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Traversata dell’Erg Awbari Nord-Sud e Sud-Nord

– Posted in: Africa, Nord Africa, Resoconti di viaggio

By RoboGabr’Aoun
Originally Posted Sunday, December 31, 2000

a cura di RoboGabr’Aoun
studio,progetto e programma per:


TRAVERSATA DELL’ERG AWBARI

NORD-SUD E SUD-NORD

1600 km off–road
  • Itinerario
  • Specifiche
  • La città di Ghadamesh
  • L’Erg di Awbari
  • Pista Serdeles-Ghadamesh
  • Motivazione del viaggio

Questa spedizione ha come obiettivo la traversata dell’Erg Awbari,secondo due direttrici diverse, da nord a sud-est e da Sud a nord, con partenza ed arrivo dal medesimo luogo,ossia la cittadina di Gadamesh.
La discesa, previo trasferimento su asfalto fino a Gadamesh,via Nalout,avviene secondo un tracciato inusuale,per lo più sconosciuto al turismo di massa e poco frequentato anche dai sahariani “fai da te”.
Essa si diparte dall’abitato di Derij verso sud-est,seguendo per una breve tratta di circa 100 km il tracciato della pista Derij-Edri,fino al pozzo di El Gazeil.Di qui il nostro itinerario punta decisamente a sud-ovest,verso i pozzi Hassi Ifertas ed Hassi En Nahia,ai margini dei contrafforti dunari.Da Hassi En Nahia ci si dirige a sud\sud-est per dune, scavalcando circa nove cordoni fino a sbucare nella piana dell’Hammada Zegher,tavolato che si trova proprio nel centro della depressione dell’Erg Awbari.Seguendo il margine est dell’Hammada,ai piedi dei massicci, si punterà a Sud -Est per poi scendere a tutto sud attraverso le valli interdunarie,lasciando ad est il Chati, attraversando la regione meridionale dell’erg fino ad incrociare l’asfalto nel Ouadi Al Ajal, a poche decine di km ad ovest di Awbari City.
Da Awbari si punterà verso nord-west,attraverso l’erg,fino ad incrociare la Ghat-Ghadamesh.
Questa pista classica è composta da due direttrici fondamentali,la Ghadamesh-Ghat e la Ghadamesh-Serdeles .Superato il Titersine andremo ad incontrare questa pista proprio ai margini del corno occidentale Di Awbari.
Osservazioni: il viaggio necessita di un breve tratto su asfalto(circa 450 km) fino a Derij.La tratta per-corre una via asfaltata che lambisce il confine Tunisino e sbocca direttamente a Derij, incrociando la strada Gadamesh-Qaryat.Lo stesso itinerario su asfalto si farà in fase di ritorno.
La traversata Derij-Hassi En Nahaia-Edri richiederà tre giorni.
La tratta da Edri ad Awbari altri due,impegnativi come quelli trascorsi sulla Maharouga-Germa.
La risalita da Serdeles a Gadamesh prenderà dai tre ai quattro giorni, a seconda delle condizioni della parte sabbiosa e dalla potenza del mezzo delle guide.
Sia a Gadamesh che ad Awbari troveremo campi attrezzati sullo stile dell’IrawanTourist Camp di Germa.
L’itinerario di discesa non prevede l’obbligo di una guida locale, che io però ritengo indispensabile dato il tempo ristretto che avremo a disposizione.
La Serdeles-Gadamesh invece per legge va intrappresa con l’ausilio di una guida locale.
L’intero itinerario è dettagliato con punti satellitari e riferimenti visivi.
I km effettivi fuoristrada sono circa 1600, di cui almeno 500 di dune.Pietraie stile Mathendousch non ne incontreremo, tranne un breve tratto da Derij a Bir El Gazeil.Piste con tole ondulee ne incontreremo sia nella discesa a sud, sia nel ritorno, in prossimità di Gadamesh.
La visita di Gadamesh s’impone nel giorno del ritorno da Serdeles.
Autonomia di circa 1100 km per veicolo (6 taniche + pieno), acqua e viveri per l’intera tratta.
Nel ritorno, in Tunisia, allungheremo il tracciato di circa 100 km per raggiungere Tataouine, e, se il tempo rimasto sarà sufficiente, percorreremo la pista che conduce a Benj K’ddach-Douz per risalire al nord via Kairouan.Altrimenti, a Tataouine,(Hotel Le Gazelle) andremo a visitare Ksar Ouled Soltane e Douirat, che da soli valgono la puntata!
Per rendere economico il viaggio occorre essere in almeno 10 persone i dettagli dell’itinerario verranno stilati in un capitolo a parte.
Itinerario

  • GIORNO 1 Genova -Tunisi imbarco-navigazione
  • GIORNO 2 Tunisi – Nabeul (o Gabes) navigazione-trasferim. 400 400
  • GIORNO 3 Nabeul- Ras El Jeidir – Zwara – Strada per Nalout asfalto 600 600
  • GIORNO 4 Strada per Nalout- Derij – INCONTRO CON GUIDA asfalto 450 450
  • GIORNO 5 Derij – Bir El Gazeil pista (sterrato classico) 115 115
  • GIORNO 6 Bir El Gazeil – Hassi En Nahaia – Hammada Zegher pista-dune 180 180
  • GIORNO 7 Hammada Zegher – Regione sud dell’Erg Awbari dune – pista 100 180
  • GIORNO 8 Erg Awbari dune 120 200
  • GIORNO 9 Erg Awbari- Awbari city dune 100 110
  • GIORNO 11 Awbari city – pista per Ghadamesh pista 800 800
  • GIORNO 12 pista per Ghadamesh dune
  • GIORNO 13 Gadamesh (arrivo in serata)- CONGEDO GUIDA pista
  • GIORNO 14 Gadamesh. Visita in mattinata. Partenza verso Nalout asfalto 250 250
  • GIORNO 15 Nalout-Ras El Jeidir-Gabes asfalto 450 450
  • GIORNO 16 Gabes- Nabeul asfalto 400 400
  • GIORNO 17 Nabeul – Tunisi imbarco-navigazione 60 60
  • GIORNO 18 Genova ( o Livorno) sbarco 0 4165 1585 2810

Specifiche (i punti GPS li trovate nel PDF completo 90Kb)
GIORNO 3 e 4:
L’itinerario si snoda dapprima lungo la strada costiera che già conoscete fino all’abitato di Zwara.Di qui, all’incrocio che si incontra sulla dxt., subito dopo una curva a destra tra le case, parte la rotabile asfaltata per Nalout.
La strada sale sull’altopiano del Jebel Nafousa, lo stesso che si incontra sulla via di Garyat,circa 200 km ad est.Infatti questo massiccio si estende ad arco dal confine Tunisino fino alla piana di Tripoli.
Con una serie di stretti tornanti si sale alla città di Nalout, la cui parte antica è praticamente distrutta.
Di qui la strada punta a tutto ovest,verso il confine, per poi ripiegare a sud dopo un interminabile anello tra le cime del Jebel.
Dalla base del massiccio il nastro d’asfalto prosegue quasi senza curve verso sud, attraverso il deserto roccioso, fino ad una cinquantina di km dal bivio a “T” per Derij\Ghadamesh.Gli ultimi 50 km sono praticamente una discesa verso la depressione che anticipa la conca dell’Erg Awbari che si estende per 800 km verso sud, fino alle vallate del Fezzan.
All’intersezione della strada Ghadamesh\Qaryat voltiamo a tutto est, verso Derij, situata pochi km oltre sulla strada verso Qaryat.
GIORNO 5:
Questo giorno ci porta ad intrapprendere una pista classica,il primo tratto della antica pista Derij\Edri,bonificata dai Francesi durante l’ultimo conflitto Mondiale, dopo la disfatta Italiana.
Questo tratto di pista consiste in una rotabile sassosa, con tole ondulè pronunciata solamente nei primi 15 km,che taglia la regione settentrionale della Hammada El Homra in direzione Sud\Est.
Due possibili tracciati conducono al pozzo di El Gazeil, in prossimità di un aeroporto militare Italiano del periodo coloniale.
La distanza tra l’asfalto ed il pozzo è di 115 km, lenti al principio e abbastanza scorrevoli negli ultimi 80 km, attraverso altipiani e letti di torrenti preistorici.
Tutt’intorno la desolata distesa di pietre laviche dell’Hammada.
A Bir El Gazeil si trova un posto militare fisso, dove verranno controllati i documenti.Il pozzo vero e proprio si trova a circa 500 mt ad ovest della posta-zione.Acqua a 40 mt.(Nel Gennaio 98 il pozzo era asciutto) A Bir El Gazeil si trova un cippo miliare dal quale si dipartono le due piste per Awaynat W’nin, in direzione di Edri,via Hammada EL Homra,che noi non seguire-mo.
GIORNI 6-7:
Abbandoniamo la pista per volgerci a sud\ovest verso le sabbie di Awbari.
Si và per dune scavalcando una dozzina di cordoni orientati sud-sud\est, spingendoci verso il centro dell’Erg,dominato dall’Hammada Zegher,distesa calcarea di difficile attraversamento,fondo di una palude protostorica.
Negli ultimi contrafforti dunari prima della piana si trova una postazione petrolifera L’Hammada Zegher la costeggermo lungo il suo margine orientale, per ritrovare i cordoni dunari negli ultimi 80\100 km verso l’oasi di Edri, sita nel Ouadi Chati, il più settentrionale degli ouidian Fezzanesi.
Eviteremo l’oasi mantenendoci nei massicci sabbiosi a tutto sud
GIORNI 8-9:
Discesa attraverso la regione più orientale della Ramla Zellaf, la stessa che abbiamo attraversato nel dicembre 99 circa 120 km più ad Est..
La tratta tra Edri ed Awbari è più lunga di quella tra Mharouga e Germa, ed attraversa una zona di formazioni lacustri importanti.Le creste sono impegnative tanto quanto la tratta Mharouga-Gabraoun.
I km effettivi di sabbia sono circa 130.
GIORNO 10:
Risalita a nord ovest verso Algeria.Se il tempo stringe si ricorrerà ad un Trasferimento su asfalto attraverso la strada Sheba\Ghat da Awbari a Serdeles, dove ci fermeremo al campo attrezzato di Winzrik.
Attenzione!!! Se tutto è ok si và fuori pista verso il confine Algerino, giorno e si EVITANO questi 200 km di trasferimento su asfalto!!!
GIORNI 11/12/13:
risalita a nord attraverso la pista classica in direzione della cittadina di Ghadamesh.
Il primo giorno si salirà a nord\ovest verso l’Erg Titersine a nord\est di Ghat, attraverso una serie di tavolati rocciosi ed antichi ouidian.La pista scorre poi tra le ampie valli interdunarie del Titersine senza richiedere particolari capacità di guida su sabbia.Tutti i massicci sono aggirabili attraverso il dedalo di corridoi interdunari.
Il bivacco si terrà presumibilmente nei pressi di un pozzo perenne,tra basse Tamerici,sfruttato da secoli dalle carovane in viaggio verso il Nord.
Il secondo giorno si affronteranno le dune del margine occidentale di Awbari, circa 130\150 km di dune(dai 9 ai 10 cordoni a seconda dell’itinerario), con pendii importanti ed ampie vallate.Bivacco all’uscita dell’Erg.
Il terzo giorno si affronta l’Hammada El Homra, a ridosso del confine Algerino.
E’ il nulla a 360°, fino a 50 km da Ghadamesh.Dromedari allo stato brado e qualche raro campo di pastori nomadi.Verso nord si attraversano splendide vallate sabbiose tra pinnacoli di arenaria rossa che possono ricordare i canyons settentrionali d’Akakus.
L’arrivo a Ghadamesh avviena attraverso la discarica della città.Anche qui c’è un campo attrezzato di Winzrik.
GIORNO 14:
Visita della cittadina di Ghadamesh e dei suoi giardini.
Partenza nel pomeriggio verso Nalout,sulla stessa strada dell’andata.
Bivacco lungo la strada tra le acacie.
GIORNI 15/16:
Formalità di frontiera e risalita lungo la costa Tunisina verso nord..

La città di Ghadamesh
Importante crocevia carovaniero,Ghadamesh è posta al confine con Algeria e Tunisia.
Solamente 12 km la separano da Fort Saint,all’estremo sud della Tunisia. 20 km ad ovest dell’abitato le grandi dune dell’Erg Orientale Algerino dominano l’orizzonte.Ad est l’infinita pianura dell’Hammada El Homra e gli ultimi rilievi del Jebel Nafoussa.
Città commerciale,essa rappresentava il punto di passaggio delle grandi carovane che dal Niger, dal Sudan e dal Ciad risalivano a nord,attraverso Tummo,Murzuq e Ghat,ed attraverso l’erg Awbari raggiungevano Ghadamesh,per poi proseguire verso Tunisi o Algeri.
Insieme a Timbouctou,Tamanrasset,Murzuq,Tindouf e Sigilmassa essa era uno dei più importanti centri commerciali del commercio transSahariano.
Fondata circa 4500 anni or sono da una comunità di nomadi Nemrod fu conquistata dagli arabi ma presto divenne dominio Berbero.Essa tenne testa ai Kaid Tunisini,all’impero Ottomano ed alla Legione Straniera Francese,che pur tenendo il forte a soli 12 km di qui non riuscì a piegarla.
Durante la guerra coloniale Italiana esse resistette del 1913 al 1924 prima di capitolare.
Dopo la disfatta Italiana essa fu amministrata dai Francesi,fino all’avvento di Gheddafi.
Ghadamesh era cinta da mura(in parte ancora racchiudono l’antica cittadella),ed al suo interno ogni quartiere era a sua volta separato dal resto della città da una propria cinta muraria.
Ogni clan viveva in un distinto quartiere,e se le guerre con i nemici esterni erano sanguinose, non da meno lo erano le faide tra clan interni.
La città era dominata da due clan maggiori:Beni Wazit e Beni Ulid.I primi erano una famiglia di origine Araba, i secondi vantavano una discendenza più antica in quanto di origine Berbera.
A loro volta i due gruppi erano suddivisi in 7 clan:I Beni Wazit erano divisi in Jeresan e Bilel, i Beni Ulid si dividevano in Tingzin,Teferfera,Tusku,Beni Darar,Beni Mazhig.
Quindi ognuno di questi clan occupava un quartiere,per cui vi erano in Ghadamesh 7 sotto-città.
Ogni quartiere aveva il proprio mercato,piazza,moschea etc.
Poiché entrambe le grandi famiglie erano costituite da mercanti la maggior parte degli uomini era sempre assente,impegnata nelle traversate da un’oasi ad un’altra per la tratta degli schiavi, sicuramente la maggior fonte di lucro della città.
Uno dei punti di maggior interesse della città vecchia è la piazza dei Gelsi,il Piccolo ed il Grande, sotto i quali venivano venduti gli schiavi.Poi la moschea Al Atiq,datata 600 d.c.
Oppure le due porte d’accesso esterne,quella di Ain al Fras(quartiere Tusku) o di Jeresan,dell’omonimo quartiere.Accanto alla prima si trova il pozzo di Ain al Fras,in rovina,dal quale si dipartono i canali d’irrigazione maggiori di tutto il vecchio palmeto.
Benchè la cittadella sia ormai disabitata,l’antico palmeto è ancora ben curato,e le palme da dattero producono ancora i migliori frutti dell’intera Libia.Nell’oasi ben 10 sorgenti rendono fertile il suolo, ed una rete capillare di canali assicura l’irrigazione a circa 100 ettari di terreno coltivato.
Le case di ogni vicolo sono imbiancate a mano con calce calcarea,e le porte sono dipinte.
Quelle a colori sgargianti sono di famiglie che almeno una volta sono state in pellegrinaggio alla Mecca.Terrazze e minareti punteggiano i tetti delle abitazioni,e nei vicoli coperti,per sconfiggere la calura del deserto,le volte di legno di palma intonacato a calce ogni 10 metri si aprono verso il cielo con camini atti ad illuminare e ventilare i camminamenti.
Nella Piazza del Mercato c’era un sistema di chiuse centralizzato,governato da un Responsabile delle Acque,uno dei personaggi puù importanti della città,che aveva il compito di assicurare un’equa distribuzione dell’acqua.Infatti,il canale maggiore,proveniente dalla fonte di Ain al Fras,passa proprio in questa piazza.La piccola grotta fresca ed umida in cui quest’uomo svolgeva le sue mansioni(con un semplice secchio usato come unità di misura!),ancora si apre lungo un lato della piazza.
Accanto a Ghadamesh,circa 10 km a nord ovest,le sabbie dell’Erg Orientale Algerino svettano. in gigantesche dune piramidali che sfumano su un grande pianoro litico.Nelle vicinanze un vecchio forte in rovina,pare di origine Romana.Dai bastioni si gode di un panorama bellissimo sia sul versante Algerino che su quello Tunisino dell’Erg.
Ad est della città invece,dopo circa 30 km di asfalto sulla strada per Garyat e Tripoli,si nota un vecchio ed arrugginito cartello sulla destra: di qui parte una breve pista ghiaiosa che conduce al lago di Mujazin,in soli 10 km dall’asfalto.
Una coppia di laghi,coronati da foltissime tamerici si presenta alla fine di un oued,l’Awal,nel quale scorre la pista sopradetta.L’effetto è davvero sconvolgente.
L’acqua del lago occidentale raggiunge una profondità di circa 70 metri!!!
Per quanto riguarda i servizi turistici, in Ghadamesh opera l’agenzia Winzrik,che gestisce un Tourist Camp attrezzato di bagni e docce,ma che non offre pasti.
Un albergo storico è l’Ain al Fras,nei pressi del pozzo omonimo,costruito nel 1932 su direttive dell’allora governatore Italo Balbo.Quest’albergo ospitò Sofia Loren,nel corso delle riprese di un film ambientato in Sahara (ma la città doveva essere Timbouctou!!!).
Ora l’albergo è fatiscente,benchè ancora aperto.E’ gestito da donne di origine Marocchina.
Due alberghi moderni si trovano sulla via che costeggia il margine sud del palmeto,poco ad est del campo di Winzrik.
Fuori città,nei pressi del pilone Hertziano c’è la stazione di servizio.
Ristorantini lungo tutta la via che costeggia l’antica cittadella;offrono brochettes e pollo fritto.
Esistono guide ufficiali della città di Ghadamesh;sono in tutto 7 e sono persone sui 70 anni.Alcuni parlano un perfetto italiano.In ogni caso è possibile aggirarsi nelle vie della cittadella e nel palmeto senza alcun aiuto di locali e senza essere molestati(almeno fino al gennaio ’99).
Ghadamesh si trova a 640 km da Tripoli ed a circa 500 dal confine di Ras El Jeidir; La strada più breve per raggiungerla è la direttrice Zwara-Nalout-Derij-Ghadamesh.
Noi la raggiungeremo in fase di ritorno, al termine della pista proveniente da Al Awaynat(Serdeles).
(Fonti: Clup Guide e rilevamenti personali)

L’Erg Awbari
E’ una vasta distesa desertica che separa la regione del Jebel Nafoussa dal Fezzan.
Si tratta di una regione che si estende per circa 800 km da nord a sud e per 400 da ovest ad est.Ad ovest,lungo il confine Algerino,si confonde con l’Hammada di Tinghert a nord, e con i contrafforti settentrionali del Tassili a sud.Ad est la conca di Awbari è delimitata dalla falesia dell’Hammada El Homra che corre da Bir El Gazeil fino ad Edri in direzione sud\est.A sud gli ouidian del Fezzan(l’Ajal,l’Irawan ed il Tannezouft)lo separano dall’Akakus e dai Messak,nonché dal più meridionale Edeyen Murzuq.
La regione settentrionale dell’Erg Awbari è una porzione dell’estremità nord\occidentale dell’Hammada El Homra,che nelle vicinanze di Ghadamesh prende il nome di Hammada Tingit.
Una landa desolata di rocce levigate dal vento,che altro non sono che un fondo marino del Cretaceo Inferiore.Un’imponente formazione rocciosa,L’Adrar Ben Drich,forma una barriera continua dal confine Algerino fino alla falesia dell’Hammada El Homra,lungo la pista Derij\Edri.Colline tabulari degradano in una succesione di gradoni litici fino alla conca di Awbari,il mare di sabbia che di qui si estende sino al Fezzan.
Ad Ovest l’Adrar Ben Drich si confonde con una formazione rocciosa a sé stante, il Jebel Zerzaitine,che contiene tra i suoi picchi il valico utilizzato dalla carovaniera Ghadamesh\Ghat.
Panorama splendido.
A nord dell’Adrar,in una depressione,troviamo un pozzo,chiamato Hassi Ifertas oppure Bir Ifertas.A sud del l’Adrar,a circa 100 km ad occidente di Bir El Gazeil incontriamo il pozzo di Hassi En Nahia,a ridosso dei primi massicci dunari.
L’Erg Awbari,in questa prima regione sabbiosa,posta all’estremo est della conca,prende il nome di Erg Idehan.
Un pozzo si trova al centro di questo Erg,Bir Touil.Circa 100 km di dune separano Bir Touil dalla Hammada Zegher,fondo lacustre del giurassico,centro geografico dell’Erg Awbari.
A pochi km dal margine nord occidentale dell’Hammada Zegher si trova una zona chiamata Nawija,in pratica un circo di grandi dune piramidali,disposte in cerchio perfetto, delimitanti una piana sabbiosa riparata dai venti.
L’Hammada centrale di Awbari è di difficile percorrenza ad ovest,velocissima pista pianeggiante ad est.Presenta però numerose zone di fech-fech,e diverse piste di prospezione petrolifera l’attraversano in ogni direzione.Nei gassi che separano Zegher dai cordoni settentrionali trova sede un pozzo petrolifero attivo,con posto militare fisso.
Al confine meridionale dell’Hammada Zegher,in prossimità delle dune che di nuovo prendono il sopravvento,si trova una pista d’atterraggio costruita dagli Italiani durante l’occupazione coloniale:Timenokalin.
Il mare di sabbia a sud di Timenokalin prende il nome di Erg Tahadjerit.Il prolungamento orientale di questo Erg viene comunemente chiamato Ramla Zellaf, formazione sabbiosa cuneiforme che separa il oued Chati dal oued Al Ajial.La Ramla Zellaf è universalmente famosa in quanto in essa si trovano i 21 laghi detti “Laghi Mandara”,in realtà denominati Laghi Daouada,dal nome della popolazione che viveva sulle rive di alcuni di essi,tra cui appunto il lago Mandara.
Ad Ovest l’Erg Tahadjerit degrada in un tavolato litico solcato da numerosi ouidian e canyons.
Ancora più ad occidente ed a sud ovest le grandi dune riprendono il sopravvento.L’Erg prende qui il nome di Erg Titersine,che prolunga le sue lingue sabbiose fino alla città di Ghat.
Il massiccio montuoso dell’Idinen, qualche km a nord est di Ghat,rappresenta il limite meridionale dell’Erg Titersine.Il ouadi Tannezouft separa L’Erg Awbari dalle sabbie dell’Erg Tannezouft, posto a ridosso della falesia d’Akakus.
Nei tre Erg che compongono la parte sabbiosa di Awbari l’orientamento dei massicci è nettamente differente:nell’Erg Idehan i cordoni sono ben orientati da nord\ovest a sud\est,separati da corridoi ampli e scorrevoli,composti da sabbie dure e compatte.
Nel Tahadjerit le formazioni dunarie sono invece caotiche,spesso disposte in circhi, e le vallate interdunarie labirintiche e di difficile percorribilità.Per superare i cordoni si è spesso costretti a compiere ampli circoli,alla ricerca di passaggi non sempre percorribili dalle auto.
Più ad Est,nella Ramla Zellaf le creste si fanno più elevate ed i cordoni più vicini,in particolare nella tratta che unisce Edri alla città di Awbari.
Nell’Erg Titersine,invece,i massicci dunari,benchè imponenti e ricchi di grandi guglie piramidali, sono separti da vallate in prevalenza ampie e di facile percorribilità,a meno che non ci si addentri nella zona più centrale,dove le creste possono sfiorare i 300 metri.
La regione sud occidentale dell’Erg Awbari è formata da una serie di altopiani degradanti da nord a sud, in una serie di gradoni pianeggianti solcati da grandi ouidian, a volte incassati tra alte pareti di arenaria,assai simili ai torrenti pietrificati d’Acacus.
Nel centro di molti ouidian si trovano acace e tamerici.Le coloquinte,con i tipici frutti che sembrano piccole zucchette,si trovano un po’ ovunque,non appena le sabbie lasciano il posto alle rocce.
Nei gassi che separano i cordoni dunari del lembo occidentale dell’Erg,verso il confine Algerino, si trovano spesso depositi calcarei in estesi lastroni,nonché sedimenti argillosi e depositi salini,testimonianza di antichissime paludi e lagune.
Basalti neri ed ossidiane possono affiorare dal fondo dei valloni sabbiosi e rappresentano un grave rischio per gli pneumatici,che qui viaggiano a pressioni tra 0,8 ed 1,00 atmosfere.
Nell’estremo Nord,oltre l’Hammada Tingid, pochi km oltre la città di Ghadamesh le sabbie si innalzano nuovamente in alte formazioni,che vanno a formare l’estremità meridionale dell’Erg Orientale Algerino.
Ad est di Ghadamesh,a circa 30 km a sud\est della strada che conduce verso Derij e Garyat, si trovano due laghi contigui,contornati da palme e tamerici.La profondità delle acque del più occidentale sfiora i 70 metri,e nell’estate ospita sulle sue rive le tende di centinaia di nomadi e di cittadini di Ghadamesh che vnegono qui a cercare sollievo dalla grande calura.
Questi laghi,sconosciuti alla massa dei turisti,ospitano in marzo\aprile frotte di uccelli migratori in arrivo dal sud che qui riposano dopo la traversata della conca di Awbari..Appunti di R.Salvai Libia 2001 erg awbari nord sud e viceversa

Pista Serdeles-Ghadamesh
La pista parte ad ovest della città,dalla zona degli acquitrini,in prossimità della stazione di servizio in direzione di Ghat.
La prima parte è tra le coltivazioni ed i baraccamenti per animali,poi si inerpica attraverso una serie di bassi tavolati sassosi,su fondo polveroso.Si costeggia per diversi km l’erg Titersine, per poi addentrarsi tra i massicci lungo ampie valli interdunarie.Non occorre diminuire la pressione degli pneumatici.
All’uscita di questo primo erg,dopo una vasta spianata di reg nero, si giunge in prossimità di un pozzo,Bir Tegheri,provvisto di pompa elettrica (nel gennaio 99 fuori uso).
E’ un luogo delizioso, punteggiato da basse dunette con folte Tamerici e cespugli,ideale per il bivacco.Diverse pozze di acqua a qualche centinaio di metri.Mucchi di detriti indicano che il luogo viene utilizzato di norma dai Tours oganizzati lungo la Ghadamesh-Ghat.
Altro pozzo (direi una pozza!),con bassa vegetazione,in una desolata pianura priva di alberi.Pista sabbiosa.Ci si addentra in un oued in leggera salita,dominato da pareti di arenaria rossa, che ci porta in vista dell’erg Awbari, in una zona cosparsa di tamerici ormai ricoperte dai depositi sabbiosi,imprigionati dalla resina delle stesse piante.
Si sgonfiano gli pneumatici e si affrontano circa 150 km di dune di Awbari,con passaggi impegnativi e con tratti lungo le vallate interdunarie con punte di 100 km\ora. L’uscita dall’erg avviene in una pianura di fondo argilloso,caratterizzata da cumuli di terra di circa 10 mt,di forma conica e piramidale,frutto dell’erosione eolica.
Si sale poi ancora su di un altipiano sabbioso,lungo ouadi e crepacci, fino all’hammada ghiaiosa che caratterizza gli ultimi 300 km di pista,fino a Ghadamesh.Lungo il confine Algerino ci si addentrerà in una zona di bassi rilievi mammillari,con baraccamenti sparsi(nomadi Zentane) e piccoli cantieri di ricerche petrolifere.Si costeggerà il confine a soli 30 km, in vista di un’importante pozzo petrolifero(di notte la vista è davvero impressionante!).
L’arrivo a Ghadamesh è preannunciato dalla vista del pilone Hertziano.L’uscita dall’Hammada avviene attraverso la discarica cittadina,a sud dell’abitato e pochi km ad est della Stazione di Servizio.
Alla periferia Sud si trova il campo attrezzato di Winzrik,con docce e bagni ma che non offre servizio di ristorazione.La città vecchia è a poiche centinaia di metri,a nord.Seguire la strada che costeggia la cinta muraria del cimitero.La città nuova si trova invece ad ovest.
L’itinerario seguito nel gennaio 99 non coincide con quello riportato nella Guida Polaris,dalla uscita dall’Adrar Ben Drich in poi: il nostro percorso è risultato alquanto spostato ad ovest, proprio a cavallo della linea di confine.

Motivazione del viaggio
L’itinerario è stato studiato tenendo conto di diversi fattori.
Tempo – Il ristretto lasso di tempo a disposizione per compiere il viaggio esclude già di per sé tutta una serie di proposte alternative,riguardanti una esplorazione dei territori orientali della Libia.
Il cratere del Namous, per esempio, si trova a circa metà strada della pista che collega l’Hajal con l’oasi si Kufra;per raggiungerlo occorrerebbero diversi giorni di trasferimento su asfalto,due giorni per arrivare al cratere e tornare all’asfalto, e rimarrebbero pochi giorni per fare dell’altro.
Praticamente il viaggio sarebbe quasi interamente dedicato al Namous,ed il cratere non merita tutta questa considerazione,e lo stesso vale per i 250 km di pista che vi portano,ovvero una classica sterrata a fondo polveroso,con rare lingue sabbiose.
Rimanderei il Namous ad una spedizione futura,magari come compendio all’ormai indiscutibile traversata di Murzuq,come ciliegina finale del viaggio!
Geografico
L’itinerario descritto completa l’esplorazione del territorio sud\occidentaledella Libia.La traversata di Awbari avviene secondo una rotta non battuta e ci permette di toccare tutti i grandi erg della regione. La pluralità delle piste percorse ci permetterà di saggiare le nostre capacità in vista del raid su Murzuq,e di provare una vera traversata,in mezzo al nulla assoluto.
Dopo questo viaggio rimarrà solamente la conca di Murzuq per completare la nostra conoscenza del SudOvest Libico.Poi si prenderà in considerazione l’Est,dal Tibesti a Rebiana,da Kufra a Jalu etc,fino al Grande Mare di Sabbia, ai confini con l’Egitto…
Attraverseremo in fuoristrada piste di montagna,chotts,pianure ghiaiose, innumerevoli cordoni di dune,gassi e gara, ouidian e piatte distese calcaree. Visiteremo Ghadamesh,che con Ghat è il cuore del Sud Ovest della Libia.
Toccheremo alcuni tra i più importanti pozzi dell’Erg Awbari,percorrendo tutte e tre le direttrici Sud-Nord che solcano l’Erg,ovvero la Derij-Edri,la Ghadamesh-Ghat e la diretta Hassi En Nahaia-Awbari (o Serdeles).
Guideremo nelle zone di pascolo dei nomadi Zentane,dal Jebel Nafoussa ad Edri,e bivaccheremo ai margini dell’Hammada Zegher,a 400 km dall’asfalto in ogni direzione…Insomma,di tutti i colori!
Opzioni
Abbiamo due possibilità circa la discesa al Sud.Giunti al margine sud della Hammada Zegher potremo continuare verso Awbari come esposto dal programma, oppure compiere una deviazione a Sud Est per uscire dall’Erg ad Edri,fare rifornimento e ripartire per dune sulla tratta Edri-Awbari,toccando due laghi della Ramla Daouada, i due più occidentali.Occorre però dire che così facendo la traversata dell’Erg rimane spezzata, quindi operde di importanza.Inoltre all’arrivo ad Awbari,se il tempo stringe, Dovremo percorrere circa 200 km di asfalto per raggiungere Serdeles, punto di partenza della pista di ritorno,qualora la risalita fuoripista risultasse infattibile. Lo stesso dicasi per un’escursione ai laghi di Oum El Mha e Mandara:porterebbe via un intero giorno e non so se ci staremmo ancora dentro… Certo la traversata completa sarebbe un buon modo di fare esperienza di guida sulle grandi dune per diversi giorni:a Murzuq ci saranno 7 giorni di sabbia,e fare tirocinio non guasterebbe.
Guida
Do per scontato l’utilizzo di una guida per tutto l’itinerario.E’ vero che sono provvisto di tutti i punti GPS utili per effettuare la traversata,ma è altrettanto vero che il tempo che occorrerebbe a ricercare i passaggi per superare le creste, punti GPS o no,porterebe via il triplo del tempo che abbiamo a disposizione, senza contare l’assoluta ineguatezza mia nel farmi responsabile per tutti in un ambito del genere:è ancora troppo piccola la mia conoscenza del territorio per poter anche solo pensare di affrontare con successo in quattro giorni una simile impresa.Inoltre la presenza di una Guida implica una seconda importante garanzia: se non raggiungiamo la meta l’agenzia se ne accorgerà,e conoscendo l’itinerario saprà dove inviare le squadre di soccorso.Non scordiamo che Awbari è del tutto disabitato e che l’itinerario in analisi è quasi totalmente fuori pista;è opportuno quindi contare su di un’ulteriore garanzia di successo o soccorso,perché la prudenza non è mai troppa in Sahara,e l’umiltà nell’affrontarlo è necessaria.
ORGANIZZAZIONE: a cura di RoboGabr’Aoun e del Thunderbolt Team:
Formalità di accesso alla Libia, guide e prenotazioni per trasferimenti via mare,timbri e traduzioni Passaporti,road book dell’evento,verifica dei mezzi 40 gg. Prima della partenza. VIAGGIO ORGANIZZATO NON A SCOPO DI LUCRO,LIBERO A TUTTI. (max. 5 equipaggi oltre gli equipaggi del Team.)
L’itinerario è stabilito e verificato;non verranno apposte modifiche se non per cause di forza Maggiore,riscontrabili nel corso del viaggio.

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