando comincia il fuoristrada abbiamo qualche insabbiamento, dovuto al pieno carico, bagagli personali piu’ 12 giorni di viveri, acqua e benzina.

Al momento (febbraio 2012) le norme prevedono che dal parallelo 27 al parallelo 23 il gruppo fino a 10 persone sia scortato da un ufficiale dell’esercito per il controllo della rotta, e da una pattuglia della polizia di 4 agenti per la protezione; da 11 persone scatta una pattuglia di polizia in piu’ con relativi costi.

Dal parallelo 23 al parallelo 22 (confine con il Sudan), gli agenti di polizia raddoppiano, e non oso immaginare cosa succeda se uno volesse andare in Sudan o Libia.

Lo stesso corrispondente egiziano parlava di grandi difficolta’ per avere tutti i permessi (esercito, ambiente, turismo …), figuriamoci per uno straniero…; forse anche per questo lungo l’itinerario non abbiamo trovato nessuno, pur tagliando la stessa pista in diversi punti.

Questi vincoli ci fanno scendere e risalire il passo Aqaba, e si potrebbe fare tutto con 2-3 giorni di meno, ma puo’ darsi che il programma originario prevedesse il passaggio a sud del Gilf Kebir, con visita alla grotta di Shaw, e quindi con piu’ km e piu’ tempo per percorrerli.

Dopo 1800 km circa di traccia GPS, Siwa conclude il viaggio in fuoristrada ed e’ un piacevole momento di relax, si ritrova l’asfalto e si torna al Cairo.

Lungo l’itinerario troviamo fenomeni naturali tipo legno fossile, silica glass, tubicini vetrificati, fossili marini…; ovviamente pitture rupestri e graffiti un po’ dappertutto, e non soltanto nelle grotte piu’ famose.

Tempo bello, ma vento freddo per tutto il viaggio, 8-9 gradi in tenda al mattino.

Poi ancora qualche giorno lungo il Nilo per rivedere l’Egitto classico e godersi un anticipo di primavera; nessuna percezione di pericolo, egiziani molto cordiali e contenti di vedere turisti, anche se i venditori sono piu’ accaniti del solito, per mancanza di clienti.

Segnalo poi le migliori guide cartacee della zona, quelle di Alberto Siliotti, Gilf Kebir National Park + le oasi + Map of Western Desert: soprattutto la mappa e’ ottima e utilissima perche’ riporta i nomi corretti delle varie localita’ e anche le piste principali; su internet si trovano nomi storpiati introvabili e punti gps completamente sbagliati, inoltre alcune localita’ come Sugar Loaf o Red Lions non sono univoche, ma ce ne sono diverse a distanze anche notevoli, e quindi non sono punti di riferimento affidabili.

 

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