Ho letto con sgomento gli ultimi sviluppi, le contraddizioni, con la conseguente mancanza di fiducia che ne è derivata.
Concordo che i morti sono sempre troppi.
Mi sembra però che si stia delineando un problema più grave della stessa rivoluzione. Infatti mi sono chiesto il perché di questa disinformazione, che se è vera. è gravissima. Anzi, oramai non potrà che essere che una delle due verità si dimostrerà falsa, quindi qualcuno che mette in giro voci non vere c'è per forza.
Ma il perché è la cosa che mi preoccupa di più. Si capirebbe se vi fosse qualcuno che tenta di salvaguardare i propri interessi o le proprie attività cercando di convincere altri che la situazione è tranquilla per potere continuare indisturbato, anche se sembrerebbe pazzesco ignorare eventuali bombe definendole "situazione tranquilla". Questa quindi è a mio parere una ipotesi improbabile.
Ma ieri, sulla prima pagina del quotidiano di Torino c'era scritto "Gheddafi, bombe sulla folla"
Oltre alla inevitabile constatazione della dabbenaggine di alcuni media che fanno a gara per lo scoop (ivi compresi forum e blogs dove alcuni si sentono "giornalisti per un giorno") c'è il problema di chi (se c'è) ha disegnato questa situazione.
Io ci ho pensato un po' e le possibilità che mi vengono in mente purtroppo sono solo due, eventualmente anche combinate insieme.
La prima è la possibilità che qualcuno stia usando la stupidità e la fobia dei governi occidentali per fare rimbalzare notizie che finiscano per destabilizzare il colonnello. Questo qualcuno, se c'è, secondo me appartiene al mondo arabo e non al mondo occidentale. Tutto sommato la libia era, e per ora resta, il governo più stabile dove la gente pensa in modo più autonomo della media dei paesi arabi, e dove un insediamento fondamentalista avrebbe presa solo con un rovesciamento "clamoroso" del leader. Se cadesse anche egli si creerebbe una situazione in cui territorialmente, e anche logisticamente, ci sarebbe una notevole continuità che potrebbe anche permettere di forzare la mano ed amalgamare tutta la regione verso il famoso fondamentalismo che tutti temiamo. A questo proposito mi sembra improbabile che i giovani che hanno fatto la rivoluzione siano gli artefici della manipolazione di informazioni che abbiamo probabilmente subito. Quindi c'è qualche mano più subdola che muove i fili.
La seconda possibilità è che il clima di destabilizzazione fa salire i prezzi del greggio, con conseguenti aumenti a ombrello. Forse anche questa si potrebbe chiamare "ragion di stato", soprattutto se lo stato si identifica con uno di coloro che guadagnano dalla vendita di petrolio (quindi dallo stesso colonnello via via fino all'agip/eni o altri). Però in qs caso forse non valeva la pena di giocarsi la facci con una notiziona così assurdamente falsa come quella delle bombe. Si poteva anche ottenere un rialzo del prezzo con molto meno. Quindi questa seconda ipotesi mi sembra altrettanto improbabile quanto quella di pochi, piccoli, operatori più o meno locali, che pretendono che tutto sia ok. Eventualmente questa ipotesi potrebbe essere avvalorata dall'osservazione che ogni volta che c'è stato e c'è di mezzo il colonnello, in modo veramente arabo le cose non sono mai come sembrano, ed il suo disegno, poiché pazzesco ed incredibile ha spesso finito per beffare molti.
Qualcuno ha riflettuto sugli stessi problemi?
Ciao a tutti
Adriano
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Vi prego, niente polemiche: se qualcuno poi cambiasse idea si dovrebbe ammetterne l'utilità.