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#104537 - 11/17/10 06:54 PM Danneggiamenti in Libia
Turlider Offline
Junior Member

Registered: 07/27/06
Posts: 4
Loc: Verona
Ciao a tutti
sono appena tornato dall'Akakus e da Leptis Magna....
i furti e i danneggiamenti mi hanno lasciato di sasso
pitture rupestri e marmi conosciuti e censiti non ci sono più
e non li vedremo più
soprattutto nel Wadi tascuainat.......
Chi ne sa qualcosa?

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#104542 - 11/17/10 09:46 PM Re: Danneggiamenti in Libia [Re: Turlider]
marko Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 3593
Loc: lago maggiore
come rubati? non sono stati trasportati in qualche museo? mi riferisco ai marmi di lepti...non riesco a capire i danneggiamenti dei graffiti a che pro!
_________________________
Saluti Marco

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#104552 - 11/18/10 08:50 PM Re: Danneggiamenti in Libia [Re: marko]
valery Offline
Member

Registered: 07/11/07
Posts: 98
Loc: milano
Marko,si, effettivamente sono avvenuti danneggiamenti ad alcune pitture rupestri nell'akacus . lo scorso aprile sono ripassato da li dopo qualche anno , ed ho notato che alcune pittutre sono state completamente strappate dalla roccia . Ora stanno evitando che ciò avvenga ancora anche recintando le zone interessate ed "impedendo " l'avvicinamento da parte dei turisti, per quel che può valere

ciao

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#104561 - 11/19/10 11:45 AM Re: Danneggiamenti in Libia [Re: valery]
Turlider Offline
Junior Member

Registered: 07/27/06
Posts: 4
Loc: Verona
I marmi di Leptis, a dire della guida che ci ha accompagnati, sono stati rubati! Io ho potuto solo constatare con dispiacere che non sono più al loro posto.
Nel sud dell'akakus ho personalmente visto 3 pitture rupestri coperte con la vernice spry nera !
La grotta con le pitture vicina all'arco a zampa d'elefante è stata spogliata delle pitture.....
Credo che non siano in nesun museo... purtroppo
Ho le foto dei miei viaggi precedenti come ricordo.....
gli interventi a difesa delle piitture sono inutili, si tratta di un cannicciato alto 1 metro che dovrebbe tenere i visitatori a distanza ..... ma li tiene così a distanza che non si vedonole pitture per cui tutti scavalcano il debole ostacolo........
ciao

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#104562 - 11/19/10 11:50 AM Re: Danneggiamenti in Libia [Re: Turlider]
gla Offline
Senior

Registered: 12/19/01
Posts: 1579
ma le guide ( e il poliziotto) che ci stanno a fare??
_________________________
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#104566 - 11/19/10 02:02 PM Re: Danneggiamenti in Libia [Re: gla]
sable Offline
Senior

Registered: 11/30/04
Posts: 532
Loc: Quel ramo del lago di como
A prendere il te', il poliziotto non sempre c'è

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#104568 - 11/19/10 03:21 PM Re: Danneggiamenti in Libia [Re: Turlider]
marko Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 3593
Loc: lago maggiore
Inizialmente inviato da: Turlider
Nel sud dell'akakus ho personalmente visto 3 pitture rupestri coperte con la vernice spry nera !
La grotta con le pitture vicina all'arco a zampa d'elefante è stata spogliata delle pitture.....
Credo che non siano in nesun museo... purtroppo


ma non credo che turisti facciano del vandalismo simile...chi va in certi posti va anche per vedere le pitture..che interessa ha a sporcarle..eppoi la rimozione dei graffiti non credo sia cosi facile da poter essere messa in pratica da semplici turisti in giro con il 4x4...
_________________________
Saluti Marco

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#104569 - 11/19/10 04:04 PM Re: Danneggiamenti in Libia [Re: marko]
Administrator Offline


Senior

Registered: 12/09/01
Posts: 2328
Loc: Canada
Penso ci sia un certo mercato per artifatti. E se ci sono in ballo soldi sicuramente qualcuno senza troppi scrupoli si organizza per "asportare" quello che ha un valore sul mercato. Non penso sia possibile "pattugliare" e prevenire tali scempi in are vaste isolate e ostili come quelle delle pitture rupestri. La soluzione sarebbe "asportarle" da dove sono e metterle al "sicuro" in musei, anche se come riportato sopra anche i musei non sono esenti da furti..... Il costo non penso sia indifferente. Altrimente costruire "musei" sul posto dove tenere sotto controllo e in condizioni ottimali le pitture. Non so pero' se il costo di tali operazioni sia giustificabile con il ritorno economico del turismo. Dovrebbe essere visto come un investimento per le future generazioni ...
Penso che le nuove tecnologie videocamere, internet, gps, satelliti e altri aggeggi elettronici possano aiutare nelle attivita' di sorveglianza , ma tutto ha un costo.

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#105263 - 12/27/10 04:39 PM Re: Danneggiamenti in Libia [Re: Administrator]
rossigeo Offline
Member

Registered: 12/11/10
Posts: 75
Loc: Milano, Italia
parlavo con un ricercatore universitario che lavora in Libia da molti anni, mi raccontava che si mormora di una guida licenziata in malo modo da un tour operator locale che per rivalsa abbia combinato danni.
Insomma, niente rivalse quaediste ma una ben triste storia. si spera sia finita lì e non sia un esempio.
_________________________
Stefano

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#105300 - 01/04/11 09:26 PM Non solo vandali [Re: rossigeo]
Lorenzo_90 Offline
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Registered: 05/22/03
Posts: 391
Loc: Treviso
Il Gazzettino
Martedì 4 Gennaio 2011,
I rilievi dell’Acacus e i fiumi fossili del Messak, situati nella regione libica sahariana del sud ovest del Fezzan, verso il confine con l’Algeria, oltre che per il concentrato di bellezze paesaggistiche e l’originalità geologica dovuta all’incredibile ricchezza di dune e di rocce di arenaria - modellate dell’erosione dei venti e dai processi termoclastici in una sequenza fantasiosa di figure bizzarre con le forme di torrioni, monoliti, pinnacoli, archi, falesie - racchiudono anche un’enorme e straordinaria concentrazione di pitture ed incisioni rupestri, risalenti a migliaia di anni fa.
Una pinacoteca preistorica a cielo aperto, non meno importante di quella famosa del vicino Tassili n’Ajjer in Algeria, che non a caso è riconosciuta e protetta dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.
Una delle più belle "gallerie della nostra memoria" che rischia di scomparire a causa dei danni provocati dall’uomo. Il sottosuolo della vasta area del Messak è, infatti, ricco di petrolio.
Le compagnie, che hanno in concessione il permesso di estrazione, non si fanno scrupoli nell’utilizzare per le ricerche dei giacimenti delle cariche di esplosivo che provocano dei piccoli terremoti le cui onde propagandandosi determinano delle fortissime oscillazioni facendo franare le pareti di roccia di arenaria e distruggendo così le pitture rupestri.
L’allarme da tempo è stato lanciato dagli archeologici e dai visitatori sempre più numerosi affascinati dalle bellezze del Fezzan ma, finora, è rimasto inascoltato. Gheddafi sembra essere molto più sensibile ai ricchi proventi dell’oro nero che alla tutela e alla conservazione di uno dei patrimoni più importanti dell’umanità.
Le prime segnalazioni di arte rupestre in questa regione del Sahara risalgono all’esploratore tedesco Heinrich Bart nel 1586 e le prime indagini furono compiute da Paolo Graziosi verso il 1930.
Si deve, però, alle ricerche sistematiche di Fabrizio Mori, avviate nel 1955 e in questi ultimi decenni proseguiti dalla missione archeologica Italo-Libica, se il mondo ha iniziato a prendere coscienza di questo straordinario patrimonio.
Anche il veneziano Sergio Scarpa, che per primo ha creduto e lanciato questa meta turistica, si è battuto per la salvaguardia dell’intera area.

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