Who's Online
0 registered (), 197 Guests and 3 Spiders online.
Key: Admin, Global Mod, Mod
Newest Members
Gabriella, joaquinkirkw, micia, The Icon, HyperPiz
5791 Registered Users
Shout Box

Top Posters
Lone Land 5729
Stefano Laberio 4861
marko 3593
Administrator 2328
Alfredo Crivelli - Milano 1886
Top Posters (30 Days)
Forum Stats
5791 Members
58 Forums
7425 Topics
88965 Posts

Max Online: 487 @ 01/23/20 01:05 PM
Today's Birthdays
No Birthdays
Featured Member
Registered: 08/26/06
Posts: 0
(Views)Popular Topics
Crisi in Libia 3307691
Pneumatici cerchi etc 2127627
Complimenti per il nuovo locale! 1541639
garmin Montana 1400304
censimento relitti aerei 1270252
Altri accessori 1208126
toyota hzj78 1099405
ricerca compagni di viaggio 1051960
Argentina, Cile, Bolivia 987477
Cartografia Egitto-Sudan leggendo Almasy 933475
Menu Sito
May
Su M Tu W Th F Sa
1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31
Sahara.it last posts
Page 1 of 7 1 2 3 4 5 6 7 >
Topic Options
#86369 - 08/18/08 11:37 AM Incontrare i TUAREG
marko Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 3593
Loc: lago maggiore
riflessioni di fine viaggio.
Sono appena tornato da un giretto in Algeria, Adrar Ahnet, Tam, Assekrem, Garet el Djenoun,In salah, Ghardaia.

nel sud algerino nelle zone desetiche è facile incontrare famiglie tuareg, cosi come in un mio precedente viaggio nel sud algerino mi affascina molto incontrarli, vedere tali popoli puri, che vivono con poco, in apparenza felici.Ho sempre considerato l'Algeria un posto da privilegiati rispetto alla Libia ridotto alla stregua di un parco giochi.
mi sento sempre un pò come Leni Riefenstahl, curioso delle abitudini locali, come descritto nel suo libro Gente di Kau; ma sarà poi giusto andare a "disturbare" questi popoli puri nel loro habitat?
la domanda sempre dentro di me non ha mai trovato risposta, mi sono sempre mosso con discrezione e garbo, regalando quello che posso, talvota vestiti, altre volte medicinali, scarpe usate, ma nonostante questo ho timore di non fare cosa giusta.

cito un trafiletto della Lonely planet riguardo i tuareg:

vi sono un paio di cose da tenere presente nel caso di un incontro con uno o più tuareg...le famiglie hanno scelto di attenersi allo stile di vita tradizionale. Tale scelta viene compromessa sempre più dalla presenza degli stranieri, che andando a caccia dell'autentico tuareg, tendono a instaurare un rapporto di sfruttamento culturale.Il rischio è quello che le famiglie diventino un'attrazione che si conserva a beneficio dei turisti. In realtà si tratta di un problema che riguarda diversi popoli indigeni di altre parti del mondo e per chi viaggia la prima regola da ricordare in questi casi è sempre la stessa: comportarsi con la massima discrezione. I tuareg sono una miniera di informazioni sulla religione e la sua storia, il passare un pò di tempo con loro è di gran lunga più importante che scattare una fotografia
I tuareg naturalmente hanno imparato a conoscere i turisti. Molti di loro accetteranno di essere fotografati solo in cambio di denaro, o dell'acquisto di uno dei loro oggetti, ricordo di un anziano che una volta disse di voler essere fotografato solo da macchine digitali perchè cosi poi poteva vedersi!!!
Per evitare che il vostro incontro sia a senso unico, prendete in considerazione la possibilità di lasciare loro un piccolo contributo alla vita di tutti i giorni, sottoforma di carburante, oppure acquistare uno dei piccoli oggetti che hanno in vendita.
Fra i nomadi c'è chi non fa mistero di domandarsi se la sua sarà l'ultima generazione di tuareg a vivere secondo l'antica consuetudine. I più anziani lamentano la perdita di usi e costumi tradizionali e di fatto, incontrerete tuareg che sanno guidare un fuoristrada, ma sono del tutto inesperti con i cammelli. Iniziative dei governi, siccità e ribellioni, hanno costretto i tuareg a trasferirsi nelle città del sahara.
Spostarsi in un mondo che cambia può essere visto come un comportamento conseguente all'innata capacità di adattamento dei tuareg, acquisita secolo di confronto quotidiano con l'ambiente più ostile del pianeta. Eppure la compromissione graduale della tradizionale vita nomade, causata dalle invasioni coloniali prima e dall'intrusione del governo e dei turisti poi, induce a temere che un'intera civiltà qui minacci di scomparire. Dovesse accadere, sarebbe una delle grandi tragedie della storia del sahara.


bhe un messaggio forte, a tratti anche contradditorio, mi piacerebbe sapere i diversi punti di vista della comunity
_________________________
Saluti Marco

Top
#86372 - 08/18/08 02:31 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: marko]
scilan Offline
Member

Registered: 02/06/06
Posts: 133
Loc: italia
ciao marko, raccolgo il tuo invito. sono uno degli ultimi arrivati qui con pochi viaggi all attivo. viviamo ormai da generazioni in citta' e "villaggi" che ci hanno fatto perdere anche il solo senso ed il tempo delle stagioni!!!ci stupiamo a volte di cose banali come raccogliere un frutto o veder crescere una pianta.... forse a volte rimpiangiamo il nn essere piu primordiali ...chissa'... certo e' che il desiderio di incontrare popolazioni che ancora lo sono ... ( chissa per quanto ancora ) e' molto forte... per dirla in breve credo che cmq si faccia si invada diciamo cosi la loro vita!!! certo e' che dare una matita ad un bimbo e' cosa sicuramente diversa da dargli una moneta .... ( ma forse solo in apparenza!!??).. molto dipende anche dal tempo che diamo a questi contatti... viaggi sempre veloci ... contatti brevi... si annusa a malapena ... forse poter vivere un tempo lungo con certe persone sarebbe la maniera di conoscerle e di condividerci tempo... sentimenti... conoscenze... saggezze... ma questa e' una altra storia... anche se nn ci piace il mondo corre molto veloce ... piu delle nostre toyota..... e travolge tutto e tutti...questo e' il mio pensiero... un saluto a tutti
_________________________
cabbra marcia saludda pr'i cani

Top
#86373 - 08/18/08 03:16 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: scilan]
azalai2 Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 868
Loc: milano
marko anch io mi sono posto le stesse domande e non ho trovato risposta poi ho chiesto ad un tuaregh se si sentiva offeso dai mie "regali " lui mi ha risposto : "un gesto fatto con il cuore non è mai un offesa ".
_________________________
ciao antonio
HZJ 78 AZALAI II
zerzura club # 52
azalai2@libero.it

Top
#86374 - 08/18/08 03:44 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: azalai2]
marko Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 3593
Loc: lago maggiore
non è il fatto del gesto, del regalo; ne parlavo giusto con un amico in Algeria, è il fatto del disturbo, della intrusione nel loro accampamento...quasi come andare allo zoo, la spettacolarizzazione del loro essere tuareg
_________________________
Saluti Marco

Top
#86377 - 08/19/08 08:22 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: marko]
ugo r. Offline
Senior

Registered: 02/20/05
Posts: 917
Loc: rimini
Difficile commentare. Preferisco riflettere ulteriormente aiutandomi anch'io con due frasi scritte da uno che di tuareg se ne intendeva : Mano Dayak ( da Tuareg - il popolo del deserto ).

" Piangere è un disonore, chiedere cibo e acqua una debolezza. Ecco la scuola tuareg. Vi si impara a ribellarsi, mai a mendicare".

"La mia agenzia Temet-Voyages ebbe presto un enorme successo. Molti europei conoscevano Agadez da quando la nostra città era stata una tappa importante del rally Parigi-Dakar. Noi proponevamo loro un turismo d'ambiente: andare, scoprire, attraversare; dopo il passaggio, il vento del deserto pulisce sistematicamente tutto quello che l'uomo, nella sua incoscienza, ha potuto abbandonare dietro di sè. Noi non abbiamo mai incoraggiato un turismo <antropologico>, fatto di visite quasi zoologiche a tribù locali travestirte da <uomini blu> o da <signori del deserto> ".
_________________________
Ciao Ugo ZC 40

Top
#86378 - 08/19/08 02:38 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: marko]
Lone Land Offline


Senior

Registered: 12/16/01
Posts: 5729
Loc: Italia
Inizialmente inviato da: marko
non è il fatto del gesto, del regalo; ne parlavo giusto con un amico in Algeria, è il fatto del disturbo, della intrusione nel loro accampamento...quasi come andare allo zoo, la spettacolarizzazione del loro essere tuareg

Grazie per avermi citato Marko \:\)
In realtà in me questa perplessità è sorta in maniera dirompente quando ho avuto occasione di visitare i villaggi Himba in Namibia.
Lì la "corruzione" introdotta dai visitatori appare in modo davvero evidente...
in quei villaggi quel fiero e nobile popolo vive ormai di elemosine e esibisce la propria povertà (ormai purtroppo consapevole) e la finzione delle proprie tradizioni in cambio di pochi dollari (peraltro reclamati con vigore).
...dollari che finiscono sistematicamente in grog \:\(

Credo che ci voglia molta discrezione e molto rispetto nell'entarre in casa di questa gente che vive praticamente in condizioni neolitiche o poco di più e sopratutto occorrerebbe limitare le interferenze al minimo indispensabile.
I nostri modelli sono contagiosi e l'apparentemente innocente regalino al bimbo rischia davvero di creare i presupposti per fare di lui un mendicante o comunque un insoddisfatto, con progressiva distruzione di dignità e consapevolezza delle proprie tradizioni.

Questa è la mia opinione perlomeno...
_________________________
Lone Land
(the Lone Rover)

Top
#86405 - 08/22/08 09:52 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Lone Land]
Marco2384 Offline
Senior

Registered: 10/26/06
Posts: 219
Loc: Monza
personalmente, penso che alcuni tipi di atteggiamenti dei turisti possano far pesa sui più giovani. Alla fine il denaro e le comodità fanno subito presa.
Mi viene in mente la fine del libro "Teneré, il deserto dei deserti", dove l'occidentale offre una coca cola al figlio della guida tuareg e costui glie la sottrae per non fargli provare i prodotti corrompenti occidentali e fa alcune riflessioni sulla sedentarizzazione ed il cambiamento dei tuareg a causa degli influssi occidentali.
Personalmente preferisco scambiare qualcosa, anche cose di pochissimo valore (tipo una rosa del deserto per una maglietta e delle scarpe), rispetto al donare, lo trovo più educativo, ma a lungo andare potrebbe trasformarli comunque in dei "venditori ambulanti".

Top
#86410 - 08/24/08 12:52 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Marco2384]
sable Offline
Senior

Registered: 11/30/04
Posts: 532
Loc: Quel ramo del lago di como
Ma esistono ancora luoghi incontaminati? Nel mio girovagare fra Asia e Africa ho incontrato varie razze e culture più o meno "civilizzate" Contrariamente a Lone Land, un po' di anni fa ho fatto un viaggio in Namibia appositamente per incontrare gli Himba incontaminati dal turismo, abbiamo risalito il greto di un fiume per sette giorni ed altri sette ci siamo fermati presso una tribù dove non avevano mai visto una macchina ...
Contrariamente; in un altro viaggio incontriamo una carovana di nomadi, dopo i consueti riti e foto l'anziano del gruppo ci dice ".. le foto che avete fatto me le inviate a questo indirizzo e-mail ..." questo avveniva in pieno deserto.
Che dire poi dei Dogon? Oramai votati esclusivamente al turismo che definirei di massa.
Personalmente sono convinto che la cultura che ognuno di noi ha vada ricercata esclusivamente in se stesso, non importa dove o da chi, è dentro di noi e poterla confrontare costruttivamente con altre culture e tradizioni possa essere un arricchimento reciproco.
Che bello bere un the con un Tuareg senza necessariamente dover parlare, basta uno sguardo per cercare di comprendere tutto il rispetto e la stima che, spero, reciproca

Top
#86415 - 08/25/08 09:54 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: sable]
Anonymous
Unregistered


Sicuramente stabilire quale è la cosa "GIUSTA" è difficile, molto difficile, e forse probabilmente neanche esiste la cosa GIUSTA da fare.
Da parte mia cerco volentieri il contatto, il dialogo, cerco di farmi spiegare e apprendere delle cose da loro e se lo vogliono cerco di spiegare loro cose "nostre".
E con questo non mi sento assolutamente un distruttore della cultura Tuareg.
Qualsiasi popolo è stato nei secoli, nei millenni scorsi, a contatto con nuovi e più evoluti popoli e culture, ricavandone usi e costumi, adattandoli e modificandoli ai propri stili di vita, alle proprie possibilità anche di comprensione.
Mi domando quindi il perchè invece ci dovremmo assumere noi la responsabilità di tenere isolati i Tuareg, nel loro mondo e di non dare loro la possibilità (se vogliono) di modificare alcuni dei loro stili di vita.
In quel modo si che li vorremmo mettere in uno ZOO, per pochi, sperando che mantengano intatti tutti i loro stili e usi.
Sono invece d'accordo nel biasimare lo scambio di dinari per una foto....cosa che peraltro a me non è mai accaduta. Se rimaniamo a parlare dei Tuareg li ritengo un popolo fiero che normalmente non si piega a questi atteggiamenti.

Top
#86416 - 08/25/08 11:04 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: ]
Lone Land Offline


Senior

Registered: 12/16/01
Posts: 5729
Loc: Italia
Inizialmente inviato da: Eugenio
Sicuramente stabilire quale è la cosa "GIUSTA" è difficile, molto difficile, e forse probabilmente neanche esiste la cosa GIUSTA da fare.
..........
Qualsiasi popolo è stato nei secoli, nei millenni scorsi, a contatto con nuovi e più evoluti popoli e culture, ricavandone usi e costumi, adattandoli e modificandoli ai propri stili di vita, alle proprie possibilità anche di comprensione.

Proprio così... probabilmente non esiste la cosa "giusta" da fare, ma ne esistono solo di "meno sbagliate".
Non c'è dubbio che le mutazioni causate dal Tempo comprendono la modifica e la scomparsa di intere cività e culture.
Questo chiaramente dispiace ma è in fin dei conti inevitabile.

Occorre però per quanto possibile evitare di rendersi complici inconsapevoli dei degradi culturali che purtroppo troppo spesso avvengono a causa dei falsi valori che la cività occidentale trasferisce a popoli che hanno vissuto isolati per secoli.
Parlo dell'alcool, del denaro, eccetera...
Purtroppo è inevitabile che queste culture scompaiano. Quello che dovremmo sperare per loro è una estinzione dignitosa e comunque non accelerata dalle nostre incursioni nel loro privato.
Ripeto: gli Himba della Namibia sono un ottimo esempio di quanto NON dovrebbe mai accadere...
_________________________
Lone Land
(the Lone Rover)

Top
#86431 - 08/26/08 11:55 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Lone Land]
raskebir Offline
Senior

Registered: 12/29/02
Posts: 1414
Loc: Piemonte
Purtroppo la storia dell'umanità si dipana in modo ineluttabile, nuove culture man mano ne sostituiscono altre, può dispiacere veder scomparire usi e costumi legati ad una popolazione, però mantenerli in vita in modo artificioso sarebbe in fondo solo una finzione.

Come dice Lone, da parte nostra cerchiamo per quanto possibile di non contribuire all'estinzione di queste culture.

Nel recente viaggio in Namibia ho osservato con curiosità ed interesse gli himba incontrati per strada (bellissime le donne), ma non ho ritenuto opportuno intrupparmi nella visita organizzata ad un loro villaggio.



Edited by raskebir (08/26/08 11:58 AM)
_________________________
raskebir
L.R.Def 90 200 TDI "Jamais Contente"
L.R.Def 110 Puma "Desert Queen"
Toy L.C.125 Autom.

Top
#86528 - 08/31/08 06:15 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: raskebir]
Administrator Offline


Senior

Registered: 12/09/01
Posts: 2328
Loc: Canada
Molto interessante questo tread.
Se non altro per chi ha una certa sensibilta' questa discussione potra' rappresentre un punto ri partenza per riflettere sulle ripercussioni delle sue azioni su altre culture.

Penso che ormai sia piuttosto difficile trovare tribu' "vergini" che non hanno mai visto "l'uomo bianco". Consigliereri lasciare questa attivita' a antropologi, che per quanto magari non sono molto diversi da noi possano documentare e lavorare in maniera scentifica l'approccio con tali popoli.

Lasciarli nella loro situazione e' anacronistico e i "mercanti" sono i primi normalmente a "soprire" tali popolazioni se possono trovare qualcosa di economicamente di valore da scambiare o depredare (avorio, oro, schiavi... la storia e' vecchia, oggi sono magari manufatti, maschere, (vedi le razzie nei paesi dogon)

La nostra cultura consumistica e sicuramente appetibile speciamente ai piu' giovani automobili, telecamere, macchine fotografiche, bibite fresche, dolci, fanno una certa leva sulle aspettative e sui valori.

E ridicolosamente e' ancora la nostra cultura consumistica che ha l'ossessione di trovare, documentare immortlare l'indigeno, l'aborigeno, il Dogon, il Tuareg, l'Himba,... metter sotto vetro un copricapo, una maschera, una collana, un oggetto che ci ricollega al mito dell'uomo "primitivo", una ricerca del "paradiso perduto", della vita collegati alla natura che viene vista in modo naif e idilliaco, mentre alla fine molte donne forse preferirebbero avere un rubinetto al villaggio invece che portare sulla testa i vasi con l'acqua.

Non ho una risposta ma ho molte domande, quando bambini ti corrono incontro chiedendo caramelle, penne o altro quale e' il comportamento da tenere ?
Per me dipende dalle circostanze, ad esempio nei villaggi normalmente i ragazzi dovrebbero essere a scuola, se li trovate in giro spesso e' perche' sperano di trovare qualche turista che gli da qualcosa da barattare successivamente.
Se in mezzo alle montagne un pastore mi viene in contro magari gli riempio la borraccia con dell'acqua. Cerco sempre di non fare regali inappropriati , se non in cambio di qualche servizio.
Comunicare spesso richiede tempo e pazienza, purtroppo mi sembra pratica comune "rubare" fotografie dalla vettura in movimento, senza neanche fermarsi e lasciando il malcapitato in una nuola di polvere. Non mi stupisce che la situazione si ribalti e il prossimo incontro di una un viaggiatore sia magari con un sasso scagliato dall'appiedato "indigeno" stanco di essere derubato della sua immagine.

Vi lascio con un bellissimo racconto di Leonardo Calconi,
Forse lo avete gia' letto quando a suo tempo lo avevamo lincato sul sito
buona lettura


Avere un problema


Finalmente Omar aveva un problema.
Erano passate dodici lune dal giorno che aveva lasciato le sue caprette, laggiù in basso nel Grande Reg del Mille Venti, per raggiungere il Passo-delle-pietre-che-bucano-gli-zoccoli dove con un dito poteva toccare tutte le stelle del cielo ed unirle con linee immaginarie nei misteriosi simboli del tifinar.
Già da cinque lune si era reso conto di avere realmente un problema.
Le prime sette le aveva spese cercando di scoprire se quella magnifica ed inquietante sensazione che progressivamente gli era entrata nel corpo fosse veramente un problema.
Problema.
Una parola che lo affascinava, gli incuteva paura per la sua enormità.
Una parola che si appropriava di ogni atomo del suo corpo quando la sera, attorno al fuoco, i capi ne parlavano con solennità.
Ognuno di loro aveva un problema. O più problemi se era un uomo importante. E ne parlava con gravità, quasi il problema avesse un corpo e un'anima. Il problema era l'essenza della vita, la ragione stessa dell'essere, in funzione del quale ognuno era sollecitato a dare il meglio di sé.
L'amrar, il capo dei capi, l'aveva del resto detto più volte rivolgendosi agli altri: ognuno di noi ha un problema. Avere un problema era segno di nobiltà, dell'essere imohar, l'uomo libero, di distinzione dai servi che non sono liberi e non hanno problemi.
Lui, Omar, piccolo e mingherlino, umile guardiano di capre, che problema poteva mai avere? Se avere è possedere, lui non aveva perché non possedeva nulla oltre la tunica marroncina di lana caprina ispida come un'acacia ed i sandali del colore del cielo che aveva trovato tempo addietro, abbandonati ai bordi della Grande Pista che porta a Nord.
Ah, che gran giorno quel giorno!
Quasi non voleva credeva ai suoi occhi nel percepire quella minima stonatura di colore nell'arancione infuocato della sabbia della grande pista, fumante di diafani miraggi nell'ora più calda di quella giornata d'ewilen.
Tra i fiumi della silice in liquefazione ondeggiava quella macchiolina visibile ad intermittenza, tra il c'è e il non c'è.
Incertezza di un segno che alle volte demarca con la sua estraneità al tessuto del deserto il confine tra la probabilità di una direzione qualunque e la certezza del nulla, tra la vita e la morte.
Quel giorno, assieme alle volute maligne del calore, si agitava un djenoun6 che trascinava nel suo vortice leggere volute di sabbia fine facendo affiorare, quel giorno per poco tempo e poi mai più per tutta la vita dell'universo sino alla sua fine, un paio di vecchi sandali di plastica azzurrina col tallone tutto consunto che chissà chi aveva chissà quando abbandonato proprio lì, dove Omar passava in quel momento e dove non sarebbe mai più passato per tutta la sua vita sino alla fine dei suoi giorni.
Per la prima volta in vita sua Omar aveva calzato una protezione sotto la pianta dei piedi.
Per molti giorni la felicità gli aveva oscurato i sensi, tanto da non accorgersi che lui con quegli attrezzi ai piedi camminava male e lentamente e che gli provocavano delle spellature tra le due dita più grandi. Poi i piedi impararono a muoversi assieme a quei due corpi estranei, le spellature si trasformarono in pelle scura e grinzosa e non gli dettero più fastidio.
Il tempo passò ancora e cambiò anche la pianta dei suoi piedi, che divenne più chiara e più morbida, tanto che nelle ore più calde della giornata non ne voleva sapere di stare a contatto diretto con la sabbia incandescente.
Ecco, grazie a quel fortunato ritrovamento di tante lune prima che aveva completamente cambiato la sua vita, ora lui, assieme alla tunica e ai sandali finalmente aveva anche un problema.
Per la verità soffriva un po' per il ginocchio destro, molto gonfio e bluastro, ma era felice.
Oh, come avrebbe desiderato essere al campo in quel momento!
Giunta la sera, consumata la semola e il tè assieme ai capi ma all'esterno della circonferenza che essi, seduti, descrivevano attorno al fuoco, lui avrebbe atteso che ciascuno iniziasse ad esporre il suo problema. Per tutti quasi certamente sarebbe stato lo stesso problema del giorno precedente, che era lo stesso del giorno prima, che era a sua volta lo stesso del giorno prima ancora. Dovevano passare tantissime lune prima che qualcuno potesse avere un nuovo problema. Ma non importava. Tutti avrebbero esposto il loro con solennità, col tono e coi gesti di sempre, e ne avrebbero discusso in comune con gli altri ogni aspetto. Ed anche se le conclusioni erano sempre le stesse, ne avrebbero parlato come se quella fosse stata la prima volta.
Omar avrebbe atteso ancora che ciascun capo, in ordine decrescente d'importanza, prendesse la parola ed esponesse il suo problema.
Poi , quando il fuoco fosse stato sul punto di spegnersi ed i corpi avessero iniziato ad assumere posizioni più adatte al riposo notturno, lui sarebbe entrato nel circolo con molta legna secca tra le braccia, avrebbe cavato dai tizzoni ormai scuri una bella fiamma gialla e crepitante, avrebbe allestito un nuovo bricco per il tè.
Sempre in silenzio, senza dir nulla, consapevole che gli occhi di tutti erano fissi sulla sua schiena e che questi occhi lo interrogavano silenziosamente sui motivi di quel suo strano agire, lui avrebbe continuato a rimestare la brace, a sistemare per bene il grande bricco di smalto verde in bilico tra i tizzoni.
E quando avesse percepito, pur senza guardar nessuno, che una bocca era prossima a muoversi per chiedergli conto di quelle azioni che nessuno gli aveva ordinato, ecco, allora lui, Omar, il piccolo capraio figlio delle dune, avrebbe destato in quei grandi uomini, padroni del più grande deserto del mondo, un'attenzione ormai corrotta dal sonno.
Si sarebbe voltato rispettosamente e con voce calma anche se un po' tremula per l'emozione, con gli occhi verso la sabbia per non sostenere tanti sguardi importanti, avrebbe detto: «Ho un problema.»
Ah se avesse potuto essere al campo stanotte!
Nelle ultime due delle cinque lune nelle quali aveva acquisito la consapevolezza del suo problema, ogni qual volta con lacrime di gioia pensava al campo e alla sua presenza al centro del circolo dei grandi capi, una strana ed estranea sensazione aveva cominciato a far capolino in mezzo a tanta felicità.
Si imponeva un'accurata analisi della questione perché Omar non era disposto a permettere ad alcunché di oscurargli quel sogno così a lungo inseguito e finalmente realizzato.
Dopo altre due lune giunse alla conclusione che c'era un problema nel problema.
Possibile che nel cielo per lui fosse scritto un destino così luminoso?
Possibile che lui, Omar, fosse giunto in sole 14 lune al punto di possedere ben due problemi?
14 lune.
Il tempo che occorre, dalle Montagne Parlanti dove lui si trovava, per raggiungere il Pozzo dello Spirito Nero.
L'unico posto dove, scavando con attenzione e con pazienza, era possibile trovare qualche ciotola d'acqua nel tempo che occorre al sole che sorge per mangiare ogni ombra sulle sabbia.
Due problemi!
Quando capi valorosi e discendenti da antiche e fiere famiglie portavano davanti al fuoco della sera sempre lo stesso problema che gli altri ascoltavano ormai solo per rispetto.
Doveva esserci un trucco.
Sicuramente uno dei Dijn più maligni si era insinuato nella sua testa passando dal naso, o dalla bocca, o forse dall'orecchio, organi che solo un'Imohar ha diritto di proteggere col lungo tagelmust.
Ed ora questo spirito malvagio lo stava ingannando.
Omar sentiva che qualcosa non andava, che una voce estranea gorgogliava parole incomprensibili dal tono minaccioso.
Il suo ginocchio era ormai grosso, tondo e liscio del colore dell'afeleleh ma non gli dava fastidio eccessivo. Certo, non poteva alzarsi, camminare, ma non ne aveva bisogno.
I suoi animali erano in giro, al sicuro su un buon pascolo, con acqua in abbondanza a poche lune di distanza.
Ma l'acqua era ormai poca per lui, che aveva bevuto in quantità eccessiva da quando sul Passo-delle-pietre-che-bucano-gli-zoccoli aveva deviato stupidamente e senza ragione di pochi metri sulla destra, inciampando, cadendo e rompendo il sandalo dalla parte della mano pulita.
Era nato il suo problema, forse due problemi, ma anche un gran caldo interno, più caldo del caldo del sole, che gli aveva seccato la bocca e la gola e che lo aveva costretto a bere come un uomo del deserto non fa mai.
Era l'acqua, dunque, il problema nel problema?
No.
L'acqua non è mai un problema per un uomo del deserto, imohar o schiavo che sia, perché un uomo del deserto sa sempre dove trovare, un attimo prima di morire, l'acqua necessaria alla sua vita e a quella dei suoi animali.
Ma il djenoun continuava a soffiare minaccioso nella sua testa.
Il suo piede privo di sandalo non avrebbe più camminato sui sassi aguzzi e taglienti del Passo che taglia come un colpo d'accetta le Montagne Parlanti.
La quindicesima luna faceva capolino dietro il Pestello di Allah dando inizio al nono tallit.
Quindici pietre tonde, perfettamente sferiche e dal caldo colore della terra rossa, erano disposte a semicerchio accanto a lui. Al suo polso il filo di cuoio rosso che lo circondava contava ormai quindi nodi.
Dal suo riparo poco distante dal Passo-delle-pietre-che-bucano-gli-zoccoli, un gran taffone liscio e curvo su di lui, Omar vedeva riflesso nel cielo il tenue rossore delle fiamme che, al di là delle Montagne Parlanti, aveva acceso la gente del suo kel venuta a cercarlo.
Ora che da due lune aveva terminato l'ultima goccia d'acqua contenuta nella sua pelle di capra e che aveva schiacciato sotto i denti l'ultimo nocciolo dell'ultimo dattero rimastogli, Omar riusciva a seguire i suoi pensieri con molta efficacia.
Come l'acqua scorre fluida attorno alle pietre dell'oued, irresistibilmente attratta dalla sabbia nella quale andrà a morire, così lui accarezzava i suoi pensieri, sfiorandoli attento con le mani del cieco che palpa un oggetto a lui sconosciuto per costruire nella sua mente un'immagine personale di ciò che non può vedere.
Il sandalo... il piede... il ginocchio... l'acqua... il freddo della notte che mordeva il suo corpo indifeso.
Sorrideva Omar, pensando a quanto privi d'importanza fossero questi singoli pensieri di fronte alla grandezza del suo problema che lui avrebbe portato in mezzo al campo in mezzo al circolo dei capi: trovare il miglior sistema per riparare il suo sandalo rotto.
Ma il dejenoun nella sua testa soffiava sempre più forte.
Ed il soffio prendeva sempre più il tono di una voce distorta e lugubre.
E poi la voce diveniva sempre più chiara e comprensibile.
E diceva che lui, Omar, capraio tredicenne figlio di un amore illecito durato il tempo di una luna breve, sarebbe morto entro sette lune, molte meno delle venti o trenta che sarebbero occorse alla sua gente per trovare, non distante dal Passo-delle-pietre-che-bucano-gli-zoccoli, una nicchia liscia e ricurva per la quale si passa una volta sola nella vita e poi mai più.
Morto col suo problema che nessuno avrebbe mai saputo essere esistito, per aver inciampato a causa dei sandali di plastica coi quali non aveva mai imparato a camminare bene, a pochi metri dal Passo-delle-pietre-che-bucano-gli-zoccoli dove nessuno passa mai, dove lui non sarebbe mai dovuto passare.

Top
#86557 - 09/01/08 05:10 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Administrator]
raskebir Offline
Senior

Registered: 12/29/02
Posts: 1414
Loc: Piemonte
Alcuni anni fa in un viaggio in Tunisia mi accorsi di aver dimenticato a casa le ciabatte da doccia.
Ero a Tataouine, entrai in un negozio e ne uscii con un paio di splendidi sandali di plastica azzurra, sui quali era stampata la stella 3 punte che è il logo della Mercedes (per la verità c'erano anche ciabatte gialle con il logo Renault e logicamente costavano qualcosa meno).
Sono molte robuste ma anche pesanti, dopo quel viaggio non le ho praticamente più usate, pensavo di riportarle in africa e lasciarle al bordo di qualche pista perchè qualcuno le utilizzasse.
Ma dopo aver letto e meditato il racconto di Alvise anch'io ho un nuovo problema: non sono più sicuro che sia bene farlo......
_________________________
raskebir
L.R.Def 90 200 TDI "Jamais Contente"
L.R.Def 110 Puma "Desert Queen"
Toy L.C.125 Autom.

Top
#86592 - 09/02/08 09:34 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: raskebir]
pyr Offline
Utente temporaneamente sospeso

Registered: 01/20/03
Posts: 1014
Loc: Segrate (MI)
Mah, voi vi preoccupante tanto per i Tuareg, che bene o male riescono a campare, nel senso che grazie al turismo e ai petrolieri tutto sommato si sono adattati. Certo, fate benissimo a lamentare una cultura in via di estinzione (ma certamente non è così per l'etnia). Ma tutto sommato i Tuareg sono dei "parvenu" del Sahara (i cosiddetti "Guerrieri libico-berberi", antenati degli attuali Tuareg, arrivarono nel Sahara, anche se non si sa bene da dove, solo nel 3500-3000 B.P.). Nel frattempo molte altre etnie e culture sahariane sono svanite nel nulla, in parte estinte a causa degli stessi Tuareg che notoriamente erano un'etnia di guerrieri e conquistatori. Quello che ci hanno tramandato queste antiche culture scomparse sono solo i graffiti e i dipinti che da molto tempo ci hanno affascinato e intrigato, e forse qualche tomba.

Credo che adesso stiamo per assistere alla definitiva estinzione dei boscimani di cui (almeno io!) non ho trovato più traccia in tutto il Botswana. Persino il villaggio pseudo-turistico di Tsodilho Hills è stato abbandonato e nessuno mi ha saputo dire dove sono andati gli ultimi abitanti.

Gli ultimi boscimani si erano autonominati pochi anni fa "The First People" per ricordare a tutti che loro erano gli unici abitanti originari dell'Africa australe e che la loro cultura risaliva almeno a 27.000 anni BP.

Evidentemente pochi o nessuno li ha ascoltati, preferendo la più comoda definizione di "The Harmless People".

Top
#86599 - 09/03/08 09:51 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: pyr]
louis Offline
Senior

Registered: 12/16/02
Posts: 752
Loc: torino
A parte pochi (negozio tribale a Ghanzi o forse Maun), gli unici San li ho incontrati in Sudafrica a Kagga Kamma, in cui in cambio di alcuni servizi "stanziali" (scuola, assistenza medica) si offrivano alla vista dei turisti lavorando frecce e altro.
Vederli mi ha intristito molto più degli Himba.

So che sono stati cacciati pochi anni fa anche da un insediamento nel Central Kalahari NP dopo la scoperta di un'ennesima area diamantifera...

Sembra che anche in base ad analisi sulle mutazioni del DNA possa essere giustificata la loro definizione di "first people" (Le scienze, sett/08).

Sul discorso delle culture in estinzione però vorrei fare due considerazioni, non credo che tutti saranno d'accordo:

1. una cultura non va prevaricata ma lasciata vivere ed evolvere, anche aiutandola, ma:
2. una cultura deve essere vitale, come qualsiasi organismo; mantenerla artificialmente in vita è inutile

Questo si applica anche alle lingue, che sono solo un aspetto delle culture. Permettetemi di parlare di me: la mia madrelingua (il francoprovenzale / arpitano: http://it.wikipedia.org/wiki/Arpitano) è in rapida sparizione, per una serie di motivi inutili da citare qui.

La cosa mi rattrista, perchè significa anche la scomparsa di un mondo contadino/montanaro che l'ha originata, ma non so quanto sia possibile fare per salvarla, nè se sia "giusto" farlo a tutti i costi. Gli unici che vorrebbero tornare alla vita grama di una agricoltura di sopravvivenza sono quelli che non l'hanno provata.
_________________________
"Caminante, no hay camino / se hace camino al andar..." (A.Machado)

Top
#86602 - 09/03/08 09:59 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: louis]
Lone Land Offline


Senior

Registered: 12/16/01
Posts: 5729
Loc: Italia
Inizialmente inviato da: louis

Sul discorso delle culture in estinzione però vorrei fare due considerazioni, non credo che tutti saranno d'accordo:

1. una cultura non va prevaricata ma lasciata vivere ed evolvere, anche aiutandola, ma:
2. una cultura deve essere vitale, come qualsiasi organismo; mantenerla artificialmente in vita è inutile

..................
Gli unici che vorrebbero tornare alla vita grama di una agricoltura di sopravvivenza sono quelli che non l'hanno provata.


Difficile darti torto Louis...
Ho già scritto credo che i processi evolutivi del mondo passano anche attraverso la scomparsa (modifica) di culture e di etnie.
Quello che mi rattrista maggiormente è però il fatto che tali scomparse (evoluzioni?) sono precedute da un periodo di decadenza davvero penoso, che quasi sempre priva queste genti della loro dignità... \:\(
Personalmente preferisco fare di tutto per non partecipare (o peggio ancora essere incauto protagonista) di tale degrado.
_________________________
Lone Land
(the Lone Rover)

Top
#86604 - 09/03/08 12:05 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Lone Land]
pyr Offline
Utente temporaneamente sospeso

Registered: 01/20/03
Posts: 1014
Loc: Segrate (MI)
Mi spiace, ma non sono d'accordo.

Sarebbe come dire che quando i Bantù o i Boeri arrivarono in Sud Africa sterminando e cacciando i Boscimani, i quali purtroppo non erano preparati ad opporsi a questi agguerriti invasori, bene hanno fatto a distruggere la loro cultura ed etnia, e non sarebbe etico intervenire, ma bisognerebbe lasciare che ineluttabilmente si estinguano.

O forse ho travisato il vostro discorso...

Top
#86607 - 09/03/08 12:50 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: pyr]
Lone Land Offline


Senior

Registered: 12/16/01
Posts: 5729
Loc: Italia
Inizialmente inviato da: pyr
Mi spiace, ma non sono d'accordo.
....................
O forse ho travisato il vostro discorso...

Per quanto mi riguarda temo proprio di si... \:\(
_________________________
Lone Land
(the Lone Rover)

Top
#86608 - 09/03/08 04:46 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: pyr]
louis Offline
Senior

Registered: 12/16/02
Posts: 752
Loc: torino
Inizialmente inviato da: pyr
...O forse ho travisato il vostro discorso...


Veramente ho detto che
Inizialmente inviato da: louis
1. una cultura non va prevaricata ma lasciata vivere ed evolvere, anche aiutandola


Voglio dire che è giusto proteggere anche energicamente il diritto ad esempio dei San di poter disporre di un territorio in cui possano vivere di caccia e raccolta, se lo vogliono.
Nel contempo è patetico creare riserve in cui imporre loro di vivere "secondo la loro cultura" se questa ormai non esiste più.
_________________________
"Caminante, no hay camino / se hace camino al andar..." (A.Machado)

Top
#86613 - 09/03/08 06:07 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: louis]
pyr Offline
Utente temporaneamente sospeso

Registered: 01/20/03
Posts: 1014
Loc: Segrate (MI)
Scusate Lone e Louis, evidentemente avevo travisato i vostri post!

A quanto ne so ora i Boscimani stanno accusando Survival Int., colpevoli, a sentir loro, di aver fatto al governo del Botswana delle richieste inaccettabili e che ora loro ne subiscono le tristi conseguenze.

Una piccola notazione: non chiamateli "San" ma Boscimani, al contrario di quanto si creda "San" è un termine fortemente spregiativo in lingua Shona (???) che significa "cani".

Mi spiace ancora per il mio qui pro quo...

Top
#86614 - 09/03/08 06:21 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: pyr]
Lone Land Offline


Senior

Registered: 12/16/01
Posts: 5729
Loc: Italia
No problem \:\) .
_________________________
Lone Land
(the Lone Rover)

Top
#86619 - 09/04/08 07:48 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Lone Land]
pyr Offline
Utente temporaneamente sospeso

Registered: 01/20/03
Posts: 1014
Loc: Segrate (MI)
Lone, volevo dirti che in Agosto c'erano numerosi gruppi (particolarmente... di Avventure nel Mondo) in partenza per Kubu Island, davvero non so come siano riusciti a condividere lo spazio in un'isola così piccola. Ho paura che l'isola non ne sia uscita troppo bene...

Noi ci siamo limitati ad andare ai Baines' Baobabs: veramente un bel posto, tu ci sei mai stato? Non siamo invece riusciti ad avere alcuna informazione su un misterioso punto "The Pyramids" marcato in rosso sulla carta e situato nel nord del Sowa Pan: forse tu ne sai qualcosa???

Top
#86621 - 09/04/08 08:11 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: pyr]
pyr Offline
Utente temporaneamente sospeso

Registered: 01/20/03
Posts: 1014
Loc: Segrate (MI)
Ooops, mi sa di essere brutalmente O.T.!

Top
#86625 - 09/04/08 09:19 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: pyr]
Lone Land Offline


Senior

Registered: 12/16/01
Posts: 5729
Loc: Italia
O.T. ON ;\)

Mi dispiace davvero per Kubu Island, un magico posto che può essere apprezzato appieno solo se visitato in solitudine.
La presenza di altri gruppi chiassosi e fracassoni rovina irreparabilmente la magia del luogo.

No, non ho memoria di essere stato in quegli altri posti, se non in un posto indicato con "baobab" nelle cartine, che mi incuriosì al punto di farci una digressione e dove trovai solo un grande baobab (ma non più grande di tanti altri) con due iniziali incise (ma non so di chi) .

O.T. OFF ;\)
_________________________
Lone Land
(the Lone Rover)

Top
#86821 - 09/11/08 11:40 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Lone Land]
marko Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 3593
Loc: lago maggiore
Ma secondo voi, la semplice osservazione di una cultura, può portare ad una sua modificazione?
_________________________
Saluti Marco

Top
#86822 - 09/12/08 12:38 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: marko]
Marco2384 Offline
Senior

Registered: 10/26/06
Posts: 219
Loc: Monza
secondo me si perchè l'osservazione implica l'interazione e quindi la condivisione, anche se involontaria di un qualcosa. Voglio dire, mica nascondiamo telecamere per vederli, ci parliamo, con le nostre auto, i nostri vestiti e le nostre abitudini possiamo influenzare. Chi glie lo fa fare di camminare coi cammelli per portare il sale da bilma ad agades, quando lo possono fare in un giorno con un camion, comodi comodi

Top
#86828 - 09/12/08 11:05 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Marco2384]
Lone Land Offline


Senior

Registered: 12/16/01
Posts: 5729
Loc: Italia
Anche secondo me la risposta è si.
_________________________
Lone Land
(the Lone Rover)

Top
#86840 - 09/12/08 06:14 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Lone Land]
folletto Offline
Senior

Registered: 04/18/08
Posts: 221
scusate se mi intrometto... secondo me una cultura evolve, e deve evolvere, attraverso il continuo contatto con altre culture (per quale motivo continueremmo a viaggiare se non per arricchire noi stessi di "esperienza" data dall'incontro con nuove realtà sociali ambientali culturali). E questa evoluzione passa, ed è sempre passata, attraverso i viaggiatori i mercanti e i soldati. Mercanti e soldati hanno un loro fine, raramente nobile, e quindi di solito tendono a saccheggiare/distruggere ciò che incontrano. Il viaggiatore invece, e questo dovrebbe essere il nostro caso, vuole esplorare e scoprire, quindi le sue interazioni dovrebbero essere più pacate ed ordinate: io imparo qualcosa da te e tu impari qualcosa da me. Il punto quindi non è se interagire o meno, ma come farlo. Il problema è che la nostra civiltà è talmente diversa (e tecnologicamente sviluppata) rispetto alla loro che in una interazione rischiamo sempre e comunque di creare stravolgimenti, che non portano ad una sana evoluzione, ma alla perdita di identità. Se poi aggiungiamo che il grosso dei contatti tra la nostra civiltà e la loro la dobbiamo a mercanti e soldati...le conseguenze sono immaginabili.
_________________________
Ariele

XRV750 "TALIA"
HILUX 2500 "GALATEA"

Top
#86849 - 09/13/08 05:44 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: folletto]
Stefano Laberio Offline

Senior

Registered: 12/12/01
Posts: 4861
Ecco, pensate che da circa una settimana un gruppo di una quindicina di donne e bimbi Himba sono 'accampati' in centro a Windhoek (fronte Zooparco)...

Top
#86851 - 09/13/08 05:57 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Stefano Laberio]
pyr Offline
Utente temporaneamente sospeso

Registered: 01/20/03
Posts: 1014
Loc: Segrate (MI)
...sempre meglio che svanire nel nulla, come apparentemente è successo ai boscimani del botswana...

Ciao e bentornato.

P.S.: mettiti subito al lavoro, non perdere tempo!

Top
#88014 - 10/31/08 11:06 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: pyr]
Mitsuko Offline
Junior Member

Registered: 01/16/07
Posts: 23
Loc: Ancona
Sono nuova del forum.. Mi ha incuriosito il post scritto da Marko sui Tuareg.
Vorrei portare la mia esperienza fatta anni fa in Algeria, paese del quale sono innamorata.. Sono stata qualche mese in deserto ed ho imparato tanto da questa gente meravigliosa. I primi giorni avevo un senso di disagio a contatto con questa gente. Si’ disagio. Io abituata ai comodi, al casino della citta’ , a non annusare le persone. Annusare e’ il termine giusto. Poi piano piano la loro vita e’ diventata quasi la mia. Ho imparato a guardarli negli occhi, a “leggere” ogni loro movimento, il significato di uno sguardo e di un gesto.
Mi reputo una fortunata per aver avuto l’occasione presa al volo di vivere questa esperienza.
Mi ci vorrebbe tempo per scriverla ma lo faro’.
La cosa che mi colpi’ all’inizio furono i bambini, sciami di bambini che mi si attaccavano da tutte le parti per avere una caramella o comunque un qualcosa
Dimenticavo: era l’oasi di Beni Abbes, dove inizialmente avevo trovato posto per dormire in un convento di suore francesi (in una celletta 4x4) piena di sabbia ogni mattina quando mettevo i piedi giu’ dalla branda, visto che la porta lasciava uno spazio da terra di parecchi cm…
Se me lo permettere lo scrivero’ come un diario.
Ciao
Amanda
_________________________
Is maith an scathan suil charad
"Gli occhi di un amico sono un ottimo specchio"

Top
#88016 - 10/31/08 11:55 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Mitsuko]
Lone Land Offline


Senior

Registered: 12/16/01
Posts: 5729
Loc: Italia
Ciao Amanda, benvenuta.
Se scrivi un report della tua esperienza saremo ben lieti di pubblicarlo fra i nostri resoconti di viaggio \:\)
_________________________
Lone Land
(the Lone Rover)

Top
#88018 - 10/31/08 12:23 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Lone Land]
Mitsuko Offline
Junior Member

Registered: 01/16/07
Posts: 23
Loc: Ancona
ciao Lone Land,
grazie!

Amanda
_________________________
Is maith an scathan suil charad
"Gli occhi di un amico sono un ottimo specchio"

Top
#88026 - 10/31/08 02:12 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Mitsuko]
marko Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 3593
Loc: lago maggiore
ciao Amanda, non vedo l'ora di leggerlo, sia per avere le tue impressione dell'esperienza vissuta, sia per conoscere il loro "pensiero" su noi intrusi
_________________________
Saluti Marco

Top
#88038 - 10/31/08 06:08 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: marko]
201030 Offline
Senior

Registered: 01/07/08
Posts: 215
Mi piace molto la riflessione di Mano Dayak; ricordo un incontro, ormai di oltre vent'anni fa nel sud algerino, poco a nord d'In Guezzam, capitando per caso, a buio fatto, in una tendopoli troppo ordinata per essere un campo qualsiasi. Era un campo di raccolta di profughi. Beh, fini' che ci mettemmo a chiacchierare con un vecchio, poi dei ragazzi tuareg portarono un secchio di braci e un pezzo d'acacia già acceso su un altro fuoco - non potevamo entrare tra le tende, la milizia era un tantino irremovibile, fu già tanto che non ci tirassero qualche balle al nostro arrivo imprevisto- e ci mettemmo a chiacchierare e, prova ad indovinare, a bere ciai. Li avrebbero trasferiti in Niger, prima o poi, ci offrirono dei loro pugnali, di quelli veri, erano belli come lo sono le armi ma non ce la sentimmo in una situazione come quella di comprare il loro passato,ci sarebbe parso sleale . Attingemmo alla cambusa con le onnipresenti scatolette di tonno - ne avevamo in abbondanza, scendevamo al Golfo di Guinea per un mese per andare sui monti dell'Atakora- e gliene lasciammo un pò in eredità. Un anziano volle regalarmi un vecchio? antico? anello da combattimento - e niente in cambio - se ne andò borbottando in un incomprensibile dialetto. E' proprio vero, le situazioni uniche ti capitano addosso senza che tu le cerchi. d il rispetto per gli altri non e' ne' timidezza ne' senso di colpa. Io non ne ho mai avuti. Non vorrei vi paresse pubblicità ma: avete letto "La notte al Sahara e' cielo?" visto che vi ponete questo genere di interrogativi forse vi ci riconoscereste...

Top
#88084 - 11/03/08 09:34 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: 201030]
Mitsuko Offline
Junior Member

Registered: 01/16/07
Posts: 23
Loc: Ancona
Bellissima esperienza che hai fatto.. Non ho letto "La notte al Sahara e' cielo" mi piacerebbe pero' trovare il libro. Nel mio viaggio in Algeria Ho trascorso alcune notti in Sahara dormendo sotto le stelle.. Ricordo che la mia guida Ben Ali' mi scavo' una buca nella sabbia e mettendoci una coperta prima mi mise dentro e mi copri.. Mi sembrava di toccare le stelle con la punta delle dita tanto erano vicine. mai visto uno spettacolo cosi' grande..e sicuramente non ho dormito..

Amanda
_________________________
Is maith an scathan suil charad
"Gli occhi di un amico sono un ottimo specchio"

Top
#88393 - 11/19/08 07:44 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Mitsuko]
201030 Offline
Senior

Registered: 01/07/08
Posts: 215
Ciao Amanda, sicuramente il bagno di stelle (mi pare un'immagine un pò alla Saint-Exupery ma passamela...non sono uno a cui piace citare frasi "griffate")è una delle esperienze più belle che si posson fare in quei luoghi - come il mare - deserti come... un Sahara. Pensa che nel 2005 ero dentro al Murzuq e per una decina di giorni - era novembre, un clima fantasticamente mite - non ho neanche montato la tenda. Alla fine dormi, poco, ma Ti ricordi come si dorme poco al deserto? Eppure al mattino e durante il giorno sei sempre reattivo?
Cerca il libro, anche se è un casino trovarlo, credo ne valga la pena di perderci un pò di tempo.
A presto, Tosco (Emilio).

Top
#88397 - 11/19/08 11:21 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: 201030]
marko Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 3593
Loc: lago maggiore
ma anche io sto cercando il libro, ma è un'impresa, non si trova Ho trovato solo una copia digitallizata in rete,(penso autorizzata, visto che cita il copyright) ma non mi piace leggere tramite pc, il libro tra le mani è un altra cosa.
_________________________
Saluti Marco

Top
#88400 - 11/20/08 08:30 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: marko]
201030 Offline
Senior

Registered: 01/07/08
Posts: 215
Ciao Marco, sono in....ato nero con la casa editrice e la distribuzione a Livorno in libreria ad un amico hanno suggerito di contattare lui stesso on-line la casa editrice Ibiskos. Ditemi voi se è possibile.
A presto, stasera a Livorno ho la presentazione con questo prof. Habouss, berbero che insegna antropologia culturale a Napoli, che introduce e discute il libro. Inchalla.
Tosco

Top
#88406 - 11/20/08 11:53 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: 201030]
adri Offline
Senior

Registered: 09/27/03
Posts: 710
Loc: torino
Marko, volevo mandarti un PM ma non ci riesco....forse ne devi cancellare qualcuno? Algtrimenti contattami sulla mail per favore.
Grazie

Ciao
_________________________
Vi prego, niente polemiche: se qualcuno poi cambiasse idea si dovrebbe ammetterne l'utilità.

Top
#88409 - 11/20/08 02:39 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: 201030]
Mitsuko Offline
Junior Member

Registered: 01/16/07
Posts: 23
Loc: Ancona
ciao "Tosco",
scusami se non ho potuto replicare prima al tuo messaggio sui Tuareg...sono stata fuori dall'Italia.
Si ricordo come si dorme poco in deserto, anzi quasi nulla, ma soprattutto come non esista la stanchezza.. Camminate su camminate senza stancarsi..
Cerchero' il libro e spero di trovarlo.
a presto
Mitsu
_________________________
Is maith an scathan suil charad
"Gli occhi di un amico sono un ottimo specchio"

Top
#88417 - 11/21/08 08:27 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: 201030]
201030 Offline
Senior

Registered: 01/07/08
Posts: 215
Buondì a tutti, finalmente pare svelato il problema che impediva di individuare "La notte al Sahara è cielo", ieri sera prima della presentazione a Livorno il libraio ha fatto una ricerca sui loro siti di banche dati ed evidentemente qualcuno ha dimenticato(?!)di comunicare il codice ISBN del libro.
Credo la casa editrice entro stamattina metterà a posto la cosa.
La presentazione è stata veramente bella, il professore non ha fatto neanche troppo il professore, pensate, abbiamo parlato di momenti, situazioni, conversazioni,episodi irripetibili che pensi appartengano solo a te e rivedi nel vissuto di altri...
Buona giornata a tutti.
Tosco

Top
#88418 - 11/21/08 09:21 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: 201030]
Mitsuko Offline
Junior Member

Registered: 01/16/07
Posts: 23
Loc: Ancona
grazie dell'informazione!!
Buona giornata a te!

Mitsu
_________________________
Is maith an scathan suil charad
"Gli occhi di un amico sono un ottimo specchio"

Top
#88438 - 11/22/08 06:13 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Mitsuko]
201030 Offline
Senior

Registered: 01/07/08
Posts: 215
Ciao Mitsu, ciao Marko, Vi volevo ringraziare perchè è proprio a causa delle Vs. risposte sul libro che mi son messo a scavare un pò di più sulla cosa ed è venuto fuori 'sto pò pò di casino della casa editrice. A proposito, editore è IBISKOS, non lo dico perchè veniate con me con striscioni a protestare sotto casa sua ma perchè probabilmente in questa fase in cui devono rimediare inserendomi nel database penso sia ancora agevole in libreria fare la ricerca a rovescio : editore Ibiskos, loro aprono il campionario e trovano il libro al titolo e al nome autore.
Semmai datemi il nome di una libreria e città in cui lo vorreste trovare, così mi metto in moto io. Siamo abituati così, al Sahara non ci si sta tanto a pensar sopra, in genere le cose si fanno e poi ne riparliamo. O no?
Saluti, Tosco.

Top
#88493 - 11/25/08 10:23 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: 201030]
Mitsuko Offline
Junior Member

Registered: 01/16/07
Posts: 23
Loc: Ancona
ciao Tosco!
Intanto ringrazio te per le notizie..
A me sarebbe molto comodo reperirlo a Bologna, visto che ci lavoro. Mi metto alla ricerca ma se non lo dovessi trovare ti chiedero' un aiuto.
grazie ancora
ciao
Mitsu
_________________________
Is maith an scathan suil charad
"Gli occhi di un amico sono un ottimo specchio"

Top
#88517 - 11/25/08 10:03 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Mitsuko]
marko Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 3593
Loc: lago maggiore
mi basta che arrivi alla Hoepli di Milano, cosi lo reperisco on line...oppure dimmi tu; mi aspettano tanti notti di lavoro nelle festività natalizie..un buon libro è quello che mi serve
_________________________
Saluti Marco

Top
#88534 - 11/27/08 03:02 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: marko]
201030 Offline
Senior

Registered: 01/07/08
Posts: 215
Ciao ragazzi,per quanto riguarda la Hoepli di Milano alla casa editrice mi hanno detto di avere ordinato stamani l'invio di 4(sic) copie al distributore che le aveva a disposizione. Spero domani mi dicano qualcosa per Bologna. Abbastanza allucinante vero?
Tosco

Top
#88546 - 11/28/08 10:07 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: 201030]
Mitsuko Offline
Junior Member

Registered: 01/16/07
Posts: 23
Loc: Ancona
ciao Tosco, ciao Marko!
ho trovato il libro!! Ho mandato una mail alla casa editrice (Marko mi ha dato il link) che me lo spedisce in contrassegno!!!!!!!!!!!!
grazie a tutti e due.
ciao
Mitsu
_________________________
Is maith an scathan suil charad
"Gli occhi di un amico sono un ottimo specchio"

Top
#88547 - 11/28/08 10:44 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Mitsuko]
marko Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 3593
Loc: lago maggiore
mmmmm ho fatto lo stesso ma non ho ottenuto risposta..cosi anche hoepli
_________________________
Saluti Marco

Top
#88550 - 11/28/08 11:56 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: marko]
Mitsuko Offline
Junior Member

Registered: 01/16/07
Posts: 23
Loc: Ancona
ciao Marko,
ti do' i riferimenti. L'ho chiesto scrivendo loro una mail e mi hanno risposto che lo inviano in contrassegno + ovviamente spese di spedizione.

distribuzione@ibiskoseditricerisolo.it

ciao Mitsu
_________________________
Is maith an scathan suil charad
"Gli occhi di un amico sono un ottimo specchio"

Top
#88567 - 11/28/08 07:11 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Mitsuko]
201030 Offline
Senior

Registered: 01/07/08
Posts: 215
Grazie ragazzi, non ho parole, ma secondo me qualcuno alla casa editrice dovrebbe andare lui (o lei) a fare un bel viaggio...mi pare eccessivo dopo il casino che hanno fatto che abbiano il coraggio di farsi dare i denari per le spese di spedizione.
Sono certo sarete premiati dai racconti.
Tosco.

Top
#88607 - 12/01/08 09:29 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: 201030]
Mitsuko Offline
Junior Member

Registered: 01/16/07
Posts: 23
Loc: Ancona
Sicuramente saremo premiati dal contenuto del libro! Appena arrivera' a casa ti avviso!

ciao Tosco

Mitsu
_________________________
Is maith an scathan suil charad
"Gli occhi di un amico sono un ottimo specchio"

Top
#88882 - 12/09/08 07:10 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Mitsuko]
201030 Offline
Senior

Registered: 01/07/08
Posts: 215
Cucù, finalmente il mio libro è apparso - come per magia, dopo un anno! - sulle banche-dati delle librerie.
Finalmente se uno va a chiederlo almeno non verrà guardato come un demente e cacciato via, tutt'al più diranno che devono ordinarlo. A Livorno dove ho fatto la presentazione in novembre mi dicono sia il 5° libro più venduto...grande!
Saluti un pò più ottimisti.
Tosco.

Top
#88949 - 12/11/08 08:54 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: 201030]
Mitsuko Offline
Junior Member

Registered: 01/16/07
Posts: 23
Loc: Ancona
Finalmente mi e' arrivato il libro!!!!!!!!!!!!
Sono sempre stata ottimista Tosco!!!!

Amanda
_________________________
Is maith an scathan suil charad
"Gli occhi di un amico sono un ottimo specchio"

Top
#88960 - 12/11/08 02:30 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Lone Land]
Mitsuko Offline
Junior Member

Registered: 01/16/07
Posts: 23
Loc: Ancona
Nel topic del mio diario a Beni Abbes, metto anche l'incontro con i Tuareg.


Mitsu
_________________________
Is maith an scathan suil charad
"Gli occhi di un amico sono un ottimo specchio"

Top
#88999 - 12/12/08 12:37 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Mitsuko]
201030 Offline
Senior

Registered: 01/07/08
Posts: 215
Ca...spita!!!Ora c'è poco spazio per discorsi e promesse, si passa all'esame.
Inchalla.
Tosco

Top
#89004 - 12/12/08 03:05 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Mitsuko]
Targui Offline
Senior

Registered: 08/13/02
Posts: 401
Loc: Bergamo
Ciao,
Beata te, io l'ho ordinato da tempo ma ad oggi non mi è ancora arrivato.
_________________________
Targui

Top
#89008 - 12/12/08 03:40 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Targui]
Mitsuko Offline
Junior Member

Registered: 01/16/07
Posts: 23
Loc: Ancona

ciao Targui,
a me e' arrivato due giorni fa per posta. Ma lo avevo ordinato da circa due settimane!

Mitsu
_________________________
Is maith an scathan suil charad
"Gli occhi di un amico sono un ottimo specchio"

Top
#89245 - 12/17/08 07:21 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Targui]
201030 Offline
Senior

Registered: 01/07/08
Posts: 215
Ciao Targui, stamani sono stato alla casa editrice per far presente il fatto che sei ancora in attesa del libro. Spero ciò possa servire a qualcosa, mi hanno garantito di aver evaso gli ordini.
Saluti, Tosco
P.S. nome leggerino Ti sei scelto eh!?

Top
#89252 - 12/17/08 08:12 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: 201030]
Targui Offline
Senior

Registered: 08/13/02
Posts: 401
Loc: Bergamo
Ti ringrazio per l'interessamento, a questo punto e solo
questione di Poste Italiane.
Il nome (pseudonimo) dimostra il mio interesse per la cultura Touareg, ed è stato una guida Touareg di Agadez, a darmi questo nome durante un viaggio nell'Air, visto il mio modo di vestire alla Touareg.
_________________________
Targui

Top
#89644 - 01/09/09 07:16 PM Re: Incontrare i TUAREG [Re: Targui]
201030 Offline
Senior

Registered: 01/07/08
Posts: 215
Ciao Targui, Ti è poi arrivato il libro? Fammi sapere.
A presto, Tosco.

Top
#117056 - 12/27/12 10:20 AM Re: Incontrare i TUAREG [Re: 201030]
l.a.leoni Offline
Senior

Registered: 08/26/02
Posts: 1399
Loc: milano
Riprendo questo thread, partito dal racconto di Leonardo Calconi per segnalare che il suo sito (4dmatrix.it/sahara) non è più attivo: qualcuno conosce il motivo di questa scomparsa?
Non vorrei che.... \:\(
_________________________
Z.C.50

Top
Page 1 of 7 1 2 3 4 5 6 7 >

Moderator:  Administrator, Lone Land, trilly