L'ULTIMA VERA AFRICA

Posted by: red

L'ULTIMA VERA AFRICA - 01/09/06 02:05 PM

Etipia 2005 : l'ultima vera africa !
L'Africa è un continente ed apprendo leggendo il report intitolato come sopra che l'unica ed ultima sua autentica espressione si trovava in Etiopia l'anno scorso.

Mi domando, ma qual'è l'ultima vera Europa ?
E se non dovesse essere a Milano, dove io vivo, a che mondo appartengo dal momento che il mio non essendo vero sarebbe artefatto ? e che senso avrebbe vivere in un mondo artefatto? oppure se sei in quello vero perchè spostarsi per visitare quello artefatto, i continenti sono 5, il giro del mondo si fa in due mesi!

Ciao.

Red
Posted by: Administrator

Re: L'ULTIMA VERA AFRICA - 01/10/06 04:18 AM

Ciao !

Non sono l'autore del testo e quindi forse dovrei stare zitto, comunque prendo spunto dal tuo messaggio per fare una riflessione ad alta voce.

Quando viaggiamo vediamo usanze e tradizioni che a volte non capiamo ma ci affascinano perche' diverse dal nosto modo di pensare. Forse sono queste tradizioni e usanze che ci spingono a viaggiare per vedere un mondo diverso.

Le persone che attingono ad un pozzo l'acqua e la portano in bilico sulla testa sono per noi "pittoreschi", se le stesse persone avessero la possibilita' di avere l'acqua corrente in casa con un rubinetto sono certo che opterebbero per questa soluzione (dovendo faticare meno) ma per noi non sarebbe forse piu' cosi evocativo vederli aprire un rubinetto \:D

Ecco quindi che la ricerca di tradizioni ha creato un mercato e la richiesta ha creato l'offerta con visite guidate a villaggi dove "comparse" vestono vestiti tradizionali e finite le 8 ore di esposizione si mettono i vestiti "europei" e vanno in citta'
Danze "tradizionali" perdono il loro significato e vengono adattate per le tempistiche dei turisti.
Artigianto e oggetti tradizionali vengono riprodotti e tutto viene fatto a dimensioni "samsonite" trasportabile e pronto per essere esposto.

In tale ottica se si fa un incontro con qualcuno che non e' ancora entrato negli ingranaggi del turismo e per su sfortuna/fortuna (chi puo' dirlo) non usufruisce delle comodita'/schiavitu' della vita stile europeo puo' venire fuori l'idea di aver incontrato "la vera Africa"

\:\)
Posted by: red

Re: L'ULTIMA VERA AFRICA - 01/10/06 01:16 PM

Il formato "sansonite" è una trovata di Marco Aime del quale suggerisco la lettura dell'interessante libro : L'incontro mancato.

Buona lettura e soprattutto buona riflessione.

ciao

Red
Posted by: Maurizio Dall'Oglio

Re: L'ULTIMA VERA AFRICA - 01/10/06 09:04 PM

Già.........perchè farla facile quando si può complicare?
Si caro Amministrator, hai perfettamente centrato il punto. Il titolo è semplicemente nato dopo una discussione con amici viaggiatori, da cui è scaturita un'affermazione comune (che non è il Vangelo ovvio) L'ultima "vera" Africa, inteso come non contaminata (o civilizzata!) con usi e costumi non suoi, ci sembrato trovarla solamente in Etiopia. Perdirne una, non so ancora in quanti posti dell'Africa, o del mondo, esistano popolazioni che non usano vestiti. In Etiopia ci sono. Tutto qua, senza scomodare nessun ghirigoro mentale.
:-)
Posted by: Administrator

Re: L'ULTIMA VERA AFRICA - 01/11/06 05:24 AM

perche non ci mandi una recensione del libro che la inseriamo nella nostra "biblioteca".
Di Aime avevo letto Taxi Brusse
http://www.sahara.it/recensioni/taxi.html

e era stato molto bello anche perche mi era sembrato di mettere delle parole ad emozioni e situazione vissute nell'africa subsahariana.

Quote:
Messaggio inizialmente inserito da red:
Il formato "sansonite" è una trovata di Marco Aime del quale suggerisco la lettura dell'interessante libro : L'incontro mancato.

Buona lettura e soprattutto buona riflessione.

ciao

Red
Posted by: -Elia-

Re: L'ULTIMA VERA AFRICA - 01/20/06 05:58 PM

E' il mio secondo messaggio. Scusate l'impertinenza di voler subito intervenire a dire la mia, ma questa riflessione è troppo intrigante.

E' vero, noi viaggiamo in un mondo a misura di turista. Ma è l'unico modo che il mercato ci concede, i tempi sono di solito stretti, i percorsi lunghi e omnicomprensivi, gli interessi a "vedere" molteplici e a volte incompatibili tra di loro.

Le impressioni che riportiamo indietro da questi viaggi sono di solito quelle con cui siamo partiti, abbiamo visto quello che volevamo vedere.

Io ho vissuto per un paio di anni a Sebha e nella baladya di Murzuq, è una zona della Libia che conosco bene. Ho letto avidamente i reportage dei viaggi nel sito. Non l'ho riconosciuta! Solo le sabbie e i sassi sono gli stessi, quei pochi riferimenti agli abitanti e alle persone, mi sono del tutto estranei. Ho visto scritto di Sebha che è una città in mano alle kabile contrapposte, pericolosa e inaffidabile. Bhe per lavoro ho girato molto, ma non ricordo altra popolazione cordiale ed ospitale come quella. Amici sicuri ed affidabili come quelli che mi ero fatto nella zona tra Murzuk e Al Katrun. I posti erano gli stessi, ma abbiamo visto due afriche diverse.

Ciao, Elia

Quote:
Messaggio inizialmente inserito da Administrator:
Ciao !

Non sono l'autore del testo e quindi forse dovrei stare zitto, comunque prendo spunto dal tuo messaggio per fare una riflessione ad alta voce.

Quando viaggiamo vediamo usanze e tradizioni che a volte non capiamo ma ci affascinano perche' diverse dal nosto modo di pensare. Forse sono queste tradizioni e usanze che ci spingono a viaggiare per vedere un mondo diverso.

Le persone che attingono ad un pozzo l'acqua e la portano in bilico sulla testa sono per noi "pittoreschi", se le stesse persone avessero la possibilita' di avere l'acqua corrente in casa con un rubinetto sono certo che opterebbero per questa soluzione (dovendo faticare meno) ma per noi non sarebbe forse piu' cosi evocativo vederli aprire un rubinetto \:D

Ecco quindi che la ricerca di tradizioni ha creato un mercato e la richiesta ha creato l'offerta con visite guidate a villaggi dove "comparse" vestono vestiti tradizionali e finite le 8 ore di esposizione si mettono i vestiti "europei" e vanno in citta'
Danze "tradizionali" perdono il loro significato e vengono adattate per le tempistiche dei turisti.
Artigianto e oggetti tradizionali vengono riprodotti e tutto viene fatto a dimensioni "samsonite" trasportabile e pronto per essere esposto.

In tale ottica se si fa un incontro con qualcuno che non e' ancora entrato negli ingranaggi del turismo e per su sfortuna/fortuna (chi puo' dirlo) non usufruisce delle comodita'/schiavitu' della vita stile europeo puo' venire fuori l'idea di aver incontrato "la vera Africa"

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