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Allestimenti di una cellula abitativa, scelta dei materiali

– Posted in: 4×4, Tecnica

By Alvise
Originally Posted Friday, April 22, 2005

Allestimenti di una cellula abitativa, scelta dei materiali

In questa pagina voglio dare solo qualche spunto su materiali e tecnologie per la costruzione di una cellula abitativa.
Le caratteristiche che vogliamo nella costruzione di una cellula abitativa sono: solidita’, rigidita’, isolamento termico, leggerezza, facilita’ costruttiva, estetica, longevita’.
Esitono una gran varieta’ di materiali utilizzabili, ognuno ha le sue caratteristiche cerchero’ qui di seguito indichero’ pro e contro.
Vetroresina

  • PRO leggerezza, rigidita’, continuita’, possibilita’ di dare una forma smussata e aereodinamica, buono per produzione di serie, longevita’
  • CONTRO difficolta’ di lavorazione, costo

E’ un materiale ottimo per la costruzione in serie una volta costruiti gli “stampi”, per la lavorazione fai da te puo’ presentare probelmi se non si conosce bene come lavorare e specialmente se si lavora “ricoprendo” una struttura senza aver fatto uno stampo la superfice finale puo’ risultare irregolare e richiedere parecchia carta abrasiva e olio di gomito. La solidita’ e legata alla progettazione di nervature e all’isolante
Pannelli a nido d’ape in alluminio

  • PRO risultato “professionale”, semplicita’ di utilizzo, finitura longevita’
  • CONTRO costo elevato, difficolta’ di reperimento trasporto.

Questi fogli sono sicuramente un ottimo materiale con ottime doti di rigidita’ ed isolamento, l’allumino non richiede grosse cure per manutenzione ed e’ parecchio resistente a intemperie. Se si riescono a recuperare i profili estrusi in allumino abbinati si possono facilmente avere risutalti professinali in poco tempo, il probelma puo’ essere l’allestimento degli interni dato che non ci sono punti di riferimento dove poter infilare una vite per sostenere le strutture interne, e quindi bisogna ricorrere a strutture autoportanti.
Legno Compensati e “tamburati”

  • PRO costo, facilita’ lavorazione, facilita’ di modifiche in corso d’opera, possibilita’ di integrare impianti elettrici
  • CONTRO deperibilita’, aspetto estetico, maggior tempo di lavorazione

L’alternativa piu’ economica e’ costruirsi il proprio “tamburato” con scheletro in travetti di legno ricoperti con compensato o OSB (4mm), costruzione veloce, ed economica.
Pianificate esattamente la distanza tra i travetti in modo da accomodare porte fineste, isolamento (panneli in stirolo) e eventuali supporti per lo sviluppo degli interni.
In base al tipo di spessore che adotterete per isolamento potrete definire il coefficente di coibentazione. Sono sempre consigliate finestre piccole per aumentare privacy, isolamento, e ridurre i costi. Incollate l’isolante sui pannelli in modo da creare un “corpo unico” se esistono spazzi vuoti schiumate. Se usate isolante rigido (come il polistitrolo espanso) non avrete “aria” libera che crea condensa all’intenro delle pareti.
Una alternativa piu’ complessa nella costruzione e’ avere un foglio di alluminio all’esterno e compensato all’interno. L’uso di una pressa per l’incollaggio e’ consigliato
Questa soluzione ovvia ai problemi che possono sorgere nella finitura della superfice esterna che se in legno e’ sempre piuttosto “delicata” qualunque smalto o vernice vengano usati. Costruendo il proprio tamburato si puo’ (sagomando appositamente la struttura portante a travetti) dare una leggera curvatura nel tetto per evitare ristagni di acqua.
Per la costruzione si opera molto semplicemente, si costruiscono le vari pareti separatamente in modo che gli angoli sia sempre presente un travetto, poi le si “avvita” e incollano insieme.
Particolare cura va messa nella produzione del “fondo” nel quale sara’ conveniete usare una piu’ “ravvicinata” presenza di travetti specialmente nella zona di ancoraggio al telaio. Si posono anche integrare dei profili in ferro per assicurare maggior rigidita’. Ovvimente occorreranno spessori maggiorati per il pavimento (25mm+isolante+25). Colle e viti sono consigliati rispetto a chiodi
Alcune idee


KEEP IT SIMPLE!

OVER CAB, mansarde.

Va a mio avviso tenuta come ultima carta da giocare.
La costruzione di mansarde sopra la cabina complica la costruzione, carichi a sbalzo etc.
Oltre ai problemi costruttivi si ha un innalzamento del baricentro, una maggior ingombro con conseguenze sull’aerodinamica e a volte su traghetti (sovrattasse) o sottopassaggi.
Costuire sopra la cabina comporta una innalzamento del baricentro notevole se vuoi aver un posto “vivibile” nel quale non devi infilarti come una sardina per metterti a dormire hai bisogno di una struttura delle dimensioni esterne di un metro sopra la cabina!!! + un po di aria tra cabina e cellula per carico e scarico dell’unita’ e possibile interferenze tra cabina e cellula che si muovono in maniera asincorna sotto la torsione del telaio.
Un metro puo’ sembrare tanto, ma se consideri spessore di materassino, spessore di pareti coibentate etc fai presto a occuparlo. Per esperienza personale ho visto che spazi angusi dove ci si deve infilare a dormire non sono molto confortevoli, anche la circolazione dell’aria risulta difficoltosa e alla fine vai sul tetto a dormire 😀 per non diventare claustrofobico.
Essitono altri metodi per guadagnare spazio 😉
POP UP cellule telescopiche
L’idea e’ semplice, quando viaggi non hai bisogno di spazio nella cellula quindi l’ideale sarebbe “compattarla” e quando arrivi a destinazione “espanderla” su questo principio si basano I POP up Camper
In pratica una cellula telescopica, quando ti fermi puoi camminare tranquillamente all’interno senza picchare la testa. mentre in viaggio la cellula non supera l’altezza della cabina.
Esitono diverse soluzioni alcune con soffietto in tela (con gli ovvi inconvenienti di isolamento e durabilita’) ma con il vantaggio di leggerezza
http://www.palominorv.com/ftc.shtml
http://www.fourwheelcampers.com/grandby.htm
Giocando sempre su tele ed “espansione” si puo’ arrivare all’incredibile http://www.kamparoo.com/ che si “espande parecchio”, il problema qui e’ dove tenere tutte le vettovaglie dato che una volta chiuso sul carrello di spazio non deve rimanerne molto 😀
Soluzioni rigide, in pratica una scatola telescopica, ricordo un unimog con questa “tecnologia” autocostrita. Una soluzione “commerciale” in giro dal 1953 e’ quella dell’ http://www.alaskancamper.com/
Ho avuto una di queste cellule (costruita nel 1973) e vi assicuro l’efficacia in uno spazio veramente ridotto. Potete guardare un po le piante che sono veramente ottimizzati (per poco spazio disponibile).
Un altra soluzione di parete rigide che amplino lo spazio abitativo e’ quella che potete vedere qui http://www.chaletrv.com/
Piu’ leggera di una struttura telescopica e senza la necessita del sistema idraulico per gestire l’estensione. Svantaggio lo spazio abitativo meno sfruttabile e qualche spiffero in + probabilmente.
SLIDE OUT scatole cinesi
Nel POP UP il concetto e’ di espansione verticale, molto utile nel caso di cellule per piclk up, nel caso della progettazione di una cellula per un camion a volte non essite la necessita’ di compattarsi verticalmente dato che dal pianale a filo cabina si puo’ avere gia’ una altezza ragionevole per una camperizazione “fissa” in questo caso si puo’ lavorare su una sepansione “laterale” ovvero uo Slide out.
Qui un esempio( http://www.basecamprv.com/SC_Product.htm )
Il probelma di “autocostruirsi” uno slid out puo’ essere un impresa,
I meccanismi devono essere solidi (specialmente se si spensa di fare fuoristrada) e non mi sento di consigliarli. Si possono sicuramente costruire dispositivi solidi ma spesso questa solidita’ la si paga con un peso molto maggiore.
Attenzione sempre a meccanismi semplici e non sogetti a problemi meccanici. Ad esempio una asse con due cerniere che scende e’ sicuramente meno soggetta a problemi rispetto ad una struttura su guide.
Se avete qualche consiglio, modifica, indirizzo dove recuperare material, idee scrivetemi!
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Ciao Alvise,

se puo’ servire la mia esperienza è stata , questa : 1a versione- cellula in legno verniciato ma piano piano l’ acqua si è infilata danneggiado il legno dall’ interno . 2a versione – struttura sempre in tubolare di ferro , pannelli in compensato di betulla spessore 12 mm ed il tutto ricoperto da un telone a tenuta stagna. Risultato struttura leggera, flessibile alle torsioni del telaio e a tenuta d’ acqua, buono anche l’ isolamento termico, costi contenuti. Ora la uso da quattro anni senza problemi.ciao Mario Accorsi

 

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