I vari tiggi, nonche' tutta la carta stampata, ci stanno bombardando di notizie, polemiche e discussioni sugli sbarchi degli immigrati clandestini a Lampedusa.

Questi poveretti arrivano, pare appurato, dalla Tunisia (Sfax o giu' di li') e dalla Libia (Porticcioli di pescatori nel Golfo della Sirte): non sono pero' ne' Libici ne' Tunisni, sembra che siano per lo piu' curdi e iraqueni con marinai (si fa per dire) Egiziani e Palestinesi che hanno scoperto che in fondo 60 miglia marine a 2000 dollari a testa per una media di 150 persone valgono bene qualche rischio... [Per la cronaca la somma fa 300.000 dollari!, 5.000 dollari al miglio].

La cosa che mi lascia perplesso e' che entrambe queste nazioni hanno un buon controllo del territorio, specie quello costiero, ottenuto con un dispiegamento di forze dell'ordine di tutto rispetto che brillano all'occhio del turista per presenza ed efficienza.

Pero' succede che ogni notte si lasciano suggire una imbarcazione e oltre 100 persone quasi sempre pure senza documenti di nessun tipo.

Qualcuno sa spiegarmi cosa succede ?

Quanto ai turisti di Lampedusa intervistati alla televisione, che manifestavano il loro stupore "quando li abbiamo visti dal vero" non ho proprio parole! I commenti erano improntati ad un atteggiamento di "puzza sotto al naso" veramente insopportabile

L'ultima e' che la solerte polizia tunisina si e' distratta e da Gafsa e' partita una nave con 600 tonnellate (SEICENTOTONNELLATE!) di esplosivi e qualche decina di migliaia di detonatori, formalmente destinati non a un posto tranquillo, ma al Sudan!
Praticamente e' una bomba atomica galleggiante e fino a qualche giorno fa vagava per il mediterraneo.. Chissa' se a bordo era vietato fumare....

Penso che il problema sia "semplice": bloccare queste imbarcazioni sulla costa è sicuramente possibile, i governi libici e tunisini non hanno interesse a farlo perchè dovrebbero poi farsi carico di tutte queste Persone, rimpatriandole oppure "ospitandole" in campi profughi!
Bloccare l'immigrazione illegale al Sud, in pieno Deserto, prima dell'ingresso in Libia o Tunisia richiede sforzi tecnici, umani e finanziari che i governi locali non vogliono sobbarcarsi, a meno forse, di non avere qualche contropartita, (Vedi la Libia che richiede l'allegerimento delle sanzioni per l'acquisto di materiale militare tipo visori notturni, radar, ecc., o la Tunisia chiede l'aumento della quota annuale di immigranti ammessi in Italia) in fondo, da loro avviene "solamente" il transito.
E' chiaro che la Comunità Internazionale dovrebbe operare affinchè nessun Individuo in nessun Paese debba sentire l'esigenza di lasciarlo per soddisfare le Necessità ed i Diritti Primari, è chiaro che l'Europa dovrebbe facilitare l'integrazione delle Persone che vogliono venirci, risolvendo il problema alla radice, ma questo è poi un altro discorso...

Credo che il discorso verta su altre argomentazioni, diciamo, + internazionali...

La Libia, ad esempio, ad onor del vero, subisce ancora l'embargo (e' solo sospeso) e l'arma dei clandestini gioca a suo favore in questo momento.
Le ultime dichiarazioni sulla carenza di mezzi navali/aerei per la sorveglianza delle coste, altro non e' che una velata richiesta di annullamento della suddetta sanzione...
Insomma, chiedono che il contenzioso venga risolto, altrimenti, basta filtro, e chi vuole passi pure...

La Tunisia, invece, non credo abbia interesse nel farsi aumentare la quota di loro emigranti "ufficialmente" riconosciuti come proposto dallo stato italiano... di fatto, c'e' un'inversione di tendenza e chi puo', torna a casa in Tunisia...
Forse anche qui' sono altre le motivazioni... magari un miglior controllo da parte nostra delle flottiglie di pescherecci italiani che quotidianamente vanno a pescare da loro... o magari altro ancora...

concordo con Ag adrar circa la posizione libica tesa a far pressione attraverso questo fenomeno per ottenere la revoca dell'embargo. Circa la Tunisia, sono in corso intense iniziative tra i governi italiano e quello locale, per lo sviluppo della presenza industriale in particolare nella zona di Enfidaville, dove sorgerà a breve una zona d'insediamento d'industrie italiane che avrà poco da invidiare a quella già presente nell'area di Sfax.
ciao
umbi