Vacanza in Tunisia:
Tralasciando la parte normale vi racconto questa piccola avventura:
Quando eravamo sulle dune circa a 8 km a Nord di Bir Aouine, mi si è
schiantato il debimetro (Seminuovo, solo 30.000 Km).
Con le nostre tecniche di guida (Guida su sabbia di potenza,) non riuscivamo
a risalire con il terrano queste dune conformate a catini alte anche 150 m per tornare al fortino di Bir Aouine e quindi alla pianura. Abbandonata il mezzo, dopo 3 giorni arriviamo a Kairouan, dove
un gruppo di Bolognesi mi mette in contatto con una guida di Douz, decido di lasciare il
mio gruppo (Che altrimenti perdeva il traghetto), vado giù a Douz con i taxi collettivi locali, e alle 10 della sera stessa con guida, autista munito di HZJ 80 e 3 loro amici ci dirigiamo verso Bir Aouine, dopo 4 ore arriviamo al campeggio che c'è 17 km a Sud di Ksar Ghilane, dormiamo, ripartendo poi alle 7 di mattina verso la mia macchina, intermezzo di caccia (di frodo) ad una gazzella, catturata dopo averla stancata correndole dietro con l' HZJ, arriviamo alla mia vettura poco dopo mezzogiorno. A Pranzo carne di gazzella alla brace oltre che pane cotto nella sabbia.
Il guidatore del Toyota, dopo aver sgonfiato le gomme del terrano a 0,5 riusciva a portarlo fuori dopo circa 3 h (e 2 stallonamenti). Scendendo dall'ultima duna, stalloniamo anche la terza volta, non avendo un compressore abbastanza potente per rimontare una tubeless, carichiamo 2 gomme sul Toyota e ci dirigiamo al Fortino di Bir Aouine, dove con il compressore di un camion ACM messo a disposizione dai militari riusciamo a rigonfiare in modo affidabile
le ruote, torniamo a Ksar Ghilane arrivando alle 2 di notte. Il giorno dopo, (09/01) riesco a tornare a Tunisi, prendendo il traghetto Grimaldi per un pelo (Oltre 500 km fatti con velocità massima di 80 km/h
controvento e 110 km/h con il vento a favore, accelerazione inferiore a
quella di un TIR da 44 tonnellate fuori peso, sorpassi da brivido e 1 sosta
per il gasolio).
Devo ringraziare Beppe di Bologna che mi ha messo in contatto con la guida.
Grazie alla ragazza del gruppo di Bologna che è riuscita a non farmi perdere
il biglietto del traghetto.
Un grazie particolarissimo a Shokri, Wati ,Alì e gli altri due Tunisini che mi hanno consentito di ricuperare la macchina, fatto vedere come si guida veramente sulla sabbia e trasformato un brutto contrattempo in un avventura piacevole.

Cartellino rosso invece alla Nissan che sceglie componentistiche inaffidabili senza pensare che in fuoristrada si và anche in posti difficili (Senza contare che ha un prezzo che pare fatto d'oro), oltre
che un servizio di contatto con i clienti veramente INEFFICIENTE (Da Kairouan, il 7 gennaio ho chiamato la Nissan di Roma per chiedere il codice del ricambio 4 volte, senza che fossero in grado di mettermi in contatto con la persona giusta, dopo di che li ho mandati a quel paese).
Cartellino rosso alla Bosch che realizza tali componenti inaffidabili (Il debimetro Bosch è stato messo sotto esame anche da Quattroruote per la sua elevata mortalità).
Cartellino giallo a DHL che ci ha messo 3 giorni e 1/2 per farmi arrivare il
debimetro di ricambio a Tunisi con il costo superiore a 100 € (è arrivato quando ero già ripartito).

Insegnamenti:
Una buona guida è in grado di risolvere situazioni anche difficili e se si
vogliono affrontare tratti su dune impegnative come quelle Tunisine sono in grado di fare risparmiare un sacco di tempo.
Se non potete evitare di andare in africa con macchine elettroniche, portatevi anche i ricambi della centralina e del debimetro (io avevo portato filtri aria e gasolio, olio, ammortizzatori, molla, ma non il debimetro).

Ciao, Andrea

...cartellino rosso anche a chi caccia di frodo le gazzelle (specie protetta) con il disumano metodo dell'inseguimento e sfinimento!

...ed ai turisti che condividono e non cercano di "far capire che..." o che almeno non si dissociano!

Davvero, i guai della tua Nissan non sono niente in confronto ai guai della gazzella...
peccato.

Il tifo mio era tutto per la gazzella!

Non ho certo apprezzato e incoraggiato la caccia alla gazzella, ma pare che per loro sia una cosa che fanno quando capita, loro non capiscono perchè debbano esserci invecie autorizzati (alla caccia) certi turisti armati di fucile! almeno da quanto mi hanno detto le guide.!

P.S. Gli ho detto anche più volte di lasciar perdere perchè non mi piaceva la cosa!

Mi ricordo un episodio analogo svoltosi in Algeria nel 2000: mentre il buon Marco Fiaschi provvedeva a tagliare la strada al pickup delle guide io provvedevo a bloccare il turista che, in moto, partecipava anche lui alla caccia insensata alla povera bestia..

Poi con le guide ci siamo spiegati e con il turista ci siamo letteralmente mandati aff...

E' vero che da noi ancora qualcuno che caccia con il fucile c'e' me e' altrettanto vero che il movimento di chi non e' d'accordo e' in crescita esponenziale e i cacciatori sono rimasti una minoranza sparuta.

Non voglio assulatamente giustificare la caccia, tantomeno se realizzata nel modo che ho assistito, nel post l'ho riportata per pura cronaca, non certo come parte da enfatizzare della "piccola avventura", le parti positive per me sono state non certo la caccia, o assaggiare la gazzella, ma la disponibilità delle persone che ho conosciuto, che mi hanno fatto mangiare a casa loro, il viaggiare di notte su piste apprezzando la loro capacità di orientamento, il fascino del deserto all'alba,la loro fiducia nel fatto che i problemi si risolvono sempre, la disponibilità delle persone ad aiutarsi sicuramente superiore a quella alla quale siamo abituati noi nelle ns. città, dove se ti fermi sulle strisce per far passare una persona anziana ti suonano dietro mentre il pedone stesso ti guarda come un marziano, insomma di aver visto uno scorcio della vera Tunisia del sud. Una cultura totalmente diversa, tanto che lungo le strade (spettacolo spiacevolissimo) ti uccidono le pecore (sgozzandole) in diretta per poi cucinarle per i viaggiatori locali sulle griglie, in barba agli animalisti e alle ns. regole sanitarie, mi domando allora che fa di male la pecora per non essere difesa come una gazzella???

Spero di aver ora chiarito il mio pensiero, mi scuso per essermi fatto fraintendere,

Ciao,

Andrea

Il parallelo sembra apparentemente logico, ma la sottile distinzione è quella che consente di definire una specie "protetta in quanto a rischio" a differenza di un'altra "allevata per la macellazione".

Ovviamente la vita di una gazzella non vale piu di quella di una pecora o di quella di un'altro essere vivente, ma non è corretto giocare su questi sentimenti (che pochi hanno peraltro) per giustificare l'ingiustificabile.
Altrimenti arriveresti a sostenermi che scannare uno degli ultimi panda giganti per farne bistecche non sarebbe diverso dalla mecellazione di un maiale emiliano per farne salsicce!

Le pecore scannate e arrostite lungo la strada sono solo una deprecabile tradizione!

La caccia alla gazzella con il fuoristrada è un crimine contro la natura!

Lone Land, ti ripeto ancora che non volevo dare un enfasi positiva alla caccia a cui ho assistito, nella fretta di scrivere evidentemente mi è sfuggito di sottolineare che per me questo "spettacolo" non è sicuramente stato piacevole, io e un altro tunisino abbiamo cercato di convincere l'autista a lasciar perdere, ma gli altri quattro erano troppo felici dell'occasione capitatagli!
L'ultima cosa che mi passa per la testa è andare a caccia, con metodi leciti od illeciti che siano, sia di specie protette che non protette. Il discorso della pecora era semplicemente per sottolineare l'approccio alla vita animale completamente diverso dei Tunisini, del resto noi certe cose ce le possiamo permettere, basta andare all'ipermercato per variare il ns. menù!

Ciao

Andy

OK,
allora vorrei aggiungere qualcosa al paragrafo "insegnamenti" del post di Andreas:

1. durante la trattativa iniziale con la guida mettere in chiaro l'esclusione di ogni attivita` illecita (come cacciare specie protette), pena il non pagamento e denuncia alle autorita`.

2. portare con se panini/razioniK/crackers/biscotti etc in caso d'emergenza, nel caso le guide avessero un'attacco di fame scatenato dalla vista di un povero animale selvatico di passaggio.

3. Rendere pubblico (come del resto a fatto Andreas) il nome delle guide cosi` che se il loro comportamento va contro i propri principi, uno semplicemente li boicotta.

Detto cio` spero "d'aver tagliato la testa al toro", oohps...

Ciao!