Sono rientrata da due giorni. ero in Mali e avevo la possibilita' di proseguire per altri 10 giorni nel sud est della Mauritania. Non ho dormito una settimana cercando di fare la scelta giusta, partire o no? Ho consultato ogni possibile fonte, ufficiale e non, che potesse dar notizie o consigli. Non c'e' stata un'unica persona, neppure di quelle locali, che non mi abbia detto che sarei stata una folle sprovveduta ad andare in Mauritania in questo momento. Non si tratta della popolazione locale ostile. Non parliamo di episodi isolati, ma di una situazione internazionale piuttosto complessa. Mi hanno pure detto che non rilasciano visti in questo momento (non ho verificato se sia vero). E' vero che non rapiscono tutti, e che devi essere particolarmente sfortunato perche' succeda proprio a te, ma perche' rischiare per te e per gli altri inutilmente in un momento di tale tensione? Difficilmente mi spavento e spesso ho corso rischi, ma sono convinta che l'intelligenza di una persona stia anche nel saper rinunciare quando non esistono le condizioni per andare avanti. Non siamo in missione umanitaria e non e' quindi indispensabile partire. Da giu' non capivo esattamente cosa stesse succedendo e rodevo all'idea di non partire. Per quanto mi dispiaccia non essere con i piedi su una duna, ora che sono rientrata, sono felice di non essere la'. La persona con cui dovevo andare non ha voluto rinunciare ed ha proseguito. Ha preso una scorta. Sto vivendo in grande apprensione e dico solo: speriamo non gli accada nulla. "Inshallah".

ma sono convinta che l'intelligenza di una persona stia anche nel saper rinunciare quando non esistono le condizioni per andare avanti