Bella discussione, con apporti molto interessanti (soprattutto l'intervento di Sand sui "fatti celati " del risorgimento: tutte cose che non sapevo…! Mi ero fermato ai libri di scuola… \:\( ).

La questione è assai complicata ed è difficile avere opinioni definitive e/o certe, le implicazioni e le conseguenze di ogni azione in questo complicatissimo scacchiere sono così molteplici e di difficile previsione che… è un bel casino! \:\(
Certo che ha voler guardare solo ed esclusivamente il presente/futuro (ignorando quanto è successo fino ad ieri) è difficile pensare che ritirarsi dall'Irak sia la soluzione migliore per risolvere la situazione… D'altra parte, volere rimanere militarmente presenti in un paese che ti considera alleato di una forza militare occupante (e nemica!)…non so quanto sia saggio e/o utile alla (nobile?) causa della “ricostruzione” dell'Irak. Personalmente non me la sento di dare, ad oggi, un giudizio assoluto in merito al caos irakeno. L'unica speranza è che con l'intervento dell'ONU si riesca a trovare delle soluzioni reali e possibili.
Altrettanto certo è, però, che tutte le vicende che hanno portato all'attuale drammatica situazione potevano (dovevano!) essere evitate.
E' certo che la guerra all'Irak è stata illegittima, irresponsabile ed inutile. Si è complicata enormemente una situazione geopolitica e strategica assai delicata e complessa che ha dimostrato di coinvolgere, con i numerosi risvolti del caso, tutto il Mondo (anche, ultimamente, Cina , Giappone, Uzbekistan… )
I più gretti ed egoistici “interessi di bottega” degli anglo-americani stanno portando il mondo sull'orlo di uno scontro occidente-mondo arabo pericolosissimo che apre scenari oscuri ed imponderabili.
Ed è proprio questo che la maggioranza della gente sembra non capire: tutto quello che è successo fino ad oggi è prevalemtemente colpa nostra. Di noi occidentali, delle nostre politiche “imperialiste” e ciniche che per anni sono state sorde e cieche alle problematiche di tutti quei paesi in cui, prima abbiamo fatto il nostro “porco comodo” e poi abbandonato a se stessi ed alle loro disgrazie e miserie, fregandosene alla grande.
Questi vari paesi, adesso, da reietti sono diventati pericolosi (“stati canaglia”, come li chiama Bush), sono diventati paesi che devono essere “democratizzati” a forza per eliminare o prevenire il terrorismo.
Fino ad ieri a nessuno fregava niente di questi paesi disgraziati (come adesso a nessuno frega niente di altri paesi disgraziati ma tranquilli, non pericolosi, non terroristici…Potrei citarne moltissimi… ) ma da quando le miserie e la disperazione hanno portato a movimenti di ribellione, di lotta e di terrorismo…allora tutto è cambiato. Improvviosamente si è ritrovato l'interesse e la volontà di “cambiare”, “democratizzare”, “intervenire”, “combattere le dittature”, ecc… ecc… Ma come? Certo nel modo più semplice, facile e conveniente e cioè quello di dichiarare “guerra preventiva al terrorismo”, di bombardare, di occupare. E non quello di intervenire politicamente, economicamente e socialmente per aiutare questi popoli a risolvere annose controversie territoriali, o crudeli dittature, o terribili problemi sociali, o gravi crisi economiche (si, perché, parliamoci chiaro: quasi sempre succede tutto per cause “economiche”, dove non c'è miseria e fame non nascono movimenti ribelli terroristici !!)
A ben guardare, il terrorismo si è sviluppato principalmente proprio in quei paesi in cui si erano create difficili, drammatiche situazioni conseguenti proprio a quelle politiche (o strategie politiche trasversali, occulte o comunque le vogliamo chiamare) appoggiate e favorite dall'occidente tutto ed in primis dagli USA.
Ovviamente l'esempio più eclatante è proprio la questione arabo-israeliana, in cui enormi sono le responsabilità dell'occidente, responsabilità che nessuno ricorda mai, come se noi (ma soprattutto gli USA) fossimo angioletti innocenti che assistono stupefatti alla crudeltà di quei pazzi che si fanno saltare in aria nelle discoteche, senza aver niente a che fare con tutto ciò. Ma, come ha ricordato anche Peter, ben diversa è la storia di quella regione e delle responsabilità che tutto l'occidente ha avuto e tutt'ora ha nella vicenda.
E lorsignori credono forse che AlQaida sia sbucata dal nulla, così di punto in bianco, e un giorno abbia deciso di dichiarare guerra all'occidente ?! Così, per motivi occulti o religiosi?! O per misteriose strategie antioccidentali?! O forse anche AlQaida nasce per causa di Presenze, Politiche, Interessi, Manovre, Intromissioni, Strategie che alcuni paesi occidentali, in testa gli USA, hanno perpretato per anni ed anni all'interno di questi paesi (manipolandone politiche, governi, strategie economiche e finanziarie, ecc… ) fregandosene altamente delle possibili conseguenze future ma preoccupandosi solo ed esclusivamente dei loro “momentanei interessi particolari” (…vedi la guerra in Irak…: petrolio ed interessi strategici-energetici).
Noi occidentali così abbiam sempre fatto: ci siamo intromessi nelle politiche e nelle questioni interne di altri paesi, creando situazioni critiche, corruzione e sfruttamento, discriminazioni varie, disugualianze ed odii. Soprattutto odii. Odii che portano a disperazione, a scontri armati o ad atti terroristici. [In fin dei conti l'attentato terroristico è, spesso, l'unico sistema che alcuni popoli hanno per combattere oppressori o nemici enormemente più forti di loro (vedi i palestinesi con gli israeliani)].
Sia ben chiaro che nesuno, tantomento io, vuole giustificare la crudeltà degli attentati terroristici (dall'11 settembre, a Nassyria, a Madrid, ecc… ) ma è fondamentale capire perché succede tutto questo…Il vero perché. E non le solite menate che i media tutti e la stragrande maggioranza degli esponenti politici occidentali vogliono rifilarci per farci star buoni e zitti, impauriti dal l'omo nero del terrorismo, senza intromettersi nelle loro reali ma “occulte” politiche economiche, senza impicciarsi di cose che potrebbero andare ad ostacolare i loro “interessi” internazionali.
Bisogna capire che ogni nostra azione presente porterà profondi sviluppi futuri e che ogni nostra azione passata sta portando i gravi sviluppi attuali. La stragrande maggioranza di ciò che succede oggi nel mondo è, perciò, prevalentemente colpa nostra, delle nostre passate ma colpevoli azioni che oggi stiamo pagando care.
E' triste sentir dire che non c'è altro modo per combattere il terrorismo che impugnare un fucile… Il terrorismo si combatte SOLO ed ESCLUSIVAMENTE eliminandone le cause scatenanti, sotto il segno della giustizia e del rispetto dei popoli e delle persone. Ogni altro sistema sarà fallimentare e porterà solo ad ulteriori odii e atti violenti. L'odio genera odio e la violenza genera violenza.
E tutto ciò non è un'utopia pacifista ma l'unico sistema per combattere efficacemente questi gruppi terroristici, eliminandogli ogni appoggio popolare possibile, ogni ragione di esistere in ogni parte del mondo e dimostrando al mondo tutto il nostro effettivo grado di civiltà. Solo così si può dare un vero esempio positivo che non suoni ipocrita ed approfittatore, solo così altre nazioni potranno fidarsi e imboccare la strada della democrazia, della pace e dello sviluppo, nel rispetto delle differenze, delle culture, delle religioni e della dignità umana.
Certo non bombardando villaggi di agricoltori o sparando su donne e bambini…

Cominciamo a svegliarsi, gente! E cominciamo a forzare le nostre classi politiche affinchè comincino ad imboccare strade simile a quella descritta. Altrimenti non risolveremo niente di niente ma, anzi, andremo incontro a scenari internazionali da… incubo!

(…e addio ai nostri viaggi nel deserto…, tra l'altro!)

Scusate la lunghezza...

[ 20 Aprile 2004: Messaggio editato da: Senio-S ]

[ 20 Aprile 2004: Messaggio editato da: Senio-S ]
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