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#107097 - 03/03/11 05:19 PM Re: Tracce sulla sabbia [Re: Rubylove]
raskebir Offline
Senior

Registered: 12/29/02
Posts: 1414
Loc: Piemonte
Ovviamente ognuno ha i propri gusti e preferenze, tutti meritevoli di condivisione e rispetto.

Sono stato 2 volte in Africa Australe girando con Hilux a noleggio Namibia, Botswana e Sudafrica con relativi parchi, ovviamente sempre rimanendo sulle piste, in quella situazione era opportuno cercare di evitare difficoltà il più possibile.
Questi eventi possono essere classificati come "viaggi".

Ma tutte le volte che ho fatto dune toste in Libia, Tunisia, Algeria, Egitto mi sono ugualmente divertito, anzi più un passaggio era arduo, più mi divertivo a superarlo, se non riuscivo al primo tentativo riprovavo poi cambiando traiettoria, o con una marcia diversa, o con più abbrivio, magari sgonfiando un pelo di più. Non saprei meglio definire questi eventi se non come giganteschi "luna-park", nel senso positivo del termine.

Mi ritengo quindi molto fortunato nell'aver finora potuto fare quello che mi appaga. Ovviamente rispettando la natura e gli uomini.

Prendiamoci quindi con filosofia l'inevitabile momento di riflessione che abbacchia Marko (e non solo lui), consolandoci con il pensiero che in fondo siamo pochi eletti a poterci togliere tali soddisfazioni, passerà anche la buriana e ci ritroveremo all'imbarco della Carthage.
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raskebir
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#107104 - 03/03/11 09:23 PM Re: Tracce sulla sabbia [Re: raskebir]
RAY Offline
Utente Bannato

Registered: 12/24/07
Posts: 123
non penso che un cerambicide (hypoeschrus dallonii) schiacciato dalle ruote di uno dei nostri potenti fuoristrada con le ruote piu' o meno sgonfie sia in grado di aprezzare la cavlleria del mezzo o il piede piu' o meno pesante del suo guidatore, non ne ha il tempo, schiatta prima. cosi' come una cucciolata di fennech (vulpes zerda) che muore d'infarto per lo spavento causatogli da quattro roboanti cavalli d'acciaio, non gioira' delle multicolori tenute dei centauri. non voglio fare il puritano, chiunque circoli con un'auto in autostrada d'estate uccide una miriade di moscerini, ma il deserto e' un microcosmo accanto all'altro, ognuno estremamente fragile, per cui se vogliamo utilizzare il lunapark dobbiamo esserne consapevoli e a me sembra che gia' il fatto di recarsi nel sahara dovrebbe far provare una gioia immensa, cosi' come dovrebbe essere una gioia cercare di creare danni nella minor misura possibile. ma questo forse e' eccessivo visto che non si ha pieta' nemmeno degli esseri umani la cui vita e' stata stravolta da orde di occidentali che scorrazzano nel loro universo, che era fatto di equilibri precari di esodi vitali di acacie di cammelli e di sale. tutto questo puo' sembrare eccessivo ma a volte quando si ama qualcosa o qualcuno in modo viscerale si puo' anche capire che per non fargli del male lo devi frequentare il meno possibile.

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#107106 - 03/03/11 10:03 PM Re: Tracce sulla sabbia [Re: RAY]
adri Offline
Senior

Registered: 09/27/03
Posts: 710
Loc: torino
E' una bella discussione e se posso vorrei dire la mia. Forse è una posizione radicale ma è motivata un po' anche dal lavoro che faccio, quindi potremmo vederla un po' come deformazione professionale.

Il primo punto, prima di iniziare, è che secondo me uno che vuole assaporare l'ebbrezza, la gioia, la pace, il sogno, la poesia, di trascorrere qualche giorno nel sahara non può necessariamente dover avere una partenza ed un arrivo differenti e nemmeno congiungerli solo con una retta o con la migliore approssimazione. Si può anche andare a farsi un giro e tornare nello stesso luogo di partenza. Quindi recarsi nel sahara porta una gioia immensa ma non solo a quelli che vanno da A a B, anche a quelli che vanno da A ad A e si sono fatti un giro.

E adesso viene la parte "professionale".

Non esiste un organismo al mondo che non modifichi in qualche modo l'ambiente, già e solo per il fatto di essere vivo. Nè al di fuori del genere umano esistono solo organismi che "vivono" e "procreano" e basta.
Tutti, indistintamente, condizionano (o ci provano) l'ambiente che li circonda. La capacità di farlo è uno dai parametri con cui si misura l'adattamento. Adattarsi non significa solo subire passivamente, significa anche sapere modificare.

Noi, il genere umano, abbiamo avuto un impatto sull'ambiente non da poco. Man mano che ciò è avvenuto, di pari passo con lo sviluppo della nostra cultura, abbiamo sviluppato sempre più l'apprezzamento per la preziosità di ciò che ci circonda, che è unico, irripetibile, e se perso difficilmente sarà ripristinabile. E abbiamo cercato di mitigare sempre più l'impatto del nostro "esserci da vivi".
Del resto anche il consumo di petrolio cade in qs casistica, ma voglio vedere quanti rinunciano alla macchina e vanno in bici. E cmq la bici ha le ruote in gomma, la sella in gomma, i freni in gomma, la luce a pile che inquinano, etc etc etc.
Benissimo, si va a piedi. E con cosa? Con le Nike? O le reebok? DI gomma? Ma siamo matti? O le ciabatte in cuoio? Ne avete parlato con le mucche che ci mettono la materia prima? O forse perché le mucche non sono sintetiche e ne alleviamo quante ci pare non significa influire sull'ambiente? Le mucche mangiano, e poi proseguono l'elaborazione con il prodotto che tutti conosciamo. Quante le mucche in più di quelle che avrebbero popolato la terra se non esistesse l'allevamento? E quanta m….. in più? Quanti batteri in più che se la sono mangiata?
etc etc etc.
Quindi, come vedete, è impensabile pensare di esistere senza impatto.
Nella nostra cultura io auspico sia il rispetto dell'ambiente, sia la condanna dell'inutile usura. Ma non è inutile cogliere i frutti di questa terra che mi circonda, apprezzarne la bellezza, mostrarla ai miei figli dicendo "vedete quanto è bella?". Se non potessi più farlo per risparmiare usura in un processo che ineluttabilmente porta al consumo (la stessa vita, in senso biologico è consumo), e, purtroppo. all'esaurimento delle risorse, non mi sentirei più nemmeno uomo, ma estraneo.

Ciao a tutti

Adri
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Vi prego, niente polemiche: se qualcuno poi cambiasse idea si dovrebbe ammetterne l'utilità.

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#107107 - 03/03/11 10:40 PM Re: Tracce sulla sabbia [Re: adri]
Rubylove Offline
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Registered: 06/30/09
Posts: 1815
Loc: Terre di Mezzo
Una farfalla batte le ali a Pechino e a New York arriva la pioggia invece del sole
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Nella nostra casetta nelle terre di mezzo giochiamo a tirare le freccette per passare il tempo

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#107108 - 03/03/11 10:50 PM Re: Tracce sulla sabbia [Re: Rubylove]
onurb55 Offline
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Registered: 01/01/10
Posts: 1454
Loc: torino
...e in Libia speriamo non arrivino le bombe della NATO (oltre a quelle che già pare butti Gheddafi), sennò....poveri equilibri ecologici sahariani....e poveri libici!...

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#107109 - 03/03/11 11:04 PM Re: Tracce sulla sabbia [Re: RAY]
raskebir Offline
Senior

Registered: 12/29/02
Posts: 1414
Loc: Piemonte
Non credo che un fennech - vulpes zerda - muoia d'infarto vedendo passare un fuoristrada, per rumoroso che sia, ne ho incontrati tanti, in genere prudentemente fuggono come fuggono dai loro naturali predatori, spesso dato che sono anche curiosi si fermano a sbirciare seminascosti da un cespuglio, non credo siano mai morti d'infarto per questo.
Piuttosto sarebbe auspicabile che i pastori non andassero a catturare le cucciolate di fennech per cercare di venderle ai turisti, questo è un danno molto maggiore ma non sembra scandalizzare nessuno, scorretti loro a catturare gli animali e ancor più scorretto chi eventualmente li compra.
Nel deserto spesso molti danni vengono causati proprio da chi ci vive, autofustigarsi con i nostri distinguo mi sembra in fondo una inutile forma di fondamentalismo.
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raskebir
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#107110 - 03/03/11 11:08 PM Re: Tracce sulla sabbia [Re: Rubylove]
rossigeo Offline
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Registered: 12/11/10
Posts: 75
Loc: Milano, Italia
\:\) E' il famoso paradosso della teoria del caos,non una realtà, ma è vero piuttosto che tante piccole gocce fanno un mare.E per questo il concetto che anima molti di noi è fare il meno danno possibile. Quando vedo le immagini satellitari del Murzuk, che sembra una carta della sismica 3D, mi viene il voltastomaco, a me che sono geologo e vengo dalla ricerca petrolifera. L'impegno ambientale è far sì che dopo non resti traccia, e dalle nostre parti ci si riesce piuttosto bene. Il ripristino è un'arte che richiede competenze geologiche, botaniche, contadine e a volte l'abilità dei vecchi muratori locali. Purtroppo il deserto,come le grotte e le alte profondità marine, è un ambiente estremamente conservativo, tende cioè a conservare tutte le tracce. Per questo si trovano in superficie reperti molto antichi, e i geoarcheologi sudano sette camicie a capire gli eventi (quando poi è stato spostato....grrrr :D). Le unicità sono incredibili: i nostri ambienti sono frutto di un processo in divenire, ma se pensate alla "vernice", la patina nera che caratterizza quelle parti, è il prodotto di una attività chimico/biologica in un determinato contesto climatico. Un unicum irripetibile nell'intera storia geologica, congelato nel tempo sulla superficie di ogni roccia. E le tracce mi danno al belino :). Anche le dune non si rigenerano così facilmente,comunque più è lieve la traccia prima guarisce la ferita. a me personalmente non piace creare nuove tracce dove c'è già una pista, ma capisco che può dare anche una forte emozione, come entrare in una grotta dove nessun uomo ha mai messo piede. E' nello spirito umano. E' come pestare la neve fresca da bambini. Ma dove il deserto si fa roccioso una imprenta che sposta il "pavé residuale" di ciottoli resterà lì per i prossimi 10.000 anni. L'occhio de geomorfologo in ambienti come il Sinai o alcuni angoli della Bekaa vede i campi minati come se ci avessero messo le bandierine sopra. E questa purtroppo è una violenza irrimediabile (come quei salami che oggigiorno colorano massi nella natura spacciandoli per opere d'arte!). Sono d'accordo con Adri, è impossibile non lasciare una traccia nostra, sarebbe ipocrita auspicarlo, ma comunque possiamo farlo con intelligenza e rispetto.
_________________________
Stefano

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#107111 - 03/03/11 11:47 PM Re: Tracce sulla sabbia [Re: RAY]
marko Offline
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Registered: 12/17/01
Posts: 3594
Loc: lago maggiore
Inizialmente inviato da: RAY
... ma questo forse e' eccessivo visto che non si ha pieta' nemmeno degli esseri umani la cui vita e' stata stravolta da orde di occidentali che scorrazzano nel loro universo, che era fatto di equilibri precari di esodi vitali di acacie di cammelli e di sale. tutto questo puo' sembrare eccessivo ma a volte quando si ama qualcosa o qualcuno in modo viscerale si puo' anche capire che per non fargli del male lo devi frequentare il meno possibile.


qui nessuno la sta pensando cosi, non riesco a capire perchè estremizzi spesso i concetti, addirittura additando chi non conosci. Non avrò sicuramente la tua esperienza, e non avrò girato tutto il sahara, ma io tutte ste orde di occidentali non le ho mai viste, se non in Tunisia, ma anche li non cosi numerose da potersi distribuire.
credo anche che il turismo sahariano in questi ultimi anni si sia responsabilizzato rispetto al passato, ad esempio noto sempre più persone che raccolgono i rifiuti. E' migliore l'impatto ambientale in una spiaggia italiana nel mese di agosto?
Non sarei cosi convinto a colpevolizzare il mondo occidentale sulla scomparsa delle acacie o delle cammelliere di salgemma, piuttosto colpevolizzerei la specie umana in genere atta al progresso, all'industrializzazione e come sfruttatore di terra, ma ora anche di luce solare con quegli orrendi pannelli che spesso deturpano le campagne o l'aria con quelle orrende pale che per costruirle sfondano boschi....o con l'interland milanese che ora sta arrivando in maniera inarrestabile quasi sino a varese.. l'idea di svuotare i laghi fossili libici non mi pare occidentale. E tu mi dici che con la mia traccia faccio un casino infernale nel sahara che sono responsabile della probabile estinzione dei fennek...
Per essere coerenti bisognerebbe vivere come all'età della pietra, non uccidere gli animali, vivere solo di vegetali e sperando che questi non soffrano quando raccogliamo i frutti, non usare qualsiasi veicolo se non la propria motricità a due zampe e magari senza le scarpe...e perchènno andare in piazza con i poveri libici a manifestare..ma poi forse troppa democrazia farebbe nascere idee strane alla popolazione..che potrebbe fare ciò che gli pare quindi un gatto che si morde la coda..vabbhe fortuna che manca poco al 2012
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Saluti Marco

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#107113 - 03/04/11 12:09 AM Re: Tracce sulla sabbia [Re: marko]
sable Offline
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Registered: 11/30/04
Posts: 532
Loc: Quel ramo del lago di como
Inizialmente inviato da: marko
[quote=RAY.vabbhe fortuna che manca poco al 2012

21 dicembre 2012 .....

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#107117 - 03/04/11 08:16 AM Re: Tracce sulla sabbia [Re: sable]
Rubylove Offline
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Registered: 06/30/09
Posts: 1815
Loc: Terre di Mezzo
Marco non te la prendere vedrai che tu con il tuo buzzicone tra un pò non potrai più girare e io poco dopo

Viviamo purtroppo in un paese dove hanno inquinato per decenni sia le aziende che le stesse istituzioni compiacenti e continuano a farlo
Avete più sentito parlare delle non sò quante tonnellate di gasolio sversate da un deposito abbandonato nel lambro solo pochi mesi fa?

Nulla non si è sentito più nulla, eppure ad Antonella se entra nel centro storico di Galliate con la sua auto (dove abitiamo e abbiamo il garage) potrebbero fare la multa perchè è un vecchia polo euro zero, per ora tollerano ma chissa per quanto.

Sono d'accordo con Adri, è impossibile non lasciare una traccia nostra, sarebbe ipocrita auspicarlo, ma comunque possiamo farlo con intelligenza e rispetto

Anche i trogloditi la lasciavano e inquinavano due differenze, erano pochi e non lo sapevano.

adesso siamo tanti e solo nei paesi più evoluti c'è questa consapevolezza che è frutto della ricchezza

p.s. noi non siamo tra questi
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