Ho qualche negativo da stampare ma quando lo stampatore mi ha detto su che tipo di carta volevo il lavoro sono andato in crisi.
Voi cosa mi consigliate?

grazie Jonny

Ai miei tempi si stampava tutto a mano, e che qualità...
Ora non so, ho perso il giro, forse c'è ancora qualcuno che stampa a mano ma se devi fare qualcosa di buono ti devi sbattere tu.
Per le carte proprio non so aiutarti ma chiederò al fotoclub il parere di qualche esperto.

Purtroppo ho guardato a casa se trovavo l'involucro della carta ILFORD che ho usato ma deve essere volato da qualche parte...,
Ricordo si trattava di una gradazione 5 ed era una carta opaca liscia (non puntinata come si vede di solito) e devo dira che ha dato buoni risultati, ma anche sul retro della carta... NULLA.
Provo a sentire e poi ti faccio sapere...

Gianluigi

Di carte ce ne sono veramente tante.
Laboratorio che vai carta che trovi, ma da li ad arrivare a sapere cosa c'è veramnete sul mercato il passo è troppo lungo e sinceramente non vado oltre all'opaco e al lucido.
Comunque a questo punto sono diventata anch'io curiosa...

bye Monica

Esistono due tipi di carte, le politenate (plasticose ed economiche) e le baritate (cartacee e costose).
In linea di massima le carte politenate sono quelle che siamo abituati a vedere nelle stampe comuni con una superficie lucida, perla o matt.
Le carte baritate sono di solito usate per stampe prestigiose destinate a mostre o archivi, sono facilmente riconoscibile dallo spessore (+ alto) e dalla superficie ondulata (è difficile mantenerle piatte).
Tutte le carte possono essere multigrade (contrasto variabile per mezzo di filtri) oppure a gradazione di contrasto fissa (da 0 a 5). Inoltre possono essere a tono freddo o a tono caldo.
Le carte baritate durante il trattamento possono anche essere trattate con dei bagni supplementari (selenio) per una maggior stabilità e durata nel tempo.
Ci sarebbero tante cose da dire sulle carte, ogni fabbricante offre delle caratteristiche diverse... e quì entra in gioco la sensibilità del fotografo e dello stampatore!!!

Giovanni Mereghetti

Caro Mereghetti, un po' di cose le ho capite ma spegami un pochino la storia dei contrasti, cioè quando si usa 1 e quando 5 e poi la storia dei toni.
Per farla breve tu cosa mi consigli?
Per farla più breve ancora, tu cosa usi?

Grazie mille Jonny

Per i toni ti aiuto io Jonny.
Proprio ieri ero in un negozio di fotografia e ho visto i vari campioni di carta tra cui le fredde e le calde. In sostanza le tono freddo sono il tradizionale bianco e nero puro mentre invece le tono caldo (alcuni le chiamano "warm tone") hanno il bianco di fondo dell'emulsione che un po' più avoriata e quindi da quel senso di calore.
Chissà se mi sono spiegata bene...

Per i contrasti ti lascio a qualcun'altro, qui proprio non so!

bye Monica


PS ma come vengono le foto in bianco e nero nel deserto?

Ma dai Jonny..., che domanda fai... e' come chiedere ad un pescatore dove va a pescare tutti quei pesci!!!

E poi, mi sa che e' questione di gusto personale oltre che di pura resa del supporto, e pergiunta di come te le stampi dato che se vuoi ottenere cio' che vuoi devi fartelo tu!

Gianluigi

Sai Gianluigi era per farla breve visto che non ci capisco un tubazzo! :rolleyes: :rolleyes:

Ma dai che male c'è se mi dici che Cartier Bresson usa la kodak o l'agfa o altro ancora.
Poi io stampo (anzi faccio stampare) e sono contento :p :p

Jonny

Johnny,
tanto per avere un idea sul contrasto prova col tv. Togli il colore e gioca col contrasto. Lascia la luminosita` media.

C'e` un libro della Ilford che spiega molto bene la tecnica (film/sviluppo e stampa) del bianco e nero pero` e` in inglese.
Ce l'ho a casa, se ti interessa fammelo sapere che ti do` il titolo e ISBN.

Ciao!

Mauro

Certo che mi interessa il titolo...

grazie Jonny

Beh, allora siamo in 2... anche perche' quelle che ho stampato io sono venute discretamente (per me almeno), ma da li a dire che ho capito...

Dimenticavo...il contrasto e` un modo come un'altro per esprimerti con la fotografia.
Aumenti o diminuisci i dettagli o la "durezza" dell'imagine a seconda di come senti la foto.

Ciao!

Mauro

Oltre che al semplice workshop nel Sahara tra un po' evremo bisogno di organizzare anche un corso di camera oscura.
Evviva!!! Un ritorno al passato, alla bella fotogarfia.. alla faccia del digitale.


Jonny

Ebbbravo Jonny!!!
E' vero le vecchie tecniche sono tutta un'altra cosa.
Adesso però dobbiamo rimboccarci le maniche e rimetterci in camera oscura, ma chi ce lo insegna?
Esistono ancora dei corsi per camera oscura? Magari anche solo teorici, ma col maestro a cui puoi esporre le prove che magari hai fatto per conto tuo.

bye Monica

Bravo Jonny mi associo alle tue idee e.. ti dirò di più, secondo me la differenza che c'è tra la fotografia bianco e nero tradizionale e la fotografia digitale è la stessa che c'è tra una donna vera e una bambola gonfiabile.


BRAVO, BRAVO GRANDE JONNY

Ciao Johnny,
i libri che ti consiglio sono:

1. ILFORD MONOCHROME DARKROOM PRACTICE
ISBN 0-240-51262-6
2. KODAK WORKSHOP SERIES - ADVANCED BLACK & WHITE PHOTOGRAPHY Pubblication KW19
ISBN - 0-87985-005-1
tutti e due puoi trovarli online

Tecnica a parte, se vuoi fare le cose da solo ci vuole molta sperimentazione (tempo e $$).
Il prezzo da pagare per avere le cose fatte a modo tuo!
Per imparare con l'aiuto di qualcuno credo che la cosa migliore sia quella di iscriversi ad un club fotografico, ce ne saranno diversi in Italia, giusto?
Se ne trovi uno serio poi risparmi pure un bel po`di quattrini in attrezzatura.


Ciao!

Mauro

I toni di contrasto della carta hanno due funzioni principali:

1) con negativo sviluppato correttamente, quindi con una scala tonale molto ampia, hanno la funzione di dare alla stampa finale una maggior o minor scala di grigi.
Esempio: se usi una carta a gradazione 1 avrai una stampa morbida con molti passaggi di grigi dal nero al bianco, viceversa con una gradazione 5 avrai un passaggio quasi diretto dal nero al bianco con pochissimi grigi intermedi.

2) Le gradazioni delle carte servono per correggere in stampa un negativo troppo contrastato (sviluppato con una temperatura troppo alta o con un'agitazione troppo energica) oppure un negativo troppo debole (sviluppato con una temperatura inferiore a quella di lavoro).
A volte si possono ottenere dei negativi troppo contrastati o troppo deboli anche per un'errata esposizione durante la ripresa fotografica oppure semplicemente per una cattiva illuminazione.
Quindi quando si ha un negativo debole si tende ad usare una carta a gradazione alta, viceversa quando il negativo è contrastato.


x Jonny:
Se ci sono ancora dubbi o non sono stato sufficientemente chiaro non esitare a ricontattarmi. Capisco non è una cosa semplicissima.

Giovanni Mereghetti

La mia dolce metà mi suggerisce una question...:
MA come si fa a capire se un negativo sviluppato bene (almeno fissiamo un paletto, altrimenti...) è contrastato o no???
basta uno sgiuardo al lentino o serve l'occhio di Polifemo???

Ciao
Franca (lametàdiGianluigi)

Ogni negativo ha le sue caratteristiche e si riferiscono al massimo della qualità ottenibile secondo gli standard suggeriti dalla casa che li produce.
In linea di massima la temperatura di sviluppo è quasi sempre di 20° e il tempo varia secondo il tipo di bagno.
Non esiste un valore preciso o negativo standard a cui fare riferimento ma bisogna seguire una linea parallela di test in simbiosi con carte e chimici di sviluppo per ottenere il risultato desiderato.
Comunque, anche se ci sono delle tolleranze, esiste "il negativo" sviluppato correttamente, è quello con tanti toni di grigio. Ma attenzione perchè come già detto ogni negativo ha le sue caratteristiche e ogni emulsione è diversa dall'altra.

Giovanni Mereghetti

Grazie Mereghetti, credo di aver capito tutto, se ho qualche altro dubbio mi rifaccio vivo.
Tu vieni ad Immagimondo? Se ci vediamo ci si fa una birra insieme!!!

ciao e rigrazie Jonny