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Mali LIVE!

– Posted in: Africa, Nord Africa, Resoconti di viaggio

By sahara.it exclusive
Originally Posted Wednesday, March 16, 2005

Dal 12 Marzo, utilizzando l’ Inmarsat Live Tracking Service potremmo seguire lo spostamento di un gruppo che percorrerà il tratto da Timbouctù al pozzo di Timetrine e ritorno.

Il sistema, fornito da Touratech Italia, permetterà di osservare la posizione dei mezzi, aggiornata ogni mezz’ora.

Una breve descrizione del percorso verrà pubblicata ogni sera.

Report dettagliato al rientro del gruppo.

Per accedere alla pagina della mappa aggiornata inserite il login:

Username africa

Password mali

Cliccate questa riga per visualizzare la posizione sulla mappa

Possono essere inviati SMS gratuiti al gruppo attraverso la pagina seguente:

Clicca qui per inviare SMS gratuiti

Nel campo TO, inserite il segunte numero; 31524339 SENZA cancellare il prefisso (8816)

Il numero che apparirà quindi sarà 881631524339 Ricorda di firmare l’SMS, altrimenti non sarà possibile riconoscere il mittente.

Testo di Fabio Tessarollo

Collegamenti Stefano Laberio Minozzi

Gli altri giorni… Un problema al cambio di un Toyota sposta le auto da un meccanico all’altro finchè quello buono esegue la riparazione a regola d’arte. In questi giorni i “turisti” visitano tutto quello descritto nelle migliori guide, dalla falesia di Bandiagare a qualche grotta che non ricordo il nome (!). L’appuntamento è al loro rientro per una descrizione più particolareggiata e l’esposizione delle immagini del viaggio. Grazie a tutti!



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Martedì 22 Marzo 2005 h12:00
Raggiunta la pista Tessalit-Gao, la marcia riprende più spedita. Iniziano anche gli incontri con i primi mezzi a motore e le pattuglie dei militari, si calcola di arrivare al primo distributore con i vapori di gasolio… h18:00 infatti, la spia del carburante non segna più, in ogni caso sull’asfalto non ci sono problemi. L’ambiente ritorna chiassoso come di consueto in Africa nera, il viaggio prosegue con toni più distesi, da turisti…



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Lunedì 21 Marzo 2005
h 12:30 La decisione è definitiva, l’itinerario viene modificato per raggiungere nel percorso più breve Mopti. Il consumo esagerato dei giorni scorsi ha troppo ridotto le scorte di carburante. Il terreno è di nuovo peggiorato, il labirinto di piccoli montarozzi e la sabbia molle continua a mettere a dura prova la resistenza dei piloti. Una traccia più marcata delle altre, porta velocemente al forte di Ti-n-Etissane, oramai ridotto a rovine, la copertura è crollata lasciando i muri perimetrali come scheletro a guardia del deserto dei Tartari. Secondo la mappa, da questo punto si dovrebbe aprire un corridoio più facilmente percorribile verso la BidonV. E’ così è, acceso il computer, Ozi ricalcola velocemente la nuova rotta, in pochi minuti ci portiamo su di un piattone che ricorda il Taffassasset. A 20 km dalla pista principale del Tilemsi, decidiamo i fare il campo in un luogo riparato, trattandosi questo di un territorio molto “trafficato“.

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Domenica 20 Marzo 2005
Finalmente è cambiato il terreno, bassi cordoni di dune e i rilievi del Timetrine spezzano la noia di un terreno troppo imegnativo. Le sabbie adagiate ai pendii di arenaria erosa, ricordano panorami di altri viaggi. Lungo il percorso ancora nomadi. Nessuna noia alle auto ma il livello del carburante è sceso troppo, la decisione è presa, domani scenderemo sulla valle del Tilemsi per dirigere con un percorso più corto verso Timbouctou. Dimenticavo, .bionsky è a letto con l’influenza…



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Sabato 19 Marzo 2005
Arrivo alle 12:00 ad Araouane, un piccolo villaggio di una ventina di capanne e una popolazione molto ospitale, è la consolazione di un percorso cosparso da piccole dunette con un’infinità di ciuffotti d’erba. Una gomma squarciata è stata buttata e un’altra foratura è il bilancio della giornata. Una lenta Azalai costituida da almeno 70 cammelli fa da sfondo alla calda giornata. Nel pomeriggio il terreno migliora leggermente, tanto da sollevare il morale che vedeva tutto il viaggio con medie troppo basse. Al campo il bilancio dei consumi non risulta confortante, non più di 5 km/l, nei prossimi giorni il monitoraggio dei consumi sarà indispensabile. Campo al wpt E33.

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Venerdì 18 Marzo 2005 Partenza da Timbouctou di buon mattino, le auto sono stracariche di carburante. Il territorio non è tra i migliori, il terreno è costituito da ciuffi d’erba e sabbia molle. Lungo il percorso molti ciuffi, cammelli e cammellieri ma nessuna Azalai. Campo ventoso e temperatura sempre alta. Da oggi si procede scrutando l’orizzonte con circospezione, la zona infatti potrebbe riservare incontri poco simpatici. Per seguire su mappa il percorso previsto scarica i wpt della pianificazione: Scarica i wpt, campo al wpt E19. Domani si prevede di arrivare al pozzo di Araouane

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Giovedì 17 Marzo 2005 Percorrendo una pista impolverata e sconnessa, alle 12:00 il gruppo raggiunge Timbouctou. Il caldo costringe il rifugio nell’hotel della città dove, al fresco, viene consumato un lauto pranzo. Anche quì il gsm funziona e il numero dei turisti presenti è inaspettato. Il pomeriggio sarà dedicato ai controlli meccanici e alla scorta di viveri e acqua in previsione dell’ingresso del deserto in direzione Taoudenni

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Mercoledì 16 Marzo Con una certa distrazione si passa Ras El Ma, senza pensare che il controllo di polizia era obbligatorio, così vengono perse tre ore preziose al commissariato a controllare i documenti… Il lago Faguibine è un po deludente, non una goccia d’acqua, non un riflesso sulla superficie. Il caldo è insopportabile e le bibite calde… Domani saremo a Timbouctou.

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Martedì 15 Marzo 2005 La giornata prevede l’avvicinamento a Timbouctou, la marcia procede senza imprevisti tra pista e fuoripista. Campo a N 16°6,0995 W 4°9,408

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Lunedì 14 marzo 2005 Giornata dedicata alla esplorazione fluviale… Con le imbarcazioni locali nei meandri nedl fiume Niger reduci dal banchetto serale ospiti di Djerome. Ripartiti nel tardo pomeriggio, campo vicino all’acqua N 15°7,250 W 3°53,228

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Sabato 12 Marzo 2005 – Domenica 13 Marzo 2005

Il volo arriva in orario a Bamako. Le auto in trasferimento da Nouachott sono puntuali ad attendere in aeroporto il resto del gruppo. L’ultimo allestimento delle auto prevede l’installazione del localizzatore e degli altri strumenti di navigazione. Subito in marcia verso la prima tappa, il percorso è veloce fino a Segou, da quì su pista lungo il fiume con i tipici paesaggi, pastori e barche di pescatori, prnottamento dopo un uadi notturno con l’acqua alle portiere. Biafarabè offre una magnifica moschea di fango come molti altri piccoli villaggi lungo il fiume. La temperatura è elevata, vicino ai 42° ma non ci sono molte zanzare. Lungo il percorso molti termitai giganti. Appuntamento con Djerome che stà preparando un’accoglienza per i vecchi amici a Savarè distante 10 km circa da Mopti. Il ‘normale’ telefonoGSM funziona. Oggi il localizzatore è stato disattivato, domani ci sarà una pausa con escursioni in canoa lungo le ramificazioni. Di nuovo operativo mercoledì.

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The Sudanese Republic and Senegal became independent of France in 1960 as the Mali Federation. When Senegal withdrew after only a few months, what formerly made up the Sudanese Republic was renamed Mali. Rule by dictatorship was brought to a close in 1991 with a transitional government and in 1992 when Mali’s first democratic presidential election was held. After his reelection in 1997, President Alpha KONARE continued to push through political and economic reforms and to fight corruption. In keeping with Mali’s two-term constitutional limit, he stepped down in 2002 and was succeeded by Amadou TOURE.



“Il sale viene dal Nord, il denaro dal paese dei Bianchi, ma la parola di Dio, il sapere ed i più bei racconti che sia dato di sentire giungono da Tombouctou !”

… ai primi dell’ottocento ancora nessun bianco era riuscito a raggiungere Tombouctou.

Prima del 18 agosto 1826 la città era ancora sconosciuta agli europei; i riferimenti erano basati solo su antichi resoconti di viaggio, tra i quali quelli dello storico Ibn Battuta del 1350, di Malfante nel 1445 e di Leone l’Africano nel 1550 erano sicuramente i più apprezzati.

Incredibili storie e fantasiosi racconti avvolgevano nel mistero le sorti di quella che fu l’antica capitale del leggendario regno Songhai che, almeno fino al XV secolo, diede rinomanza e lustro di sé, con la sua profonda cultura, i suoi fiorenti commerci, la sua stabilità politica.

Si narrava che le grandi carovane provenienti da nord scambiassero lì – con oro, zanne d’elefante, penne di struzzo e schiavi – il ferro, il sale, i fucili, la polvere da sparo, il tabacco, l’oppio, le spezie ed i profumi che avevano portato nel corso del loro lungo viaggio.

Solo dopo i viaggi di Laing, di Cailliè e di Lenz (arrivati da nord tra il 1826, il 1828 ed il 1880) e di Barth e di Duveyrier (provenienti da sud-est nel 1853 e nel 1861) si cominciò a saperne decisamente di più di questa perla d’africa. Ma oggi che la posizione di Tombouctou è ben definita sulle mappe e che i confini e la conoscenza delle terre sudanesi sono note ai più, un viaggio avente come destinazione il Mali può definirsi ancora ai nostri giorni una sfida avvincente e avventurosa ?

Se è vero che da allora molto è cambiato, parimenti si può affermare che ancora molto c’è da scoprire. Almeno a nostro giudizio.

I colori, la musica, i profumi di spezie di Bamako.

Il delta interno del fiume Niger, un’immensa palude galleggiante; complice il culmine della stagione secca, tenteremo di attraversarlo internamente per ben tre volte, addentrandoci nella vegetazione, guadandone le infinite sue diramazioni in un dedalo apparentemente senza via d’uscita, respirandone la polvere, rincorrendo le mandrie di zebù dei pastori Fulani e le piroghe dei pescatori Bozo, per raggiungere i suoi villaggi più interni, inesplorati, alla scoperta delle architetture in banco che contraddistinguono gli abitati, le costruzioni, le moschee di questa incredibile regione.

A bordo di pinasse trascorreremo interminabili ore facendoci cullare dalla sua mite corrente, liberando la mente da ogni pensiero, remando in cerca di improbabili approdi, fino alla confluenza del fiume Niger con l’affluente Bani in corrispondenza di Mopti, per ammirare forse uno dei più begli esempi di architettura sudanese.

Cavalcheremo poi le grandi dune che si affacciano sul lago Faguibine, uno specchio d’acqua che si estende oggi per ben settantacinque chilometri di lunghezza e che in passato, in occasione della grande siccità che ha colpito il Mali nel 1984, finì per prosciugarsi interamente.

E poi Tombuctou e ciò che oggi ancora rimane del suo illustre passato.

Da lì muoveremo verso nord, verso il nulla, almeno fino a raggiungere Arouane, un pozzo ed un omonimo villaggio sprofondati nelle sabbie, sperando di poter intercettare le ultime carovane di cammelli della mitica Azalai che trasportano, con origini che si perdono nella notte dei tempi, le lastre ed i pani dalle saline di Taudenni, e prima ancora da Thraza, verso i villaggi che si affacciano sulla sponda settentrionale del fiume Niger. Solo allora sarà il momento di abbandonare ogni misera certezza; sarà il deserto, con i suoi interminabili silenzi e le sue insidie, ad accompagnarci nel nostro cammino fino a raggiungere la regione di Tin Kar, perdendoci nei meandri dei sui pinnacoli, tra i suoi vergini cordoni di dune, lungo i suoi soffici tappeti di sabbia, in una zona che non conosce frequentazione. Rientreremo a Tombouctou non prima di aver terminato ogni scorta d’acqua e di aver consumato l’ultimo litro di gasolio; i chilometri percorsi in totale navigazione saranno allora non meno di millequattrocento; non sarà stata un’avventura, certo, ma una incredibile, ulteriore esperienza nel pianeta sahara; a noi basta così.

La mente rigenerata ed il fisico provato ora saranno in grado di avvicinarsi con maggiore consapevolezza dei loro limiti ai misteri Dogon, ripercorrendo le tracce ed i racconti del grande antropologo ed esploratore Marcel Griaule; le rivelazioni avute nel secolo scorso dall’alto sacerdote dogon Ogotemmeli ancora non hanno conferito ulteriore statura alla grandezza della cultura e della cosmogonia di questa incredibile etnia, erede dei primordi che hanno popolato la terra all’epoca degli antenati, venuti dallo spazio a bordo di un’arca, da Sirio B, una stella nana bianca che essi stessi conoscono fin dalle loro origini e che gli astronomi sono riusciti a scorgere nel cielo alla fine del novecento e a fotografare poco più di trent’anni or sono.

I loro costumi, le loro maschere, la loro cultura costituiscono una tappa rilevante del cammino e della storia dell’uomo; a noi non rimarrà che arrampicarci sotto il sole cocente sulle rocce della falesia di Bandjagara per poi seguirne i tortuosi sentieri, a dorso di mulo o misurando bene i nostri passi, nella speranza di poter raggiungere il fresco riparo delle loro togune o delle loro grotte dove i misteri ed i segreti sono rimasti custoditi ed inviolati nel tempo.

Forse allora capiremo meglio noi stessi, e ciò che ci circonda, o forse ritorneremo a casa, ancora una volta, senza una risposta definitiva ai nostri perché e alle nostre domande; solo così saremo costretti a tornare quanto prima laggiù, sempre laggiù in africa, per continuare a cercare, ed il distacco per il rientro alle nostre case altro non sarà che il nostro migliore augurio di arrivederci .

Tratte dal Web: http://viaggi.virgilio.it/destinazioni/africa/mali/ http://www.aviomar.it/sahara/mali_g.php

Foto di:

Yann Arthus-Bertrand

365 giorni per la terra

Ed. White Star

 
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