Ciao,
grazie per le informazioni.
Ultimamente mi ponevo un quesito a cui forse mi puoi rispondere.
Dovendo pensare di archiviare delle fotografia per un uso futuro (professionale) penso che in qualunque caso (bianco e nero a parte) i negativi subiscono un detoriamento (anche se non esposti troppo alla luce). QUindi una soluzione e' quella di digitalizzare le pellicole (negativi o dia) in modo da mantenere immutata la qualita.
Ovviamente sto parlando di scansioni professionali con sistema PhotoCD o simile.
A questo punto quali sono le differenze (prestazioni) tra la familia di dia e di negativi ?
Ovvero c'e uno scopo tecnico per cui si consiglia di usare le dia rispetto alla pellicola.
Dove per scopo tecnico mi riferisco a gamma, temperatura etc etc.
In entrambe le categorie (dia e normale) ci sono pellicole per diversi scopi, diversi tipi di illuminazione (naturale, alogene etc) e tempi di esposizione, diverse caratteristiche di grana e spettro.
Il mio discorso e'+ in generale sulle differenze del supporto e prestazioni, non sul lungo periodo perche' pensiamo comunque di scansionare il materiale.
Per quanto riguarda l'aspetto fisico delle dia sicuramente sono piu' facili da maneggiare, scegliere, ordinare e catalogare dato che sono unita' "singole".
Con le buste trasparenti negli appositi raccoglitori e' facile rintracciare quello che si cerca.
Poi con un lentino anche se non si e' pratici di negativi (con inversione dei colori etc) e' piu' semplice campire il soggetto.
A loro sfavore va il fatto che le si mostra (e non si ha un duplicato) si rischia di quocerle, sporcarle e rovinarle, mentre con le stampe il negativo rimane sempre al sicuro.
PS
Stendo un velo pietoso sulla praticita' dell dia 6x6 che mi ricordo come un incubo passare il tempo a pulire i vetrini e asciugarli con la pelle di daino :D, per poi ritrovarle dopo dieci anni con una sorta di muffa tra i vetrini