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#3744 - 01/30/03 10:04 PM Re: Manufatti sahariani: che fare?
Peter Komanns Offline
Member

Registered: 01/19/03
Posts: 1119
Loc: Vimercate,MI
Per lecter

Sappi che non accetto neppure le provocazioni private (del tutto idiote: non sai neppure leggere!) da chi, come te, cerca in tutti i modi di nascondere la propria identita' (cos'e', hai paura delle tue idee? oppure sei lo pseudonimo di qualcuno conosciuto?) e poi non consente neppure le risposte.



[ 30 Gennaio 2003: Messaggio editato da: Peter Komanns ]
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Peter Komanns
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#3745 - 01/30/03 11:07 PM Re: Manufatti sahariani: che fare?
pyr Offline
Utente temporaneamente sospeso

Registered: 01/20/03
Posts: 1014
Loc: Segrate (MI)
Dai, Peter, calma, non esagerare...

Un mio dubbio: "Elderly Patients" ha qualche relazione con "The English Patient"???

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#3746 - 01/30/03 11:53 PM Re: Manufatti sahariani: che fare?
Peter Komanns Offline
Member

Registered: 01/19/03
Posts: 1119
Loc: Vimercate,MI
Ciao pyr.
Tranquillo: sono gia' arrivato al limite e non vado certamente oltre...

Buona notte anche a te'.
PS: ti aspetto domani sera per la cena virtuale di SeK... \:D \:D
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Peter Komanns
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#3747 - 01/31/03 12:21 AM Re: Manufatti sahariani: che fare?
pyr Offline
Utente temporaneamente sospeso

Registered: 01/20/03
Posts: 1014
Loc: Segrate (MI)
Ho visto che da Hoepli (al primo piano, sezione Esoteria, Magia, Misteri, ecc.) vendono un attraente kit costituito da un pupazzo di tela bianca corredato di tutti gli spilloni necessari alla bisogna...

Anche se era molto attraente, non ho avuto il coraggio di comprarlo (e poi, cosa avrebbe pensato la cassiera!)...

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#3748 - 01/31/03 07:30 AM Re: Manufatti sahariani: che fare?
Anonymous
Unregistered


Rileggendo con più attenzione la questione sull'ubicazione – vedi concentrazione – delle amigdale, questa non mi sembra così “arcana “ come esposta

In proposito, fra le diverse teorie investigate e normalmente accettate dalla comunità scientifica, eccone alcune – quando si verifica tale eventualità.

Primo fattore : siamo in PROBABILE presenza di alta concentrazione di insediamento e/0 abitato umano – cioè abitazioni, capanne, anche lacustri, dove venivano usati e conservati tali utensili per i vari scopi principalmente caccia, difesa e taglio pelli.

Secondo fattore : presenza PROBABILE di “ atelier” così come vengono definite in gergo specifico quelle che altro non sono che vere e proprie preistoriche officine per la lavorazione della pietra . nel caso delle amigdale sono tra l'altro facilmente riconoscibili per l'alto numero di materiale di scarto, solo schegge perché ricavate, contrariamente ad altri utensili mediante percussione diretta e sbrozzatura.

Per deposito : spostate e/o raggruppate da agenti naturali, soprattutto alluvionali, cioè da corsi d'acqua che non oggi esistono - uadi alluvionali esempio classico il Mathendusc –

Prima che della patina la datazione delle amigdale, non tutte necessariamente bifacciali, anche se questa è effettivamente la loro peculiarità , è data da una classificazione tipologica che ne colloca il periodo di riferimento con sufficiente esattezza .(sempre cmq nel paleolico inferiore)altrimenti non parliamo di amigdale am di altro manufatto anche se forma di mandorla.
La natura, il livello e gradi di formazione, ecc. da sola non può offrire un sistema sicuro per determinarne l'età, ma va abbinata da altre prove quali esami ERS e di termoluminescenza. Se ne vuoi sapere di più sulla materia da noi – un punto di riferimento è Mauro Cremaschi, se no vi sono gli autorevoli testi di William Watson.

La differenza di colore fra i lati delle amigdale, termine antico oggi poco usato è più corretto dire “grande bifacciale” è invece conferma che il reperto è rimasto a lungo in situ.

Infine per quanto concerne la naturale predilezione degli erg, la cosa è ancora più semplice .Gli erg come e in quanto pianori erano preferiti per la loro limitata elevatezza rispetto ad altri livelli, sia per motivi di controllo che di protezione. Lo si fa ancora oggi. Per I suoli sabbiosi il discorso e più complesso bisogna prima vederne l'origine , se antecedentemente erano tali e altri fattori troppo peculiari. Sulle dune , quelle alte, per intenderci, dovete scavare un bel po' per trovare qualcosa.

Quanto sopra non per rettificare o altro , ma per evidenziare maggiormente che quando si ha la ventura di trovare parecchi bifacciali vicini – ed è raro – e ci si chiede “ Che fare “ questo è proprio il caso di lasciarli stare dove sono e di informare chi di dovere, meglio avere a che fare anche con lo Zahi o la comunità scientifica, che passare per stupratore della ricerca sempre scientifica e/o della preistoria.
BYBYBGFCLY \:\)

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#3749 - 01/31/03 08:16 AM Re: Manufatti sahariani: che fare?
LUIGINO Offline
Junior Member

Registered: 04/25/02
Posts: 30
Loc: Camaiore
Vediamo se questa volta si riesce a fare chiarezza senza scannarci.
Premesso che per una questione mia di pelle, non sopporto chi sentenzia su tutto e tutti, parla e straparla su su centinaia di argomenti anche lontani dalla sua cultura, vorrei riportare il discorso su dei binari di serietà su cui pyr e gfcl si sono già incamminati.
Consilgio a tutti di andarsi a leggere :
null

Anche il richiamo ai tombaroli mi sembra abbastanza esplicativo.

Nel senso che a volte quello che sembra nero a volte può essere grigio, a volte può anhe essere bianco.
Caro Roberto ;\) se mi permetti forse un approccio più soft non avrebbe provocato tutto il can can che si è poi verificato.

So che questo non è il forum adatto ma con tutto quello che è stato scritto in centinaia di 3ad (Compreso l'invito ai sahariani a risorgere ) non capisco più molto comunque vorrei ribadire che il venir meno dei report di stefano è un impoverimento di SEK e non perchè, (come ha scrito qualcuno) quelle poche note non servivano ai più se non a cacciarsi nei guai, quanto vedendo quei percorsi altri (e non tutti sono dei Livingstone) hanno/avrebberero trovato lì la conferma della fattibilità.
Ho avuto l'impressione invece che ci si sia scagliati contro Stefano (mi sembra eloquente il forum sulle guide) come se , non so, ci fosse un pò di invidia.
Questo è il mio pensiero, condivisibile o meno, ma tale rimane.
A volte posso essere stringato e non mi riesce di farmi capire come vorrei però non intendo più scendere sul campo delle offese gratuite e dei giudizi sferzanti; mi auguro che tutti siano in grado di farlo.

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#3750 - 01/31/03 12:23 PM Re: Manufatti sahariani: che fare?
pyr Offline
Utente temporaneamente sospeso

Registered: 01/20/03
Posts: 1014
Loc: Segrate (MI)
GFCLY,

molte cose che dici sono corrette, ma io cercavo di semplificare la questione, e, come si sa, la semplificazione comporta quasi sempre delle inesattezze!

>Secondo fattore : presenza PROBABILE di “ atelier” così come vengono definite in gergo specifico quelle che altro non sono che vere e proprie preistoriche officine per la lavorazione della pietra . nel caso delle amigdale sono tra l’altro facilmente riconoscibili per l’alto numero di materiale di scarto, solo schegge perché ricavate, contrariamente ad altri utensili mediante percussione diretta e sbrozzatura.<

Questo non capita nei giacimenti di amigdale degli erg: i siti di produzione e di lavorazione sono situati generalmente presso gli affioramenti di quarzite dove veniva prelevato il materiale grezzo.

>Prima che della patina la datazione delle amigdale, non tutte necessariamente bifacciali, anche se questa è effettivamente la loro peculiarità , è data da una classificazione tipologica che ne colloca il periodo di riferimento con sufficiente esattezza .(sempre cmq nel paleolico inferiore)altrimenti non parliamo di amigdale am di altro manufatto anche se forma di mandorla.
La natura, il livello e gradi di formazione, ecc. da sola non può offrire un sistema sicuro per determinarne l’età, ma va abbinata da altre prove quali esami ERS e di termoluminescenza. Se ne vuoi sapere di più sulla materia da noi – un punto di riferimento è Mauro Cremaschi, se no vi sono gli autorevoli testi di William Watson.<

Dissento profondamente! Qui si parla di amigdale sahariane non in stratigrafia: tutti i testi che conosco (mi manca comunque Watson; riguardo a Cremaschi non ho mai visto un suo testo sulle amigdale!) sono concordi nel ritenere che la datazione delle stesse in base alla sola tipologia è altamente imprecisa e solo presunta, dato che non è possibile la datazione al 14C, e dato che le stesse non si trovano generalmente associate a contesti facilmente databili.

>Infine per quanto concerne la naturale predilezione degli erg, la cosa è ancora più semplice .Gli erg come e in quanto pianori erano preferiti per la loro limitata elevatezza rispetto ad altri livelli, sia per motivi di controllo che di protezione. Lo si fa ancora oggi. Per I suoli sabbiosi il discorso e più complesso bisogna prima vederne l’origine , se antecedentemente erano tali e altri fattori troppo peculiari.<

Spiegazione troppo semplice, ma purtroppo richiederebbe una risposta troppo complessa e anche forse un po' tediosa. Ricordati che la deflazione in 0,5 My ha modificato radicalmente l'ambiente degli erg e che gran parte degli erg manco esistevano 0,5 My fa!

>Quanto sopra non per rettificare o altro , ma per evidenziare maggiormente che quando si ha la ventura di trovare parecchi bifacciali vicini – ed è raro – e ci si chiede “ Che fare “ questo è proprio il caso di lasciarli stare dove sono e di informare chi di dovere, meglio avere a che fare anche con lo Zahi o la comunità scientifica, che passare per stupratore della ricerca sempre scientifica e/o della preistoria.<

Qui siamo perfettamente d'accordo!!!

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#3751 - 01/31/03 01:42 PM Re: Manufatti sahariani: che fare?
Anonymous
Unregistered


Dear PYR

Le precisazioni che ho apportato vanno intese solo nel senso di illustrare- era specificato - al pubblico l'importanza del rinvenimento di tali strumenti litici e la conseguente necessità di lasciarle là dove si trovano.

Infatti la stratigrafia non c'entra,per lo meno quando sono rinvenute in superficie,ma parlavo semplicemente della patina che da solo serve poco se non abbinata ad ulteriori prove che vengono raccolte in situ assieme al reperto una volta espletato tutto il ciclo delle ricerche sul campo. Poi seguono quelle in laboratorio e tutto il resto, eccc.

Proprio le amigadale che ricadono in un contesto temporale cmq delimitato per quei tempo e che sono ricavate dalla lavorazione delle schegge, selce o quarzite, spesso erano prodotte in luoghi lontani dal posto di estrazione della materia prima e l'assenza dei nuclei nei giacimenti ne è spesso e appunto la conferma, ma questo non penso serva al pubblico,più di tanto, altrimenti finirà col non leggere più nessuno. BYBYGFCLY \:\)

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#3752 - 01/31/03 02:22 PM Re: Manufatti sahariani: che fare?
Lone Land Offline


Senior

Registered: 12/16/01
Posts: 5729
Loc: Italia
Quote:
Messaggio inizialmente inserito da GFCLY:
...........l'assenza dei nuclei nei giacimenti ne è spesso e appunto la conferma, ma questo non penso serva al pubblico,più di tanto, altrimenti finirà col non leggere più nessuno. BYBYGFCLY \:\)

...non vi preoccupate nessuno dei due per questo! \:D
Sono personalmente disposto a chiamare gente da fuori per farla venire ad ascoltarvi!
...e se qualcuno si addormenta ...forse è meglio!) \:D \:D

...scusate l'interruzione. ...dicevate? \:\)
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Lone Land
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#3753 - 01/31/03 05:14 PM Re: Manufatti sahariani: che fare?
Tuareg Offline
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Loc: Siracusa
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Messaggio inizialmente inserito da GFCLY:
.........ma questo non penso serva al pubblico,più di tanto, altrimenti finirà col non leggere più nessuno....


Tranquilli GFCLY e Pyr...nessuno si addormenta...leggiamo con attenzione e senza interrompere.... Vi prego continuate....
;\)
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Corradoland

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