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#5357 - 11/15/06 04:29 PM Re: Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
Nord West Offline
Member

Registered: 11/08/04
Posts: 147
Loc: Buttigliera Alta (To)
Mi sento complice di aver generato una errata interpretazione di alcuni messaggi, per quanto mi riguarda non sono stto in grado di evitare una confusione, banale, ma che strvolge il mio pensiero.
Quando io parlavo in modo negativo per impatto ambientale dei T.O. non mi riferivo ale realtà piccole, questi che definirei accompagnatori nella migliore delle ipotesi portano 200 persone all'anno in Africa a testa, se pensiamo a 8.500.000 turisti per il solo Egitto sono veramente poca cosa.
Io per T.O. parlavo di quelli che fanno i numeri di quelli che pretendono per la loro clientela che vengano costruiti campi tendati nel deserto che sono alberghi a 5 stelle con il tetto di tela, a quelli che fanno asfaltare la strada dal parcheggio a Petra per poter portare più in fretta e comiodamente, i clienti, su calessi tirati da cavalli.
Questo tipo di turismo porta molto meno alla popolazione locale con la quale non ha nessun contatto, anzi se il T.O. ha la forza commerciale di imporsi, quando arrivano i clienti, la polizia allontana i mendicanti dalla zona dell'Albergo.
Mentre molta meno differenza esiste fra i piccoli T.O. e i viaggiatori diciamo singoli, sia di cultura che di impatto negativo con la popolazione locale.
_________________________
Saluti Claudio

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#5358 - 11/15/06 05:13 PM Re: Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
as dru bal Offline
Member

Registered: 05/23/06
Posts: 189
Loc: biella
c'ero anch'io con Costola l'anno scorso, era il mio primo viaggio in gruppo dopo tanti viaggi in solitario (viaggi non desertici...se non un affondo lungo la pipe-line in Tunisia e il deserto Islandese).
Amo la libertà dei viaggi in solitario, ma l'esperienza dell'anno socrso è stata molto positiva e condivido quanto espresso da Mauro....comunque anche se in gruppo grazie a Manfredini abbiamo avuto incontri molto belli con la popolazione locale....e non non sono state danze per turisti....
Si puo' viaggiare in molti modi diversi, anche in autobus...l'importante è viaggiare.
Posso pensare che in luoghi ad alto rischio, quale possa essere una parete in montagna o una frontiera difficile, sia preferibile essere pochi e ben affiatati, ma questo è un discorso molto diverso.
In Libia anche se eravamo in tanti (ho 15 mie gigantografie appese davanti mentre scrivo che lopossono provare) ho percepito la magicità del deserto e l'ho condivisa con amici che sentivano e provavano le stesse emozioni.

Fabrizio cantava "mi son visto di spalle che partivo" questa è una bella immagine

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#5359 - 11/15/06 07:16 PM Re: Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
adriano42 Offline
Junior Member

Registered: 10/05/06
Posts: 18
Loc: Italia
silvano dice anzi scrive

"Sarà che sono invecchiato, che mi piace ancora l'avventura ma non ho più voglia di discutere con i poliziotti e con gli accompagnatori locali (che peraltro rispetto), che preferisco, dopo averlo deciso molte volte in passato, che qualcun'altro mi dica dove e quando fare il campo, ma mi trovo benissimo. Certo l'impegno economico è maggiore che andando da solo, ma avete idea cosa vuol dire:
- non dover diventare matti per i documenti, i biglietti del traghetto,
-mangiare e fare foto mentre altri sbrigano le formalità alla frontiera Niger/Algeria?"


silvano la tua sincerita', secondo me, e` da prendere come esempio. Io non contesto chi viaggia con i T.O. ma i T.O., perche` vi ricordo che grazie a loro chi viaggia nel sahara oggi e` ritenuto dalle gente del posto e dalle autorita'(consolati, ambasciate,doganieri, guide, venditori di souvenir ecc.ecc.)quasi alla pari degli escursionisti giornalieri delle crociere. continuo a sostenere a spada tratta che questa politica di "turismo estremo" tipo pagami che ti porto in cima all`everest, pagami che ti faccio attraversare il Murzuk o ancora pagami che ti porto dagli ultimi indigeni della Papua N.Guinea ecc ecc. e` stata ed e` ancora molto deleteria. Riscrivo quanto scritto prima

Mi piacerebbe il Sahara come il mare dove chi arriva con la propria barca in certi posti è solo perchè ci sa arrivare e non perchè viene portato a pagamento. Avete mai sentito parlare di ex navigatori velisti che organizzano convogli di barche a vela di gente inesperta per fargli fare traversate oceaniche? nooooo !!! al massimo se li portano in barca come passeggeri paganti. Ecco come vorrei il turismo nel Sahara come nell'Atlantico, chi lo passa deve avere le palle!

ciao a tutti

[ 15 Novembre 2006: Messaggio editato da: adriano42 ]

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#5360 - 11/15/06 08:25 PM Re: Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
adri Offline
Senior

Registered: 09/27/03
Posts: 710
Loc: torino
Bello quello che dice adriano42, però così non so se si può chiamarlo ancora turismo. Ricerca di avventura, di sensazioni estreme, di contatto con la natura, di misurarsi con essa, ma non turismo. Forse i velisti che attraverrsano l'oceano lo fanno per "turismo"? Per "visitare" l'oceano? Quello che dice adriano42 secondo me si può esprimere anche con: "vietato il sahara al turismo di massa, possibili soltanto viaggi avventurosi cui possono partecipare solo i vari rambi e rambettini".

Secondo me il problema lo si risolve a casa, educando la gente a fare i turisti e non i vandali, i viaggiatori e non gli smanettoni etc. Poi si può andare anche pagando, e magari anche senza dovere necessariamente avere palle per passare. Anzi, dirò di più: secondo me la cultura del "rambo-che-ha-le-palle-e-quindi-va-dove-vuole" porta proprio al fenomeno che stiamo criticando. Gente che "viaggia" per dimostrare qualcosa a sè e agli altri, non per viaggiare.

Ciao a tutti
_________________________
Vi prego, niente polemiche: se qualcuno poi cambiasse idea si dovrebbe ammetterne l'utilità.

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#5361 - 11/16/06 11:43 AM Re: Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
adriano42 Offline
Junior Member

Registered: 10/05/06
Posts: 18
Loc: Italia
^^Quello che dice adriano42 secondo me si può esprimere anche con: "vietato il sahara al turismo di massa, possibili soltanto viaggi avventurosi cui possono partecipare solo i vari rambi e rambettini".^^

non esattamente, casomai vietato il turismo avventuroso estremo di massa. a me che nell`Akakus ci vada molta gente non da fastidio affatto, ma che uno senza o con poca esperienza portato da un T.O. attraversi il Sahara e si metta nei casini un po` si e non credo di essere il solo. Non tanto perche` io credo di essere rambo e l`altro no ma per il semplice fatto che anche e grazie a loro che viaggiano con questi gruppi che quando arrivano intasano le dogane, i rifornimenti di benzina ecc.ecc.ecc. oggi siamo sempre piu` blindati, registrati, scortati, controllati e spesso ci viene negato di andare in certe zone per colpa dei casini combinati. La mia particolare ^ira^ e` data dal fatto che la mia liberta` in viaggio si e` ristretta notevolmente per colpa loro. Finche` ci si comporta bene e la propria liberta` non intacca quella degli altri tutto e` lecito e ben accetto ma se per colpa di qualcuno non viaggia piu` nessuno, scusatemi ma un po` mi incavolo!! allora veramente meglio la cultura dei rambetti almeno chi non e` capace si sta a casa .

ciao

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#5362 - 11/16/06 12:28 PM Re: Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
Nord West Offline
Member

Registered: 11/08/04
Posts: 147
Loc: Buttigliera Alta (To)
Non riesco a capire...completamente il Tuo modo di vedere questo argoamento Adriano 42 aiutami...

Un piccolo gruppo autogestito di tre auto è un gruppo da considerarsi "non invasivo"

Un piccolo gruppo di tre auto di cui una dell'accompagnatore è "invasiva" ?

Cosa determina la classificazione di T.O. il fatto di pagare qualcuno per farsi accompagnare e o il numero dei partecipanti?
Io ho cercato di spiegare che cosa intendo per T.O.
Posso assicurarti che un gruppo di trenta auto, gestito in modo intelligente crea meno coda, ritardi tempi morti di un gruppo di 10 che fà colonna.
Un gruppo di trenta auto non è detto che sposrchi di più un campo di un gruppo di tre dipende dall'educazione dei singoli e dal capogruppo, il numero non è legato all'educazione.....
_________________________
Saluti Claudio

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#5363 - 11/16/06 01:09 PM Re: Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
adri Offline
Senior

Registered: 09/27/03
Posts: 710
Loc: torino
Se la presenza di altri che fanno le stesse cose che facciamo noi viene vissuta come un "intasamento" dei servizi "per colpa" etc etc occorre secondo me riflettere su chi ha più diritti a passare le dogane di altri, se li ha, e perchè li ha. Poi, quando avremo capito questo, si potrà ritornare a considerare chi intasa e chi no.

Io ho pochissima esperienza. Quando vado in giro da solo corro continuamente il rischio di "fare dei casini", eppure l'esperienza ce la si può fare solo.........sperimentando! Come fare a sapere chi sì e chi no? Un patentino, Una schedatura? Un esame? L'approvazione dei "vecchi" "esperti"? Quis custodet custodes?
Allora bisogna decidersi ed avere eventualmente il coraggio di ammettere che si vorrebbe blindare, controllare, sorvegliare tutti gli altri eccetto noi, in modo da mantenere il privilegio, l'esclusiva. Perchè gli altri danno fastidio solo ed esclusivamente perchè ci sono anche loro. Quindi occorre solo trovare il filtro adatto per lasciarli a casa......

Ciao a tutti
_________________________
Vi prego, niente polemiche: se qualcuno poi cambiasse idea si dovrebbe ammetterne l'utilità.

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#5364 - 11/16/06 03:10 PM Re: Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
Anonymous
Unregistered


.
.....siamo stati noi ad aprire il turismo in Libia negli anni 90.... questa non è un opinione ma una certezza.

Non direi . Una delle prime certezze su come sono andate le cose in Libia è che il turismo di fatto non è mai stato chiuso, solo che in Italia diversamente da altri Paesi, vedi Francia , non se ne parlava perché la nostra stampa ignorava il Paese quanto le sue reali capacità ed opportunità nel campo. Sempre in Francia tanto per citare date ed esempi già dal 1972 all’indomani della Rivoluzione , numerosi speciali fra cui quelli del noto quotidiano “ Figarò, invitavano i lettori a visitare la Libia per scoprirne le meraviglie nascoste, cosa che avveniva regolarmente attraverso gruppi portati da agenzie specializzate come la Explorator di Parigi con l’Acacus e in laghetti nelle prime pagine del catalogo. In Germania le guide sulla Libia da visitare in 4x4 erano già in libreria a fine anni 80 fra cui la più nota quella di D. Stencke seguite a ruote da quelle del Gottler.mentre da noi occorrerà attendere il 98 (Culp editori) escluse ovviamente i precedenti lavori risalenti però al periodo coloniale, il più noto la guida ITC del 39 e la traduzione della prima guida Gandini.

Parimenti prima e durante l’embargo il Ministero del turismo libico ha sempre continuato a editare le sue pubblicazioni fra cui la più nota titolata Souvenir of RAL (quando il Paese era ancora Repubblica prima della sua attuale denominazione Jamahiriyah) per i turisti di allora, certo non molti ma che cmq la visitavano regolarmente, mentre per citare alcune agenzie nazionali allora operanti nel settore si ricordano le pionieristiche Ita Transviaggi e la Quadrifoglio Viaggi tutte sponsorizzate dalla Winner International società privata libica , con sede a Roma operante già a fine anni 80 per rilanciare il turismo libico e dotata di fondi economici imponenti. Sue i principali interventi , sponsorizzazioni, filmati, mostre, articoli interviste , missioni di giornalisti ed esperti che hanno fatto conoscere al grande pubblico italiano e quindi anche agli appassionati di viaggi nel Sahara che la Libia era….rimasta sempre vicina. Nell’editoria nazionale vanno ricordate la Editar di Cagliari e la Epicentro di Ferrara con i principali articoli sulla riscoperta della Libia. Geos,,sempre a titolo di esempio, è stata una, se non la prima rivista, a parlare della Libia e del Fezzan 1995 e spesso portata in fotocopie dai primi viaggiatori italiani in visita ai laghetti dei Daudà. Un lavoro e un sforzo culturale non di singoli ma di tanti che continua oggi nello sforzo di garantire specie da parte libica la sicurezza dei viaggiatori sulle “sirene” di un turismo non controllato.

Nello specifico vengono elencati alcune dei motivi salienti individuati da una analisi di settore pubblicata due anni fa sull’andamento cronologico del turismo in Libia dagli anni ante Rivoluzione fino al 2004 che da noi hanno spinto i primi viaggiatori con auto propria verso le sabbie libiche, ivi giunti quando ormai la destinazione Libya era internazionalmente nota e rilanciata di sotto elencati alcuni dei dati salienti:

· La chiusura turistica dell’Algeria per via della sua crisi interna.
· La favorevole immagine riportata in Italia dai visitatori di rientro dal Paese.
· La favorevole congiuntura della nostra politica durante l’embargo che ha contribuito a togliere diverse remore.
· La diffusione di internet che ha ampliato l’informazione mediatica sul Paese
· La stampa specializzata con una serie di articoli che hanno registrato il picco negli anni 1996/7 .
· Il forte richiamo del mercato nero allora praticato in Libia,
· La presentazione del Paese sui Forum come una Mecca per i turisti fai da te.
· I bassi costi inizialmente praticati dalle agenzie locali non ancora pratiche nelle operazioni di costi & ricavi.
· La Dakar che con i suoi iniziali attraversamenti nel Sahara libico ha portato il paese Libia sui nostri schermi aprendo al contempo lo spazio e l’interesse commerciale per gli organizzatori di viaggi e business di ogni tipo.
· La diffusione del GPS e della cartografia satellitare .
· Altri .

Penso si possa quindi ragionevolmente parlare di un contributo d’immagine e qualitativo, positivo o negativo che sia, portato da tali viaggiatori ad un rilancio del turismo in Libia ma il proclamarsi come gli artefici della sua apertura può essere letto come una ulteriore testimonianza di un certa “dottrina “che elitariamente tende ad escludere a priori o a ignorare che la Cultura ad ogni latitudine non è il privilegio di pochi ma la ricchezza di tanti.

BYBYBY GFCLY

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#5365 - 11/16/06 06:43 PM Re: Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
adriano42 Offline
Junior Member

Registered: 10/05/06
Posts: 18
Loc: Italia
cerco di essere il piu` chiaro sintetico possibile:
in questo forum ho cercato di manifestare la mia stima ed ammirazione per chi ha la voglia e la capacita` di viaggiare senza pagare per "essere portato" (da soli o in mini convogli)tutto qui in sintesi. Poi tutti i dettagli delle varie polemiche (per me pacate e costruttive) hanno un valore marginale e ribadisco ancora una volta che, secondo me, una gran parte delle colpe se oggi la nostra liberta` si e` ridotta e siamo piu` blindati e vincolati e` di chi ha estremizzato il turismo commerciale nel Sahara ed e` per questo che, quasi in modo infantile o egoistico o come volete, non vedo di buon occhio chi vuole far soldi cosi` cioe` i T.O..

ciao

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#5366 - 11/17/06 10:49 AM Re: Guide e burocrazia nel sahara, limitazione o pianificazione per un futuro migliore
Anonymous
Unregistered


Perfettamente d’accordo Adriano 42 sul tuo punto di vista riguardo al ricavo commerciale alle spalle dell’avventura nel Sahara ( e altrove), ma non puoi considerare tutti i T.O. alla stessa stregua.

A prescindere della capacità finanziaria e dei vigenti regolamenti societari in materia per quanti organizzano e/o offrono servizi del genere , la domanda oggi da chiedere loro in caso di adesione a proposte di viaggi d’avventura in aree considerate, anche a rischio non elevato è :

“Cosa avete previsto , quale forma assistenziale e/o assicurativa offrite in tema di eventuale furti, recupero e/o perdita di mezzo , pagamento di restituzione all’erario, decesso .

Dopo la vicenda appena successa e, a prescindere da qualsiasi polemica e, sia per quanti desiderano essere portati sia per quanti vanno da soli o con capogruppo sapere oggi chi è quanti sono i responsabili e dove bussare per ottenere i rimborsi è il dettaglio sempre più importante e sul quale non vi dovranno essere dubbi o remore a chiedere ragguagli ,essendo sempre più evidenti i vari aspetti commerciali coinvolti . Questa considerazione di base taglierà sicuramente le varie polemiche attivando gli opportuni meccanismi di selezione siada parte di chi offre il servizio che da quanti lo ricevono. .Già si vedono i primi segnali.

BYBYBYB GFCLY

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