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#93730 - 05/24/09 01:56 PM Re: SPOT [Re: Staff di Sahara.it]
Enrico Manfredini Offline
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Registered: 01/16/02
Posts: 967
Loc: Modena

Assolutamente daccordo con Sahara.it
_________________________
enrico

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#93740 - 05/24/09 02:36 PM Re: SPOT [Re: Enrico Manfredini]
Namaste Offline
Senior

Registered: 01/18/06
Posts: 288
Loc: Rovagnate
Non devo polemizzare!
_________________________
Ciao Saverio



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#93752 - 05/24/09 03:56 PM Re: SPOT [Re: Namaste]
Anonymous
Unregistered


Tornando quindi al quesito iniziale: qualcuno mi saprebbe dire con questo tipo di bottiglia, una volta bruciata, cosa avviene del residuo?

Nel senso: se bruciamo le bottiglie di plastica alla fine rimane pur sempre un agglomerato più o meno grande di plastica bruciata (uso dei termini spiccioli) che se lasciato in giro "è brutto"!

Cosa potrebbe avvenire con questo materiale? Si brucia? Il residuo sarebbe anch'esso biodegradabile? Oppure il fatto che si brucia gli fa perdere questa caratteristica?

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#93771 - 05/24/09 05:53 PM Re: SPOT [Re: ]
l.a.leoni Offline
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Registered: 08/26/02
Posts: 1399
Loc: milano
no, queste bottiglie NON si devono bruciare: sono di una bioplastica (essenzialmente un polimero dell'amido di mais) che in condizioni standard di umidità e temperatura e batteri adeguati, quali si trovano negli impianti di biocompostaggio, dopo tre mesi circa si lega all'acqua e perde le caratteristiche di stabilità che lo rendono capace di fare da contenitore all'acqua da bere.
Molto probabilmente anche abbandonato nel deserto finirebbe per decomporsi: gli sbalzi termici inducono la formazione di un minimo di condensa sui corpi impermeabili, i raggi UV destabilizzano le catene polimeriche,che, stressate anche dagli sbalzi termici stessi, dopo un pò diventano fragili: intendiamoci, anche a bruciarle non si farebbe "peccato" perchè si rimetterebbe in circolo del CO2 a suo tempo catturato dalla pianta da cui è derivato l'amido etc etc...
Un difetto? Che non vanno bene per l'acqua gassata, per una certa fragilità meccanica, legata al ridotto spessore del materiale...volto a rendere più rapida la sua dissoluzione.
_________________________
Z.C.50

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#93777 - 05/24/09 06:53 PM Re: SPOT [Re: l.a.leoni]
Luciano Offline
Senior

Registered: 07/19/02
Posts: 572
Loc: Italy
Ora che mi parli di ridotto spessore del materiale, comincio a nutrire seri dubbi sulla resistenza delle bottiglie agli inevitabili salti, sfregamenti, ecc.
Il rischio è che si producano su più di qualche bottiglia dei microfori.
_________________________
Luciano

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#93779 - 05/24/09 07:15 PM Re: SPOT [Re: Luciano]
Administrator Offline


Senior

Registered: 12/09/01
Posts: 2328
Loc: Canada
Doanda per Leoni che mi sembra molto ferrato in materia...
scusa l'ignoranza ma con il Biocompostaggio non si produce CO2 ugualmente o il CO viene "fissato" ?

Per il resto UV sono veramente potenti e ho trovato bottiglie di plastica tradizionale che stando un po sotto il sole diventano fragili e si sbriciolano, la sabbia poi fa il resto. Comunque non una buona ragione per abbandonarle.

Non penso che rimanga molto dopo che si brucia su un fuoco una bottiglia di plastica... a parte il fumo e la puzza.

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#93781 - 05/24/09 07:57 PM Re: SPOT [Re: Administrator]
Lone Land Offline


Senior

Registered: 12/16/01
Posts: 5729
Loc: Italia
LA differenza fra l'utilizzo di combustibili "fossili" o di origine "vegetale" sta nel fatto che nel secondo caso la CO2 che viene prodotta con la combustione è in pratica la "restituzione" di quella che il vegetale aveva assorbito per crescere e quindi il bilancio va in pareggio (da qui il termine di energia "rinnovabile").
Bruciando invece un combustibile fossile si restituisce all'ambiente una CO2 che era stata "fissata" milioni di anni fa e quindi il bilancio attuale va in positivo (aumento di CO2).

Questo vale per i combustibili. Dal punto di vista della combustione della bottiglia in oggetto per la CO2 il discorso è analogo.
La biodegradabilità invece consente la rapida trasformazione del materiale grazie alla capacità di alcuni batteri di metabolizzarla e trasformarla (cosa che con le normali plastiche è davvero difficile).

Comunque la CO2 prodotta dalla combustione di una bottiglia di plastica è probabilmente meno di quella causata da una accelerata per superare una duna...

Ripeto che sarebbe bello adoperare tali bottiglie "biologiche" tutti i giorni piuttosto che nel Sahara solamente...
_________________________
Lone Land
(the Lone Rover)

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#93792 - 05/25/09 01:39 AM Re: SPOT [Re: Lone Land]
Administrator Offline


Senior

Registered: 12/09/01
Posts: 2328
Loc: Canada
Inizialmente inviato da: Lone Land
.....
La biodegradabilità invece consente la rapida trasformazione del materiale grazie alla capacità di alcuni batteri di metabolizzarla e trasformarla ...


tutto chiaro, il mio quesito e' nel processo di biodegradazione i batteri che fanno ?
Ad esempio nelle discariche sono gli stessi batteri che come sottoprodotto della loro "digestione" producono metano, CO2, e un sacco di altre cose... Qindi penso che o il carbonio lo ritrasforni in solido o da qualche parte se ne va ...

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#93795 - 05/25/09 08:30 AM Re: SPOT [Re: Lone Land]
Molinari Offline
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Registered: 03/22/09
Posts: 31
Inizialmente inviato da: Lone Land
LA differenza fra l'utilizzo di combustibili "fossili" o di origine "vegetale" sta nel fatto che nel secondo caso la CO2 che viene prodotta con la combustione è in pratica la "restituzione" di quella che il vegetale aveva assorbito per crescere e quindi il bilancio va in pareggio (da qui il termine di energia "rinnovabile").
Bruciando invece un combustibile fossile si restituisce all'ambiente una CO2 che era stata "fissata" milioni di anni fa e quindi il bilancio attuale va in positivo (aumento di CO2).

Questo vale per i combustibili. Dal punto di vista della combustione della bottiglia in oggetto per la CO2 il discorso è analogo.
La biodegradabilità invece consente la rapida trasformazione del materiale grazie alla capacità di alcuni batteri di metabolizzarla e trasformarla (cosa che con le normali plastiche è davvero difficile).

Comunque la CO2 prodotta dalla combustione di una bottiglia di plastica è probabilmente meno di quella causata da una accelerata per superare una duna...

Ripeto che sarebbe bello adoperare tali bottiglie "biologiche" tutti i giorni piuttosto che nel Sahara solamente...

Certamente sarebbe doveroso adoperarle....da parte dei produttori e distributori di acqua, noi utenti dovremmo avere un ruolo piu' attivo che non quello di "consumatori" nel quale ci hanno/ci siamo cacciati....ma e' un discorso che ci porterebbe lontano.

Non sono daccordo invece con il criterio di misurare ogni nostra azione in relazione ai supposti effetti che questa (crediamo e spesso erroneamente!) possa avere sull'ambiente. A maggior ragione quando ci si relaziona con "argomenti ecologisti"; non ha nessun senso misurare ad esempio la quantita' di co2 potenzialmente prodotta e cavarsela con il fatto che e' piu' o meno di altri quantitativi emessi da azioni meno significative inevitabili etc.

Ha poco senso anche considerare in equilibrio l'emissione di co2 se questa proviene da combustione di combustibili legnosi, o almeno e' necessario avere chiari i concetti scientifici che stanno alla base, poiche' ad esempio:

la quantita' di legno prelevabile da una foresta in climi temperati e' circa di 2-3 metri cubi per ogni ettaro di bosco per anno di crescita, quindi l'equivalente energetico ricavabile e' in grado di assicurare il riscaldamento di una piccola stanza all'interno di un appartamento (1 stanza....!)per quell'anno. Ogni altra ulteriore combustione per ricavare energia e' assolutamente fuori da qualsiasi equilibrio! Significa che per riscaldare modernamente un'appartamento servono almeno 4-5 ha di bosco (50.000 metri quadrati)
La quantita' di legname ricavabile dalle steppe desertiche annualmente penso possa stimarsi in circa 0,03 mc/ha/anno (piu' o meno 30 kg.)per cui probabilmente i legnetti che consumiamo per accendere il fuoco e bruciare le bottiglie....significa che per i puri "usi cucina" una famiglia africana (area subdesertica) deve poter contare su almeno 5-6 ettari di terreno cespugliato. Questo per poter rimanere in equilibrio...altrimenti deforesta e desertifica il territorio.

E qui, come vedete, vengono avanti i VERI problemi. Ma mi fermo qui, se a qualcuno interessa magari si puo' aggiungere qualcosa poi.
Alessandro

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#93799 - 05/25/09 09:47 AM Re: SPOT [Re: Molinari]
l.a.leoni Offline
Senior

Registered: 08/26/02
Posts: 1399
Loc: milano
...direi che Molinari ha spiegato molto bene - e con dati precisi - il concetto da me grossolanamente espresso: ubi maior..... \:\)
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Z.C.50

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