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#108779 - 06/13/11 10:53 AM Re: Crisi in Libia [Re: fab68]
trilly Offline


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Registered: 04/10/02
Posts: 1143
Loc: italia

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#108780 - 06/13/11 11:01 AM Re: Crisi in Libia [Re: Stefano Laberio]
marko Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 3593
Loc: lago maggiore
si vero, parevano molto esaltati, forse drogati per darsi coraggio..del resto per fare quello che abbiamo visto.
nel filmato parlavano di mercenari chadiani e dalla nigenia, ma si sono visti poco.
_________________________
Saluti Marco

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#108781 - 06/13/11 11:23 AM Re: Crisi in Libia [Re: marko]
fab68 Offline
Senior

Registered: 07/23/02
Posts: 353
Loc: Reggio Emilia
grazie trilly. visto.

bello peso.
però non credo fossero dorgati. E' la guerra. punto.
E' sempre così. Ne avete vista forse qualcuna più "educata", "gentile" , "corretta"? solo nei film americani.
Per il resto è solo questo. Una gran macelleria.
E non credo che gli altri si siano comportati diversamente.
Ogni strategia militare (anche le nostre)si concretizza solo in una miridade di violenze in cui qualcuno paga di persona. E si muore sempre male. E quasi sempre per niente.
Mi viene anche da pensare che probabilmente nella stessa situazione saremmo tutti capaci delle stesse cose.
_________________________
Fabrizio
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#108782 - 06/13/11 12:04 PM Re: Crisi in Libia [Re: fab68]
l.a.leoni Offline
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Registered: 08/26/02
Posts: 1399
Loc: milano
L'ho visto ieri sera e rivisto su Rai News 24 intorno alle 04.30: il video documenta la violenza tipica delle guerre civili combattute da truppe non professioniste e con obbiettivi non definiti: non chiarisce affatto le responsabilità: nessuno qui è in grado di capire la nazionalità dei civili sotto il tiro dei "regolari"(??) e quanto all'appartenenza dei soldati ad una o all'altra parte ci si deve fidare delle dichiarazioni del giornalista...il che è quanto meno un "atto di fede assoluto".
Sostanzialmente un filmato inutile.
_________________________
Z.C.50

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#108784 - 06/13/11 01:21 PM Re: Crisi in Libia [Re: l.a.leoni]
201030 Offline
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Registered: 01/07/08
Posts: 215
Non posso che condividere la sobrietà e la lucidità (termini curiosi, lo so, di fronte all'orrore, ma la guerra come ha giustamente sottolineato Fabrizio solo al cinema può essere fatta passare pe "gentile" figuriamoci una guerra civile...) dei commenti appena postati. Ribadisco un concetto che credo possa estendersi alla più gran parte di quelli che ho citato: non si tratta per il sottoscritto di difendere l'indifendibile, nessuno ha mai messo in discussione il fatto della dispoticità della figura del Colonnello. Il tema è un altro: è il "da che pulpito viene la predica!" (suggerisco ai forti di stomaco - non tacciatemi di antiamericanismo, sono un antifellone per costituzione, questo si - il sito di Peacereporter Dossier Afghanistan "Quanto ancora prima di dire basta?" sul Kill Team da un articolo di Rolling Stone). Leoni poi ci ricorda che esiste la propaganda ...ma non voglio nemmeno entrarci, qualche animabuona continuerebbe a dire che sono schierato ecc. ecc.
Ripeto che non è in questo modo che si tengono in piedi i rapporti tra culture e mondi diversi e non si tengono in piedi perdendo la faccia e mancando alla parola e saltando sul carro del più forte. Io la penso così, ho una visione anacronistica, medievale della storia e dei rapporti? Sono fatti miei ed ho il diritto di propugnare questa visione.
Siamo convinti di essere tanto avanti e progrediti ma chi l'ha stabilito che il correre più veloci di altri sia progresso e civiltà evoluta? Noi, solo noi lo diciamo, poveri schiavi della società dello stress, governati da banche e da mode. Gli altri che vanno più lentamente sono solo fessi? Ma loro non penseranno questo di noi?
Certo ci invidiano, è logico. Voglio volar basso: se in TV vedi le veline e a casa tua le donne si celano il volto è chiaro che ti sembra dall'altra parte del mare ci sia il paradiso...provate!
Tosco

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#108792 - 06/13/11 06:36 PM Re: Crisi in Libia [Re: 201030]
onurb55 Offline
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Registered: 01/01/10
Posts: 1454
Loc: torino
Purtroppo niente di particolare nel filmato di REPORT. Non vorrei apparire senza cuore ma si sono viste solo scene di ordinaria follia di guerra. Uomini certamente drogati o abbevazzati che trovano il coraggio di fare le cose peggiori.Senza necessariamente chiamare in causa nazisti ed SS, mi pare che ciò è sempre successo in tutte le guerre, dal Carso, a Stalingrado, al Vietnam, all'Afganistan, all'Iraq...gli esempi sono innumerevoli.
Suggerisco sul tema più che le parole, la visione dei seguenti film, poco gentili ma veritieri:
-Un anno sull'altipiano.
-Apocalypse Now
-Il nemico alle porte.
-La Croce di Ferro.
-La battaglia di Algeri ......e molti altri.

Il problema vero è che questa guerra non si doveva fare. Personalmente non ho capito perchè è scoppiata. Spero (ma non ci credo troppo) che sia per la voglia di democrazia dei libici.....come intendono farci credere........A proposito, quando porteremo un pò di democrazia anche in Siria? Bruno.

P.S. Interessante nella stessa puntata di Report il servizio di come la Banca Mondiale affama l'Africa. L'avete visto?

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#108793 - 06/13/11 07:48 PM Re: Crisi in Libia [Re: onurb55]
201030 Offline
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Registered: 01/07/08
Posts: 215
Io si l'ho visto, e spero anche tutti gli altri ne abbiano tratto le Tue considerazioni...
Tosco

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#108794 - 06/13/11 07:57 PM Re: Crisi in Libia [Re: onurb55]
201030 Offline
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Registered: 01/07/08
Posts: 215
Bruno, Ti chiedi le ragioni della guerra::: scusa il fuoritema ma questa scheda di peacereporter è abbastanza istruttiva (ripeto, scusa il fuoritema)
Tosco
scheda conflitti: Afghanistan

INIZIO
7 ottobre 2001

VITTIME
Circa 50 mila morti (quasi 2 mila soldati Nato, almeno 27 mila guerriglieri, 14 mila civili e 7 mila militari afgani)

PARTI IN CONFLITTO
Truppe Nato (missione Isaf a comando Usa, affiancata da truppe regolari e milizie paramilitari locali) contro gruppi guerriglieri della resistenza afgana (talebani della 'Shura di Quetta' comandati dal Mullah Omar, miliziani della 'Rete Haqqani' comandati da Sirajuddin Haqqani, combattenti del 'Hezb-i-Islami' di Gubuddin Hekmatyar, più bande armate locali)

SOSTEGNI ESTERNI
La resistenza afgana è appoggiata dai servizi segreti militari pachistani (Isi) in funzione anti-indiana (per contrastare la crescente influenza politica, economica e culturale di Nuova Delhi in Afghanistan)

SITUAZIONE ATTUALE
Nonostante l'invio di massicci rinforzi e il lancio di 'grandi offensive', le truppe d'occupazione della missione Isaf stanno perdendo la guerra contro la resistenza afgana, ormai in controllo della maggior parte del paese e infiltrata in tutte le città, a partire da Kabul.
Questa situazione di stallo, accompagnata dal continuo aumento dei caduti occidentali, sta mettendo a dura prova la tenuta dell'alleanza militare atlantica (divenuta ormai la vera posta in gioco politica di questo conflitto), al punto che alcuni paesi hanno già effettuato (Olanda) o deciso (Canada) il ritiro dei propri contingenti.
Per uscire dall'imbarazzante pantano afgano, senza perdere il controllo del paese, Usa e Nato hanno programmato una 'exit strategy' parziale, che prevede l'afganizzazione del conflitto con il ritiro graduale, entro il 2014, delle truppe alleate da combattimento, pur mantenendo stabilmente nel paese basi e uomini con funzioni di supporto e addestramento alle forze armate locali. Il tutto accompagnato da un processo di riconciliazione con i talebani, affidato al presidente afgano Hamid Karzai e al Pakistan.

ORIGINI E CAUSE DEL CONFLITTO
La motivazione ufficiale dell'invasione dell'Afghanistan da parte delle forze della Coalizione a guida Usa è la rappresaglia collettiva (ex articolo 5 del Trattato nordatlantico) agli attacchi dell'11 settembre 2001, decisa sulla base del fatto che il regime talebano di Kabul ospitava Osama Bin Laden e i campi di addestramento di Al Qaeda.
In realtà, l'intervento militare Usa in Afghanistan era stato pianificato mesi prima degli attacchi a New York e Washington (1), ufficialmente sempre per distruggere le basi di Al Qaeda, che nell'ottobre del 2000 aveva attaccato il cacciatorpediniere USS Cole.
Secondo molti esperti di geopolitica, invece, l'invasione dell'Afghanistan aveva, e ha tutt'oggi, lo scopo di stabilire una presenza militare duratura (con basi militari stabili) in un'area geografica dall'altissimo valore strategico vista la sua vicinanza a Cina, Iran, Pakistan, India ed ex repubbliche sovietiche.
Un'altra interpretazione (2, 3, 4), meno nota ma degna di approfondimento, spiega la decisione Usa di occupare l'Afghanistan con la necessità di riavviare la produzione di oppio che nel luglio del 2000 il Mullah Omar aveva vietato nella speranza di guadagnarsi il riconoscimento internazionale.
L'unica vera ricchezza dell'Afghanistan (povero di risorse naturali, petrolio e gas, e tagliato fuori dalle rotte dei gasdotti proprio a causa della sua instabilità - il progetto Unocal della pipeline transafgana è stato abbandonato a favore della più sicura rotta caucasica: quella della pipeline Baku-Tbilisi-Cheyan) è infatti l'oppio, fonte del 90 per cento dell'eroina smerciata nel mondo e di un giro d'affari annuo da centinaia di miliardi di dollari l'anno.
La coltivazione su vasta scala di papaveri da oppio in Afghanistan era iniziata negli anni '80 nei territori controllati dai mujaheddin antisovietici armati dalla Cia, raggiungendo livelli altissimi negli anni '90 sotto il regime talebano sostenuto da Usa e Pakistan e rimpiazzando le piantagioni del Triangolo d'Oro in Indocina (sviluppatesi sotto controllo Cia negli anni '70 durante la guerra in Vietnam).
Dopo l'invasione del 2001 la produzione e lo smercio di oppio afgano (e dell'eroina) sono ripresi a livelli mai visti, polverizzando in pochi anni i record dell'epoca talebana. Le truppe Usa e Nato si sono sempre rifiutate di impegnarsi nella lotta al narcotraffico, continuando a sostenere noti signori della droga, tra cui il fratello di Karzai, Ahmed Wali, risultato poi essere sul libro paga della Cia (5). L'agenzia d'intelligence americana avrebbe in sostanza appaltato produzione e lavorazione di droga al 'narco-Stato' guidato da Karzai, proteggendo le rotte di smercio via terra (Pakistan, Iran e Tajikistan) e gestendo direttamente il trasporto aereo all'estero su cargo militari Usa diretti nelle basi americane in Kirghizistan, Turchia e Kosovo (6, 7), salvo appaltarlo a contractors privati (8).
Che la Cia abbia sempre promosso la produzione e il traffico di droga nelle aree in cui operava è un dato storico acquisito (9), per quanto poco ricordato.
Quello che non si sapeva, e che svela forse la vera ragione della guerra in Afghanistan, è che gli enormi capitali derivanti dal riciclaggio dei proventi del narcotraffico costituiscono la linfa vitale che garantisce la sopravvivenza del sistema economico americano e occidentale in momenti di crisi, come spiegato dal direttore generale dell'Ufficio Onu per la droga e la criminalità (Unodc), Antonio Maria Costa (10).

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#108796 - 06/13/11 09:45 PM Re: Crisi in Libia [Re: 201030]
onurb55 Offline
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Registered: 01/01/10
Posts: 1454
Loc: torino
...Tosco, quando dico che..."non ho capito perchè è scoppiata la guerra in Libia"... lo dico per provocare la discussione, magari per incrociare qualcuno che possa portare elementi nuovi, anche diversi, alle mie opinioni che a riguardo, ti assicuro,sono solide e non troppo lontane dalle tue, così come per l'Afganistan e l'Iraq.....ma ciò meriterebbe una discussione ad hoc che, gioco forza, credo porterebbe a considerazioni politiche evidenti, comprensibilmente incompatibili con questo forum. Ciao. Bruno

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#108799 - 06/14/11 11:07 AM Re: Crisi in Libia [Re: onurb55]
Luciano Offline
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Luciano

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