Sahara.it

Sahara.it

il sito dedicato al sahara, alle sue genti ed ai suoi viaggiatori

Grand Erg di Murzuk

– Posted in: Africa, Nord Africa, Resoconti di viaggio

By Sahara.it exclusive
Originally Posted Tuesday, October 25, 2005

 

Murzuk

Diario di viaggio dal 21 Aprile al 4 Maggio 2003

Organizzazione del viaggio

Affrontare, così, da “noi”, l’erg di Mourzouk, non è precisamente l’idea di un viaggio riposante, rilassante, per riempire uno spazio di tempo tra un periodo di lavoro e l’altro, ma è un impegno, quasi una “scommessa” con noi stessi, una sfida. La sfida è stata raccolta: ci siamo, le macchine, le Toyota, il Payero, il Defender, sono puntate, le uova di Pasqua sono state rotte e mangiate, le sorprese (sappiamo bene che non sono quelle dell’uovo) ci si presenteranno via, via.

Siamo sbarcati ieri l’altro a Tunisi, abbiamo dormito a Ben Guerdane, abbiamo mangiato (mangiato?) dei panini lungo le grandi piste d’asfalto, dritte come spade, delle autostrade dalla Tunisia alla Libia. Abbiamo imbarcato Hasmil, dignitoso poliziotto turistico libico, scuro e barbuto, come ogni buon poliziotto turistico libico; abbiamo serenamente trascorso quattro ore in dogana per preparare i documenti non fatti prima per la macchina di Cip e Ciop. Siamo in Libia e per adeguarci all’ambiente mangiamo panini “etnici” con tonno e harissa e via, si parte. Però non siamo degli sprovveduti qualsiasi; così, alle 19:45, ci fermiamo a Gariat, e, dopo aver goduto, letteralmente goduto, un buon caffè su una terrazza ventilata di un ristorante, ci facciamo portare del buon cous cous e decidiamo di fare campo poco più avanti.Poco dopo le sette di mattina siamo a Brak ( 1480 km da Tunisi ) e, arrivati a Sebha, cerchiamo la polizia per farci dare il permesso di rimanere sei giorni nel sud della Libia. L’ufficio chiude alle 13:30, e Hasmil ci è di prezioso aiuto. La sua presenza è una garanzia, senza di lui chissà quanto tempo avremmo perso, se mai ci fosse stato consentito di passare.

21 Aprile 2003: Da Sheba , dove abbiamo trascorso la notte, ci trasferiamo a Traghan , 140 km di asfalto, (1697 km da Tunisi) quì avrà inizio la nostra avventura. Al distributore si acquista pane e acqua, in paese, nel pomeriggio, i negozi sono chiusi. Riempimento al distributore (wpt 001) di 200 litri di carburante, svolta a sinistra (wpt 002). Acquisto di verdure e frutta fresca al mercato (wpt 003). Svolta in una piccola, ma importante strada a destra (wpt 004). Curva secca a sinistra (wpt 005). A destra al wpt 006, entriamo nel villaggio, sgonfiare le gomme. Wpt dal 006 inizia la sabbia. Le condizioni meteo non sono le migliori, vento che solleva la sabbia e caldo umido a 37°C. La prima duna al wpt 009 ed il campo, dopo 74km al wpt 011. Prosecco Time in ritardo, alle 18:00. Fine della prima tappa

Secondo e Terzo Giorno

Secondo Giorno Partiamo alle 08:30 con già un gran caldo. Iniziano dopo pochi km le dune che via via diventano sempre più alte, tratti di sabbia molle ci costringe a sgonfiare ulteriormente. Il terreno tutto sommato non è male e riusciamo a percorrere 124 km

Terzo Giorno

Le dune sono già molto alte, i passaggi diventano insidiosi tra barcane e contropendenze sui bordi dei catini. Un inconveniente meccanico al Toy, ci fa perdere molto tempo ed alla fine la tappa giornaliera è di soli 42 km.

Wpt e Traccie pubblicati nella rivista Sahara Itinerari e Passioni

SI&P

Quarto Giorno Altro inconveniente tecnico, il Mitshu deforma il serbatoio ostruendo la canna che permette il deflusso del carburante. Smontaggio del serbatoio e intervento al tubo ostruito. Le dune sono insidiose, cerchiamo i passaggi migliori ispezionandoli a piedi.

Cratere di sabbia: la foto in basso è stata scattata dal wpt 086 e mostra un gigantesco cratere di sabbia evidenziato nella foto Landsat (Freccia nera inferiore).

Campo al wpt 107 Km79

Giornata dedicata all’esplorazione delle valli interdunari. Molti paleosuoli con reperti paleo e neolitici Nessuna traccia di pneumatici o resti recenti. Passaggi tecnici ed, in alcuni casi pericolosi. KM 100 campo al wpt 105 Fino all’ultimo l’erg impegna le nostre energie alla ricerca dei passaggi e al disinsabbiamento dei mezzi. Contrariamente a chi vuole il verricello superfluo, nel deserto di sabbia, la sua presenza ha risolto molte situazioni delicate, lo stesso vale per le piastre e le strops, lunghe, molto lunghe…

La mattina successiva si riparte felici, come sempre, con calma, alle nove. Cip e Ciop sono aiutati ed incoraggiati dal loro Angelo Custode, oggi come durante tutto il resto del viaggio. Alle 9:30, dopo aver superato una duna bellissima, di quelle che ti fanno sentire come sospeso tra cielo purissimo e polvere d’oro cosparsa di minutissimi diamanti che brillano sotto i raggi tangenti del sole, un manto imperiale, la macchina di Bit Bruciato emette una travolgente fumata bianca. Di gioia? Macché, di disperazione. A forza di prendere botte, nonostante le epiche e perpetue spalate di sabbia fatte da Van Damme che, convito di spianare il Mourzouk, si accaniva sulla cresta di tutte le dune per aprire dei varchi, il serbatoio si è incazzato ed il galleggiante non pesca più il gasolio. E allora? Allora, meccanici al lavoro! Smontare, riparare, rimontare! Bisogna approfittare delle incazzature altrui, sorridere, cantare, preparare una mitica insalatona di verdure fresche, tonno, formaggio, olio extra vergine, sale, pepe, nonostante il sole esagerato. Mitica, splendida, freschissima, saporitissima insalatona, voluta ed in gran parte realizzata da Positivo (Positiva ed io eravamo impegnate in una partita infinita!), che ci rende di buon umore e ci fa godere di una marcia veloce, tra dune e gassi, fino a sera. Fino all’immancabile sosta prosecco! Campo! (wpt 105).

Prima di cena io e l’Uomo Ragno andiamo in perlustrazione per verificare i passaggi per la mattina. Non ne troviamo, siamo imbottigliati, completamente circondati da catini simil-vulcanici. Ceniamo, brindiamo ancora, ci stendiamo sotto un cielo illuminato da migliaia di stelle.

La mattina dopo ci accorgiamo che quello che avevamo notato la sera prima era vero: siamo circondati da catini simil-vulcanici, e che catini! Cerchiamo un passaggio e, tra un gassi e l’altro, troviamo dei paleosuoli con una grande quantità di punte di freccia, bellissime, troviamo macine, mole, conchiglie, perline d’alabastro, uova di struzzo fossili. Ci buttiamo a fotografare, proseguiamo, più avanti ne troviamo ancora, ancora. Percorriamo 120 km, guardiamo, troviamo, fotografiamo, cataloghiamo. E’ quasi sera, eravamo partiti alla ricerca di una via di uscita e, nonostante che più volte nel corso della giornata l’Uomo Ragno con la supervisione di Positivo e di Angelo Custode, suoi fidati consiglieri, avesse guardato cartine di vario genere e foto satellitari di genere vario, ci troviamo esattamente al wpt 105, quello di ieri sera. Decidiamo di partire in perlustrazione a piedi, per cercare un passaggio. Partiamo tutti, eccetto Ciop e l’Uomo Ragno, ci muniamo di macchine fotografiche e borracce d’acqua. E’ il tramonto, i colori sono straordinari, l’intera gamma dell’arcobaleno, un grande arcobaleno a 360° ci avvolge in un bozzolo, come nascessimo nuove farfalle alla vita……e troviamo il passaggio. Eccome se lo troviamo! Superiamo dune, catini, calcoliamo pendenze, ci sorregge un’energia straordinaria. Ed ecco il passaggio, tra due catini, in forte contropendenza, possiamo passare nel gassi successivo. E’ un passaggio fattibile. Siamo felici.

Torniamo al campo tutti assieme, uno in fianco all’altro, per segnare con le orme dei piedi il passaggio migliore che seguiremo domani. Arriviamo al campo che è già buio, il Prosecco, manco a dirlo, ci attende al fresco, la cena è pronta, preparata da Ciop. Che altro volere?

La mattina, alle sette, l’alba ha incendiato, letteralmente incendiato le grandi dune, sembrano un universo in fiamme, un vero mare di fuoco. Seguiamo le orme di ieri, il gassi è veloce anche se c’imbattiamo in pozze di fech fech, il maledetto borotalco del deserto che, se non sai muoverti bene t’ingoia come un piumino nella cipria.

Ormai siamo fuori, siamo fuori dalle dune pericolose, dalla parte più intima di questo straordinario erg, l’impero delle sabbie, il dominio del deserto, l’Edeyen di Mourzouk. Abbiamo doppiato il Capo, possiamo dire che ci siamo misurati con il grande cuore, il grande mistero del Sahara. Usciamo dall’erg a 110 km dall’ultimo campo.

Infoviaggio

Anche lui oggi può dimostrarci rispetto.

Filmato di 20 min. 30 Mb

 

0 comments… add one

Leave a Comment