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#80292 - 10/19/07 02:23 PM Burma
Stefano Laberio Offline

Senior

Registered: 12/12/01
Posts: 4861
Ci chiedevamo inizialmente se in sahara.it potessero apparire 'ufficialmente' appelli umanitari, tipo questo:
Stand with the Burmese Protesters.
Nel frattempo da una petizione l'appello si è trasformato in raccolta fondi...

Giusto per evitare polemiche...
---Diamo spazio solo a quelle che condividiamo? (alla faccia della "formale" neutralità politica)
---Diamo spazio a tutte? (improponibile)
---Non diamo spazio a nessuna specificando che questa è stata una unica eccezione? (ma potrebbero essercene altre)

Le femminucce direbbero questo:
''Personalmente non credo molto a queste cose. Credo invece che i governi del resto del mondo dovrebbero piuttosto boicottare le olimpiadi in cina, visto che e' la principale responsabile di tale situazione e che sicuramente e' sensibile solo se colpita sulla propria economia.''

I maschietti:
''Penso che evitare del tutto certi argomenti sia una forma di rinuncia che alla lunga impoverisce il forum. Prima che dalla lotta del Polisario, dalla rivolta dei Tuareg, dalle liti tra Chad e Libia, l'Africa (e non solo) e' afflitta da totale ignoranza.
Dovremmo alimentare la discussione anche su questi argomenti, piuttosto che preoccuparci di mantenere un'improbabile equidistanza che alla fine somiglia tanto all'indifferenza.
Mantenere alto il livello del confronto, evitare liti ed abbassare i toni quando serve, invece, e' compito (non solo nei forum) dei moderatori. Per il resto, massima liberta' di espressione per tutti, tanto gli idioti si censurano da soli.
Altrimenti continuiamo a parlare di visti, dei blocchi del BJ71 e dell'ultima versione di MapSource.

I maschioni cosi:
''Mah, sarà, ma l'indignazione dura tanto come un orgasmo, subito dopo prendi anche sonno...'' (Quindi tutti prondi ad indignarsi...)

E voi, come la pensate???

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#80293 - 10/19/07 08:26 PM Re: Burma [Re: Stefano Laberio]
Caboverdiano Offline
Member

Registered: 10/26/06
Posts: 180
Loc: Milano
Mah !
non la vedo come uno scontro maschietti/femminucce...

Conoscevo già la situazione della Birmania
ma devo dire che i monaci scalzi mi hanno commosso
e dopo la vile morte del valoroso collega Giapponese
http://it.youtube.com/watch?v=tHaGQHvUPXo&mode=user&search=
la rabbia ha preso il soppravvento !

A D E R I R E - A L L' - A P P E L L O !!!!!
_________________________
Toyota KZJ 95

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#80295 - 10/20/07 12:25 AM Re: Burma [Re: Caboverdiano]
Stefano Laberio Offline

Senior

Registered: 12/12/01
Posts: 4861
In realtà avrei voluto scrivere 'bruto cirenaico' però poi ho pensato che l'ironia è un concetto astratto...

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#80296 - 10/20/07 04:36 PM Re: Burma [Re: Stefano Laberio]
Stefano Laberio Offline

Senior

Registered: 12/12/01
Posts: 4861
Sul blog di Grillo ho trovato questo, che sia vero?


Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.
La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.
Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.
Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.
Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.

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#80298 - 10/20/07 04:51 PM Re: Burma [Re: Stefano Laberio]
Lone Land Offline


Senior

Registered: 12/16/01
Posts: 5729
Loc: Italia
Io invece su "La Repubblica" ho trovato questa dichiarazione del ministro delle Comunicazioni Gentiloni, che spero possa tranquillizzare chi si è allarmato:

Ddl editoria, Gentiloni ammette: "Un errore la registrazione dei siti"

ROMA - "Un errore da correggere". Con queste parole Paolo Gentiloni, ministro delle Comunicazioni, ammette sul suo blog che è giustificato l'allarme suscitato dalla norma sulla registrazione dei siti internet inserita nel disegno di legge di riforma dell'editoria proposto da palazzo Chigi. Una presa di posizione che segue le assicurazioni date ieri dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Ricardo Levi sul fatto che l'esecutivo non intende in alcun modo censurare internet.

"L'allarme lanciato da Beppe Grillo e ripreso da molti commenti al mio blog è giustificato", scrive Gentiloni, aggiungendo che la correzione è necessaria perché la norma in questione "non è chiara e lascia spazio a interpretazioni assurde e restrittive".

Il ministro riconosce poi, come ha fatto anche il titolare delle Infrastrutture Antonio Di Pietro nel suo blog, la propria fetta di responsabilità nell'accaduto "per non aver controllato personalmente e parola per parola il testo che alla fine è stato sottoposto al Consiglio dei Ministri". Il disegno di legge è stato approvato la settimana scorsa dal governo e già nei prossimi giorni dovrebbe essere preso in esame alla Camera.

"Pensavo - prosegue Gentiloni - che la nuova legge sull'editoria confermasse semplicemente le norme esistenti, che da sei anni prevedono sì una registrazione ma soltanto per un ristretto numero di testate giornalistiche on line, caratterizzate da periodicità, per avere accesso ai contributi della legge sull'editoria".

Per il ministro delle Comunicazioni, dunque, "va bene applicare anche ai giornali on line le norme in vigore per i giornali, ma sarebbe un grave errore estenderle a siti e blog. Ho sempre sostenuto questa tesi, sia in Parlamento che nei dibattiti pubblici, anche martedì scorso, rispondendo a una domanda del verde Fiorello Cortiana (in occasione del Festival Eurovisioni di Roma, ndr). Il testo, invece, è troppo vago sul punto e autorizza interpretazioni estensive che alla fine potrebbero limitare l'attività di molti siti e blog". In definitiva, "meglio, molto meglio lasciare le regole attuali che in fondo su questo punto hanno funzionato. Riconosciuto l'errore, si tratta ora di correggerlo. E sono convinto che sarà lo stesso sottosegretario alla Presidenza Levi a volerlo fare".
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Lone Land
(the Lone Rover)

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#80415 - 10/25/07 02:44 PM Re: Burma [Re: Lone Land]
Stefano Laberio Offline

Senior

Registered: 12/12/01
Posts: 4861
Mi stò affezzionando al blog di grillo:

L'arzillo vecchietto Levi non molla. Ha infatti modificato l'articolo 7 della Levi-Prodi con un comma aggiuntivo invece di cancellare l'articolo. Ecco il comma:
"Sono esclusi dall'obbligo di iscrizione al Roc i soggetti che accedono ad internet o operano su internet in forme o con prodotti, come i siti personali o ad uso collettivo che non costituiscono un'organizzazione imprenditoriale del lavoro".
Cosa si intende per organizzazione imprenditoriale del lavoro? Chi propone pubblicità dal suo sito, come ad esempio Google AdSense, ricade in questo caso? Chi vende un prodotto on line è un imprenditore del lavoro?
Levi cancella questo c...o di articolo 7 e non se ne parli più. Basta con le prese per il culo.
Il mondo ride di noi. Il Times in un articolo dal titolo: "Assalto geriatrico ai bloggers italiani" ci definisce come: "una nazione di legislatori ottuagenari eletti da settantenni, i pensionati".
No all'articolo 7, libertà per la Rete. Non molliamo!

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