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#73397 - 06/30/06 09:34 AM
Re: "...e nessuno sa che razza di penna hanno usato..."
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Utente temporaneamente sospeso
Registered: 01/20/03
Posts: 1014
Loc: Segrate (MI)
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x Stefano,
molto interessante!
Hai visitato la mostra?
C'è qualcosa d'altro, oltre a quello che si vede nelle foto?
Sai che località è "Karkur Talak"? Non sarà K. Talh?
Che vuol dire "autografato il libro"?
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#73398 - 06/30/06 09:00 PM
Re: "...e nessuno sa che razza di penna hanno usato..."
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Junior Member
Registered: 08/08/05
Posts: 46
Loc: pordenone
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molto interessante. l'autografo è del conte udinese lodovico di caporiacco, scopritore con laszlo de almasy delle pitture rupestri a ain doua (gebel auenat) nel maggio 1933. potete dirmi, per favore, dove compare la firma? sul loibro di paolo graziosi, forse? graziosi scrisse un bel libro proprio sulle pitture di ain doua. dove si trova il libro citato da stefano? grazie per le eventuali risposte. sandro Messaggio inizialmente inserito da pyr: x Stefano,
molto interessante!
Hai visitato la mostra?
C'è qualcosa d'altro, oltre a quello che si vede nelle foto?
Sai che località è "Karkur Talak"? Non sarà K. Talh?
Che vuol dire "autografato il libro"?
_________________________
sandro
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#73399 - 07/08/06 06:43 PM
Re: "...e nessuno sa che razza di penna hanno usato..."
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Junior Member
Registered: 08/08/05
Posts: 46
Loc: pordenone
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per tutti: si tratta della mostra in corso al museo palontologico "paolo graziosi" a firenze (per informazioni telefono 055-295159). il mueseo è aperto solo al mattino tuitti i giorni escluso la domenica. annesso al museo c'è una fornitissima biblioteca (apertura solo al mattino e chiusa sabato e domenica). la mostra resterà aperta fino a ottobre ma ciò che è stato esposto sarò sempre possibile vederlo. le sei riproduzioni originali del conte lodovico di caporiacco sono quelle usate per le tavole a colori nel oibro a due mani graziosi-caporiacco; altre sei tavole, donate dagli eredi caporiacco negli anni sessanta, sono (malamente) conservate al museo di storia naturale di udine (le ho fotografate per il mio libro "ain doua, la scoperta dimenticata" di cui sono già stati stampati estratti e vari articoli su parecchi giornali quotidiani nazionali e mensili; estratto disponibile a udine richiedendolo alla casa editrice "la panarie" - niova base editrice - 0432/505282). la firma autografa del conte udinese è sul testo del graziosi-caporiacco dedicato alle pitture rupestri di ain doua (copia conservata all'istituto geografico militare di firenze). se capitate a firenze andate al museo: davvero imperdibile, peccato che le tavole di udine siano in una cassetta in uno scantinato ma nella primavera del 2007 verrà organizzata una mostra dedicata proprio alla scoperta di caporiacco "contesa" da almasy e viceversa, avvenuta nel maggio del 1933 e per la quale stiamo organizzando viaggio-spedizione in loco con deposito di targa ricordo. un anno fa l'onu ha decretato, grazie anche all'interessamento del ns. ambasciatore e del professor di lernia di roma - espertissimo del wadi rum giordano - tutta la zona di ain doua come località sottoposta a tutela internazionale. esiste una relazione dettagliata sullo stato di conservazione delle pitture ruipsetri che la commissione dice "altamente a rischio" anche per la massiccia presenza di persone che sal sudan risalgono la libia e si fermano proprio a ain doua (come ai tempi della nostra colonizzazione) al posto di polizia locale per l'espletamento delle pratiche burocratiche. saluti, sandro. Messaggio inizialmente inserito da sandro.rinaldini: molto interessante. l'autografo è del conte udinese lodovico di caporiacco, scopritore con laszlo de almasy delle pitture rupestri a ain doua (gebel auenat) nel maggio 1933. potete dirmi, per favore, dove compare la firma? sul loibro di paolo graziosi, forse? graziosi scrisse un bel libro proprio sulle pitture di ain doua. dove si trova il libro citato da stefano? grazie per le eventuali risposte. sandro
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sandro
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#88515 - 11/25/08 09:07 PM
Re: "...e nessuno sa che razza di penna hanno usato..."
[Re: sandro.rinaldini]
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Utente temporaneamente sospeso
Registered: 01/20/03
Posts: 1014
Loc: Segrate (MI)
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Vorrei invitare tutti quelli che non l'avessero ancora visto di guardare il film "Il miglio verde" in onda domani su Rete 4 alle 21.10.
In efetti è un film fatto molto bene anche se non è ambientato in Sudafrica, ma che spiega correttamente in cosa consiste il concetto di "potency" che era una facoltà dei boscimani. Non fatevi sfuggire la favolosa scena delle api che escono dal ventre dello sciamano, manifestazione tipica della "potency" nel senso di Lewis-Williams, e la circostanza che uno sciamano guarendo una persona subisce purtroppo la conseguenza che il male che lui guarisce si trasferisce inevitabilmente in lui stesso.
E poi, come dicevano gli ultimi sciamani boscimani (ora purtroppo estinti): "Noi possiamo entrare in un pozzo e uscirne da un altro".
Per me non c'è alcun dubbio che siano stati capaci di farlo!
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#88523 - 11/26/08 10:01 AM
Re: "...e nessuno sa che razza di penna hanno usato..."
[Re: pyr]
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Senior
Registered: 12/16/02
Posts: 752
Loc: torino
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Al di là dell'aspetto antropologico (che non avevo considerato come tale) delle facoltà del coprotagonista, è un film che ho rivisto più volte sempre con un po' di emozione.
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"Caminante, no hay camino / se hace camino al andar..." (A.Machado)
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