Algeria impressioni di ritorno da un Admer Tadrart

Posted by: desertrose

Algeria impressioni di ritorno da un Admer Tadrart - 04/24/09 03:46 AM

Sono appena rientrata da un viaggio in Algeria, il primo per me, dopo tanti giri in Tunisia e Libia. In volo fino a Djanet, poi con macchine e guide locali abbiamo girato con un gruppo di 11 persone tra Tassili, Tadrart e Erg d’Admer. Paesaggi di una bellezza strabiliante, dalle rocce alle sabbie, dalle guelte, ai picchi, alle dune, colori accecanti, reperti stupendi, pitture rupestri e graffiti magnificamente conservati. Gli aggettivi per descrivere questo viaggio possono solo essere dei superlativi.

Dalle notizie più volte sentite mi aspettavo francamente un clima meno disteso. Viaggiando spesso in Libia, avevo paura che la differenza tra una nazione e l’altra fosse palpabile, ma con mia sorpresa ho notato invece che, il clima generale che si respira e le persone (in questo caso parliamo prevalentemente della popolazione di Djanet considerato che non ho avuto altri incontri) sono rilassati e assolutamente amichevoli. Mi sembra anzi che si stia notevolmente puntando sullo sviluppo del turismo. Speriamo che questo induca anche il Governo a concedere una conseguente maggiore flessibilità di accesso.

Le piste sono in buone condizioni e la nuova strada che porta in Libia da Djanet è, almeno per ora, quasi perfetta (appunto, è nuova!!).

In quanto all’obbligatorietà delle guide, più volte discussa, ritengo che avere una guida locale sia non solo importante, ma fondamentale per più motivi. Tanto per cominciare è giusto dare lavoro ai locali, considerato che andiamo a casa loro. E poi, i GPS ci possono portare attraverso wadi e dune, ma non potranno mai sostituire la saggezza di un tuareg. Sicuramente “noi” siamo più bravi a guidare sulla sabbia, ma non stiamo andando a fare un rally! Se vogliamo andare da colonizzatori allora lamentiamoci degli accompagnatori, se invece vogliamo calarci nel contesto locale, allora impariamo ad apprezzare la loro presenza e i loro insegnamenti. Io trovo spettacolare e affascinante anche solo guardare come si riescono ad orientare in mezzo al nulla, come vivono con nulla, come ancora si riescano a incantare davanti a una pittura vista chissà quante volte e che rievoca un passato antico, e come sono sempre impassibili e sereni davanti ad ogni difficoltà.

Info pratiche: per chi viaggia fino a Tam o Djanet in aereo bisogna armarsi di pazienza. Il viaggio dall’Italia, specialmente se non si è di Roma, dura quasi un giorno, ma a differenza della nave e del trasferimento via terra, non da’ l’impressione dell’anticamera del viaggio. E’ solo noioso!
Svantaggi: non viaggi con mezzi propri e sei limitato. Vantaggio: se hai anche solo 8-10 gg di tempo, puoi fare un viaggio meraviglioso e “disintossicante”.
Ho chiesto a tre diverse agenzie che mi hanno dato costi indicativi variabili dai 120 ai 150 euro al giorno per guide con auto propria.

Unica nota assolutamente negativa è la quantità di immondizia che ho trovato spesso in angoli remoti che ci si aspetterebbe fossero ancora incontaminati. E rendiamoci conto che quella sporcizia arriva da noi turisti. Possibile che non si possa essere più civili, bruciare bene quel che può bruciare e riportarsi a casa, o almeno in un punto di raccolta in un paese le lattine e il vetro?
Dal momento che i maggiori fruitori del deserto siamo noi turisti occidentali, lancio l’ennesimo appello perché si diventi più civili e si corra in soccorso di questo nostro amato Sahara. Forse è un’idea poco realistica, ma credo si potrebbe magari organizzare una petizione da inviare ai governi libico, algerino e qualunque altro coinvolto nei nostri tour affinché si imponga l’obbligatorietà di maggiore controllo. Solo le guide che ci accompagnano possono cercare di controllare gli irresponsabili che perpetrano tale scempio. Purtroppo, a volte, sono loro stesse ad emulare le nostre pessime azioni e a non capire l’importanza di questi gesti. Una campagna informativa da parte dei governi aiuterebbe un turismo più responsabile.
E’ un sogno? Può darsi, ma nel nostro piccolo aiutiamolo a concretizzarsi!
Posted by: Stefano Laberio

Re: Algeria impressioni di ritorno da un Admer Tadrart - 04/25/09 01:10 PM

Dalle notizie più volte sentite mi aspettavo francamente un clima meno disteso. Viaggiando spesso in Libia, avevo paura che la differenza tra una nazione e l’altra fosse palpabile, ma con mia sorpresa ho notato invece che, il clima generale che si respira e le persone (in questo caso parliamo prevalentemente della popolazione di Djanet considerato che non ho avuto altri incontri) sono rilassati e assolutamente amichevoli. Mi sembra anzi che si stia notevolmente puntando sullo sviluppo del turismo.

Spesso sono gli stessi touoperator che che producono clima di paura perchè ''se viaggiconmenontisuccedenulla''. per questo esiste sahara.it ;-)

In quanto all’obbligatorietà delle guide, più volte discussa,
La discussione su questo tema è legata, spesso, ai mezzi che usano per accompagnarti ma, è facile lamentarsi quando le cose vanno male, quando tutto va bene nessuno dice nulla...

Unica nota assolutamente negativa è la quantità di immondizia che ho trovato spesso in angoli remoti che ci si aspetterebbe fossero ancora incontaminati. E rendiamoci conto che quella sporcizia arriva da noi turisti. Possibile che non si possa essere più civili, bruciare bene quel che può bruciare e riportarsi a casa, o almeno in un punto di raccolta in un paese le lattine e il vetro?

Su questo punto, secondo me ci sono dei progressi, sempre più la tendenza è applicare piccoli accorgimenti, piatti di plastica dura, per lavarli e non bruciarli, le lattine e i vetri raccolti e si tende a bruciare il meno possibile, è un buon inizio...


Mandaci un breve racconto del tuo viaggio
Posted by: desertrose

Re: Algeria impressioni di ritorno da un Admer Tadrart - 04/29/09 03:39 PM

bene, grazie. appena riesco a finire il racconto, lo invio.