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#4488 - 06/10/03 10:05 PM Re: terrorismo e turismo
kialma Offline
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Registered: 05/31/02
Posts: 793
Loc: cassina de pecchi milano
Rispondo a Glauco:

tutto il mio discorso era in riferimento alla tua precisa domanda :" cosa possiamo fare noi ..... per i vari problemi delle genti del Sahara....", ovviamente non era riferito alla ricca Tunisia, che comunque non ha più problemi di soppravvivenza,ma alle popolazioni che vivono x la soppravvivenza come nel sud Algeria, Niger ecc.e dimenticate dai loro governanti.

I tunisini nella loro situazione di " apparente" democrazia, ma di dittatura di fatto, dovrebbero in un certo senso "accontentarsi" , in fondo sono il paese più ricco e meno integralista di tutto il nord africa,fin tanto che il loro malcontento verso il regime non assume una vera coscienza democratica da ribaltarlo.

Purtroppo ricevendo la nostra televisione e avendo parecchio turismo, si fanno propri degli stereotipi di noi occidentali che sono falsi e distorti, ma questo lo sappiamo noi che viviamo qui, loro no.

Conludo questo argomento assai complesso:non sono certo in grado di dare giudizi tanto meno elargire soluzioni; a mio avviso, solo un esperto conoscitore della loro realtà può arrogarsi il diritto di disquisire in merito, ma che poi in concreto nemmeno lui lui potrà fare qualcosa.

Comunque il sollevare la questione è sicuramente degno di nota, a dimostrazione del fatto che noi in Sahara non andiamo solo per smanettare , emulando Orioli(simpaticone)o Vathanen (sempre grande)o perdendoci nella loro archeologia, ma che ci stanno a cuore le loro genti e le loro condizioni.

Quindi noi, caro Glauco, a certi livelli non possiamo fare niente,...riusciamo forse a risolvere i tanti problemi di casa nostra?????

A proposito, proporrei (scusa il gioco di parole) di aprire una discussione sulle motivazioni che spingono i ragazzini algerini a tirare i sassi ai turisti, che attraversano i loro villaggi, mentre nel lontano '89 non se lo sognavano nemmeno.
Quest'inverno siamo stati pesantemente bersagliati, e i nostri amici ci hanno rimesso il lunotto posteriore del loro Toyota.

Ciao Manuela

...W il Nissan pick-up...

PS: hai pronta qualche foto di Bossico?
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Ciao Manuela
Nissan Navara 2.5 TD

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#4489 - 06/11/03 05:35 AM Re: terrorismo e turismo
Carlo Offline
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Registered: 12/19/01
Posts: 434
Quote:
Messaggio inizialmente inserito da massi[+]:
dunque,
...
bye, massi


Ma allora non siamo proprio lontani, stiamo dicendo le stesse cose. Magari tu con un po' piu' di speranza, io con un po' di cinismo, ma la sostanza è la stessa.
Diro' di piu': nelle tue parole intravedo, e condivido, il riconoscimento di una non sufficiente maturità di alcune culture nell'affrontare il benessere offerto/propinato dall'occidente e desiderato dalle popolazioni. Sbaglio se dico che l'immaturita' richiede una guida? e che quindi, tanto per stare in tema, un regime autoritario illuminato del tipo tunisino sia una situazione piu' che accettabile al confronto di una libera democrazia che lascia spazio a movimenti estremisti e integralisti (vedi in Algeria da qualche anno). Oppure, altro modello un po' piu' estremo: Libia, attualmente uno dei paesi piu' affidabili e sicurisotto tutti i punti di vista tra le nazioni islamiche del magreb e medio oriente. Perchè? sicuramente NON perche' è un paese libero.

In altre parole, credo che prima di parlare di libertà e democrazia serva una maturità culturale che forse neanche noi italiani nonostante tutto abbiamo ancora. Come dicevo nel mio post precedente, vedremo tra qualche generazione.
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Carlo
S III 109 HT

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#4490 - 06/11/03 09:25 AM Re: terrorismo e turismo
massi[+] Offline

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Registered: 01/10/02
Posts: 1021
Loc: Switzerland
proseguendo sulla mia linea e visto l'internvento di Manuela,

noi critichiamo tanto l'integralismo ma:

- l'integralismo è comunque una guida forte quando davanti ad una popolazione si presentano delle tentazioni che con la ragione non si riescono a valutare, così ti protegge dalle tentazioni e dall'infedele. Per contro potenzialmente può isolare.
- l'integralismo ti da una ragione alla vita quando vivi in una baracca in mezzo alla polvere, vivi di niente con due capre e usi mezzi fusti per raccogliere un po' d'acqua.
- Siamo sicuri che esportare la nostra democrazia sia quello che serve a quelle popolazioni? non servirà piuttosto evitare che avvengano quasti "balzi"?
- Se poi si rompono le balle di noi che vogliamo per forza cambiargli radicalmente la vita, perchè non dovrebbero tirarci le pietre come fanno i palestinesi con gli israeliani? è un cacciare l'infedele no? e se lo fanno i bambini è perchè hanno ancora meno senso critico degli adulti.

bye, massi
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#4491 - 06/11/03 09:47 AM Re: terrorismo e turismo
Carlo Offline
Member

Registered: 12/19/01
Posts: 434
Quote:
Messaggio inizialmente inserito da massi[+]:
proseguendo sulla mia linea e visto l'internvento di Manuela,

noi critichiamo tanto l'integralismo ma:


- Siamo sicuri che esportare la nostra democrazia sia quello che serve a quelle popolazioni? non servirà piuttosto evitare che avvengano quasti "balzi"?
bye, massi


Non siamo sicuri per niente, ma il vedere che si puo' stare meglio induce a fare dei balzi, naturalmente. Solo che con i balzi si saltano tappe e ogni tanto si cade. è difficile camminare resistendo alla tentazione di correre quando non si vedono motivi evidenti per non farlo. E tirare i freni costa.

[ 11 Giugno 2003: Messaggio editato da: Carlo ]
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Carlo
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#4492 - 06/11/03 09:50 AM Re: terrorismo e turismo
ag_adrar Offline
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Registered: 01/10/02
Posts: 1172
Loc: Torino
Ancora un aneddoto, anzi 2... ;\)
A proposito di pietre, lanci e aspettative:

A noi, in Giordania, Nei pressi del Mar Morto... Le hanno tirate, eccome! e appena ci si fermava nei villaggi anche solo per bere un goccio d'acqua o chiedere informazioni... ci invitavano calorosamente ad allontanarsi da li... E' anche vero che le mitragliatrici sulle frequenti torrette dei CPoint, ci seguivano... per gioco magari, ma ci seguivano... Mica una bella sensazione!!!

In Algeria, a ElOued... un anziano commerciante ci ha pregato + volte di dire a casa che tutto li e' a posto e che non vedono l'ora di avere di nuovo tanti turisti, grazie ai quali, oltre al lavoro, alcune pratiche antiche (vedi i bellissimi e costosi tappeti di lana di cammello) non andrebbero perse...
Bhe, gli ho detto, ha ragione!, certo che e' un vero peccato che tradizioni simili volino via nel vento... e che manchi il lavoro per via delle scarse relazioni con l'esterno... eche i ragazzini stiano per la strada invece di imparare un mestiere...
Ma come la mettiamo con i lanci di pietre alle macchine?
Nessuna risposta...
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Gianluigi
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#4493 - 06/11/03 12:15 PM Re: terrorismo e turismo
Utopia Offline
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Registered: 08/14/02
Posts: 78
Loc: Varese
Quote:
perchè non dovrebbero tirarci le pietre come fanno i palestinesi con gli israeliani? è un cacciare l'infedele no? e se lo fanno i bambini è perchè hanno ancora meno senso critico degli adulti.


Attenzione a non confondere un gesto di significato POLITICO (il popolo arabo che si risolleva dall'opprezzione tirando una pietra, come scritto nel Corano, mi pare di ricordare - INTIFADA) con un gesto sconsiderato e semplice, come il tirar sassi dei bambini alle nostre macchine.

Le macchine si muovono e vanno via, passano; i turisti scorrono e non si rivedono più, l'occidentale ATTRAVERSA e poi va... il sasso lo spinge, lo accompagna, lo allontana con noia, disprezzo, forse, con orgoglio.
Ma quel sasso non è carico di significato come quello del giovane Palestinese che si ribella contro un'occupazione costante e permanente, tramite un gesto dimostrativo e pieno di significato.

Scusate l'OT, ma mi sembrava doveroso.

Ciao, Daniele
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#4494 - 06/11/03 01:55 PM Re: terrorismo e turismo
Peter Komanns Offline
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Registered: 01/19/03
Posts: 1119
Loc: Vimercate,MI
Per me si torna sempre allo stesso punto di partenza: il danaro.
La' dove esiste una condizione socio-economica di benessere diffuso parlare di democrazia significa soprattutto proteggere questa condizione contro gruppi ristretti della societa' che potrebbero diventarne egemoni ai danni del resto della popolazione. Quindi i discorsi di politica democratica hanno un senso solo se c'e' una base socio-economica stabile e fortemente radicata. Non significa affatto essere ricchi ma significa almeno non essere indigenti. Un esempio e' il Costa Rica, piccolo stato del centro america dove tutti hanno di che' vivere, al minimo in una condizione per noi gia' improponibile ma per loro accettabile e accettata. La loro democrazia e' storicamente solidissima: a scanso di equivoci hanno abolito l'esercito cosi' non ci sono pericoli di golpe militari... \:D

Dall'altra parte abbiamo tanti esempi possibili. Uno fra tutti e' la Costa d'Avorio, con un sottosuolo da paura quanto a diamanti e altre risorse naturali ma una popolazione largamente al di sotto di qualunque soglia di poverta' e una guerriglia telecomandata da interessi economici esterni che ha fatto di bimbi di pochi anni dei feroci assassini...

Torniamo ai posti a noi piu' familiari: si diceva della Tunisia, dittatura con paese gia' piuttosto ricco. In questo paese la condizione socio-economica non e' ancora consolidata, ci sono ancora sperequazioni piuttosto ampie tra classi sociali; di democrazia non si puo' proprio parlare con BenAli' in circolazione. Pero' sono convinto che questa sia proprio la migliore situazione possibile adesso per quel paese e che se cosi' non fosse la Tunisia precipiterebbe in un baratro come l'Algeria.

La Libia di Gheddafi e' un pochino indietro rispetto alla Tunisia, ma non proprio moltissimo. Il problema della Libia e' il petrolio, che oltre a tutto il resto attira masse di immigrati clandestini dal Tchad, dalla Nigeria, dal Niger e dal Sudan, tutti abbagliati dal mito della ricchezza petrolifera. Forse a qualcuno sembrera' impossibile pero' i Libici hanno lo stesso problema che abbiamo noi di immigrazione clandestina, aggravato dal fatto che li' gli immigrati passano attraverso linee di confine terrestri lunghissime e per li piu' non sorvegliate. Provate ad andare di questi tempi a AlKhofra: sentirete parlare FRANCESE, vedrete la popolazione composta al 90% da neri temu o loro parenti, genti non certo originarie della Libia e nemmeno nomadi del deserto. Ho parlato a lungo con un po' di libici (veri, non immigrati clandestini), i piu' coraggiosi si lamentavano perche' Gheddafi ha una sua 'casta' di privilegiati che hanno le belle macchine e le belle case e tanti bei soldi, pero' nessuno si lamentava di essere povero.
Anche qui come in Tunisia pero' l'applicazione del nostro modello democratico senza la base della nostra situazione socio-economica sarebbe certamente un disastro, creerebbe sicuramente nuovi conflitti e darebbe nuova linfa al terrorismo contro gli infedeli.

E poi alla fine sono tutte storture, interpretazioni distorte del Corano che e' un testo dove non si parla mai di violenza nemmeno contro gli infedeli: Maometto dice che coloro che credono in un Dio diverso se lo possono tenere che tanto loro hanno Allah che e' migliore di tutti. Non dice di ammazzarli, non dice di tirare loro i sassi, dice di lasciarli stare.

Oramai passare da Touggurth e kukkarsi una sassata e' diventato un sinonimo. Chi ha fatto la rivoluzione ed ha scelto la democrazia vive sulla costa Algerina del Mediterraneo e non ha pensato a sufficienza a tutti quelli che stentano a sopravvivere nel 70% del paese. Non ostante gas naturale e petrolio l'Algeria non ha saputo fare democraticamente quello che un oscuro ufficialetto libico ha capito subito che occorreva: accontentarsi (si fa per dire..) di qualcosa di meno garantendo un minimo dignitoso a tutti per impedire che chi non ha da mangiare si inkazzi veramente attaccandosi al treno del primo mullah che passa.

E noi, noi non penso possiamo neppure pensare di esportare la nostra condizione a questi popoli, faremmo il loro danno e non il loro bene. Possiamo fare solo il poco che un individuo ( non una societa' o una nazione ) puo' fare a livello di situazione spicciola.

Come sempre non e' gran che, ma e' infinitamente meglio che niente.
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Peter Komanns
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#4495 - 06/11/03 06:05 PM Re: terrorismo e turismo
massi[+] Offline

Senior

Registered: 01/10/02
Posts: 1021
Loc: Switzerland
Quote:
Messaggio inizialmente inserito da Utopia:


Attenzione a non confondere [cut]
Scusate l'OT, ma mi sembrava doveroso.

Ciao, Daniele



altroche doveroso.. scusa se ho semplificato anzi,
mi trovi d'accordo sul significato del sasso palestinese, ma non vorrei che il sasso marocchino, anche se in piccolo, avesse un significato simile, di rivolta contro chi -passa- come se fosse al lunapark. Un gesto d'orgoglio prima che politico.. il turista passa.. ma poi ripassa, è un altro ma è uguale..
poi ovviamente diventa tutt'erbaunfascio e spaccano il lunotto al più rispettoso turista che si sia mai visto perchè è l'unico che va piano*

o perchè è il terzo della fila come dice Marco.. \:D

bye, massi
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#4496 - 06/11/03 06:59 PM Re: terrorismo e turismo
Tuareg Offline
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Registered: 02/15/02
Posts: 832
Loc: Siracusa
Si Peter....concordo....è solo questione di "vil danaro".
Spaccano il lunotto del povero turista perchè lui ha i soldi e può ripararlo....magari si "impoverirà" un pò ed in questo somiglierà un pò di più al bimbo che gli ha creato il danno economico....
Insomma, una sorta di "perequazione sociale fai da te" che risponde alla logica:
1) io non posso diventare ricco "alla occidentale" perchè le condizioni politiche, sociali etc... non me lo permettono;
2) io non riesco a ribaltare la situazione nella quale vivo ovvero quella di abitare in una terra, astrattamente ricca, che dovrebbe permettere di vivere in maniera ben superiore ai livelli di sussistenza, perchè non ho la forza, la cultura, la maturità democratica per farlo (sia come singolo che come popolo);
3) è più facile "impoverire" il turista provocandogli un danno economico, nell'ottica di quella perequazione fai da te cui accennavo prima (magari facendosi un pacco di risate con gli amici).

In questa condizione, il ragazzino ti tira il sasso, il vecchio ti imprecherà contro chissà quale anatema, l'esaltato si farà esplodere nel centro commerciale frequentato da "stranieri infedeli".

Sono perfettamente d'accordo con l'analisi di Daniele che, giustamente, separa la situazione di tipo "palestinese" con la sassaiola di El Oued....ma trovo che tutte queste manifestazioni abbiano un "fil rouge" comune.
Quella di El Oued (et similia) non è battaglia per la libertà.... non è nemmeno fondamentalismo....è semplicemente la manifestazione "chiassosa" di una sorta di "invidia" nel quale il fondamentalismo cresce e si espande. "Invidia" che trova la sua giustificazione non nel Corano (o, per meglio dire, nelle sue distorte interpretazioni) ma le stesse distorte interpretazioni sono il frutto del fatto che questi popoli hanno chi netta chi velata coscienza dello sfruttamento economico che viene perpetrato ai loro danni dai loro governanti e dalle superpotenze economiche.
Ed è proprio questo il "fil rouge" che lega il sasso del ragazzino al kamikaze ovvero la netta o la velata coscienza di essere oggetto di sperequazioni sociali inaccettabili in un mondo sedicente "civile".
Inoltre, in tutto il Maghreb, l'esperienza coloniale è ancora vicina e la visione dell'occidentale sfruttatore è sempre presente e lo resterà a lungo in una situazione nella quale al colonialismo politico è subentrato quello economico.

In definitiva, il nostro benessere è in parte frutto dello sfruttamento economico che l'occidente perpetra nei confronti di questa gente. Teniamoci almeno le sassate e non stupiamoci di non essere simpatici a tutti !!!

Per tornare al quesito iniziale, la sola cosa che nel nostro piccolo ci resta da fare è creare "ponti" con questi popoli che facciano capire che non siamo dall'altra parte della barricata come loro ci vedono o, per meglio dire, che se è vero che noi occidentali siamo dall'altra parte della barricata (vedi l'eco, nel mondo arabo, delle dichiarazioni di Berlusconi all'indomani dell'11 Settembre), certamente non lo siamo individualmente "noi" che giriamo nelle loro zone in quanto proprio questa è la prova della nostra "vicinanza" e dell'amore per la loro terra/cultura.

PS: Daniele....complimenti per la tua "chiosa" a piè di pagina.

[ 11 Giugno 2003: Messaggio editato da: Tuareg ]
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Corradoland

Del Paradiso adoro il clima....dell'Inferno....la compagnia !!

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#4497 - 06/11/03 07:49 PM Re: terrorismo e turismo
Lone Land Offline


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Registered: 12/16/01
Posts: 5729
Loc: Italia
Scusatemi...
sassate ne hp prese tante!
...a El Oued, In Turchia, in Marocco... \:\(
...e posso dire che ci ho ragionato tanto, ed ho cercato di capire lo spirito di chi me le tirava!

...ebbene, la quasi totalità di esse non aveva la benchè minima connotazione politica!

I sassi alle carrozze li tiravano i "monelli" già ai tempi di Re Sole ...e probabilmente anche prima... molto prima!

Si tratta di un normalissimo modo di affermare la propria (piccola) identità nei confronti della "personalità" a cui tiro il sasso!
...così come lo sfregio alla bella macchina fatto dal ragazzino (antenna rotta o chissà che altro), in voga da sempre e motivato da ...nulla!

...con lo stesso spirito gli stessi ragazzino tirano sassi agli animali o li torturano in vario modo, ...senza alcuna pulsione politica!
...ma questo succede anche in Italia, nelle nostre campagne!
Noia, mancanza di cultura sociale... chissà?

...perchè ci ostiniamo a voler dare motivazioni "adulte" a comportamenti infantili spontanei?
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Lone Land
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