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#36388 - 01/12/04 07:07 AM Re: Hard Sands Cafe'
Peter Komanns Offline
Member

Registered: 01/19/03
Posts: 1119
Loc: Vimercate,MI
Gooooddddd mogniggggg Sahara!

koff...koff...sgrunt...sgnao....
Questa influenza del kavolo non accenna ad andar via.... che debba tornare in Africa ?

E' in corso una piccola discussione su una provocazione verbale di Francesco Mazzitelli, che perltro non mi e' nuova avendola egli espressa gia' sulla nave TUN-GEN.

Ho letto i commenti, che sono piu' o meno tutti nella stessa direzione: l'unica cosa che posso obiettare ad Alessio & altri e' che il mal d'Africa non si prende necessariamente viaggiando da soli ma si puo' benissimo esserne contagiati andando in giro con un gruppo di 10 auto come facevamo noi....
Non c'e' cioe' mio giudizio un rapporto diretto tra come viaggi e se o meno ti contagi.....

E tutti, anche i professionisti del settore possono essere contagiati.

Alviseeeeeeee ..... per favore un bel marocchino con un croissant caldo!!!

\:D \:D \:D \:D
_________________________
Peter Komanns
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#36389 - 01/12/04 08:36 AM Re: Hard Sands Cafe'
Val_Ter Offline
Member

Registered: 03/24/03
Posts: 42
Loc: Torino
Ciao a tutti!

Vedo che in questo fine settimana si e' accesa una discussione che in qualche modo (saro' presuntuoso, e' possibile :p ) mi aspettavo.
Il viaggio in Tunisia, in quel grande parco giochi (l'espressione non e' mia, ma me ne approprio) che e' la Tunisia, puo' essere occasione di provare a mettere le gomme sulla sabbia o sulla tole ondule', ma non credo che sia il modo migliore per apprezzare quelle sensazioni che solo spazi piu' aperti e, soprattutto, meno affollati, sanno dare.
Insomma, chi si fosse aspettato qualcosa di diverso da una bella gita con gente simpatica era a mio avviso destinato a restare inevitabilmente deluso.
Intanto perche' credo che una compagnia troppo numerosa o male assortita sia in grado di rovinare luoghi ben piu' "magici", e poi perche' credo che la "magia" di certi viaggi dipenda proprio dal fatto che si fanno da soli.
Insomma, potete andare nel Sahara piu' profondo in cinquanta e uscirne per nulla impressionati, cosi' come potete ricavare emozioni indimenticabili dal percorrere da soli, e in piu' giorni, la Plage Blanche in Marocco.
Non e' tanto una questione di luogo, ma di approccio al viaggio.
Il viaggio in Tunisia e' stato bello e divertente e, per quanto mi riguarda, ho avuto dei fantastici compagni di viaggio con i quali non e' stato per nulla difficile andare d'accordo, ma i patti erano chiari fin dall'inizio. Cercare di trasformare questo viaggio in un' "autentica" (oddio! ) esperienza sahariana sarebbe stato un errore assai grave, e la delusione inevitabile.
Detto cio', mi sorprende che Adriano dica di aver sentito qualcuno lamentarsi della presenza della Panda, la quale forse toglieva un po' di fascino al luogo.
Posto che non ho ricevuto altro che attestati di simpatia per la Panda, inviterei coloro i quali si sono lamentati (se ci sono) a riflettere sul fatto che la presenza della Panda, lungi dal togliere fascino e profondita' alla loro esperienza "sahariana", ne dava invece l'esatta misura. Come dire: ragazzi, tutto molto bello ma il deserto e' un'altra cosa... \:D

Ciao a tutti e buona giornata!

P.S.: Di oggi dovrei riuscire a pubblicare sul sito (http://members.xoom.it/vq65) le foto della Tunisia.
Per chi avesse voglia di leggere c'e' gia' un breve racconto con alcune considerazioni proprio su questo viaggio. Ri-ciaooooo \:D

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#36390 - 01/12/04 08:52 AM Re: Hard Sands Cafe'
Alfredo Crivelli - Milano Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 1886
Loc: Milano
Caro Francesco il Mal d'Africa non è obbligatorio anche se il giro che hai fatto avrebbe "dovuto" scatenare qualcosa in te.
Probabilmente la neve ti coinvolge di più, cosa c'è di male?
Lea è stata per la prima volta, a distanza di pochi giorni, prima sulle dune tunisine e poi sulla neve di casa nostra ma si è divertita come una pazza a giocare nello stesso modo ma lei è un cane :-D.
Ciao, Alfredo

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#36391 - 01/12/04 01:07 PM Re: Hard Sands Cafe'
umbi Offline
Member

Registered: 09/02/02
Posts: 362
Loc: treviso
secondo me Francesco è un portatore sano del mal d'Africa \:D ;\)
invece circa la Panda, caro Val Ter, si torna al discorso che la mamma dei cretini è sempre incinta; ci sono un sacco di persone supponenti col cervello (?) pieno di spazzatura, per le quali bisogna essere "comme il faut"...molti anni fa si vedevano un sacco di 2CV e R4 in giro per le piste non solo tunisine: e solo qualche anno ho fatto il convoglio tra Marocco e Mauritania con un gruppo di una ventina di 2CV!
Quindi W la Panda e a casa i "montati"
ciao
umbi ;\)
_________________________
umbi
il neolitico sup.

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#36392 - 01/12/04 06:55 PM Re: Hard Sands Cafe'
adri Offline
Senior

Registered: 09/27/03
Posts: 710
Loc: torino
Ciao Val Ter,
solo una punzecchiatina: ti stupisce che io dica di avere sentito, oppure che io abbia sentito....?

Comunque sono pienamente d'accordo, sia con quello che dici tu sia con il commento di Umbi.

Ciao a tutti

Adriano
_________________________
Vi prego, niente polemiche: se qualcuno poi cambiasse idea si dovrebbe ammetterne l'utilità.

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#36393 - 01/12/04 07:34 PM Re: Hard Sands Cafe'
Lone Land Offline


Senior

Registered: 12/16/01
Posts: 5729
Loc: Italia
Quote:
Messaggio inizialmente inserito da Alfredo Crivelli - Milano:
......
Lea è stata per la prima volta, a distanza di pochi giorni, prima sulle dune tunisine e poi sulla neve di casa nostra ma si è divertita come una pazza a giocare nello stesso modo ma lei è un cane :-D.

...quindi sincera! \:\)
_________________________
Lone Land
(the Lone Rover)

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#36394 - 01/12/04 07:38 PM Re: Hard Sands Cafe'
Val_Ter Offline
Member

Registered: 03/24/03
Posts: 42
Loc: Torino
Ciao Adriano!

Non ho dubbi sulla tua buona fede, se hai scritto che qualcuno si e' lamentato per la Panda (nel senso che hai sentito qualcuno farlo) e' cosi': non mi sorprende il fatto che tu lo riporti sul forum, mi sorprende che tu lo abbia sentito!
In ogni caso non vorrei dare peso alla cosa, perche' non mi sembra il caso, oltretutto senza conoscere il contesto del discorso e tutto quanto il resto. Davvero, non c'e' motivo per discuterne oltre ;\)
Piuttosto, perche' non ci racconti com'e' andata col camper 4x4 alla prima uscita africana? Soddisfatto del lavoro, o pensi di fare modifiche? Prossime mete?

Ciao!

Valter

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#36395 - 01/12/04 08:51 PM Re: Hard Sands Cafe'
RoboGabr'Aoun Offline
Senior

Registered: 12/16/01
Posts: 304
Loc: Cuneo
Ciao ragazzi.
Mi permetto di intromettermi e dire la mia.
Personalmente ho contratto il cosiddetto "mal da sabbia" nel 1995, non partecipando a chissà quale spedizione, ma con un semplice, banalissimo e ultra superficiale tour di una settimana proprio in Tunisia, il classico giretto sugli Hdj80, con i mitici 5 minuti a luogo per scattare la foto. Sono stato praticamente tutta la notte su una dunetta, a Ghilane, con le lacrime agli occhi, e non so dirvi il perchè.
So solo che pochi mesi dopo stavo di nuovo laggiù, con la mia moto.E da allora non sono più ritornato, sto ancora laggiù.
Non credo c'entri il tipo di viaggio,quanto la predisposizione dell'animo ad ammalarsi: non è un dovere innamorarsi del Sahara...Come dice kialma o ti prende o non ti prende, è congenito, non puoi pilotare l'emozione.Come per l'amore, capita praticamente per caso, ti ci inciampi. E non ti molla più. Da allora non ho fatto che tornare,e mai con viaggi organizzati.MA anche guidando io stesso i suddetti viaggi organizzati non ho perso l'entusiasmo di calpestare il sabbione, di trovare colori e profumi là dove magari i più manco si soffermano,e mi ritengo infinitamente fortunato, perchè non è mio merito l'emozionarmi ancora ed ancora ma è un dono che il Deserto mi fa.
Certo, l'avvicinarsi al Vuoto con poche persone rende l'ascesi più a portata di mano, il silenzio la fa da padrone ed è infinitamente più facile interagire con gli autoctoni( il gruppone fa barriera, sempre e comunque...).Ma anche un buon gruppo di amici, con comunione di intenti, può lasciare aperta la porta dell'anima alle più belle sensazioni.Dipende da noi.
Ed anche in Tunisia ci si può immergere al di fuori delle piste comuni per giorni e giorni senza incontrare nessuno e sudando non 7 ma cento camicie per trarsi d'impaccio da quelle dune demoniache...Ma fa parte del gioco. L'importante è saper riconoscere, ciascuno di noi, quale sia il gioco che ci interessa. E ricordarsi che qualsiasi angolo di mondo da noi visitato, pur se fagocitato dal Turismo di Massa, non è MAI un surrogato di qualcosa, ma una realtà che in quel momento ci sta ospitando.
Ciao ragazzi.
Buona Sabbia a tutti.

RoboGabr'Aoun

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#36396 - 01/12/04 11:44 PM Re: Hard Sands Cafe'
Sand Raider Offline
Member

Registered: 10/05/02
Posts: 239
Loc: Torino
[QUOTE]Messaggio inizialmente inserito da RoboGabr'Aoun:
[QB]Ciao ragazzi.
Mi permetto di intromettermi e dire la mia.

Ciao Robo!

Per prima cosa non ti "intrometti", sei il benvenuto, come tutti quelli che entrano in questo locale, posso offrire un Tibarine ?

Ora, per riallacciarmi al tuo discorso, non tutti passiamo per le stesse esperienze e le emozioni che proviamo non passano obbligatoriamente per gli stessi percorsi.
Vi sono persone che, folgorate sulla via di Damasco (località indicatissima al caso), dedicano ogni energia per conoscere e vivere questo bellissimo continente, che ci affascina con un richiamo quasi ancestrale (la voce delle nostre origini?).
Altri, non meno innamorati di questo territorio, riescono ad emozionarsi anche altrove.

Quello che tu hai provato sulla tua dunetta, io l'ho sentito anche in mezzo ad un palmeto, di notte, con una luna incredibile, ma mi sono emozionato anche sul calcare della punta Marguareis durante una stellata di ferragosto, sul fondo di una grotta, a luce spenta ascoltando l'eco dello sgocciolio nel buio assoluto, sulla cima di un colle dopo una salita fuori pista.

Come tu hai detto "è un dono che il deserto ti fa" ma il deserto non spreca i suoi doni, quando decide di regalarti un'emozione, sarà un grande regalo, non una cosuccia, e lo farà in quel momento in cui tu sarai più predisposto ad accettarlo.

Per questo invito Frank ad aspettare, con pazienza, godendo di quello che di buono abbiamo avuto in questo viaggio, in fondo sulle dune, (nel nostro piccolo) cercando la pista, aiutandoci e facendoci forti della presenza degli altri, eravamo un gruppo di Amici, eppure ci conoscevamo da poco, ed avevamo (abbiamo) interessi, lavori, vite diverse, eppure c'era qualcosa tra noi,.......forse un altro "regalino del nostro amico di sabbia?.

Ciao
al salam alaykum

Pier

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#36397 - 01/13/04 02:29 AM Re: Hard Sands Cafe'
Francesco Mazzitelli Offline
Member

Registered: 12/19/01
Posts: 173
Loc: Loano (SV)
Alessio ha pienamente ragione. Nel nostro viaggio è mancato il contatto con la gente del posto, quella vera. Alcuni dei momenti migliori del viaggio sono stati proprio quei pochissimi rapporti avuti con i Tunisini: il lungo confronto circa il miglior itinerario fra le dune con il gestore del Cafè du Desert, in prossimità del campo militare i segni sulla sabbia per capirsi con il vecchio tunisino che parlava solo arabo, il tentativo di dialogo con i conducenti di una carovana di dromedari accampati fra le dune, le considerazioni fatte con "il coltivatore di rose del deserto".

Quest'ultimo personaggio, dopo avermi offerto due capre, un montone e quattro dromedari in cambio di mia moglie, dopo essersi fumato in mezz'ora il pacchetto di Marlboro che gli avevo appena donato, dopo aver incamerato l'acqua minerale ed i medicinali, mi ha lasciato il suo indirizzo email! Tutto sommato ci sta anche questo: qui dalle mie parti prendiamo per il naso i turisti tutto l'anno, non vedo perché dovrebbe esser stato differente per noi.

Ad ogni modo non abbiamo avuto rapporti con gente veramente genuina. Per esempio mi è spiaciuto non aver avuto la possibilità di ascoltare la musica del posto. Mi riferisco a quella vera, non quella del ristorante o dei "suonatori" di Capodanno...

In due parole, la prossima volta cercherò di concedere più spazio all'antropologia.

Relativamente al deserto (che non era quello vero, per carità!), comprendo con difficoltà come ci si possa emozionare di fronte a qualcosa dove la vita è così carente. Gli stessi locals, mi sembra che siano dello stesso avviso. Non mi si fraintenda: ho grande rispetto delle altrui opinioni, ma mi si permetta in egual modo di dissentire... in fin dei conti sto esprimendo il mio pensiero.

Sono certo che ora ci sarà qualcuno pronto ad elencarmi le diecimila diverse specie di insetti, rettili, roditori e volatili che vivono nel deserto, non dubito. Idem per quanto concerne i vegetali. Rimane il fatto che a colpo d'occhio si vede poca vita.

In realtà credo che tutto questo amore per il deserto sia da ricercare esclusivamente nella diversità di quell'ambiente così poco popolato, più che in una bellezza oggettiva.

Quanto ho visto coincideva sostanzialmente con ciò che mi aspettavo. Sono rimasto sorpreso dalla fluidità della sabbia e ho apprezzato la linea d'orizzonte intorno a me. Le dune sono un bel fenomeno naturale, il silenzio in realtà l'ho sentito (anche se non per molto), ho visto la stellata la notte in cui ci siamo staccati dal gruppo per effettuare il sopralluogo all'ingresso del percorso per Ksar Ghilane, mi sono reso conto della diversità del territorio cambiando latitudine e longitudine.

Ho sicuramente visto poco, ma con quel poco mi sono fatto un'idea. E l'idea, ribadisco, è quella di un luogo che non è stato risparmiato dalla natura. La desertificazione non è un processo positivo, anzi, è sempre stato combattuto da tutti i popoli della Terra. Come si può preferire la morte alla vita?

Azzardo un'altra interpretazione: immenso è bello. Se l'immenso è poco regolamentato e si ha almeno l'impressione di essere completamente liberi, è ancora più bello. Io credo che sia tutto lì: come in altre cose, la bellezza del deserto è puramente soggettiva, è uno stato d'animo, non necessariamente una meraviglia della natura. M'è sembrato d'intravedere il medesimo concetto nelle parole di Roberto.

Relativamente al discorso gruppo sì/gruppo no, non sono assolutamente d'accordo con chi parla di viaggi in solitaria o quasi, in altre parole mi riconosco nel pensiero di Peter e di Pier.

Cado nelle ovvietà, ma, ancora una volta, la solitudine di cui stiamo parlando è uno stato d'animo, non una condizione oggettiva.

La solitudine positiva (ammesso che ne esista una) può essere provata anche in mezzo a mille persone. Forse ci saranno difficoltà ambientali quali rumore, gente che ti chiama, che ti tocca, persone che vedi e che non vorresti vedere... però, alla fine, se uno vuole prendersi i suoi dieci minuti di tranquillità, di contemplazione, di puro pensiero... in qualche modo ci si riesce. A chi non è capitato di partecipare ad una conversazione essendo mentalmente assente e di tentare, una volta tornato tra i vivi, di riprendere il filo del discorso come se nulla fosse successo?

In altre parole il gruppo condiziona mentalmente solo se ci si vuol far condizionare. Di certo impone tempi e comportamenti che non sempre coincidono con i nostri desideri, però spesso regala momenti umani che sarebbe stato "delittuoso" perdere. Indubbiamente, qualcuno lo ha scritto, è importante definire a priori una linea di condotta del gruppo. Se gli interessi sono troppo disparati, si giunge alla rottura. In ogni caso, almeno per quanto mi concerne, il gruppo non filtra assolutamente ciò che vedo. Lasciate che sia padrone delle mie sensazioni!

C'era poi qualcuno che parlava di senso d'angoscia. Non ho compreso esattamente di quale angoscia si tratti. Se ci si riferiva al pensiero "Chissà se riusciamo ad uscire di qua?" l'ho provato in altri frangenti, per esempio in mare aperto. Se invece si voleva identificare il sentimento del piccolo uomo di fronte alla Grande Natura, ovvero quella sensazione d'impotenza mista ad ammirazione, debbo ammettere che il deserto (per piccolo o grande che sia, basta non vedere altro all'orizzonte) è un buon posto per provarla. Tutto sommato forse non esiste differenza fra i due tipi d'angoscia che ho citato... è comunque timore di ciò che è più grande di noi.

Ad ogni modo, come ho già affermato, tornerò in Africa, probabilmente in Libia e magari fra qualche tempo andrò anche in Algeria e in Egitto (se troverò un sistema non troppo complicato per portarci il mio Defender). In fin dei conti questi paesi non sono fatti di solo deserto!

Ciao.

[ 13 Gennaio 2004: Messaggio editato da: Francesco Mazzitelli ]
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Francesco Mazzitelli

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