Vi racconterò una fiaba ..., ma poi sarete voi a crederci o no, certo che ha dell’incredibile!!
Quanto entusiasmo, quanta voglia di conoscere, di interagire, di sapere, quanta carica motiva un viaggio, quanta luce brilla negli occhi di chi stà per intraprende questo genere di conoscenze .
Questa è la nostra storia, la storia che inizia un giorno di fine dicembre 2008 e ci porta a scoprire a noi 6 ragazzi, paesaggi , arte e culture del sud della Libia, un viaggio lungo, fatto di importanti trasferimenti, di burocrazie locali e quant’altro può accadere in viaggio.
Appagati da panorami mozzafiato, da paesaggi unici e da emozioni irripetibili il ritorno è sempre un po’ triste ma anche carico e pieno di voglia di esternare le emozioni che così profonde hanno arricchito i nostri animi;
Le cene, i momenti di complicità, di simpatia e di stanchezza, le frenesie ed i simpatici sfottoni ironici accompagnano queste allegre persone dall’animo generoso.
Ma haimé il viaggio non è fatto solo di questo, c’è sempre qualcosa che interrompe l’idillio e l’armonia del gruppo, e non è la rottura meccanica del mezzo, l’imprevisto che mette una variante in più al viaggio, ma è qualcosa di più profondo che rattrista e segna negativamente l’animo dei partecipanti e ci fa riflettere!
Durante i vostri viaggi di ritorno quanti altri viaggiatori avrete incontrato che percorrono la vostra stessa strada di casa, con le loro emozioni, e peripezie superate, quanto entusiasmo è in voi e quanta voglia irrefrenabile di comunicare e di esternare con loro i vostri stati d’animo.
Beh!!! Non tutti quelli che incontrate ed incontrerete sono e saranno così; triste, ma vero!!
Nel nostro viaggio di ritorno ci siamo imbattuti anche noi in una carovana di auto più o meno allestite, ma molto rancorose, il nome di questa Associazione che ha organizzato questa vacanza, un po’ mi sfugge, mi sembra di ricordarne il loro adesivo che li accomunava, un adesivo di colore giallo con una scritta forse “viaggi ..4 x 4” o “viaggi in 4x 4” un logo dell’Africa attaccato sul vetro, una macchina pick- up che apriva la carovana e all’interno un ragazzotto maturo (!!???) un po’ in carne che pilotava il mezzo.
Quando, per farla breve, ci siamo avvicinati con le nostre auto al loro conviglio lungo la strada durante viaggio di ritorno, abbiamo scoperto che utilizzavano lo stesso nostro canale di trasmissione cb, il 20, una casualità , ma manco molto rara per chi viaggia.
Accortici del fatto siamo rimasti all’ascolto senza commenti alcuni, ma quando abbiamo iniziato a superare questo ”convoglio” sono iniziate delle funambolesche ma manco molto ironiche ingiurie nei nostri confronti che non avevamo fatto altro che superare regolarmente chi procedeva più lentamente lungo la stessa strada.
Le ingiurie erano delle più variegate, si andava dal “testa di minghia” allo “ti spacco la testa”, allo “ti do un pugno in faccia” mentre ti inchioda la vettura davanti per far vedere la sua determinazione !!
Povero “ciccio” forse aveva mangiato male…!!
Lasciata la triste carovana al suo destino d’asfalto, siamo arrivati a destinazione in nave il giorno dopo, ed ironia della sorte, erano li anche loro, con le loro donne, camice bianche stirate, maglioni firmati e cotillon !!
Che dire, non si sono azzardati a rivolgerci alcuna parola o fare commenti, anzi si sono defilati e chiusi a riccio, traccia dell’organizzatore “uomo in carne” non c’era, dopo aver consumato avidamente il lauto pasto probabilmente era nella cabina a riposare le sue “membra stanche”.
A conclusione del viaggio, all’arrivo al porto di Salerno abbiamo trovato con sorpresa un ricordo sulla carrozzeria di una nostra macchina, un graffio lungo 5 metri per tutta la lunghezza della vettura!!
Chi sarà stato (!??), forse uno spiritello del deserto, un “Gin”, che ci perseguita dalla Libia…, ma… le conclusioni amici, traetele voi, io da parte mia e con orgoglio, mi sento molto lontano e di non appartenere a questa categoria di gente.