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#78950 - 07/26/07 07:09 PM mosca d'Egitto
marko Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 3593
Loc: lago maggiore
Visto che molti si stanno preparando ad un viaggio in Egitto, mi è stato richiesto di fornire qualche notizia sulla mosca d'Egitto. Premetto che non sono un esperto di parasitologia, ma ci provo.
La cosiddetta mosca oculare è un’infezione parassitologia dell’occhio causata da alcune mosche la cui opinione popolare è che possa rendere ciechi… cosa non affatto vera se opportunamente curata.
La malattia in gergo medico è detta miasi, dal greco mùia: mosca.
Sono infestazioni dell'uomo e degli animali vertebrati, causate da larve di ditteri ciclorrafi a parassitismo obbligato o accidentale, che si alimentano su tessuti vivi o morti dell'ospite o con i liquidi corporei di questo ovvero, se localizzate in sede gastrica, degli alimenti ingeriti. Alcune miasi sono dette occasionali o facoltative, in quanto i parassiti coinvolti possono svolgere il proprio ciclo biologico indipendentemente da un ospite vertebrato; altre, invece, sono obbligatorie in quanto ad esse necessita una determinata specie animale.
L’infestazione umana è presente in tutto il bacino del Mediterraneo soprattutto fra i pastori o fra il personale dedito all’allevamento del bestiame; in Italia sembra essere abbastanza frequente [Mazzeo et al., 1987; Pampiglione, 1957a, 1957b, 1958a, 1958b; Pampiglione et al., 1997; Sacca et al., 1965]. Vi sono segnalazioni anche in Francia [Delhaes, 2001] e particolarmente in Corsica [Mariotti, Vacheret, 1992]. Nelle altre regioni vi sono segnalazioni occasionali come in Nord-Africa soprattutto in Egitto e Sudan [Dar et al., 1980; Zayani et al., 1989] ed in Medio-Oriente [Amr et al., 1993; Harvey, 1986].
In questi ultimi tempi poi, sono sempre più frequenti i casi di oftalmomiasi occorsi in soggetti non esposti professionalmente al dittero [Sigauke et al., 2003; Victor, Bhargva, 1998, Wienand, Bauer, 2001; Dono et al., 2005].
L’infezione può avvenire anche se non ha diretto contatto dal dittero, che a distanza anche persino di 15 cm “spara” le sue larve “al volo” nelle cavità del viso;
Classificazione -
Gli agenti patogeni appartengono, a numerose famiglie di ditteri quali: Sarcophagidae, Calliphoridae, Gasterophilidae, Oestridae, Muscidae, Sepsidae, Larvaevoridae, Tipulidae, Sylvicolidae, Phoridae.
Diversi sono i tipi di miasi:
miasi cutanea
miasi "delle piaghe"
miasi foroncolosa
miasi gastrointestinali
miasi cavitarie: rinomiasi, oftalmomiasi, otomiasi
miasi intestinale
miasi urinaria

- Oftalmomiasi esterna o miasi congiuntivale: forma catarrale con reazione vasomotoria intensa, lacrimazione, sensazione di corpo estraneo, fotofobia, edema palpebrale; la sintomatologiaha solitamente una durata di alcuni giorni e solo raramente supera le 4settimane.
L'oftalmomiasi, è caratterizzata dalla penetrazione delle larve nei tessuti oculari, ed è definita primitiva, allorché le larve, principalmente Oestrus ovis e Rhinoestrus purpureus, depongono le larve ai margini dell'occhio. L'oftalmomiasi secondaria, invece, è una complicazione della rinomiasi, per il passaggio delle larve, attraverso le fessure sfenoidali, dalla cavità nasale, nell'orbita. In ogni caso, con movimenti attivi, le larve aggrediscono la mucosa congiuntivale, quella palpebrale o il canale lacrimale, inducendo dolore vivo ed una reazione flogistica severa con ripercussioni più o meno gravi a carico dell'organo.
- L'otomiasi, è dovuta alla localizzazione delle larve dei ditteri nel condotto uditivo; tuttavia, ciò sembra possibile solo se esistano precedenti affezioni dei tessuti. Ne sono responsabili, i ditteri citati per le precedenti miasi cavitarie, ed in particolare, per la gravità delle lesioni che induce, Cochliomya ( sin. Callitroga) hominovorax.
La terapia delle miasi cavitarie mira alla asportazione meccanica delle larve, con l'ausilio di istillazioni di novocaina per le oftalmomiasi, o irrigazioni di etere o cloroformio per le rinomiasi ed otomiasi, al fine di anestetizzare le larve stesse e le mucose interessate.
Per la miosi oculare e oftalmica è indicato un collirio o pomata con antibiotico o a base di mercurio e antibiotico terapia orale a lago spettro.

alte localizzazione causano la forma faringea; forma tonsillare; forma laringea: è la più “tormentosa” per i pazienti, poiché spesso presentano febbre, tosse, vomito ed anoressia con deperimento organico; la forma nasale con starnutazioni, rinorrea e vellichio e talora con irradiazioni dolorose alla regione frontale; solitamente dura al massimo 8-10 giorni; forma auricolare: causata dalla deposizione delle larve nel condotto uditivo con, solitamente per poco tempo,sensazione di corpo estraneo vivente nel condotto uditivo, cefalea, secrezione sieromucosa scarsa; forma orale: si presenta con scarsi disturbi in quanto le larve vengono prontamente espulse per la sensazione di corpo estraneo presente in cavità orale oppure, abbandonano la bocca riuscendo a guadagnare velocemente il faringe.
forma sinusale: è questa,fortunatamente nell’uomo, una complicanza rara; la larva dalle cavità nasali riesce ad insediarsi, attraverso la lamina cribrosa dell’etmoide, nei seni frontali provocando manifestazioni cefalalgiche talora intense sin tanto che non viene a morte
forme miste o combinate: oro-faringea,naso-faringea, oculo-nasale; forme allergiche: sono state talora osservate con sintomatologia di tipo respiratorio
Le miasi cavitarie sono un gruppo eterogeneo di affezioni dovute a ditteri a parassitismo facoltativo, che si sviluppano in cavità naturali o patologiche, con quadri clinici diversi secondo la localizzazione delle larve.
Alcuni ricercatori nel 1997 descrivono la rinomiasi da Oestrus ovis nei pastori dell'area dell'Etna confermando che detta miasi è piuttosto diffusa tra tale categoria di persone ( circa l'80% degli intervistati è stato colpito da tale malattia).


Miasi intestinali
Le miasi intestinali sono peculiari infestazioni del tubo gastroenterico, così schematicamente definite, pur rientrando, generalmente, nel novero delle miasi cavitarie. Di norma la barriera acida dello stomaco funge da valido filtro, distruggendo le uova e larve di ditteri accidentalmente ingerite; tuttavia, queste possono sopravvivere per qualche tempo, ed in determinate circostanze, nel lume viscerale, esprimendosi, sotto l'aspetto clinico, con sintomi diversi secondo la localizzazione dei parassiti. Si possono rilevare, allora, sintomi di gastrite, con vomito, dolore epigastrico, nausea e vertigini (miasi gastrica); oppure, nella forma intestinale, il quadro clinico è più o meno severo in rapporto all'entità dell'enterite, con dolori addominali e melena, oppure, nelle forme croniche, con enterocolite mucomenbranosa. Infine, si riconosce pure una miasi rettale, dovuta a larve di Eristalis. Le miasi intestinali sono sempre di origine alimentare, essendo possibile l'ingestione delle larve o con l'acqua, o con i cibi, in particolare le verdure. In ogni caso, come accennato, la sopravvivenza delle larve nell'apparato gastroenterico è considerata eccezionale; per la terapia si ricorre alla lavanda gastrica o alla somministrazione di antielmintici seguita da purgante, o, nel caso della forma rettale, da clismi medicamentosi ( timolo,nuitrato d'argento in soluzione debole)..
Miasi delle vie urinarie
Anche questa forma, come quella precedente, è per ovvie considerazioni una miasi cavitaria; tuttavia può essere considerata a parte, per le peculiariata parassitologiche e cliniche che gli sono proprie. E' una infestazione alquanto rara, causata da larve di Fannia canicularis, che, deposte sul prepuzio, riescono a guadagnare il meato uretrale esterno, ed attraverso l'uretra, invadono la vescica. I sintomi sono espressi dalla localizzazione larvale.

Evitare di stare troppo vicino ai pascoli di capre, ovini e dromedari, evitare di dormine in capanni usati per tali animali, utili gli occhiali da sole.


larva al primo stadio di Oestrus ovis

Fonte:
-Miasi umane causate da Oestrus ovis (Diptera: Ostridae) con descrizione di un caso di oftalmomiasi esterna bilaterale
Giornale Italiano di Microbiologia Medica Odontoiatrica e Clinica
Vol. X, N° 1, 2006 p. 21 - 25
P. Fazii1,L. Cosentino1,T. Carusi2, P. De Cono1,L. Clerico1, C. Morano1,G. Riario Sforza1,M. Maroli*

- Un caso di miasi congiuntivale umana da Oestrus ovis
Giornale Italiano di Microbiologia Medica Odontoiatrica e Clinica
Vol. VIII, N° 3, 2004 p. 186 - 189
D. Crotti, A. Cianchetti

- Le Miasi. il progresso veterinario anno LVI – N11.
Ciro di Sarno
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Saluti Marco

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#78959 - 07/27/07 01:49 PM Re: mosca d'Egitto [Re: marko]
renato Offline
Utente temporaneamente sospeso

Registered: 01/18/02
Posts: 196
Loc: milano
ciao marco,
grazie per questa "confortevole" spiegazione, la foto poi ....
comunque terrò spesso gli occhiali. spero di VEDERVI tutti presto.
cari saluti e buone vacanze !! ^_^

alessandra
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renato e alessandra

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#78976 - 07/30/07 10:09 PM Re: mosca d'Egitto [Re: renato]
marko Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 3593
Loc: lago maggiore
bhe Renato è già partito...cosi molti altri...
cmq la mosca incriminata è questa
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Saluti Marco

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