ciao a tutti

Quote:
Basta pagare.


Confesso che fino a non molto tempo fa,cioè fino a quando non potevo permettermi che sporadiche partenze per il sahara avevo pensato che sarebbe stato interessante provare ad organizzare qualche viaggio solo per mantenermi i soggiorni in africa....

Detto questo e sorvolando sulle capacità o incapacità organizzative di chi si dedica a questo vorrei soffermarmi su cosa questo comporta.

E' incontestabile che il vile denaro è alla base di tutto:

1-Il t.o. che parte con 4 equipaggi è perche non è riuscito a racimolarne di più (anche se per puro scrupolo non partirebbe con 50 mezzi).
2-guardiamo in faccia alla realtà:il tema tratta in pratica di un'agenzia di viaggi (pur di nicchia)che deve essere in grado di portare qualcuno nel sahara rispettando le aspettative di chi HA PAGATO,paritetico con chi paga un viaggio alle maldive,un'escursione sull'everest o un trekking in amazzonia.

3-chi ha viaggiato fuori dalle mete usuali sa benissimo che per gli africani è ancora inconcepibile che un europeo viaggi per puro divertimento...cosa che hanno capito benissimo i paesi del nordafrica,per cui si possono comprendere i rimpianti ma è necessario anche capire le frotte di fuoristrada e gli albergi che spuntano come funghi cercarsi una meta e un itinerario il più possibile alternativo diventa una necessità per chi ha assaporato l'atmosfera di quei luoghi per il neofita diventa invece un'opportunità di cominciare ad assaporare in tutta sicurezza un'atmosfera che lo porterà in futuro verso itinerari più impegnativi.

Chi ha viaggiato al di fuori dei gruppi avrà visto benissimo nei casuali incontri persone
esaltate dall'esperienza e altre che mostrano di non degnarti di uno sguardo anche se ti incontrano in un luogo sperduto
(c'è qualche psicologo?)
E' nella natura di ognuno reagire positivamente o negativamente a certe situazioni.
Ammetto che non è poi così facile dire a qualcuno di partire al di fuori di un gruppo
così a cuor leggero,bisogna essere pienamente consapevoli dei rischi a cui si va incontro,certamente proporzionati alla difficoltà dell'itinerario che anche se preparato nella maniera più certosina sulla carta deve richiedere un'attenta valutazione e riflessione una volta sul posto prima di una sua effettiva realizzazione,bisogna anche avere il coraggio di rinunciarci.

Usando una metafora è come guidare una macchina sulle nostre strade di volta in volta bisogna essere pienamente coscienti che si stà viaggiando ad una certa velocità e del limite con cui si affronta una curva
di conseguenza accettare anche i rischi di una certa condotta di guida se troppo esasperata sia per il veicolo che per la nostra esperienza.

L'ESPERIENZA: una volta c'erano le classificazioni delle piste più o meno trafficate con o senza autorizzazione,questo era già un primo limite da cercare in base alla percentuale di rischio da accettare.

Le grandi piste sempre più facili e le piccole della tunisia e del marocco che richiedono un minimo di esperienza per CAPIRE
se siamo sulla strada giusta.

L'esperienza della guida sulla sabbia può essre un calvario se si decide di imparare da soli,è sufficente solo un giorno di tempo con una persona che ti fa capire,(basta uno del posto)motore sempre su di giri,levare gas sulla cresta della duna per passarla solo con l'inerzia del veicolo e poi si scopre che si può anche cambiare marcia al momento giusto,ecc.

La morale?
Se non si è fortemente motivati nello spirito
rimanere a casa o accontentarsi degli itinerari più facili,in caso contrario visto che la nostra società ci consente di acquistare beni,comprarsi un viaggio t.o. e alla peggio rivolgersi alle associazioni dei consumatori.
O vogliamo cambiare il mondo?
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