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Messaggio inizialmente inserito da Alberico:
Ciao a tutti.

Innanzitutto un latte macchiato freddo, Alvise, grazie.

Leggo dall'inizio la discussione e non avevo ancora postato nulla perchè il livello mi sembrava troppo "alto" per le mie capacità. Ora (sarà l'alcool?) mi sembra siate tornati ad un livello a me più accessibile. Dunque vorrei fare due piccole considerazioni che, premetto, non vogliono essere provocatorie ma stimolare le vostre risposte \:\)

Credo che tutti noi, in un modo o nell'altro, ci siamo fatti un "cinemino" nella testa in cui ci trasferivamo nella "nostra" Africa e mollavamo tutto. Il fatto che poi si riesca a passare ai fatti è un altro paio di maniche.


Un caffe' nero e doppio. Mancano ancora due ore alla Luois Vuitton Cup..

Indubbiamente il denaro e' importante per poter viaggiare ovunque tu voglia. Altrettanto indubbiamente un lavoro dipendente ha dei limiti ben precisi nel tempo libero continuativo che ci si riesce a ricavare.
Quello che hai fatto tu pero' e' gia' un modo di rompere con il quotidiano che maggiormente ti lega per intraprendere una attivita' in proprio, con tutti i rischi che questo comporta, e non sono pochi.
Il concetto di "mollo tutto, vado giu' e ci resto" ha i suoi pro e i suoi contro. Il principale motivo contrario e' che nella maggioranza di quei paesi il lavoro non c'e' per cui andandoci non solo hai poche probabilita' di sostentarti da solo ma addirittura rischi l'accusa di esserci andato a fregare attivita' ai locali! Oppure ci si va con un pakko di soldi, si investe e si crea il lavoro PER i locali. Cosi' facendo si rischia proprio di fare del bene alle popolazioni locali ma e' molto, molto difficile impiantare attivita' che non rischino l'accusa di sfruttamento.

Anch'io avevo il mio bravo progettino di "evasione": volevo andare nei caraibi, esattamente a Turks and Caicos, precisamente a Providenciales, l'isola piu' piccola e meno sfruttata turisticamente, comperarmi una casetta e una barca, poi portare a spasso gli americani per tre mesi all'anno e per il resto dell'anno divertirmi con la natura locale. Non l'ho fatto, principalmente perche' non ho mai avuto sottomano i 300.000 dollari minimi richiesti da un progetto del genere.

Ho anche girato l'Africa ma non mi e' mai venuto in mente di stabilirmi li', proprio perche' avrei probabilmente suscitato problemi nei locali o non mi sarei mai inserito socialmente, non sarei mai stato "dei loro".

E allora ? Allora penso che la tua via sia quella giusta. Un lavoro in proprio consente o dovrebbe consentire una certa modularita' e dovrebbe portare la possibilita' di maggior tempo libero. Conosco diverse persone che hanno preso questa via e che vanno 3 / 4 volte all'anno in Africa anche per periodi lunghetti ( fino a 1 mese ).
Certo, probabilmente non andandoci guadagnerebbero di piu', ma che ce ne facciamo dei soldi se poi non possiamo goderceli ? Perche' risparmiare se poi muori e, voltando indietro, vedi tanti sacrifici e poche soddisfazioni ?

Tu dici che la nostra organizzazione sociale non e' poi cosi' male. Non lo e' solo se hai la forza di scavarti una nicchia nella quale piazzarti in santa pace facendo in modo che al centro dell'attenzione ci sia tu e non quelli che ti pressano per i risultati. E questo succede sempre quando sei dipendente e quasi sempre quando sei un imprenditore. Ecco, il "quasi" e' il posto giusto. Io miro a diventare uno fuori statistica, uno dei "quasi" e non piu' uno dei "sempre".

Rispetto Robo per la sua scelta, anche se non la condivido. Ognuno deve trovare la sua via al meglio possibile. L'obiettivo e' uguale per tutti, i metodi per arrivarci no.

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PS. Per domani purtroppo nisba! Non sfottete Landroveristi, ma il Toy è dal giocattolaio


Non c'erano dubbi! \:D \:D \:D
Comunque mi spiace, vuol dire che faremo un giro alla tua salute...