IMPORTANTE!!!!!!!!
Ciao Alvise

Mi ha appena telefonato, a mezzo Iridium, Stefano Laberio, che attualmente
si trova in Algeria , per dirmi che ha dovuto stravolgere il suo programma
di viaggio, in quanto è in corso, nella zona compresa tra 4 Chemins - Amguid
direzione Tam, l'Erg Tifernine e l'erg Issaouane ecc., un'azione militare
da parte dei militari algerini alla ricerca di predoni, banditi o
cos'altro.
Pertanto la zona è attualmente ASSOLUTAMENTE interdetta ai turisti.
L'operazione è in corso ed è quindi auspicabile non trovarsi in quelle zone
al momento.
Penso che la notizia sia da mettere subito nel FORUM dell'Algeria o nelle
NEWS addirittura!!
Avendo modificato il FORUM , chi meglio di Te saprà collocare la NEWS al
posto giusto..........
ti ringrazio anticipatamente.

Michele Soffiantini

Non so dirti niente di più, al momento.Stefano si farà vivo nei prossimi
giorni...............
OVVIAMENTE la notizia interesserà coloro che intendevano partire il prossimo
fine settimana.

IMPORTANTE:
Per maggiori dettagli Stefano è attualmente raggiungibile a questo numero
IRIDIUM: 00881631469099
Per chi è in fase di partenza la cosa migliore è contattare subito
Stefano.....

Ho avuto qualche notizia questa sera dall'Algeria. Sembra che la situazione si stia normalizzando e che comunque i problemi ci siano fino ad Illizi (si viaggia solo su asfalto e scortati). Nessun problema a Djanet e nel sud. Sembra che abbiano chiuso momentaneamente la frontiera con il Niger.
Attendiamo tutti notizie.

Tour Operator? No Sahara El Kebira?? ahi ahi ahi !!!

IN effetti tutti i viaggi "organizzati" che hanno transitato in Algeria hanno avuto grossi problemi:
anche addirittura da taleb Larbi a Djanet tutto su asalto, scortati, andata e ritorno!
Altri t.o.hanno avuto problemi simili ma meno drastici
A parte la battuta iniziale, ci sono stati effettivamente grossi problemi con la piste chiuse dai 4 CHemin in giù.
Noi però, con 5 veicoli, abbiamo fatto tutto il nostro programma senza alcuna deviazione o problema ( e soprattutto senza "unzioni" varie) Il Grande Spirito viaggiava con noi!
In 16 giorni Il tragitto: Erg orientale, Deb Deb, Illizi, Ouadi Himrou, Tassili, Illizi, pista per Bordj O. Driss con arrivo a 4 Chemin: nemmeno il controllo dei passaporti. I primi militari che li hanno chiesti li abbiamo trovati a Hassi Messauod, dalla quale città sino in Tunisia era introvabile Gasolio e benzina.
A presto un resoconto.

Noi che dovevamo andare a Tam invece ci siamo trovati la Pista di Amguid chiusa per cui abbiamo deciso di andare a Djanet, poi abbiamo attraversato L'erg d'Admer, risliti via Deb Deb e Hassi Messaud come voi solo che il gasolio l'abbiamo trovato ancora all'ultimo distributore vicino alla frontiera con la Tunisia.
Ciao Fabio

Ieri sera ho chiamato a mezzo Iridium un amico che si trovava sulla pista di Amguid si può quindi confermare che le piste a sud di Bordj Omar Driss sono percorribili senza problemi.null

PICCOLO RESOCONTO
A partire da 24 dicembre vi sono stati grossi problemi per la libera circolazione su asfalto e su pista in parte dell’Algeria.
A causa di furto di un consistente gruppo di fuoristrada ( c’è chi dice addirittura 17) ad un falso posto di blocco ( pare nella zona di In Amenas) appartenenti ad una società petrolifera effettuato da parte di “terroristi” algerini intenzionati a rivenderli in Niger in cambio di armi, la pista di Amguid all’altezza dei 4 Chemin è stata chiusa. Il giorno 25 o 26 dicembre, il gruppo di Cattone è stato obbligato a fare convoglio scortato da Taleb Larbi sino a Djanet. Idem al ritorno a partire da Hassi Bel Guebbour.
Anche Osservando il Mondo a partire da El Oued ha dovuto sottostare al convoglio obbligatorio.
Alcuni Italiani a Djanet hanno riferito di avere incontrato altri Italiani che sono rimasti bloccati ad una postazione algerina per 4 giorni, durante i quali PARE abbiano sentito spari nelle vicinanze.
Comunque ai 4 Chemins , il giorno 4/1 i militari mi hanno confermato che dopo aver inseguito i “terroristi” con gli elicotteri, sono stati ammazzati tutti!
Tutte le persone che abbiamo incontrato hanno avuto problemi più o meno grossi a seguito di quanto accaduto, ma devo dire che con noi “il Grande Spirito” è stato benevolo (è l’unico che ha una convenzione con Sahara El Kebira)
Il nostro gruppo di 5 auto ha effettuato il passaggio a Taleb L. la mattina del 25/12 senza alcun problema, e poi attraversato l’Erg Orientale ( pista dei fortini) in 2 giorni e mezzo grazie alla sabbia bagnatissima ( se no sono ….zzi!)
L’asfalto che porta a Deb Deb è MOLTO insabbiato con pezzi che obbligano a sgonfiare parecchio le gomme, e le medie tenute sono state davvero basse.
Da Illizi, attraverso Ouadi Himrou (con un bel infangamento), fino Djanet con giro del Tassili.
Grandiosa cena il 31/12 ospiti prima da Moustache, ( ottima guida che lavora per lo Zeriba Tours) e poi veglione nel cortile del suddetto Hotel ospiti del Sindaco, con coro finale che ha visto 10 italiani in stato di trance cantare “Azzurro”
Da segnalare la buona accoglienza del titolare dello Zeriba ( almeno lui ha fatto lo sconto ai SEK al contrario delle decine di avvoltoi che utilizzano SEK per farsi pubblicità e che poi ti strozzinano sull’invito!) e la solerzia del meccanico???????
Di nuovo a Illizi e poi pista per B. Omar Driss dove il giorno 3/1, abbiamo incrociato Laberio e Crivelli a metà della pista , che ci hanno comunicato che alcuni turisti francesi erano stati rimandati indietro al posto di Polizia vicino a Gara Khanfussa. Noi abbiamo deciso di proseguire, e arrivati al punto suddetto, abbiamo verificato che si trattava di un campo di prospezione petrolifera tra le dune ( molto affascinante) con trincea di sabbia e moltissimi militari armati e con giubbotto antiproiettile che però non ci hanno minimamente ostacolati, anzi, non ci hanno nemmeno fermati.
Abbiamo incrociato alcune Toyota di compagnie petrolifere che ci hanno confermato l’esistenza di “problemi”.
In seguito nessun controllo di passaporti ma solo sorrisi e auguri fino a Hassi Messaud, da dove in compenso è stato impossibile trovare il carburante sino in Tunisia.
Da segnalare:
1) è la terza volta quest’anno che vado in Algeria, e la situazione “bambini sassaioli” è enormemente aumentata ( + turismo= maggior numero di dementi che irrorano i villaggi di regalini = sassi se non ti fermi a fare lo stesso)
A Fort Gardel addirittura siamo stati assaliti con apertura di portiere in corsa e furto di borsoni e pala ( poi recuperati)
2) Anche per l’Algeria sta arrivando il buisness delle agenzie, dato che per avere il visto ti obbligano ad avere un invito ( che poi non vedrai mai) per il quale “bastano” 60.000 £ se ci “persa” il consolato, o 100.000 £ se chiedi alle agenzie “amiche” che si fanno pubblicità su SEK!


MORALE: In Algeria può ancora capitare di tutto, quindi … se amate i viaggi sicuri… pensateci un po’ !

Subject: EMEUTES A DJANET / La révolte des jeunes (EL WATAN)



EMEUTES A DJANET / La révolte des jeunes

Les émeutes qui se sont déclenchées samedi dernier dans la ville de Djanet (wilaya d'Illizi) se poursuivent toujours. Hier, un dispositif de sécurité des plus impressionnants a été déployé dans la région.

Cette mesure n'a malheureusement fait qu'aggraver la situation puisque très tôt le matin, des dizaines de jeunes ont envahi la rue. Ils ont commencé à lancer des pierres contre des policiers postés dans différents points. Ils ont également brûlé des pneus et arraché des pylônes électriques avec lesquels ils ont barricadé les ruelles.
Les policiers, de leur côté, ont riposté par des bombes lacrymogènes. «Regardez, nous dit un jeune manifestant, ils jettent des bombes lacrymogènes à l'intérieur des maisons. Nous demanderons leur départ car nous n'avons pas besoin d'eux. Ce que nous exigeons, c'est le départ du président de l'APC.» Que ce passe-t-il à Djanet, cette ville de 12 000 habitants, très réputée pour ses sites touristiques ? Samedi dernier, des jeunes se sont déplacés au siège de l'APC pour remettre une plate-forme de revendications au président de l'APC qui leur aurait donné rendez-vous. «Nous avons attendu toute la matinée devant cette institution, mais nous n'avons été reçus par aucun responsable. Nous avons alors mis le feu et saccagé tout le siège.» «Nous avons épargné trois services : l'état-civil, les moujahidine et la comptabilité qui sont utiles à la population alors que les autres ne servent que les intérêts des premiers responsables» déclarent les manifestants. Toutefois, le fait qui a envenimé la situation, c'est l'arrestation de plus d'une vingtaine de jeunes dans la nuit de samedi à dimanche. Selon un groupe de manifestants, les services de sécurité se sont rendus dans la nuit au domicile de certains émeutiers et les on arrêtés. «Nous avons tous participé à ces manifestations. Pourquoi ils interpellent seulement quelques-uns et de quelle manière ? Nous occuperons la rue jusqu'à la libération des détenus.»Ces derniers ont été présentés hier devant le tribunal de Djanet avant d'être transférés à la prison d'Illizi, Chef-lieu de wilaya. Les manifestants ne lâchent pas prise et exigent le départ immédiat du président d'APC qui est, selon eux, la source de leurs problèmes.«Nous avons été trop lésés, nous n'avons bénéficié ni de logement ni de travail. Les autorités, et à leur tête le président de l'APC, affichent un mépris total à notre égard. Nous en avons ras le bol... Nous voulons un changement radical.» De son côté, le président de l'APC nie toutes les accusations portées contre lui et souligne qu'aucune personne n'est allée le voir pour discuter de leurs problèmes. «Les gens qui sont derrière ce mouvement de protestation en veulent à ma personne et non au président de l'APC», affirme le président de l'APC de tendance RND. Au moment où nous mettions sous presse, les émeutes continuaient, notamment au centre-ville.

Par Nabila Amir