qualcuno conosce il sistema per non rimanere piantati all'improvvisofino "ai mozzi" nel fango del chott?
Perchè il problema dovrebbe essere che ci si ritrova proprio all'improvviso affondati o noo?

le risposte con lo scontato commento non sono accettate!

La tentazione è comunque tanta...!!
Secondo me faresti bene a imparare a riconoscere la superficie su cui metti le ruote...dal colore!
Nel caso del Chott non dovrebbe essere così difficile.
In seconda battuta ti accorgi che stai avvicinandoti troppo alle "sabbie mobili" ancorchè senti diminuire la velocità del tuo mezzo....Non deccellerare ma cambia direzione!!

PS. Non sempre funziona...però.
ciao

Io ho acquisito questa conoscenza, che non so se abbia valore assoluto, ma mi piacerebbe venisse confermata da altri:

...in vicinanza a a zone "pericolose", se si scende dalla macchina e si fa la prova a dare un pestone sul suolo apparentemente duro o a fare un salto a piè pari, si udrà una specie di "vibrazione" del suolo, come indice di un vuoto sottostante.
Lì è pericoloso.
Ho fatto la prova anche a piantare un paletto di ferro in un posto simile, ed esso, dopo una decina di centimetri di resistenza sprofondava senza alcuna resistenza!

Considerato la difficolta' di uscire dal chot e viaggiando principalmente da solo cerco di seguire sempre le tracce altrui.

camminare avanti e tastare il terreno e' abbastanza sicuro ma piuttosto dispendioso in termini di tempo ed energia

Il colore puo' aiutare il colore piu' scuro e "umido" e' generalmente da evitare, puo' pero' essere presente una crosta asciutta sopra che nasconde un trabocchetto.

Con un gruppo di motociclisti ricordo che si erano impantanati, e per tirarli fuori avevamo penato parecchio tempo. L'effetto "ventosa" ti toglie gli stivali e sulla moto non sai neanche dove "agganciare" per trainare. Se agganci sul canotto e tiri visto che il punto di attacco e' piu' alto di quello da cui traini la moto tende a immergersi ancora di + , agganciare alla ruota non e' consigliabile se non si vuole strappare il canotto per la leva. il telaio sembra il punto migliore, l'aiuto delle piastre e' anche una idea (legatele con una corda per poterle recuperare + tardi ;-)

L'ultima volta che ho applicato la tecnica del "sondaggio" (peraltro testata con risultati soddisfacenti in altre occasioni) siamo rimasti dentro fino ai mozzi in una pozzanghera il cui fondo "pareva proprio di marmo"
Risultato: 3 ore di lavori forzati, disboscamento di un tot. di brusse ed una ink@@@@ra di quelle che tutti i Santi partirono per ferie vista l'aria che tirava.

PS: In mezzo al Chott, proprio per la sua particolare morfologia, ci andrei molto cautamente, anche perche non si puo' mai sapere la profondita' dell'eventuale "buca"...

In questo caso teoria e pratica non sempre coincidono ...
Alcune osservazioni: superficie piu' chiara = maggiore consistenza; tracce recenti = relativa tranquillita' nel procedere; stagione avanzata (agosto/settembre ad esempio) = tempo relativamente lungo dalle ultime piogge e quindi crosta piu' compatta.
Per contro : lo chot e' un lago secco quindi la superficie di sotto non e' uguale a quella (piana) di sopra. Sembra una banalita' ma 'di sotto' ci sono depressioni, pozze profonde etc dove il fango puo' non essersi stabilizzato. Quanto alle tracce di chi ci ha preceduto, la cautela si impone visto che il mezzo potrebbe essere MOLTO piu' leggero del nostro o semplicemente piu'veloce ...
Ciao Riccardo

ok la prudenza ed osservare il terreno sono 2 elementi fondamentali,però come avete detto non garantiscono il risultato,anche perchè la specifica della problematica è che (e qui chiedo il conforto di chi si è trovato in una simile situazione)sul chott da un terreno portante in pochi metri ti trovi appunto IMPROVVISAMENTE PIANTATO senza possibilità di proseguire.

Mi è capitata una situazione simile NON sul chott ed esiste un unico sistema che permette di evitare il problema (anche sul chott)se qualcuno mi conferma che in effetti,dalla portanza passi all'affondamento senza potere in pratica fare nulla come immagino che sia.

Le VS risposte sono più che contigue alla "soluzione" ma manca il dettaglio tecnico del come e perchè,se non lo si capisce continuano le piantate o più probabilmente si torna sui propri passi....

Riccardo questo può essere un vantaggio ma anche uno svantaggio...vedi le moto!
C'è qualche coraggioso che si è piantato sul chott e si fa avanti?



[ 12 Maggio 2004: Messaggio editato da: adolfo ]

Beh, anni addietro ho visto dei tedeschi all'opera intorno ad un Mercedes con il fango alle portiere. Era una scena dantesca, buchi ovunque, loro ricoperti di mota cosi' come lo era il 'panzer'. Ho chiesto se avevano bisogno di aiuto ma stavano aspettando un trattore da Douz, ultima chance dopo una mezza giornata di lavoro il cui unico risultato era stato quello aumentare lo scavo e far incastrare ancora di piu' il 4x4 visto che la 'cosa', al sole, aveva iniziato ad asciugarsi ...
Che roba !!! Da quella volta, lo confesso, quando sento in terreno che cede mi vengono i sudori freddi !!!

Eccomi: ho tentato due volte l'attraversamento del chott (aprile e maggio) ed in entrambi i casi ho dovuto rinunciare (e non me ne vergogno).
Confermo che le tracce di passaggi più o meno recenti non sono indice certo di passaggio sicuro.
Confermo anche che la colorazione più o meno scura è indicatore di fanghiglia.
Confermo che se si comincia a "sentire" il molle, la soluzione immediata è quella del cambio direzione (possibilmente a 180°).
Confermo infine che quando "sei dentro", uscire è un lavoraccio proprio "sporco".
........ma prima o poi 'sto Chott (magari a piedi) lo devo attraversare!


Ciao.