Fabrizio Meoni ci ha lasciato nel corso della tappa odierna della Barcellona-Dakar in seguito ad un arresto cardiaco.
Sono semplicemente sconvolto.
Alfredo

Ho appreso poco fa dalla televisione della scomparsa del nostro Fabrizio Meoni.... non ho parole ........

Luciano

Ciao, Fabrizio!

alcune notizie ti lasciano senza respiro
CIAO FABRIZIO

Addio, "cinghiale"..., non sarà facile ritrovare in altri tanta grinta e passione...
... continua a volare in alto sulle dune...

Un unico aggettivo: incredibile!

conoscevo fabrizio da anni avevo fatto con lui ed altri, grazie a giorgio la cava di equinox, la traversata del grand erg orientale avevo partecipato marginalmente alle sue iniziative benefiche con padre buresti è stata la migliore persona che ho incontrato in in anni e anni di africa era e sarà sempre nel mio cuore il mio pensiero ora è per elena, gioele e chiara e vorrei che si desse una mano in suo ricordo alle sue iniziative con padre buresti e se alvise è daccordo metterei in evidenza questa iniziativa ...............meo....una persona di una semplicità, umanità, sincerità unica mi mancherà tanto
ciao meo

[ 11 Gennaio 2005: Messaggio editato da: indianlopa ]

Che dire ..... nessuno riuscirà mai a sostituire la bontà, il coraggio e la sportività di Fabrizio.
Buon viaggio Fabrizio.....il Sahara avrà una stella in più.

Roberto

Come aveva detto lui......".... La Dakar ti prende più di quello che saresti disposto a darle......."

Buon viaggio Fabrizio tra le dune del cielo

Ho corso 5 anni nei rally raid dal 95 al 2000 e cominciai a vivere il sogno della Dakar da motociclista africano ed endurista nostrano amico di un ragazzo di Firenze (Morelli)enduriusta e compagno di viaggio africano che usciva quasi sempre la domenica con uno tosto di vicino Arezzo che aveva già fatto un paio di Dakar con un XR senza assistenza. Si chiamava Fabrizio Meoni. Lo conobbi una sera a casa sua per parlare di come si prepara una dakar da privato, lui fu gentilissimo, disponibile, sincero e soprattutto fonte di entusiasmo inesauribile. La vita mi ragalò un figlio nel 96 e decisi quindi di perseguire il mio sogno su un mezzo meno pericoloso, le 4 ruote, ma ad ogni gara stavo coi motociclisti, il loro spirito è sempre stato il mio e fabrizio ed alberto erano i miei ciceroni, stavamo spesso assieme. Ho condiviso con loro i primi grandi risultati di fabrizio che non ha mai perso la sua spontaneità, genuinità; mai una volta l'abbia sentito distante, neanche quando la sera al campo della dakar da ufficiale KTM era sotto massaggio quando io arrivavo da sfigato a fine tappa, aveva sempre una parola d'incoraggiamento. Era un grande, uno di noi.. Pace all'anima sua.