Tracce

Posted by: Stefano Laberio

Tracce - 05/02/09 01:00 PM


PYR dice:

Foto presa il febbraio 2009 sul plateau del Gilf Kebir Sud delle mie tracce che risalgono al novembre del 1996. Come si può notare dopo più di 12 anni l'impronta del battistrada (vecchie Michelin Sahara XS) si è conservato perfettamente, nonostante il fatto che sul plateau abitualmente soffino venti impetuosi. A giudicare dallo scarso stato di degrado delle impronte, che è quasi nullo, le tracce resteranno visibili per almeno 100 anni, come quelle di Bagnold & Co.

Qualcuno ha altri esempi simili?


Posted by: Angelo600

Re: Tracce - 05/02/09 07:06 PM

Perdona la domanda, sicuramente ingenua che non vuole essere irriverente, ma come fai a sapere che sono le "tue" tracce?
Angelo
Posted by: pyr

Re: Tracce - 05/03/09 09:30 AM

Domanda più che giusta...

1) Nessuno in Egitto monta le Michelin Sahara

2) Le tracce si trovano appena dopo l'Ancient Ascent, così chiamato da Bagnold, che è uno dei pochi passaggi per salire sul plateau meridionale del Gilf Kebir. Infatti trovai questo passaggio nel 1996 proprio perché vidi le tracce di Bagnold che salivano sul plateau. Tornandoci quest'anno mi sono accorto che c'erano solo le nostre vecchie tracce (tre auto all'andata e tre al ritorno).
Posted by: marko

Re: Tracce - 05/03/09 10:19 AM

bhe ma altri viaggiatoni no?
le Xs sono sempre state le gomme per "eccellenza" nel sahara, strausate da tutti...pensa c'è chi le usa ancora
i libici le usano..sconfinamenti? no...poi a che pro?
cmq penso che se il terreno è duro quanto basta per essere segnato dal veicolo, non piove tanto da rommollirlo, il vento spazza via solo lo strato di polvere superficiale, ma l'impronta rimane per molto tempo..
che consistenza ha il terreno?
Posted by: pyr

Re: Tracce - 05/03/09 11:30 AM

Non c'è molta gente che sale sul plateau del Gilf Kebir Sud...

Comunque che siano le mie tracce non c'è ombra di dubbio: garantisco io.

Pioggia? Qui non piove mai. Il terreno è molto compatto, ma se si toglie lo strato siliceo superficiale diventa poco consistente e la traccia si trasforma in una pista polverosa, come è avvenuto da tempo sul bordo occidentale del plateau del Gilf Kebir Nord, dove tutti i T.O. transitano per mostrare ai turisti il panorama (compreso il cosiddetto "Lama Point" dove è stato messo il cippo alla sua memoria).
Posted by: Angelo600

Re: Tracce - 05/03/09 12:38 PM

Beh, una bella soddisfazione per te! Sono (positivamente) sorpreso, non avrei mai creduto che le tracce potessero conservarsi così a lungo.
Saluti.
Angelo
Posted by: Stefano Laberio

Re: Tracce - 05/03/09 01:04 PM


Posted by: pyr

Re: Tracce - 05/03/09 03:42 PM

Nelle due foto la salita dell'"Ancient Ascent". Bagnold la chiamò così perchè appena saliti sul plateau si può vedere una grande trappola litica preistorica che chiamava "La porta del plateau".
Posted by: pyr

Re: Tracce - 05/03/09 10:00 PM

Immagino che vi chiederete cosa diavolo è "una trappola litica preistorica". Diciamo che quello che resta è un allineamento di sassi per convogliare la fauna e un riparo dove il cacciatore era pronto a catturarle con delle pietre da pastoia.

Va beh, mando delle immagini ad aster.
Posted by: l.a.leoni

Re: Tracce - 05/03/09 10:26 PM

..ecco, sarebbe meglio.... ;\)
Posted by: Stefano Laberio

Re: Tracce - 05/03/09 11:03 PM

Posted by: pyr

Re: Tracce - 05/04/09 12:56 AM

Bagnold ha anche scritto che guidando su questo plateau bisogna stare molto attenti, perché se si ha il sole contro è facile non accorgersi dove finisce il plateau e precipitare giù...

Devo dire che è vero.
Posted by: Rusty

Re: Tracce - 05/17/09 11:03 PM

sono cosciente che mi lincerete dopo questo mio intervento,però il mio parere è che i 4x4 stanno rovinando questi paesaggi.

non c'è niente da fare:quelle tracce rimarranno visibili per altri 100 anni e successe anche a me nel deserto fra marocco e algeria di trovarne alcune fra le dune.è bruttissimo arrivare in mezzo al nulla,sentirsi sperduti fra le dune e improvvisamente trovare tracce così "sporche" del passaggio di noi esseri umani.

non fraintendetemi,non voglio essere polemico,magari solo fare uno spunto per riflettere sull'impatto ambientale che hanno le forse troppe jeep e 4x4 che percorrono il sahara.
Autocritica?Alternative?sì,anche io devo fare autocritica e me ne sono reso conto solo negli ultimi tempi.
purtroppo per quanto riguarda le alternative non ce ne sono molte se non quella di lasciare stare motori e gomme e spostarsi a piedi.con tutti gli inconvenienti del caso.
Posted by: Stefano Laberio

Re: Tracce - 05/18/09 01:21 AM

Hai visto nell'Everest cosa lasciano quelli che si spostano a piedi??
O cosa combina una compagnia che prospeziona una zona per cercare il petrolio o l'acqua?
Soluzioni, non ne vedo...
Cercare di ridutrre l'impatto umano?
Ho l'impressione che un Exxon Valdez abbia prodotto più danno in una notte che noi tutti in vent'anni di sahara, ma questa non è una rsposta :-(
Posted by: Administrator

Re: Tracce - 05/18/09 06:06 AM

Ciao
Purtroppo l'impatto delle persone sull'ambinete e' inevitabile.
Dai Romani con le loro discariche di cocci che ricercatori studiano per saperne di piu' ai sacchetti di plastica che si fermano sulla vegetazione subsahariana.
Penso che la chiave di tutto sia educare le persone per minimizzare le loro impronte a beneficio delle generazione future.

La nostra presenza in alcuni ecosistemi e' estremamente dannosa, quindi la scelta e' non andare in quei posti per preservare quella realta', ma in tal caso che senso preservare qualcosa che non puo' essere visto ?

Il dilemma e' spesso occorso su questo sito relativamente alla pubblicazioni di informazioni utili per raggiungere posti incantevoli, Il quesito e' sempre stato se fornendo tali informazioni quei posti venissero inevocabilmente condannati a un degradamento. Il pensiero che ci ha guidati e' la speranza che le persone siano abbastanza sensibili nel leggere i resoconti da capire la fortuna che hanno di poter visitare determinati luoghi e rispettino quanto vedono.

Per determinati ecosistemi sensibili la chiave puo' essere di limitare l'accesso ad un numero chiuso di persone per minimizzare l'impatto, difficile da attuare in africa ma gia' adottato in altri parti del mondo.

Per quanto riguarda il deturpamento di aree con scorrazzare di veicoli personalmente non approvo, ma capisco che possano esserci altri punti di vista, e a volte l'adrenalina ha la meglio sulla ragione. In Europa esistono leggi e divieti e posso capire che gli spazzi aperti e la mancanza di regole possano attirare molte persone nel continete africano.
Posted by: l.a.leoni

Re: Tracce - 05/18/09 12:08 PM

Certo che se "il danno" fossero solo le impronte delle nostre gomme.....ci sarebbe da metterci la firma....
Posted by: Rusty

Re: Tracce - 05/18/09 05:27 PM

si,in un articoletto avevo letto di quantità di polvere sollevata e ovviamente l'inquinamento.

penso che il nocciolo sia che o si rinuncia ad un certo tipo di turismo,con evidenti scomodità (spostarsi a piedi o su un dromedario non permette le stesse distanze percorribili su 4 ruote............senza contare che il bello di spostarsi su una toyota è anche l'ebbrezza di lanciarsi veloci su plateau e tra le dune...) oppure lo si deve rendere sostenibile,e questo significa da parte delle autorità locali "regolamentare" accessi e roba varia.

io comunque di questa materia posso dire di sapere molto poco e lascio la parola ai più esperti!;)
Posted by: l.a.leoni

Re: Tracce - 05/18/09 05:58 PM

"sostenibile"....il sahara è percorso da mezzi giganteschi e pesantissimi che riforniscono i compound petroliferi, se qualche migliaio di veicoli turistici ci passano avanti e indietro le uniche conseguenze, secondo me, sono l'aggravamento della tole e lo schiacciamento accidentale di animali vari: ma non credo che si arriverebbe alle "stragi dei rospi o dei gamberi" che si verificano ogni anno in giro per il mondo....
certo, sarebbe necessaria un'attenta politica dei rifiuti prodotti dai turisti, ma non solo di quelli: ma sappiamo tutti che, come nell'immobile cielo d'Alaska è possibile trovare un villaggio osservando il tremolio dell'aria incolonnata in termica sopra la latrina del paese, così chi si perdesse nel deserto libico potrebbe contare sui sacchetti in leggerissimo cartene che i negozianti locali adorano, che svolazzano a km dalle periferie delle oasi....basta risalire al luogo di partenza...e voilà la civiltà!