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#6627 - 04/07/03 09:52 AM Re: land e portapacchi
Alfredo Crivelli - Milano Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 1886
Loc: Milano
Vorrei aggiungere che il mio portapacchi per il 90 ha 4 zampe per lato saldate ad una piattina di sezione quadrata che distribuisce il peso su tutta la grondaia.
Ciao, Alfredo

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#6628 - 04/07/03 08:03 PM Re: land e portapacchi
ervin Offline
Junior Member

Registered: 01/19/03
Posts: 17
Loc: milano
leggo con grande attenzione tutti i messaggi,visto che ho sollevato la questione;ora sentite questa: il mio amico costruttore del portapacchi che di meccanica se ne intende davvero dice è importante aumentare la superficie di contatto degli agganci(infatti ognuno è di 25 cm.) mentre il numero delle barre sulle quali appoggiare le piastre è meglio sia 2 piuttosto che 3 o 4 e ciò per dare al portapacchi la posibilità di TORCERE assecondando le sollecitazioni subite dalla LAND. cosa ne pensate?

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#6629 - 04/07/03 09:16 PM Re: land e portapacchi
Maurizio Dall'Oglio Offline
Senior

Registered: 12/16/01
Posts: 435
Loc: Brescia
Il mondo è bello perchè è vario. Credo che su 10 interventi ci saranno 11 pareri diversi. \:D \:D \:D
Quindi voglio dire anche la mia.
Io sul portapacchi ce metto:
Pavimento in alluminio, piastre, binda, Air camping, ruota di scorta, due casse in acciaio inox da 100 lt cad, riempite inizialmente con roba leggera, ma poi quando non so più dove sbattere la testa ci metto acqua, ricambi ecc ecc.. Per non parlare dei souvenir !!! Sapete quanto può pesare una statua in legno di 80 cm???
Il tutto è fissato su bagagliera in acciao, ma a vederla non è che sembri poi cosi massiccia, altre sembrano più complesse e mastodontiche. Però nella sua semplicità in tutti questi anni non ha mai ceduto minimamente, (ammetto che mi sto toccando) eh si che ne ha fatta di strada. Es. leggo che ci devono essere molti attacchi per evitare che si muova sul tetto. Sbagliato, gli attacchi devono avere solo il compito di tanere premuta la bagagliera e tenerla sì fissa, ma per evitare scorrimenti basta una piccola piatta di metallo che sormonti il retro della vettura, bloccandone cosi avanzamenti. Il fatto di avere una barra come base che distribuisca il peso sulla gronda invece è ok. Inoltre siete sicuri che i tiranti debbano essere assolutamente indistruttibili e numerosi? Non è per caso meglio che abbiamo un punto di rottura tale da resistere alla tolè ma saltare in caso di urto contro tetto troppo basso evitando cosi che il tetto della land si apra come una scatola di sardine? ;\) ;\)
ciao ciao
maurizio dall'oglio

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#6630 - 04/10/03 10:05 AM Re: land e portapacchi
massi[+] Offline

Senior

Registered: 01/10/02
Posts: 1021
Loc: Switzerland
Quote:
Messaggio inizialmente inserito da Maurizio Dall'Oglio:
Il mondo è bello perchè è vario. Credo che su 10 interventi ci saranno 11 pareri diversi. \:D \:D \:D
Quindi voglio dire anche la mia.[cut]
ciao ciao
maurizio dall'oglio



dunque, la questione delle tante zampe io la vedo così:

0) schema concettuale: la bagagliera è un solaio discontinuo ( atse orizzontali di elasticità nota) [le chiameremo traverse], poggiante su due strutture longitudinali laterali (aste orizzontali di elasticità nota )[le chiameremo correntile quali scaricano a terra (grondaia) il carico per mezzo di n aste verticali.[zampe]

1) analisi dei carichi: non consideriamo l'analisi dei carichi gravanti sulle traverse che è distribuito uniformemente.
Ci limiteremo a pensarne il corrente come un'asta orizzontale con tanti carichi quante sono le traverse posizionati dove sono saldate le traverse e di q= (Q/2)/n traverse in maniera da simulare un carico "quasi distribuito". Dove Q vale 100kg (cioè il nostro bagaglio) e Q/2 è la quantità gravente su una grondaia.
A questo carico dovremmo in realtà aggiungere un coeff di sicurezza molto alto perchè non è un carico propriamente statico direi un 20% in più.
L'asta corrente così caricata si deve immaginare collegata a terra per mezzo di bielle le cui cerniere hanno però una resistenza alla rotazione K dipendente, in pratica, dal momento resistente che riesce a fare il fissaggio (morsetti sulla gronfdaia e saldatura in alto).
Se la macchina è perfettamente in piano le bielle si comportano asta caricate di punta e la biella non tende a ruotare sulle cerniere percio tutto ok.
MA: in caso di variazioni di velocità e/o pendenza il carico non agisce più perpendicolarmente. In pratica noi possiamo considerare l'esistere di carichi accidentali [quantificabili con la quantità di moto] lungo la normale del corrente i quali tendono a spingere in avanti e indietro il corrente stesso rispetto alle cerinere inf.ri delle bielle pertanto, non a far scorrere gli attacchi sulle grondine bensì a far coricare le zampe.. tantopiù la zampa sarà alta (tetto rialzato) più il braccio sarà maggiore.

calcolo della struttura:
il corrente si può calcolare con l'eq. dei 3 momenti essendo di fatto una trave continua.
così troviamo le componenti verticali che agiscono sulle bielle come carichi di punta.
Per quanto riguarda le sollecitazioni al ribaltamento della biella, visto che dipende dalla componente normale al corrente, si aprono die strade:
- calcolare, tenendo conto della massima pendenza ammissibile per la macchina, la componente normale derivante dal fatto che se la macchina è in salita/discesa il carico di fatto si trova su un piano inclinato.
-Calcolare la quantità di moto derivante da un incidente frontale come minimo contro un ostacolo fisso a 30km/h (una inezia)
Sicuramente la quantità di moto darà la normale di maggiore entità anche perchè la risultante andrà apllicata nel baricentro del carico generando ulteriore momento. Ed è quella che andremo ad applicare nei calcoli.
A questo punto è facile intuire che se ogni biella ben saldata al corrente e ben ancorata alla grondina offer una certa resistenza al ribaltamento, più bielle ci saranno più sarà sicuro la bagagliera.

Inoltre: con poche zampe (si capisce dall'eq dei 3 momenti) i momenti generati su ciascun nodo superiore della biella dal carico gravente sul corrente sono maggiori, pertanto le vibrazioni e il carico mal distribuito influiranno negativamente sollecitando maggiormente le aste caricate anche in pianura.
tutto questo senza pensare che esistono anche dei carichi laterali ad esempio in curva.
ho scritto una pizza ma se v'interessa magari piazzo pure 2 disegnini della struttura. così la pizza potete anche incartarla in amniera che non unga in giro \:D \:D

bye, massi
_________________________
To the traveler the night can conceal both the wonder and the devil
(From the ancient sumerian Instructions of Šuruppag)

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#6631 - 04/10/03 10:12 AM Re: land e portapacchi
Alfredo Crivelli - Milano Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 1886
Loc: Milano
Personalmente sono molto (più) interessato alle questioni tecniche quindi se vuoi disegnare ...
Grazie, Alfredo

p.s.
la pizza è un po' tosta, però ;\)

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#6632 - 04/10/03 12:26 PM Re: land e portapacchi
gigi Offline
Senior

Registered: 02/07/02
Posts: 747
Loc: roma
disegna disegna.
comunque un'interessante lezione teorica

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#6633 - 04/10/03 08:04 PM Re: land e portapacchi
riccardo.sand Offline
Senior

Registered: 03/08/02
Posts: 354
Loc: pordenone
Ho letto due volte (tre) il trattatello sul portapacchi, non credevo ai miei occhi ... questa e' poesia !!!
Bravo Massi

\:\) \:\) \:\)

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#6634 - 04/10/03 08:57 PM Re: land e portapacchi
Maurizio Dall'Oglio Offline
Senior

Registered: 12/16/01
Posts: 435
Loc: Brescia
Io ho provato a leggere ma.......... alla quinta riga mi gira la testa ed ho delle allucinazioni

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#6635 - 04/11/03 10:46 AM Re: land e portapacchi
massi[+] Offline

Senior

Registered: 01/10/02
Posts: 1021
Loc: Switzerland
allora, in attesa di uno strutturista vero ecco cosa penso io:


fig.1 noi abbiamo la nostra bagagliera caricata con un carico Q = carico effettivo (aircamping+gomme+taniche+piastre+un cammello)+peso struttura+coefficente di sicurezza.

fig.2 immaginiamo i traversi infinitamente rigidi: Il carico non è distribuito uniformemente sui correnti bensì concentrato nei punti dove i traversi sono saldati nei correnti (Q/8). La struttura assume la deformata come in tratteggio che si può calcolare con l'eq dei 3 momenti e i corollari di mohr per trovare i momenti nei nodi B,C,F.
Possiamo notare come la deformata sia causata dal fatto che i traversi sono saldati non in corrispondenza dei punti B,C,F, questo (ricorrente in quasi tutte le bagagliere) da una parte serve ad omogeneizzare il carico ma genera delle rotazioni nei punti stessi pertanto secondo me non è vantaggioso. Inoltre, comunque, più zampe saranno presenti più ciascuna subirà una componente di minore entità (anche a vantaggio della grondina)

fig.3Come si può notare in pianura le zampe sono delle aste caricate di punta e non sono portate ne a scorrere ne a ribaltarsi ma teoricamente sono libere al ribaltamento.

fig.4Passiamo ad un caso reale, siamo in discesa a 45° (100%) come si vede il carico di fatto è su un piano inclinato, ed essendo vincolato dalle legature ai traversi ed ai correnti, trasferisce a questi le componenti di Q/8. Osservando la struttura cio rendiamo conto che non è più quella di fig.2 bensì è un telaio sottoposto a 2 componenti di carico, una ortogonale al corrente che viene assorbita di punta dalle zampe (tratti AB e CD) l'altra normale al corrente che tende a farlo scorrere e perciò è frenato unicamente dalle resistenze K1 e K2 che dipendono dal momento reattivo che la saldatura in alto e i morsetti in basso riescono a realizzare.

fig.5 nella zampa si genera questa situazione dove Q(Z)è la componente di carico che agisce su ciascuna zampa e che non è per forza Q/6. l'attacco dovrà reagire con un momento M(k1+k2)=Q(z)xCD/1.41 (nel caso a 45°).

fig.6 torniamo in orizzontale e applichiamo al telaio ABCD il carico Q/8 e una componente accidentale T(z) derivante dalla discesa o meglio Q/2x delta V dove delta Vè la variazione di velocità dovuta ad un urto frontale.
ci rendiamo conto che le K1 eK2 sono costrette a subire la rotazione dovuta alla deformata del tratto BC e anche al momento T(z)xCB perciò devono sviluppare un momento enorme. (ovviamente la spinta complessiva si divide per il numero delle zampe). Ma anche se immagginassimo i nodi C e D incastri perfetti finiremmo a generare una pressoflessione deviata nel tratto DC che non ho voglia di calcolare \:D vero gian?? ;\)

Perciò la soluzione che si presenta per semplificare le tesioni nella struttura e rendere le reazioni vincolari in D e A facilmente realizzabili è quella di allargare la base D'-D" figura tratteggiata e sdoppiare il vincolo d in due. a questo punto le componenti T(z) e Q(z) applicate alla struttura minimizzano la deformazione della struttura verticale semplificandola a tensioni in estensione sul lato CD" e in compressione delle fibre sul lato CD'e D'D". Di fatto il nostro appoggio con due morsetti sulla gronda in D' e D" è reticolare perciò il materiale interno al triangolo CD'D" è inutile e nella fig.7reticolare?? si può veredere come il doppio attacco ben distanziato (traingolo equiangolo) si divida le reazioni vincolari N(D'), T(D'), N(D"), T(D") rendendole compatibili con quanto possono fornire gli attacchi.

ora, fantasticando, potremmo pensare il portapacchi come una sorta di tensostruttura e inventarci una bagagliera con un rapporto portata/peso proprio elevato.


bye, massi
ps se non vedete l'immagine pazientate un momento l'ho mandata ad Alvise

[ 11 Aprile 2003: Messaggio editato da: massi[+] ]
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#6636 - 04/11/03 10:51 AM Re: land e portapacchi
Alfredo Crivelli - Milano Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 1886
Loc: Milano
Due cose. La prima: non si vede l'immagine ma a questo ci penserai senz'altro. La seconda: sto pensando ai fabbri che normalmente fanno portapacchi che si stanno facendo una canna con la pagina stampata con il tuo spiegone. Scherzi a parte ma una cosa per noi "normali" non ce l'hai?
Ciao, Alfredo

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