LE CONOSCENZE SEGRETE DEI GARAMANTI

Guardate cos'ho trovato in rete: LE CONOSCENZE SEGRETE DEI GARAMANTI

Intrigante, vero...?

Mi sembra fantarcheologia tra le più sfrenate.

Comunque interessante, qualcosa di vero forse potrebbe anche esserci...

Scusate l'ignoranza: perché non è firmato? E che tipo di sito è?

Non ho la più pallida idea .
L'ho trovato per caso e ho pensato che pur nella sua "stranezza" fosse interessante.

Anche qui la "teoria" è riportata, anche con maggiori dettagli... (e con firma):
Il popolo Dogon

Certo e tutto veramente strabiliante. Sarebbe interessante sapere se i Dogon conservano memoria del momento in cui sarebbe avvenuto l'incontro (cioè quando), e se i Nommo hanno mai detto che sarebbero tornati...........

L'altra cosa interessante sarebbe sentire l'altra campana, cioè qualcuno che interpreti e spieghi tutti questi fatti escludendo la possibilità di un incontro. O perlomeno non ritenendola necessaria.

Cari amici,questo post ha riacceso i ricordi del mio primo incontro con i Dogon.Ho soggiornato nella falesia prima che diventasse una meta da tour operator.C'era anche una antropologa franco canadese.All'epoca era già ben documentata la cosmogonia base di riti e calendari del popolo Dogon e da allora direi che ben poca luce è stata fatta su quelle loro straodinarie conoscenze.Altrettanto interessante era il rapporto che li legava colmondo dei defunti ed i riti di sepoltura e memoria dei morti.Poi mi colpì enormemente la grande conoscenza del ciclo dell'acqua,evaporazione e condensa:le teorie esposte con rigore scentifico erano tradotte in pratica,ottenendo un ottimale sfruttamento delle risorse idriche,con sprechi ridotti al minimo.Il bello è che i Dogon erano pienamente coscienti di ciò che realizzavano ed alla continua ricerca ,direi sperimentazione,di nuove tecniche e migliorie,nell'uso e riciclo dell'acqua Questo in particolare era il tema su cui stava studiando l'antropologa.Per quanto ricordo il rammarico degli anziani era la scarsa attitudine dei più giovani ad ascoltare ed apprendere il bagaglio di conoscenze che erano trasmesse solo oralmente:i vecchi già intuivano il declino che sarebbe seguito alla perdita della loro tanto precisa quanto fragile sapienza!Cercherò di rileggere il diario di quel viaggio in Mali per ripescare più precise annotazioni.Una curiosità:col permesso degli anziani ci calammo con non poche difficoltà lungo una zona della parete di falesia per no sguardo a volo di uccello alle tumulazioni.Arrivati al fondo fummo accolti da furbi sguardi di ragazzini che rifecero a ritroso il nostro percorso col solo aiuto di pertiche e cunei di legno,affermando senza dubbio la loro superiorità...alpinistica rispetto alla nostra tecnologica scalata!

Forse la falesa di Bandiagara' ultimamente e' diventata meta di tour operator, ma e' da molto tempo sotto i riflettori, o almeno nel mirino degli antropologi.

Consiglio la lettura della traduzione del diario che Marcel Griaule scrisse nel 1948 In Italiano DIO D'ACQUA ; Il racconto della cosmologia africana
Niente da X files ma interessanti informazioni sulla complessa cosmologia dogon.
http://www.sahara.it/bm/saharaThree/cultura/libreria/dio-dacqua.shtml

x amguid , se trovi il tempo di trascrivere qualche pagina del tuo diario saremo felici di metterlo on line.

Esatto,si tratta proprio di Bandiagara!Sembra che ormai ben poco resti della sua semplice e affascinante "sacralità"
I tentativi pseudo scentifici di inscrivere la cosmogonia Dogon in visioni alla Isaac Asimov non mancano;meno ricca la ricerca seria su questa intrigante cultura.
Ricordo che la prima volta raggiunsi la falesia da Douentza percorrendo l'orribile pista rocciosa di Ningari.

"Che questi giganti siano esistiti effettivamente in Arabia e nell'Africa bianca pare definitivamente provato dal ritrovamento di enormi amigdale a Sasnyh in Siria (pesanti 3,8 kg) e presso Ain Fritissa nel Marocco Orientale, pesanti 4,2 kg."

Scusate l'ignoranza ma cosa e'un amigdale?
Enrico

Grazie Lone, veramenre affascinante la teria sui Dogon, sicuramente un buon spunto per organizzare un giretto da quelle parti
Enrico