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#3239 - 11/03/02 10:05 PM Re: VIAGGIARE O TIMBRARE IL PASSAPORTO?
RoboGabr'Aoun Offline
Senior

Registered: 12/16/01
Posts: 304
Loc: Cuneo
io continuo a credere che nn ci si può mai ergere a giudici dell'altrui modo di viaggiare. L'equazione km\tempo è vera per la maggior parte dei casi...MA nn sempre: se si hanno a disposizione i fatidici 15 20 gg e si bruciano tappe di mero trasferimento di 700 km al giorno per raggiungere ad esempio Brak nel minimo tempo possibile è poi possibile godere appieno di 7\8 giorni totali di Ramla Zellaf e visitare, assolutamente non di corsa gli specchi d'acqua più remoti di quel corno di Awbari...Oppure ancora immergersi per altrettanti giorni non stop in Akakus o Mathendousc. Basta porsi un obiettivo che sia godibile nel tempo a disposizione, senza avere la pretesa di visitare un intero Paese in 15 giorni...ma scegliere invece un frammento di quello stesso Paese ed approfondirlo, magari tornandovi più volte.Ed allora i molti km di trasferimento hanno un senso, perchè diviene sopportabile macinarsi 1700 km di corsa per poi fermarsi in un perimetro circoscritto per "toccarlo" invece nel profondo...Perchè se cosi non fosse allora i Paesi più lontani sarebbero sempre e solo meta papabile per i fortunati fruitori del meraviglioso mese o più di ferie...e non sono poi tanti. Frammentare la meta in aree minori, da visitare in più riprese. Poi, inch Allah, magari un giorno il tempo a disposizione sarà più lungo, ed allora si potrà viaggiare in un altro modo. Ma se per ora non è fattibile, perchè rinunciare a priori? ...Così si torna, ed ancora e poi ancora...E dopo 20 volte che si torna nello stesso Paese ci si accorge che in fondo non si conosce che un decimo di ciò che esso nasconde...No, io non credo tutto si limiti alla combinazione km\tempo: continuo a pensare che la componente che maggiormente contribuisce a fare di un viaggio un'esperienza di arricchimento interiore sia la predisposizione d'animo, la sensibilità...e, ancor prima di ogni altra cosa, l'umiltà.
RoboGabr'Aoun

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#3240 - 11/04/02 12:13 AM Re: VIAGGIARE O TIMBRARE IL PASSAPORTO?
Sand Raider Offline
Member

Registered: 10/05/02
Posts: 239
Loc: Torino
[QUOTE]Messaggio inizialmente inserito da RoboGabr'Aoun:
[QB]io continuo a credere che nn ci si può mai ergere a giudici dell'altrui modo di viaggiare.

Sono pienamente d'accordo con te,l'importante è porsi una meta e goderla appieno.
Personalmente, lo scegliere di vedere con calma e bene una parte anzichè in fretta tutto, mi è sempre stato di stimolo a ritornare.
anzi non penso che più si viaggia più le mete si allontanano, e se quando diventano troppo lontane, riscoprissimo nuovamente quelle vicine?
Io credo che potrei rivedere dieci volte un posto che mi ha affascinato e ogni volta scoprire nuove cose.
Se qualcuno ama fare il turista "stella cometa" ( leggi: colui che transita di corsa con le fiamme sul sedere) \:D
evidentemente è perchè gli va bene così,come ben sanno i vari T.O.
E va bene pure a me, fino a quando il loro modo di viaggiare non colpisce l'ambiente, e i suoi abitanti, svilendolo all'umiliante ruolo di folklore oparco dei divertimenti.
Questo non mi va bene, andare in Africa come se si andasse a Disneyland.

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#3241 - 11/04/02 06:08 AM Re: VIAGGIARE O TIMBRARE IL PASSAPORTO?
Anonymous
Unregistered


Quote:
Messaggio inizialmente inserito da RoboGabr'Aoun:
[cut]...No, io non credo tutto si limiti alla combinazione km\tempo: continuo a pensare che la componente che maggiormente contribuisce a fare di un viaggio un'esperienza di arricchimento interiore sia la predisposizione d'animo, la sensibilità...e, ancor prima di ogni altra cosa, l'umiltà.
RoboGabr'Aoun


Certamente hai ragione, pero' stiamo mischiando il sacro (le tue considerazioni) con il profano (il problema della distanza). Il mio pensiero si riferiva genericamente ad un aspetto solo pratico della questione, senza andare a fondo su altri aspetti, magari piu' importanti.

Ti diro' anch'io ho fatto i 2.400km da Tunisi a Djanet in due giorni e mezzo ( \:D \:D ) viaggiando anche parte della notte per poi godermi 12 giorni 12 di Algeria del sud e quindi farmi altri 4 giorni di 2.400km verso Tunisi, senza tirare e senza viaggiare di notte. Per me quella vacanza (tra l'altro fatta quest'anno in febbraio) e' stata ottima come le altre e ti diro' ancora che ho fatto al ritorno delle foto intorno ad Hassi Messaud molto belle, ad imperituro ricordo dello schifo provato dinnanzi al disumano inquinamento di quei posti.


Non volevo dunque urtare l'aspetto sacrale di un viaggio e non a caso i miei esempi non li hai ripresi perche' apparentemente impossibili: in realta' ci sono quelli che si fanno la Libia solo su asfalto e di corsa per poter dire 'io sono stato qui' 'io sono stato la' , e lo stesso vale per l'Algeria e penso per tante altre mete. In quel caso non si puo' certamente parlare di sensibilita' o predisposizione di animo per veder passare panorami che non capisci in un mondo che rimane "al di la' del vetro" ...

Quote:
Scrive Robo
io continuo a credere che nn ci si può mai ergere a giudici dell'altrui modo di viaggiare

Quote:
Risponde Sand Raider
Sono pienamente d'accordo con te,l'importante è porsi una meta e goderla appieno. [cut]
Se qualcuno ama fare il turista "stella cometa" ( leggi: colui che transita di corsa con le fiamme sul sedere)
evidentemente è perchè gli va bene così,come ben sanno i vari T.O.
E va bene pure a me, fino a quando il loro modo di viaggiare non colpisce l'ambiente, e i suoi abitanti, svilendolo all'umiliante ruolo di folklore oparco dei divertimenti.
Questo non mi va bene, andare in Africa come se si andasse a Disneyland.


Ragazzi, non ci siamo!
In realta' ognuno di noi sta esprimento la propria opinione sul modo di viaggiare proprio e altrui, di fatto giudicando l'altrui modo di viaggiare. Siccome questo e proprio quello che l'argomento di cui stiamo scrivendo ci spinge a fare non sconfiniamo nell'ipocrisia: diciamoci chiaro e tondo che ci sono modi di viaggiare e persone che li adottano che noi non condividiamo perche' li giudichiamo in modo negativo rispetto al nostro modo di pensare. Di piu': leggendo Pier si capisce come alcuni atteggiamenti non solo non li condividiamo ma non li rispettiamo nemmeno: la' dove turismo equivale a danneggiamenti o similia. giustamente non ci si puo' limitare ad una mera riprovazione verbale!

Cosi' credo abbia ragione Pier quando parla di turisti-cometa, che abbia ragione quando dica che il rispetto verso certi modi di viaggiare che non condividiamo e' limitato dagli scempi cui a volte si e' costretti ad assistere, credo che abbia ragione e sia da imitare Robo quando spiega in positivo qual'e' il suo atteggiamento di viaggiatore.

In pratica: la pensiamo tutti allo stesso modo, mai che si trovi qualcuno che difenda le comete \:D \:D

[ 04 Novembre 2002: Messaggio editato da: Peter Komanns ]

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#3242 - 11/04/02 11:58 AM Re: VIAGGIARE O TIMBRARE IL PASSAPORTO?
RoboGabr'Aoun Offline
Senior

Registered: 12/16/01
Posts: 304
Loc: Cuneo
E' vero, si rischia di sconfinare nell'ipocrisia. Il fatto è che il viaggiare ed il venire in contatto diverse volte l'anno con la variopinta "fauna" che colora i porti di imbarco per l'africa mi ha dapprima infiammato di indignazione, poi fatto venir voglia di divulgare un sahara a mio parere più vero ed a misura d'uomo e non di mezzo a trazione integrale, terzo mi ha,con il tempo, insegnato la tolleranza, ed il cercare di vedere il buono anche la dove non pare esistere. In secondo luogo il mio carattere battagliero poco tendente a farmi tenere dentro ciò che penso l'ho smussato di parte dell'aggressività, portandola semmai a cercare il confronto diretto, per rapportarmi con le persone che, sotto certi aspetti,pochi o molti a seconda dei casi, io ritenevo o ritengo lontani da quello che dev'essere a mio parere una discesa in Deserto.E molte volte il confronto ha portato a svelare aspetti non visti prima,e trovare, per fortuna, aspetti positivi la dove io vedevo solo una nera tabula rasa.E' vero, è zeppo di gente che,qui da noi si dice così, "banfa" di Sahara...Ed è altrettanto vero che già di per se la frase "ho fatto" riferita ad un tragitto classico o non per me sminuisce quel magico contatto che una traversata crea tra uomo ed ambiente e tra uomo e uomo.Ma più delle sopra citate comete mi sento quasi offeso da coloro che ostentano, da coloro che si pongono come personaggi eletti di un circo di eletti, da coloro che misurano la capacità di un viaggiatore o l'intensità di un viaggio ( altrui) dal numero di gadgets o dall'imponenza della preparazione del suo 4x4 o della sua moto, o dall'abbigliamento o dal numero di adesivi recanti le "imprese" compiute appiccicati alle auto. E, mi si comprenda a fondo, non mi riferisco alle auto dei T.O., che dell'adesivo fanno materiale professionale,o ai decals di eventuali sponsor, ma di coloro che immolano sull'altare del circo sopra citato vetture che starebbero sicuramente bene in copertina di una rivista motoristica, quasi come biglietti da visita per mostrare orgogliosamente la propria appartenenza al sacro mondo dei sahariani.Non ho nulla contro la tecnologia sia chiaro, anche se non la amo particolarmente,ma detesto il suo utilizzo come strumento di auto -elevazione sul resto dell'umanità viaggiante.
Detto questo, Peter, è certo che dentro di noi ognuno pone dei giudizi. Ma penso, e nel mio vivere di sabbia l'ho sempre fatto, che comunque una discussione su viaggio giusto o no vada fatta direttamente ed a faccia a faccia con coloro che, secondo la personale opinione, si trovano al di là della soggettiva linea del "giusto modo".In breve, se vogliamo parlare di comete, allora invitiamole a discorrere qui e confrontiamoci. Altrimenti è un discorso arido che non porta a nulla di concreto.
Esempio: sono entrato a Bir Soltane tre volte quest'anno e tre volte mi sono preso per i denti con il gestore del bar per i suoi fennek in gabbia.E l'ho detto in faccia al deficiente francese che si stava facendo fotografare con l'animale al guinzaglio che secondo me stava nel torto...in quel caso è stato un confronto che non ha portato a nulla perchè o lo mettevo sotto in macchina o non ne cavavo un ragno dal buco. Ma forse con le presunte comete potrebbe essere diverso....Quando mi sono trovato in disaccordo con il noto T.O che spesso qui viene citato come eclatante esempio negativo, ci sono andato a parlare, e con tutti i suoi...direttamente.E nel confronto diretto c'è sempre da crescere. Da entrambe le parti.E, spesso, si arriva a modificare le proprie opinioni o, perlomeno, a riflettere.
Ciao
RoboGabr'Aoun

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#3243 - 11/04/02 12:55 PM Re: VIAGGIARE O TIMBRARE IL PASSAPORTO?
massi[+] Offline

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Registered: 01/10/02
Posts: 1021
Loc: Switzerland
Pienamente d'accordo con Robo, aggiungerei che in realtà quanto ha detto non vale solo per il deserto o l'africa, ma vale anche per quando non riesco a stare a casa ed esco come un imbecille e vado in un qualunque paesino qui dell'entroterra/basso piemonte a fare non so che.. a passeggiare e guardarmi intorno.. ma direte che caz.. vai a fare 4 passi a Prasco piuttosto che a Ottone o vattelapesca.. è che io mi accorgo di avere bisogno di spostarmi, perchè se è vero, come dico sempre, che è il passare da una condizione all'altra che ci permette di percepire di panorami è anche vero che vivere lo spostamento vuol dire cercare di osservare l'approssimarsi delle successive fasi che portano da una condizione ambientale ad un'altra. Il massimo sarebbe farlo a piedi in maniera da essere dento il pesaggio, senza filtro ma... ci vuole un compromesso più spedito:
Questa idea di "continuous landcape" ci permette di capire come il paesaggio sia una sorte di rigo musicale che è metro-ordine e tutto quello che ci stà sopra come note, le case, le gente, gli animali, può essere così osservato e capito nella sua interezza, non per frammenti.
Io sono approdato da poco in Africa, sono un novizio e ho fino ad ora osservato questo prima in Italia e poi in Europa dove l'urbanizzazione e la antropizzazione hanno generato delle cesure in questo "continuous landscape", le periferie finiscono di botto in un non spazio che è l'autostrada, il ramo ferroviario, che collega/divide da unaltro spazio urbano.
In questo ambito noi abbiamo imparato un metodo di spostamento quantistico.. a salti: Balziamo come elettroni da una orbita Milano all'orbita Roma, per lavoro o per vedere una mostra di antiquariato nulla cambia, un istante siamo qui e l'istante dopo siamo la', di quello che c'è in mezzo abbiamo imparato/ci siamo abituati a farne a meno.
Con questa ottica quantistica alcuni* si avventurano alla scoperta di posti sempre più lontani così, un balzo qui e uno la' hai visto Caracas, Newyork, Bari, Agadez, Aleppo, Toronto.
* io fortunatamente ho dovuto arrangiarmi colle mie energie e non attraverso l'applicazione dallestermo di energia per superare il gap e così dopo aver girovagato per anni nella mia città è arrivata la patente, una vecchia macchinetta diesel e via per la Ligura, poi l'italia e così via, poi i paesi dell'est, poi la turchia, e poi è storia recente.. cosa è successo? che mi sono accorto che mano a mano che il continuous landscape si riaffermava nei confronti dell'antropizzazione su larga scala il metodo per quanti non funzionava più, facendo tot km in un balzo mi ritrovavo in un punto diverso da quello di provenienza e sempre senza saperlo collocare, come se avessi perso l'orientamento. Per questo credo che in un viaggio il viaggio inteso come spostamento sia più importante dell'arrivare alla meta.
Io infatti spesso mi aggiro senza precisa meta.

bye, massi
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To the traveler the night can conceal both the wonder and the devil
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#3244 - 11/04/02 01:08 PM Re: VIAGGIARE O TIMBRARE IL PASSAPORTO?
robiceci Offline
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Registered: 12/25/01
Posts: 762
Loc: Buguville (VA)
PREMESSA - ho 10 minuti e non posso permettermi di curare la forma: accontentatevi!

Comunque se posso dare il mio contributo, vorrei dire che i miei viaggi sono degli episodi che fanno parte di un percorso di crescita che non si esaurisce nell'ahimè breve vacanza. Il viaggio è parte integrante della vita che a sua volta è un viaggio durante il quale si matura anno dopo anno. L'importante è essere alla guida della propria vita e seguire il percorso che si ritiene più opportuno.

Nei viaggi come nella vita si fanno degli errori dai quali è bene imparare. Io ho iniziato a 20 anni in moto e la mia motivazione all'epoca era puramente "smanettare"... poi col tempo le cose cambiano, ti rendi conto che c'è qualcosa oltre al road-book ed allora i ritmi cambiano. Quando smanettavo in Tunisia sul percorso del Rally Djerba 500, non credevo di sbagliare. Nemmeno oggi credo di aver commesso un errore in quel frangente, semplicemente avevo scelto un tipo di esperienza diversa (comunque sempre all'interno di una logica di rispetto del prossimo e dell'ambiente).

Oggi invece devo fare i conti con la realtà e spesso mi trovo a dover fare 2 giorni in testa ed in coda al viaggio con lunghissimi trasferimenti per poi godermi con calma i luoghi che mi son oprefissato di visitare. Se questo sia il modo giusto di viaggiare, non lo so! Certo è che quando viaggio o mi preparo al viaggio, sono felice! Mentre viaggio credo di rispettare persone e luoghi, cerco di apprendere quanto più possibile ed avere un contatto umano (seppur limitato dai problemi di lingua) con le persone che incontro, magari senza necessariamente affrontare questioni esistenziali, ma limitandoci agli aspetti della quotidianità che ritengo molto importanti per capire poi anche i "problemi del mondo".

Questo è quello che mi sento di dire così, senza troppo pensare approfittando della pausa pranzo.

Infine una considerazione che farà storcere il naso a qualcuno: ho notato che chi si è sempre arrangiato da solo nei viaggi ha un maggior rispetto per i luoghi visitati. Sarà perchè per arrivare da solo in certe zone, ci si deve preparare a fondo e quindi inevitabilmente si imparano una serie di cose che poi ti aiutano a rispettare persone e luoghi. Il turismo commerciale invece permette ai partecipanti di saltare questa parte informativa / formativa... e quindi quando arrivano a Waw an Namous secondo voi cosa possono fare???

Prometto di ritornare sull'argomento con più calma... semprechè a qualcuno interessi la mia opinione! :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:

[ 04 Novembre 2002: Messaggio editato da: robiceci ]
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Campione Italiano Motorally cl.1000 2007
Campione Italiano Motorally cl.1000 2009
PS:sponsor?

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#3245 - 11/04/02 01:40 PM Re: VIAGGIARE O TIMBRARE IL PASSAPORTO?
ag_adrar Offline
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Registered: 01/10/02
Posts: 1172
Loc: Torino
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Messaggio inizialmente inserito da robiceci:
PREMESSA - ho 10 minuti e non posso permettermi di curare la forma: accontentatevi!

Comunque se posso dare il mio contributo, vorrei dire che i miei viaggi sono degli episodi che fanno parte di un percorso di crescita che non si esaurisce nell'ahimè breve vacanza. Il viaggio è parte integrante della vita che a sua volta è un viaggio durante il quale si matura anno dopo anno. L'importante è essere alla guida della propria vita e seguire il percorso che si ritiene più opportuno.

[ 04 Novembre 2002: Messaggio editato da: robiceci ]


Meno male che avevi "SOLO" 10 min. per esprimerti... \:D GRANDE!

Scherzi a parte... sono pienamente d'accordo con quanto dici e aggiungo che tutti, e chi non lo e'..., si passa attraverso la "voglia di vedere" per approdare alla "necessita' di capire"...
E' solo questione di tempo, ma chi si muove per ogniddove prima o poi sgrana gli occhi e apre la mente, di li in poi il gioco e' fatto!


E poi, dai, dite la verita'!
Conservate o no i vecchi passaporti tutti pieni di timbri strani???
Non e' un po' come tenere le foto, dei mucchietti di sabbia, o...?
Fanno "ricordare" di esserci stati e cio' ci fa piacere ;\) Che male c'e'!?

Gianluigi
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Gianluigi
H.Galletto "Rommel"
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#3246 - 11/04/02 02:19 PM Re: VIAGGIARE O TIMBRARE IL PASSAPORTO?
Sand Raider Offline
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Registered: 10/05/02
Posts: 239
Loc: Torino
Quote:
Messaggio inizialmente inserito da robiceci:
Prometto di ritornare sull'argomento con più calma... semprechè a qualcuno interessi la mia opinione! :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:

[ 04 Novembre 2002: Messaggio editato da: robiceci ][/QB]

Interessa interessa!

Se siamo quì a picchiettare sulla tastiera non credo sia per chattomania ma per capire esd imparare, è un po' come scambiare quattro chiacchere, a volte anche un po' accese, sul ponte della Habib, o in coda alla dogana di Tunisi, o a qualche frontiera.

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#3247 - 11/04/02 05:51 PM Re: VIAGGIARE O TIMBRARE IL PASSAPORTO?
Nik '' Ahmed '' Offline
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Registered: 01/14/02
Posts: 546
Loc: BOSSICO
Anzitutto credo ( ma è così ) che il viaggiatore solitario o la'' mandria '' di 50 auto debbano nello stesso modo rispettare popolazioni ed habitat di ogni luogo.
Non sono pienamente concorde con le critiche rivolte verso le '' meteore '' perchè anzitutto ognuno è libero di fare quel cavolo che gli pare nei limiti del buonsenso . Non a caso in altri discorsi fatti era emerso che ognuno viveva sensazioni ed emozioni differenti nel viaggiare impostando il viaggio secondo una propria logica.
per Sand :
probabilmente non hai capito che la logica dei T.O. non sta nell'allungare sempre di + i percorsi perchè :
+ KM = + RISCHI = + ROGNE
Il fatto di spingersi più a sud o di variare i Km è dettato da una legge del mercato perchè un cliente una volta che si è fatto la Tunisia o il Marocco vorrà provare emozioni ancora più forti e sappiamo tutti che per poter ad esempio visitare la Libia in modo decente servono almento 20gg , ma quanti hanno questa possibilità ? Pochi ed allora lo si fa in 15gg !
Nik
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TOYOTA KDJ 90 GX D4-D ''KAT''
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http://www.falegnameria3f.it
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#3248 - 11/04/02 06:39 PM Re: VIAGGIARE O TIMBRARE IL PASSAPORTO?
Raoul Offline
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Registered: 01/19/02
Posts: 526
Loc: Milano
Ciao a tutti, bello e interessante l'argomento !!!
Chi stabilisce il buon senso?
Viaggiare si ma come?
Credo che qualsiasi viaggio si intraprenda, specialmente in quelle terre ancora poco contaminate dalla civilizzazione, debba essere CONQUISTATO !!!
Mi spiego, sin da giovane cercavo di immaginare sugli atlanti quali popoli, quali paesaggi, quali usi e meraviglie potessero nascondere quelle terre a me sconosciute.
Ho letto molti libri, volevo conoscere e quindi RISPETTARE i popoli e le terre che volevo andare a visitare. Mi sono preparato il mezzo, ponendomi centomila domande e trovando altrettante soluzioni, ho imparato ad aggiustare il mezzo, a navigare anche senza il satellitare, ho imparato le lingue, ho voluto conquistare piano piano il contatto con queste terre lontane. Leggendo e capendo la loro cultura mi sono inserito piano piano, senza VIOLENTARE nessuno !!! Alle volte la terra o i popoli Africani mi hanno ospitato, altre mi hanno rifiutato, ho dovuto capire quali e quanti documenti ottenere, come aprocciarmi, come conservare inalterata quella terra ancora vergine. La gente ti donava loro cose per simboleggiare la loro felicità. Così piano piano sono entrato nell'Africa e piano piano senza fare rumore ogni volta me ne esco.

A voi risulta ancora tutto ciò?
_________________________
Raoul Lo Cheff
http://www.maurelli.com

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