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#2936 - 08/30/02 12:52 PM Re: I bambini del nord Africa
Anonymous
Unregistered


Quote:
Messaggio inizialmente inserito da Planberto:
più entro nell'argomento e più scopro aspetti del problema che mi lasciano basito.
Se qualcuno di voi avesse voglia legga questa pagina... http://www.narcomafie.it/news_archivio/news_2001_4.htm


Mah... letta cosi' certamente fa effetto perche' si descrive una situazione del tutto estranea alla nostra cultura. Personalmente la trovo ripugnante pero' nel contesto ci puo' anche stare, almeno fin tanto che questa bambina a casa sua nelle montagne avrebbe continuato ad avere una aspettativa di vita breve e anche in quella brevita' una vita fatta di stenti.

Quello che mi da' da pensare e' invece la considerazione che quando si pensa ai 'poveri Marocchini immigrati' non si fa caso che in realta' sono esponenti di una razza di conquistatori che a loro volta emarginano, opprimono, umiliano i Berberi autoctoni reali di quelle terre....

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#2937 - 08/30/02 04:57 PM Re: I bambini del nord Africa
Nik '' Ahmed '' Offline
Senior

Registered: 01/14/02
Posts: 546
Loc: BOSSICO
Ho aspettato un po' a scrivere il mio parere per capire meglio ( o così credo ) gli aspetti più profondi della discussione.
Anzitutto NON mi sento in colpa per i regali che mi è capitato di fare in Marocco e per la situazione in cui si trovano NON mi sento responsabile direttamente perchè nel mio piccolo ho cercato di fare il massimo per aiutare la gente in questione . Precisando che non mi è mai passato per la mente di regalare un qualche cosa ad un bambino o un ragazzo incontrato in una zona turistica in quanto facilmente accattone da '' turisti '' , ma solamente in posti dove ho ritenuto che fossero veramente utili , ad esempio in pieno Atlante a Nord a quota 2500 ho regalato ad un pastore un paio di scarponcini da trekking non nuovi ma che svolgevano al meglio la funzione alla quale erano destinati , oppure ho regalato un pacco di biscotti ad un gruppetto di bambini che in tutti e due i viaggi che ho fatto in Marocco ho trovato su un cordone di dune a sud.Oltre a questo avevo anche un sacco di maglioni . Notare che nessuna di queste persone mi è corsa incontro ma sono stato io che ho sentito qualche cosa dentro. E' anche vero che noi occidentali ci divertiamo a scorrazzare per il deserto con costosissime macchine e che loro muoiono di fame , però è anche vero che da loro le ricchezze sono fortemente concentrate in poche mani e la gente viene tenuta in una condizione di ignoranza. Ho notato nei villaggi più a nord che il lavoro viene svolto nella maggioranza da donne e gli uomini fanno i '' bonzi '' tutto il giorno ( e se i nostri nonni nel dopoguerra avessero fatto anche loro così in che situazione ci troveremmo adesso ? ) e che la vita di un animale è considerata superiore a quella di un bambino , perchè l'animale produce il bambino no. Mi è capitato di entrare in un villaggio e ci sono state chieste delle medicine perchè un bambino si era tagliato. Morale della favola il bambino aveva un braccio ed una spalla in cancrena ma il capo del villaggio non voleva assolutamente che fosse portato all'ospedale ( siccome distava 50 km ci siamo offerti di portarlo con le nostre Toy ).Personalmente NON penso che un comportamento simile sia una conseguenza degli occidentali. Con una mentalità del genere pensate che uno stato possa progredire ?
Ciao
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#2938 - 08/30/02 08:08 PM Re: I bambini del nord Africa
adolfo Offline

Senior

Registered: 01/08/02
Posts: 1225
Loc: Italia-Tchad
Direi che è estremamente riduttivo comunque chiamarsi fuori a titolo personale o anche al livello di forum.
Quello che fa testo è solo l'insieme maggiore e l'insieme maggiore che si può analizzare è la società.
Anche io non mi sento in colpa :rolleyes:

Quote:
In pratica, dicendo che la colpa e' nostra si suggerisce un unico rimedio: smettere di viaggiare e starsene a casa propria, evadendo da comportamenti potenzialmente dannosi e sottraendo 'vittime' a coloro che hanno fatto del mendicio la loro ragione di essere: in questo modo li conviciamo a cambiare idea per mancanza di business....

no caro Peter, smettere di viaggiare potrebbe essere un'idea per chi è più sensibile ma per fermarsi proprio in uno di quei posti dove la gente ha veramente bisogno ed AIUTARLI a costruirsi un futuro.

x Nik

Quote:
ma solamente in posti dove ho ritenuto che fossero veramente utili , ad esempio in pieno Atlante a Nord a quota 2500 ho regalato ad un pastore un paio di scarponcini da trekking non nuovi ma che svolgevano al meglio la funzione alla quale erano destinati


Bisogna avere un cuore veramente di pietra per restare insensibili allo sguardo di un bambino muto ai bordi della pista,non dico che basta guardarlo negli occhi,dico che anche adesso che scrivo o adesso che leggi
BASTA ripensare a quello sguardo per sentirsi male. \:\(

Purtroppo bisogna essere comunque COSCIENTI che quello può essere il primo passo soprattutto quando QUEL bambino che si trova sempre lì a pascolare il gregge riceverà un altro dono da qualcun altro e magari un'altro ancora....e dopo?
_________________________
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#2939 - 08/30/02 08:20 PM Re: I bambini del nord Africa
Anonymous
Unregistered


Prima di tutto: la mia era una provocazione; non ho mai pensato di starmene a casa...

Quote:
Messaggio inizialmente inserito da adolfo:
Bisogna avere un cuore veramente di pietra per restare insensibili allo sguardo di un bambino muto ai bordi della pista,non dico che basta guardarlo negli occhi,dico che anche adesso che scrivo o adesso che leggi
BASTA ripensare a quello sguardo per sentirsi male. \:\(

Purtroppo bisogna essere comunque COSCIENTI che quello può essere il primo passo soprattutto quando QUEL bambino che si trova sempre lì a pascolare il gregge riceverà un altro dono da qualcun altro e magari un'altro ancora....e dopo?


Mah...
Secondo me QUEL bambino che hai (abbiamo, anche a me e' capitato piu' volte) incontrato ai margini della strada e che ti guarda semplicemente passare probabilmente non arrivera' mai a pensare che mendicare doni dai passanti sia piu' profiquo che pascolare le capre, e questo semplicemente perche' quei bambini non li trovi in citta' o nei villaggi, li trovi in posti sperduti a chilometri di distanza dall'insediamento "civile" piu' vicino. A quel bambino, purtroppo, della biro non importa quasi nulla ma del filone di pane anche un po' moscio per il trasporto importa tantissimo.....
Prova a dare del pane a quelli che ti assediano chiedendo la stilo o il dirham...

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#2940 - 08/30/02 08:28 PM Re: I bambini del nord Africa
adolfo Offline

Senior

Registered: 01/08/02
Posts: 1225
Loc: Italia-Tchad
stavo quasi per editare il mio messaggio per dire che comunque avrei fatto come Nik

\:\)
per quanto riguarda
Quote:
Prova a dare del pane a quelli che ti assediano chiedendo la stilo o il dirham...

no ci provo nemmeno ;\)

ciao

[ 30 Agosto 2002: Messaggio editato da: adolfo ]
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#2941 - 08/30/02 10:30 PM Re: I bambini del nord Africa
ag_adrar Offline
Member

Registered: 01/10/02
Posts: 1172
Loc: Torino
A proposito di tutto questo rumore per nulla (tanto non cambieranno mai...),
qualcuno ha appena visto -è finito verso mezzanotte- la puntata di "frontiere"?
anche se marginalmente (si svolgeva tra niger e nigeria, ma + in niger) mi ha fatto riflettere su quanto si sta discutendo quì...

Se una donna lascia i suoi figli maschi nelle grinfie del marabutto, dai 4-5 anni ai 22-23..., e costui gli insegna l'arabo classico + il corano e null'altro, e per di + a fine giornata (ah dimenticavo, vivono con lui per tutti quegli anni!!!) li manda per la città o villaggio o che dir si voglia a fare l'elemosina e per di + chiedendola in maniera "attiva", cioè prendendosi cosa gli serve!!!... come si può non pensare che, a loro volta, altri meno fortunati bambini
-già perchè nonostante tutto per loro è una fortuna vivere da reclusi per una 15ina di anni- credino che sia un esempio da imitare???
E poi ancora, la schiavitù persiste e proprio per mano dei kel twareg che continuano a vendere e comperare bambine o donne o a tenersi i loro figli per arricchire il proprio "parco braccia" o per ricavarne nuove concubine...

Certo che l'Africa più la vivi e più e strana e contrastata... ed ecco che qualche bella "badilata" data quà e là ogni tanto... (anche solo per farmi passare la rabbia che a volte mi assale nel vedere che il vuotismo mentale prevale sulla possibilità di migliorarsi...) mi verrebbe proprio di tirarla...

Spero solo che la sharia non si prenda anche il niger...

Uffa, di nuovo un'altra tastiera fusa...
'notte...!
Gianluigi
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Gianluigi
H.Galletto "Rommel"
Honda AT750 "Ramla"

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#2942 - 09/01/02 09:15 PM Re: I bambini del nord Africa
MarS Offline
Member

Registered: 06/16/02
Posts: 93
Loc: Treviso
Indubbiamente la senazione di non sentirsi colpevoli perchè noi non facciamo cosi o colì c'è. Ma veramente il fatto che noi viviamo qui e loro li, il fatto che la globalizzazione ci sta portando a spremere i paesi poveri per essere sempre più ricchi noi e quindi godere del benessere di viaggiare con macchine super costose(quelle nuove) ci permette di dire NON SIAMO COLPEVOLI? Non so...Certo che quando si attraversano i poco più dei 20 Km di dello stretto di Gibilterra si rimane sconvolti di come possano due continenti così vicini ( da Algeciras si vede benissimo l'Africa) essere così diversi. I governi dei paesi africani sono ostaggi delle multinazionali che producono prodotti che NOI compriamo pretendendoli a costi sempre più bassi...La spazzatura che si vede in giro per il territorio magrebino è prodotta perloppiù dalle nostre industrie, l'inquinqmento nelle città grandi è prodotto dalle auto prodotte in europa, poi rottamate perchè inquinanti e vendute a loro (si perchè li non inquinano...) \:D . La Nestlè ha lo strapotere dei prodotti alimentari zuccherati...Ad Agadir ho comprato la riserva di bottiglie d'acqua per il Sahara e poi ci siamo accorti che era prodotto a Agadir da una ditta che si chiama Coca Cola Company ..ecc. Ma i ragazzini ti continuano a chiedere dhiram, e a casa hanno la parabola per vedere le cose che abbiamo NOI e che anche loro è giusto che prima o poi dovranno avere...la playstation, il telfono cellulare, il computer, il profumo e tutte le cose inutili che NOI compriamo. La vedo NERA per loro... ma questo significa che diventerà nera anche per noi. La dignità umana associata al denaro va a farsi friggere, e stiamo insegnando loro che la cosa più importante per avere le nostre inutili cose è accumulare DHIRAM.

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#2943 - 09/23/02 10:15 PM Re: I bambini del nord Africa
Roberto Musi Offline
Member

Registered: 03/04/02
Posts: 57
Se si parla di motori, gomme e sospensioni, ci sono leggi fisiche che dicono dove sta la verità e dove l'errore.
Qui non ci arriveremo mai a capo, ognuno di noi, oltre ad essere diverso dagli altri geneticamente ragiona in base ai condizionamenti che ha avuto nella sua vita e la verità non può quindi essere univoca, ognuno ha ragione per il suo modo di pensare che gli deriva dalle precedenti esperienze, quindi lungi da me dal volere convincere qualcuno di essere io nel giusto. Voglio solo esprimere il mio pensiero.
Fatta questa bella premessa "politica", vi dico che ho avuto incontri con bambini nel Sahara diversissimi. Quello che mi resterà sempre impresso riguarda un bambino di Chirfa, con il ventre gonfio per la denutrizione, che leccava la polvere sul portamoto che ho attaccato al Land, mentre compravamo il carburante, carissimo, nel suo villaggio. Abbiamo lasciato alla sua famiglia il pane che avevamo comprato a Djanet, abbiamo comprato della farina e ci siamo rifatti il pane sotto la sabbia. A rigor di logica non avrebbe senso. Regali il pane per poi comprare dalle stesse persone la farina per farne dell'altro? Tanto varrebbe lasciare direttamente i soldi...o no? Quei 2 milioni in carburante pagati nel villaggio porteranno dei benefici anche a quel bambino? Forse no... ma spero tanto di si. Sicuramente, se non fossimo passati, di beneficio immediato non ne avrebbero avuto. Con il nostro passaggio abbiamo turbato una quiete precedente? Credo di no, non eravamo comunque i primi viaggiatori (o turisti) che passavano di là e cerco sempre di educare (permettetemi il termine) le persone che accompagno nel deserto a passare più inosservate possibile (per la cronaca, i Toyota da 200 Hp li hanno visti da sempre, in mano a militari e contrabbandieri).
Poi c'è l'estremo opposto: "i paesi dei bambini bastardi". Avete mai fatto la pista che da Imilchil va a Tinrhir passando per Todra? Quello è un bell'esempio! Avete visto lo sguardo di odio di certi bambini quando non vi fate infinocchiare e prendete la pista giusta che non va a perdersi nelle viuzze dei villaggi? Quando non vi fermate a regalare questo e quello? Quando li vedete tirarvi una pietra grande come una palla da baseball che se vi prendesse in testa vi ucciderebbe? Quando vi aprono al volo la portiera posteriore e vi rubano le borse? Fateci caso! Secondo me, se nessuno avesse regalato biro, soldi, caramelle ed altre cavolate del genere ed i genitori fossero delle persone con po' di dignità in più e la insegnassero ai loro figli, questo non succederebbe. Quando ci tirano un sasso che ci rompe un vetro o ammacca la carrozzeria se siamo in macchina o ci fa del male se siamo in moto dobbiamo chiedere scusa noi per essere degli stronzi con una veicolo costoso? Se voi vi sentite così, statevene a casa vostra e la coscienza sarà salva! Non ho mai sentito dire che si tirassero i sassi alle macchine quando nel dopoguerra, in Italia, c'era fame più che in quei paesi del Marocco di cui stiamo parlando (dove qualcuno che ha fame, in altre zone, c'è). Da noi il padre di un bambino che avesse fatto una cosa del genere lo avrebbe riempito di legnate, là il padre ride e lo riempie di legnate per altri motivi! (il metodo Montessori non esisteva da noi allora, come non esiste in Africa adesso). In quella zona nessuno ha fame e vi garantisco che mio padre, che ha 80 anni ed ha girato scalzo, come loro adesso, nella campagna Bolognese fino a 10 anni e non la vedeva certo una cosa triste. Molti dei suoi amici erano scalzi come lui ed abituati ad esserlo, quindi no problem. Se il fatto di essere senza scarpe fosse un problema vitale non si spiegherebbe che i bambini Marocchini, per correrti incontro, spesso si tolgono le ciabatte per correre più forte tra i sassi. Queste sono esigenze di noi fighetti. Quello di cui, a mio avviso, hanno bisogno i bambini Marocchini è l'istruzione, ma purtroppo non basta regalare biro e quaderni. La grande differenza tra la Tunisia e gli altri Paesi del Maghreb è proprio questa. Nel Sud Tunisino non esiste villaggio senza una scuola. Tranne i figli di pochi pastori nomadi che vivono nel deserto tra le dune, tutti i giovani hanno l'istruzione obbligatoria fino a 15 anni. Se cerchi qualcuno che non sappia il Francese, fatichi a trovarlo.
In Marocco, contrariamente a quello che scrive l'amico di cui non ricordo il nome, in molti villaggi dell'Atlante o del Sud, molti non conoscono nemmeno l'Arabo, altro che il Francese. Questi parlano solo il loro dialetto...
Per oggi basta. Scusate la prolissità. Pensavo di cavarmela con 5 righe, ma l'argomento ne richiederebbe altre 50. Un saluto a Peter che anche in questo argomento ha già scritto cose che condivido completamente.
Ciao.
Roberto
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Roberto Musi

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#2944 - 11/06/02 11:40 AM Re: I bambini del nord Africa
robyeadi Offline
Junior Member

Registered: 11/05/02
Posts: 14
Loc: Trentino
In Marocco, circa due anni fa, parcheggiai la Land Rover 110 in un dei tanti villaggi, immerso negli olivi, a circa venti chilometri a sud di Marrakesch. Rimasi ospite di una famiglia per circa 12 giorni. Solo Mohammed, ventenne, parlava un po' di francese, invece il fratello minore, le due sorelle, anche loro un po' più giovani, assieme alla sorellina di sette anni e ai genitori, parlavano solamente berbero. La loro abitazione era la classica casa in pisè (fango e paglia pressati) affiancata ad altre, era priva di elettricità, e l'acqua si estraeva con secchio e corda dal pozzo interno. Finalmente dopo i primi giorni, passato il comprensibile imbarazzo nei confronti di una persona estranea, mi fecero partecipare al loro ritmo di vita quotidiano. Governare gli animali, coltivare l'orto, e svolgere le faccende domestiche.Una vita semplice, che a prima impressione avevo giudicato povera, ma con il passare del tempo, mi accorsi che in quella semplicità c'era nascosta una ricchezza. A quella famiglia non mancava nulla; avevano un orto (coltivato con tecniche diverse dai nostri), una mucca, capre, galline un asino anche qualche pecorella. I primi tempi mi facevano mangiare da solo in disparte, nel loro salotto, ma poi finalmente mi fecero mangiare con loro in cucina. Qui il pavimento era di terra battuta, non c'erano mobili, e nemmeno la luce elettrica. In un angolo, accovacciato, un piccolo forno in terracotta alimentato con sterco di vacca, e proprio sopra un buco nel soffitto per la fuoriuscita del fumo. In un'altro angolo un piccolo mulino in pietra, manuale. Ovviamente le pareti erano prive di piastrelle si vedeva solo terra pressata. Eppure non c'era sporcizia, tutto sembrava così pulito e dignitoso; il semplice ed essenziale pentolame, era lavato e diligentemente sistemato tutti i giorni immediatamente dopo i pranzi.
Con loro ho collaborato al lavoro nei campi, e ho aiutato a scavare più in profondità il loro pozzo dell'orto (sono sceso a oltre 40 metri di profondità per riempire di pantano i secchi ricavati dai copertoni). Ho mangiato il loro pane, il formaggio, il miele, il loro Couscous e le verdure, ho bevuto il loro thè e il latte, ma soprattutto ho respirato la loro semplicità e felicità. Ecco qual è la loro ricchezza. Non so se riuscirei a vivere tutta la mia vita la, assieme a loro. Anche se non parlavo la loro lingua percepivo i loro sentimenti le emozioni fatti di tenerezza e aprezzato la loro tenerezza, e semplice umorismo e tutto. Queste emozioni, vissute al solo lume di una candela, tra quelle mura fatte di fango e paglia, mi hanno fatto riflettere a molte cose. Il mio pensiero è andato a quelle famiglie che conosco in Italia, perché sono la mia o quelle dei miei conoscenti; in nessuna di esse ho mai percepito una simile atmosfera. Da noi, ognuno ha le proprie attività, i figli si rifugiano nelle loro camerette super accessoriate, mentre i genitori carichi e stressati dal lavoro corrono come forsennati avanti e in dietro. L'atmosfera famigliare è spesso marcata dal rumore dei due o tre televisori accesi nelle varie stanze mentre ognuno sta per i fatti propri. I sentimenti non sono condivisi. Che tristezza!

Sopperisce il comfort delle nostre case alla mancanza di emozioni?
Quanto vale la nostra ricchezza?
Ci da la felicità?

E i poveri, come sono veramente?
Con quale lente li guardiamo?
Il nostro giudizio nei loro confronti è corretto?

Queste sono tutte domande alle quali sarebbe bene dare una risposta.
Ecco perché per me è molto importane capire quello che vedo nei luoghi dove mi reco ma è importante soprattutto guardare con nuovi occhi la mia società, la mia famiglia, il mio cuore!

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