0 registered (),
184
Guests and
0
Spiders online. |
Key:
Admin,
Global Mod,
Mod
|
5791 Members
58 Forums
7425 Topics
88965 Posts
Max Online: 487 @ 01/23/20 01:05 PM
|
Registered: 03/25/03
Posts: 29
|
|
|
|
1
|
2
|
3
|
4
|
5
|
6
|
7
|
8
|
9
|
10
|
11
|
12
|
13
|
14
|
15
|
16
|
17
|
18
|
19
|
20
|
21
|
22
|
23
|
24
|
25
|
26
|
27
|
28
|
29
|
30
|
31
|
|
|
#19871 - 03/24/02 09:59 AM
Relazione di Viaggio: Libia Febbraio - Marzo 2002
|
Junior Member
Registered: 02/03/02
Posts: 8
Loc: Piacenza
|
Relazione di viaggio: Libia 23 Febbraio - 15 Marzo 2002
Componenti: Marco e Maria Grazia Groppi (anni 47 e 44) di Piacenza Veicolo: FIAT PANDA 750 FIRE del 1980 (155.000 Km percorsi alla partenza) Scopo del Viaggio: Raggiungere GHAT e visitare l'AKAKUS in fuoristrada Prerequisito: Viaggio individuale senza guide ne' scorte (a parte il tour in Akakus) Precedenti esperienze: due viaggi individual in Egitto (senza automezzo)
Premessa Bisogna dire che la cosa piu' difficile da realizzare e' stata il soddisfacimento del prerequisito: ci sono voluti mesi per arrivare ad individuare un'agenzia con la quale abbiamo concordato la lettera di invito con le pratiche per il visto, un tour con guide e fuoristrada di 5 giorni in Akakus ed una persona che ci ricevesse in frontiera e ci supportasse per le pratiche di accesso. La nostra personale impressione e' che effettivamente, al momento, e' impossibile entratre in Libia se non si e' assistiti da personale libico dell'agenzia che ha eseguito l'invito. Prima di partire, abbiamo letto la storia della colonizzazione italiana della Libia di Angelo del Boca (edita da Mondadori): ritenevamo che fosse doveroso, nei confronti del paese che intendevamo visitare, prendere conoscenza di cio' che l'Italia aveva compiuto. Sarebbe auspicabile che quanto abbiamo appreso fosse piu' largamente conosciuto, soprattutto da coloro che anno avuto a che fare o intendono recarsi in quel magnifico Paese.
Descrizione dell'itinerario
Piacenza-Genova-Tunisi-Hammamet Causa il forte ritardo della nave Carthage, siamo giunti a Tunisi verso le 19 per cui abbiamo potuto fare poca strada, facendo tappa ad Hammamet. Guida perfetta per la Tunisia la Lonely Planet (edizione italiana a cura di EDT).
Hammamet- El Jem - Ben Guerdane Buone le strade, nessun problema per il traffico. Il colosseo di El Jem e' meraviglioso, ma soprattutto merita il piccolo museo con i suoi mosaici e l'area archeologica adiacente (domus romana anch'essa zeppa di stupendi mosaici). Arrivati a Ben Guerdane, ci siamo fermati all'hotel nella piazza del paese ove si trova anche un distributore: purtroppo nessuna delle nostre guide citava alberghi in questa localita' e il nostro albergo sembrava decente solo dall'esterno (assolutamente sconsigliato se non si ha il palato forte). Passeggiando poi dalle parti del suk e della moschea abbiamo visto che il posto offriva la possibilita' di sistemazioni che sembravano decisamente migliori.
Ben Guerdane - Ras Ajdir - Sabrata Partendo dall'Italia avevamo rimosso il sedile posteriore dalla Panda che era cosi' ben stipata di ogni cosa ed il tutto 'a cielo aperto': non sappiamo se questo ci abbia agevolato o meno, ma tutti i controlli doganali sono sempre consistiti in una occhiata distratta al nostro veicolo. Comunque la procedura di ingresso in Libia e' allucinante: piu' di due ore con l'aiuto del tizio dell'agenzia. Sabrata è stupenda e si puo' visitare tranquillamente in un paio d'ore (attenzione: chiudono alle 5). A nostro avviso conviene visitarla prima di Leptis, perche' Leptis e' qualcosa che poi toglie la possibilita' di stupirsi di fronte ad altre rovine del genere. Pernottamento all'ostello della gioventu' vicino agli scavi.
Sabrata - Nalut - Darj - Ghadames Unico piccolo problema durante tutto il viaggio: ad un posto di blocco (sulla strada ai piedi del gebel, circa una cinquantina di Km prima di Nalut) ci hanno chiesto i documenti ed il carnet de passage en douane (ci pare che sia stata l'unica volta in tutto il viaggio che ci abbiano chiesto i documenti). Il militare (che parlava solo arabo) insisteva sul fatto che il documento era contraffatto perche' una data appariva con il mese calcato, come si fosse trattato di una correzione. Continuava a fare il segno dei soldi facendo intendere che bisognava pagare. Noi abbiamo fatto i cosiddetti 'pesci in barile': massima tranquillita' e gli facciamo vedere le ricevute dei pagamenti effettuati in dogana, la congruenza dei timbti etc. Alla fine, dopo circa mezz'ora, ci hanno lasciati andare (il tutto senza sborsare un dinaro). Nalut: visita all'antico granaio. Ghadames: non c'e' bisogno di commento, a parte i soldi che ti spillano per l'ingresso alla medina costringendoti a farti accompagnare da una guida. Qui abbiamo fatto fare la registrazione presso la polizia turistica (timbri triangolari verdi sul passaporto). Pernottamento: nel camping della Winzrik con la nostra tendina.
Ghadames - Darj - Gariyat Lunga tappa di trasferimento praticamente solitaria sull'altopiano. Pernottamento a Gariyat in una stanza comune (ma c'eravamo solo noi) con solo i materassi per terra al ristorante Albakosh; e' il terzo ed ultimo edificio dopo il posto di blocco ed il distributore che si trovano poco dopo aver imboccato la strada che proviene da Tripoli, in direzione di Brak. Comunque era poco caro, pulito e con i servizi decenti.
Gariyat - Brak - Sabha - Tekerkiba. A Sabha per prendere la direzione per Ubari occorre girare a sinistra una volta giunti sulla circonvallazione e tener d'occhio il vecchio forte italiano (che sta in posizione rilevata e quindi si nota) e l'aereoporto. Di qui una lunga strada a due ampie corsie porta ad un ulteriore svincolo ove occorre tenere la destra. Mancanza assoluta di qualsiasi segnalazione (ovviamente in arabo). Comunque a forza di chiedere siamo riusciti ad imboccare la strada per Ubari. Pensavamo di fare tappa all'ostello della gioventu' di Fjeij, ma a dispetto delle buone referenze nelle varie guide da noi consultate e a dispetto dell'apparenza gradevole dalla strada, non vale assolutamente i 10 dinari a testa che chiedono. Cosi' dopo un po' di discussioni ce ne siamo andati per far tappa al camping dell'Africa Tours di Tekerkiba. E' un luogo veramente gradevole (ben segnalato dalla strada) e proprio a ridosso delle stupende dune dell'erg di Ubari. Il gestore parla anche italiano.
Tekerkiba - germa - Ubari - Al Awaynat - Ghat Fuori Ubari c'e' una sorgente (e' bene indicata sulla Michelin 953): e' discosta dalla strada di un centinaio di metri e bisogna quindi uscire di strada, ma il fondo e' buono anche per una macchina normale. Per trovarla bisogna cercare sulla destra un piccolo casotto bianco fra le acacie. Vale la pena per una sosta e per rinfrescarsi. Gli ultimi 20 Km prima di Ghat sono gli unici che pongono problemi: l'asfalto e' molto rovinato e sconnesso e costringe a procedere adagio. A Ghat abbiamo sostato in un bungalow del Refak Alsara che e' il primo campeggio che si trova sulla sinistra appena prima di entrare in paese. Qui abbiamo lasciato la Panda durante il nostro tour in Akakus.
Akakus Abbiamo optato per un giro di 5 giorni che comprendesse anche il wadi Mathkandush nel messak Settafet, con partenza da Ghat e ritorno a Ghat. Bisogna dire che l'ideale sarebbe stato di 7 giorni perche' per andare al Mathkandush bisogna perdere piu' di un giorno in travesata monotona e poi l'uscita a verso Germa con ritorno quindi per la strada bitumata gia' percorsa per raggiungere Ghat. L'alternativa poteva essere quella di restare solo in Akakus, ma cosi' ci si sarebbe privati di qualcosa di veramente unico.
Ghat - Germa - Tekerkiba. Il piano prevedeva la visita di Murzuk, ma vi abbiamo purtroppo rinunciato causa il Ghibli o qualcosa del genere: vento e polvere, una luce strana che ha cambiato il paesaggio e ci rendeva un po' preoccupati per il filtro dell'aria ... Visita al museo di Germa ed ancora pernottamento al campeggio dell'Africa Tours.
Germa - Sabha - Brak - Suknah - Waddan Strada a tratti impegnativa per l'asfalto in pessime condizioni, ma paesaggio stupendo. la sera ancora vento e polvere. L'ostello di Waddan e' stato anche peggio dell'albergo di Ben guerdane, ma la ricettivita' della zona e' davvero scarsa e non ce la siamo sentita di piantare la tenda fuori del centro abitato.
Waddan - Misurata - Khoms Bellissima la via Balbia con tratti che ricordano il paesaggio italiano ed anche un paio di imponenti resti di villaggi coloniali fascisti, che ci hanno spinto ad una visita con apparizione di poliziotto che ci ha (molto cordialmente per la verita') intervistato. A Khoms ottimo e poco caro l'hotel Labah in prossimita' degli scavi di Leptis. Su Leptis non c'e' da dire nulla: si deve solo andarci.
Leptis - Tripoli Non siamo purtroppo riusciti a trovare la stradina che portava alla villa Silin, mancando cosi' qualcosa di veramente eccezionale. Abbiamo poi saputo a tripoli che bastava accordarsi con un tassista nel centro di Khoms che in genere forniscono il servizio per 20 dinari !!! Temevamo moltissimo il traffico ed il pericolo di incidenti sulla Balbia verso Tripoli a causa di quanto avevamo letto su varie guide: non e' assolutamente il far west che ci eravamo immaginati, anche se bisogna guidare con attenzione perche' il traffico e' abbastanza sostenuto. A tripoli siamo facilmente arrivati a quella che era la Piazza Verde (ridotta ormai ad uno squallido parcheggio) e a parcheggiare ai lati della medina (proprio vicino alla torre dell'orologio). Temevamo per la macchina, posteggiata cosi' su di una strada per due giorni, ma ovviamente non le e' successo nulla. Abbiamo alloggiato per due notti al Tourist Hotel nel cuore del Suk Turk: effettivamente piccolo (5 stanze) con bagno in comune, ma in posizione splendida (per chi ama le medine ovviamente) ed economico. Bella la medina di Tripoli (soprattutto il suk dei lavoratori del rame), maliconconica quella che era la nuova citta' coloniale.
Tripoli - Ras Ajdir - Kairouan Alla frontiera l'ufficiale (che per fortuna parlava Inglese) era poco piacevolmente sorpreso che fossimo senza accompagnatore. Ci ha chiesto la lettera d'invito (che non avevamo) e gli abbiamo dato una fotocopia della fattura che ci aveva rilasciato l'agenzia Libica per le spese sostenute (Visti, accoglienza e Akakus). Per fortuna poi il discorso e' andato sulla Panda e quando il tizio (che ci adetto di possedere una Panda pure lui) ha saputo dove eravamo stati con quel mezzo, ha cambiato umore e non ha fatto problemi. Per il resto la procedura di uscita e' estremamente piu' semplice di quella di ingresso. E' stato comunque bene aver seguito il nostro accompagantore all'ingresso per sapere dove erano i vari uffici, perche' per rendere le targhe bisogna recarsi direttamente a quello dove sono state ritirate (che e' decisamente fuori mano). Kairouan merita sicuramente una visita per la sua medina e gli stupendi monumenti islamici (e poi fanno dei bellissimi tappeti ...)
Kairouan - Tunisi Trovare il museo del Bardo richiede una bella pazienza perche' non e' mai indicato e proveniendo da sud bisogna affrontare un bel po' di traffico sulle tangenziali e nell'interland; comunque vale la visita anche solo per ammirare il mosaico di Virgilio (ovviamente per chi ama l'Eneide). La collezione di mosaici e' davvero enorme, ma la cosa che ci ha colpito di piu' sono le nuove sale dedicate al ritrovamento ed al contenuto di una nave romana (naufragata) della fine del I sec. A.C. che trasportava materiale di antiquariato per un ricco senatore romano che doveva abbellire la sua villa: originali greci del II sec. A.C. elementi architettonici etc. Amanti delle medine abbiamo dormito in un modesto albergo all'ingresso della citta' vecchia ed abbiamo dedicato il poco tempo che ci rimaneva alla visita della median di Tunisi. E' stata giustamente dichiarata patrimonio mondiale dell'umanita': stupendi monumenti islamici e stupendo agglomerato urbano. Ovviamente pieno di mercanzie di ogni genere (un suggerimento: superare la fascia esterna di negozietti che vendono solo cose smaccatamente turistiche a prezzi esagerati ed addentrarsi senza timore nei vari suk).
Purtroppo e' finita.
Informazioni varie
Bibliografia Angelo del Boca - Gli Italiani in Libia, Mondadori, 1993, Oscar Storia (2 volumi) Andrea Semplici - Libia, Clup Guide, 2000, ottima sotto tutti i punti di vista James Azema, Libya Handbook, Footprint, 2000, molto completa ed aggiornata AA.VV., Libia, EDT edizione italiana della Lonely Planet, 1995, molto datata ma comunque essenziale per tutte le ottime cartine che benche' molto schematiche ci hanno permesso di girare nel centro delle varie citta' e trovare tutto quello che puo' servire. David Willet, Tunisia, EDT/Lonely Planet, 2001, eccezionale come tutte le Lonely. AA.VV., Sahara, Hachette, Guide Blues Evasion, Edition 2000, copre tutti i paesi della fascia Sahariana. Jacques Gandini, Libia sud ovest: il Fezzan, Polaris, 2000, decisamente dedicata a chi fa del fuoristrada nel deserto, ma comunque zeppa di informazioni e soprattutto dotata di una elenco di localita' in arabo con decodifica in caratteri latini: fondamentale per l'interpretazione dei cartelli stradali !!! AA.VV. Sahara, n. 12/2000, rivista internazionale di preistoria e storia del sahara, ed. Pyramids, contiene un ottimo articolo di liverani sul parco archeologico dell'Akakus (in inglese). Marina Lupacciolu, Arte e Culture del Sahara Preistorco, Quasar, Roma, 1992, molto tecnico. Fabrizio Mori, Le grandi civilta' del Sahara antico, Bollati Boringhieri, lo citiamo solo per completezza, ma e' stata per noi una grossa delusione. Se e' un testo specialistico sarebbe bene che l'autore o l'editore lo dichiarassero eslplicitamente anziche' pubblicarlo in una collana di cultura generale; con quello che costa (in linea con gli standard dell'editore) conviene fare una giornata in piu' in Akakus.
Cartografia Michelin 956 - Tunisia, scala 1:800000 Michelin 953 - Africa Nord e Ovest, scala 1:4000000 Libya, Cartographia, scala 1:2000000
Cambi Tunisia: 1 USD = 1,462 Dinari Tunisini alla dogana di La Goulette Libia Non abbiamo provato a cambiare a Ben Guerdane, dove c'e' pieno di cambiavalute, perche' pensavamo che per la Libia fosse essenziale avere le ricevute di cambio delle banche. Cosa non vera nel nostro caso perche' abbiamo cambiato di volta in volta secondo le nostre esigenze e quindi all'uscita non avevamo piu' un dinaro libico da convertire (salvo i 50 resi alla consegna delle targhe che pero' non si possono cambiare in Libia). Importante: in Libia bisogna essere dotati di biglietti da 100 USD (o al minimo da 50 USD) perche' i dollari di piccolo taglio non li vogliono neanche vedere (ne' banche ne' privati), e se li degnano fanno dei cambi da strozzini (come ahime' ci e' capitato). Comunque 1 USD si cambia in banca a 1,55 dinari libici. Lo stesso con i privati (che pero' ci provano sempre a fare meno, mai di piu' !).
Informazioni Varie La benzina e' uno spasso, peccato che la Panda consumi cosi' poco. Comunque siamo tornati a casa con due taniche da 20 litri piene. Anche se non abbiamo mai dovuto ricorrere alle taniche durante il viaggio, e' comunque essenziale averne perche' abbiamo visto nel sud varie code interminabili a distributori che avevano esaurito le scorte. Noi abbiamo sempre fatto in modo di non scendere oltre la meta' del serbatoio.
Dedicato a chi ama viaggiare.
|
Top
|
|
|
#19872 - 03/24/02 01:00 PM
Re: Relazione di Viaggio: Libia Febbraio - Marzo 2002
|
Senior
Registered: 01/08/02
Posts: 1225
Loc: Italia-Tchad
|
BRAVO!
non ti presenti con un nome di fantasia,fai un resoconto del tuo viaggio direttamente sul forum,serio e sufficentemente completo e complimenti anche per il mezzo.... COSI' E' OK! evito un messaggio privato perche' questa è una considerazione ad alta voce,ma vorrei chiederti informazioni per entrare. adoguast@tin.it la libia è la mia "bestia nera". Prima era difficile,poi era difficile per me e adesso è di nuovo difficile... ciao
|
Top
|
|
|
|