Grazie Alberto per la risposta. Da quello che mi scrivi tu si tratta di spiacevolissimi episodi di piccola criminalità, che nascono e prosperano a tutte le latitudini quando c'è miseria e sottosviluppo (mi hanno scassinato la serratura del posto di guida nel sud della Francia mentre andavo in marocco; ricordo le immagini dei ragazzini a Bari mentre rubavano in scooter le borse dalle macchine dei turisti tedeschi in attesa dell'imbarco per la Grecia) per giunta contapposti a una classe dirigente/imprenditoriale che si sta facendo ricca e che gode dei frutti saporiti della globalizzazione. Sono contento che non si tratti di un altro focolaio di instabilità politico/economica acceso in Africa. Gli esempi di queste tensioni sono già tanti e i risultati sfociano spesso in conflitti sanguinosi.
Comunque massima solidarietà con te: ritengo tuttora il Ghana uno dei paesi più sicuri dell'area, ma questi campanelli d'allarme ci devono indurre a una riflessione profonda su come le politiche economiche globalizzate (aumento del petrolio, crollo dei prezzi del cacao, disastrosa gestione post coloniale) possano spingere le frange più povere della popolazione a vivere di espedienti a spese dei più ricchi (obrony=bianchi)
ciao
Ennio