Ciao a tutto il forum
Non fatevi incantare eccessivamente dall’enfasi del titolo del messaggio ma, in ogni caso, quello che vi propongo è un metodo (che io sappia l’unico, sino ad ora) che vi permette, seppure in modalità un poco laboriosa, di scaricare sul vostro Hard disk le ortofoto di google. Mi direte che è possibile scaricare altre ortofoto (vedi le “ecwp” del ministero dell’ambiente) in maniera più semplice e questo è vero. Devo però constatare che (almeno per la mia zona, la Sardegna, ma credo che questo valga per tutto il territorio) la definizione delle ortofoto di google non sia neanche paragonabile (in senso positivo) a quelle ecwp del minambiente (che avranno pure la stessa risoluzione di un metro/pixel, ma il dettaglio è molto inferiore), senza contare il fatto che sono decisamente più recenti. Fatto questo preambolo vi dico subito che la parte più noiosa di questa procedura sarà costituita dallo “scorrere” l’ ortofoto di google su tutta l’area di cui volete acquisire l’immagine (chiaramente scorrere alla risoluzione desiderata, in genere la massima); purtroppo qui stà l’unico vero problema, in quanto il server google resetta il collegamento dopo un po’ di utilizzo inibendo il vostro “IP” da ulteriori visualizzazioni (sarò più chiaro tra breve su questo punto, in quanto probabilmente molti di voi diranno che questo non è vero!). L’unica soluzione ne caso di reset da parte di google è quella di un “nostro reset”, ovverosia bisogna spegnere e riavviare il modem/router in modo che il provider ci assegni un altro IP (sempre che non abbiate un IP statico, altrimenti sono dolori!) e in tal modo continuare la scansione della zona che ci interessa. Siete già stufi di leggere? Non credo!
La chiave di tutto il procedimento è una “toolbar” di “Manifold System” che si può tranquillamente e liberamente scaricare dalla rete al seguente link
http://www.manifold.net/toolbar/ . Grazie a questa toolbar e ad una collezione di “image server” anch’essa downloabile dalla rete gratuitamente a questo link
http://www.manifold.net/toolbar/mfd-pack-1.0.1.zip potrete accedere direttamente dal vostro browser (IE per as.) ai server di google o di “virtual earth” usando il mouse per scorrere la mappa e la rotella per zoomare alla definizione scelta. La peculiarità della toolbar manifold è che scarica in una cashe, la cui ubicazione voi decidete dalle “options” del suo menu, le singole “piastrelle” in formato .jpg di tutta la parte di mappa che avete scansionato sullo schermo (attenzione, perché durante lo scorrimento nel browser vedrete le “piastrelle” che acquistano la risoluzione voluta e solo in quel caso sarete sicuri di aver generato il corrispondente jpg nella casche). A seconda delle dimensioni della zona scansionata queste piastrelle (che sono adiacenti l’una a l’altra senza mai sovrapporsi) possono essere molto numerose (anche migliaia!), server permettendo (vedi commento precedente). Purtroppo Google “capisce” che si stà usando questo strumento per cui ogni tot di tempo resetta il collegamento (al contrario della navigazione in google earth che invece prosegue senza intoppi per tutto il tempo che volete). Ciascuno di questi file jpg ha un nome univoco (ad es. L1X137871Y100006.jpg) che brevemente riporta questo: le prime due lettere (L1 in questo caso) rappresentano il livello di risoluzione della foto (1 corrisponde alla massima), tant’è che nella cashe vi ritroverete anche file che iniziano con “L2, L3 ecc. che chiaramente indicano risoluzioni via via meno elevate. Troverete nella cashe anche file png (che rappresentano la stessa mappa): il mio consiglio, a fine scansione, è quello di eliminare tutti i file png e tutti i file jpg con la risoluzione che non sia L1. Il proseguo del file riporta invece le coordinate (purtroppo non geografiche, sarebbe stato il massimo – comunque poco male come vedremo) della “piastrella” nella tabella originale che assegna la “toolbar”. Infatti, se voi controllate i file scaricati noterete una sequenzialità di tali file, ove variano in maniera crescete i valori di X e di Y. Una volta che avrete sul computer questi file il più è fatto, in quanto tutto il resto lo farà il mio sudore della fronte (vi assicuro che non è stata una passeggiata!).
Veniamo al punto cruciale. Come faccio ad assemblare tutte queste piastrelle affiancandole l’una a l’altra in modo corretto? Mi direte … con “photoshop” o similari. Si può fare ma vi sfido a mosaicare 2.000 file senza andare in depressione (e senza contare gli errori di “adiacenza”). L’alternativa è più semplice (per non dire banale) e ve la offre un programmino che si chiama siberio.exe (tranquilli non è un dialer nè un virus) che fa una cosa di straordinaria importanza. In parole povere eseguito nella cartella in cui avete i file jpg (mi raccomando, solo quelli e per precauzione copiateli in un’altra posizione) da processare genera per ognuno di essi un corrispondente file “jgw” che riporta al suo interno le corrispondenti “ipotetiche” coordinate del file jpg a cui è associato nonché la corretta dimensione del pixel in unità di mappa sia verso est che verso nord (poiché i file jpg L1 hanno come dimensioni 250x250 pixel noi attribuiremo a questi due parametri il valore 0.0039062 e -0.0039062 – che corrispondono a 1/250 – diversamente otterremo i singoli fili sovrapposti o lontani l’uno dall’altro. Perché ipotetiche? Semplicemente perché in questo modo diamo ad un software di mosaicatura mappa (globalmapper, ermapper per.es.) una serie di coordinate geografiche che saranno pure false (e che correggeremo con una semplice georeferenziazione) ma permetteranno di assemblare la mappa in modo rapido e preciso. Praticamente noi caricheremo tutti i file jpg in globalmapper (io uso questo e va benissimo) e il programma affiancherà tutte le “piastrelle” in modo rapido ed impeccabile. C’è però un accorgimento da seguire: infatti qualunque software di gestione mappe che utilizza file di georerenziazione (tfw, jgw ecc.) interpreta questi, se pur falsi, con le regole della georeferenziazione (e quindi delle coordinate geografiche). Questo significa che l’ordine di posizionamento in orizzontale (da ovest ad est) è corretto e quindi nessun problema, viceversa il posizionamento nell’asse verticale risulta inverso; infatti le coordinate utm, ma anche tante altre, vedono salire i valori verso nord (quindi numeri più alti dal basso verso l’altro) mentre la toolbar di manifold scarica i file in tabellare inverso, quindi dall’alto verso il basso (numeri più alti verso il basso). Come ovviare a questo problema.? Molto semplice: anche in questo caso dobbiamo ingannare il software facendogli caricare i file con questa proiezione:
http://www.bike-board.net/community/forum/attachment.php?attachmentid=26595&d=1174474297In questo modo daremo l’input per procedere con il sistema Geofraphic che, guarda caso, prevede per l’emisfero sud il procedere della numerazione nell’ordine a noi gradito (quindi dall’alto verso il basso) seppure con un segno meno davanti alla coordinata Y (ma questo non è un problema perché lo farà automaticamente il solito programmino siberio.exe)
Importante: Spuntate l’opzione “Use selected proj. ecc.” altrimenti dovrete caricare il file uno ad uno è non è il massimo!
Come per magia vi ritroverete la vostra ortofoto sullo schermo: provate a zoomare e vedrete che spettacolo.
A questo punto non vi resta che georeferenziare correttamente la mappa (e qui non mi soffermo vista la semplicità della cosa, basta anche prelevare le coordinate da “google earth” per es.) e comprimere il file in ecw o quello che gradite e avrete la vostra bella ortofoto georeferenziata.
Un ultima cosa: come usare il software siberio.exe.
Si tratta di comandi generati in C++ (ringrazio mio cugino Samuele per l’impegno in proposito). Link:
http://www.bike-board.net/community/forum/attachment.php?attachmentid=26592&d=1174474128Eseguite il file nella cartella in cui si trovano i file jpg da processare. L’unica cosa che vi verrà chiesto (non sono soldi, tranquilli!!) e di inserire i due parametri riguardanti i pixel (non sono fissi perché potrebbe capitare di avere file con dimensioni di pixel differenti, non è comunque questo il caso) ed in un batter d’occhio avrete i file jgw pronti all’so ed associati in modo corretto.
Grazie della vostra pazienza e buon divertimento