Ringrazio tutti i lettori che mi hanno invitato a continuare i miei reportages e allora ogni tanto vi manderò notizie aggiornate, ma voi se ne avete interesse chiedete pure.
Sono tornato dal trekking da un paio di giorni e mi sono riconciliato con la sabbia!
Abbiamo fatto da Ksar Ghilane a Douz in tre giorni, poco meno di trenta km al giorno, qualcuno dei partecipanti probabilmente vi racconterà qualcosa nel merito, io vorrei restare alle cose che più interessano i viaggiatori del deserto.
Il gruppo è arrivato in aereo a Tozeur dove abbiamo soggiornato nelle case di legno di Dar Abou Habibi, nell'0asis. Il giorno dopo abbiamo fatto il giro delle oasi di montagna e sulla strada c'erano alcuni pulmann e auto di diverse agenzie, Marmara e Tost sopratutto.
Anche sullo chott questa volta ho incrociato diversi turisti in bus e auto, molti di più dell'altra volta.
A Elshay prima di prendere la pista incrociamo un GR scuro con targa tunisina, ci fa cenno di fermarci e poi ci dice con aria affranta che ha perduto due auto di suoi amici dalle parti di Tembain. Piano piano scopriamo che il nostro interlocutore era la guida di questo piccolo gruppo e che non sembrava conoscere molto bene il territorio. L'unico consiglio possibile è che si rivolga alla protezione civile o all'esercito che avviino le ricerche con l'elicottero. I due equipaggi smarriti non erano dotati ne di gps ne tanto meno di telefono satellitare e naturalmente ne sapevano meno della loro "guida". Egoisticamente ho pensato ci manca solo che qualcuno si perda nel deserto e che magari non riesca a tornare: questo si che aiuterebbe il ritorno dei turisti!!!
Durante il tragitto abbiamo fatto diversi incontri, certamente meno numerosi del solito, certo la rotta è tra le più frequentate ma non era priva di traffico.
Prima di partire da Douz già avevo avuto modo di parlare con un gruppo di 7 auto con targa belga che erano di ritorno da un raid a sud nella zona militare. Mi hanno confermato che le procedure per ora sono rimaste invariate e il tratto più bello è stata la tappa da Tiaret a El Borma, per il resto quasi solo piste.
In una sosta al caffé di Ras Ettergui, 30 km prima di Ksar Ghilane ci ha raggiunto un gruppo di una quindicina di fuoristrada organizzati da "Imagine" un grosso organizzatore francese. Ho parlato con il responsabile che mi ha detto che era il quarto gruppo che accompagnava nella Tunisia del dopo 14 gennaio e che tutto si era sempre svolto nella massima tranquillità. Poco dopo tre auto, due francesi e una famiglia di tedeschi, anche loro diretti verso sud, mi hanno detto di essere in Tunisia da una decina di giorni perché il loro viaggio in Libia era saltato. Mentre camminavamo ci hanno sorpassato diverse auto di agenzia con turisti a bordo. A Ksar Ghilane però pochissima gente, dopo anni ho rifatto il bagno nella pozza perché praticamente c'eravamo solo noi in acqua. I quad e i cavalli si aggiravano in cerca di clienti,diversi caffé semi-chiusi, una atmosfera molto rilassata.
Dopo un giorno a Douz per fare i turisti riparto per accompagnare il gruppo a Djerba, passo da Matmata, poi il bac e quindi Houmet Souk, anche qui il movimento è maggiore di quello rilevato durante la prima visita. Ci sono in giro tante auto di lusso con targhe libiche, chi saranno?
Nel parcheggio dell'hotel dove dormiamo 5 Mercedes E 280 tutte uguali con la targa di stato della Libia. E questi chi saranno? Profughi di lusso? Qualcuno della famiglia di Gheddafi in fuga o in missione diplomatica?
La mattina, dopo essere andato in aeroporto ad accompagnare il gruppo, faccio un lungo giro di ricognizione su tutta la costa fino a Midoun e ritorno: a parte una mezza maratona in pieno svolgimento, non si vede molto movimento.
Questa mattina mentre scrivo, vedo in piazza due pick up di Dimensione Avventura, credo che abbiano delle moto con loro, ma quando mi alzo per vedere mi rendo conto che sono già andati via.
Sarebbe il primo gruppo di italiani che vedo in giro! Forse i francesi, i belgi e i tedeschi si fanno meno condizionare dalla tv? Difficile saperlo.
Stefano Fazzini