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#99218 - 02/07/10 02:03 PM Re: i fuoristrada del prossimo futuro [Re: giovanni]
alfiolavazza Offline
Member

Registered: 10/06/02
Posts: 138
Loc: ita
Mi sembra che ci siamo trovati..
infatti sto viaggiando con l'ultima land meccanica e purtroppo non esule da problemi di vario tipo. forse val piu', come dici tu, vivere con il mezzo e capirlo, risparmiarlo quando si puo'.
una delle prime cose che ho chiesto all'iveco e' stato il programma di lettura e l'upgrade di overland...
e tutto questo con avanti piu' di tre anni di viaggio con il mio caro land.
tu sei uno che non ha toccato nulla sul toyota e non hai sbagliato nulla, infatti come per il land prendi quello che ti danno e ti adegui al mezzo.
l'africa l'hanno attraversata tutta con mezzi che arrivavano forse a 60 cv quindi....diciamo che basta un po' di tempo e voglia.
"ma ho ancora vivo in mente il ricordo di un capofficina di una concessionaria land rover francese che rimase in panne a Ghat perchè l'antifurto era andato in tilt e il Defender di ripartire non ne voleva sapere....rimase bloccato qualche giorno in attesa di un fax con non so quali dati per sistemare il tutto, il suo gruppo di amici continuo' il giro in Libia e lui rientrò via asfalto....chissà magari se avesse avuto un 88 al posto del defender avrebbe finito meglio la sua vacanza".
oppure semplicemente si fosse preparato un minimo su come cavolo era fatta la sua vettura...
l'immobilaizer del massif e' dietro al cruscotto del passeggero. ma se non smonti, all'iveco non sanno nemmeno di cosa gli stai chiedendo.
se ci pensi dove' il problema:basta fare il numero verde!
alegher

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#99219 - 02/07/10 02:12 PM Re: i fuoristrada del prossimo futuro [Re: giovanni]
marko Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 3593
Loc: lago maggiore
secondo voi i motori moderi sono progettati anche per fare meno km?
mi spiego i vecchi motori erano sottodimensionati come potenza, probablmente per la tecnologia del tempo, ora sono esasperati, abbiamo 2L da oltre 170cv, anche se hanno la coppia molto in alto e mi domando che te ne fai su un 4x4...(ho visto la differenza di un 3000 common rail D4D toy ed il mio 4200..il primo seppur più potente penoso sulla sabbia, è necessario sempre tenerlo su di giri)
prima la durata del mezzo era di molti anni, ora la società consumistica, le norme antinquinamento ci impongono il cambio del mezzo...i 250milakm erano la regola...nei mezzi moderni? e non solo per i 4x4, conosco un pacco di persone che hanno fottuto motori TDi audi...ma non conosco nessuno che abbia rotto i mitici mercedes 240D...anche il fatto di dare intervalli manutentivi cosi radi? 30milakm per il cambio d'olio?
concordo con il fatto che i motori vanno conservati come la casa costruttice li ha fatti, credo che la fase progettuale di un motore sia un giusto mix tra prestazioni ed affidabilità della cosa, "aggiuntandolo" si guadagnerà da un lato, ma si perderà in altro...
La conoscenza del proprio mezzo è fondamentale! l'antifurto del def TD5 è invece dietro al cruscoto lato guidatore, mi si è bloccato solo una volta in italia, è bastato un cartone al cruscotto ed è ripartito
_________________________
Saluti Marco

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#99231 - 02/07/10 06:18 PM Re: i fuoristrada del prossimo futuro [Re: marko]
marko Offline
Senior

Registered: 12/17/01
Posts: 3593
Loc: lago maggiore
i mezzi belli ci sono, ma vengono prodotti per l'altra parte del mondo
http://www.themotorreport.com.au/48703/2...est-and-review/
_________________________
Saluti Marco

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#99235 - 02/07/10 07:58 PM Re: i fuoristrada del prossimo futuro [Re: marko]
onurb55 Offline
Senior

Registered: 01/01/10
Posts: 1454
Loc: torino
la discussione stà diventando interessantissima.Concordo con molto di quanto è stato scritto fino ad ora,con qualcosa un pò meno.In Europa probabilmente si allargherà sempre di più in futuro la forbice tra mezzi da lavoro (pik up) e fuoristrada vetturizzati.Per i viaggi africni quindi ci si potà orientare o sui pik up,oppure,a mio giudizio,anche sui fuoristrada futuribili con alcune modifiche...manco troppo importanti sull'assetto.A tutti deve essere chiaro che il diesel common rail è una scelta definitiva per i costruttori, anche sui pik up e,la ricerca di modelli degli anni '90 è destinata ad esaurirsi per ovvie ragioni.Quindi,pur se mi affascinerebbe la ricerca di un Toy 80 in buono stato,non penso la perseguirò poichè i mezzi di quell'epoca hanno i mesi contati per le norme europee.Mi pare tuttavia che il gasolio africano sia nettamente superiore qualitativamente a quello di un tempo e,come ha scritto qualcuno, il rischio dell'acqua nel gasolio si corre anche da noi, ma ormai tutti i mezzi segnalano la presenza di acqua nel filtro, quindi basta fermarsi e spurgare....con buona pace dei venditori di prefiltri costosissimi.ciao a tutti.continuerò nelle mie riflessioni appena possibile. Bruno

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#99239 - 02/07/10 09:20 PM Re: i fuoristrada del prossimo futuro [Re: marko]
giovanni Offline
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Registered: 12/17/01
Posts: 353
Loc: Italia
stupenda.... ma perchè in Australia si e qui no??


saluti giovanni

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#99242 - 02/07/10 09:38 PM Re: i fuoristrada del prossimo futuro [Re: onurb55]
onurb55 Offline
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Registered: 01/01/10
Posts: 1454
Loc: torino
Ritengo i motori attuali più affidabili di quelli del passato anche se famosi ''muli''si sono a suo tempo coperti di gloria e tuttora continuano a viaggiare.Quindi,personalmente,non ho la minima preoccupazione circa il futuro degli attuali common rail in Africa.Sono in totale accordo con chi non ''pasticcia''i motori,che ritengo debbano essere lasciati come li ha fatti il costruttore.
Venendo all'elettronica,probabilmente i tempi di apprendimento dei meccanici africani saranno più lunghi.Ma l'elettronica se non di buona qualità o costruzione,da problemi anche da noi.Se valida e collaudata di norma non da problemi, ne in Europa ne in Africa( a riguardo potrei raccontare una vicenda accadutami che avvalora ciò che stò dicendo).La mia conoscenza è soprattutto di mezzi Toyota e non conosco nessuno che abbia avuto problemi di elettronica con tale marca.Ovviamente ci sarà....io però non lo conosco.
Continuando nel ragionamento,una famosa convinzione era quella che:in Africa si può SOLO andare con gomme da 16. Le altre misure NON si trovano.La questione gomme è stata il mio incubo quando acquistai la KDJ125 nel 2006...ha le gomme da 17!!! Terrorizzato sono partito per l'Africa nera con 3 ruote di scorta per scoprire che in Mali e Senegal almeno, le gomme da 17...ci sono.Senza contare che le ottime yokohama G012 che ho montato, non si sono fatte manco una scalfitura su durissime piste di rocce aguzze(centinaia di km) e le ho serenamente sgonfiate a 0,8 sulla sabbia senza il minimo rischio di stallonamento pur montate sul normalissimo cerchio di serie.I nettissimi miglioramenti della qualità degli pneumatici è altro argomento da tenere in debito conto ed è fondamentale sulla affidabilità complessiva del veicolo. ciao Bruno.

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#99243 - 02/07/10 09:47 PM Re: i fuoristrada del prossimo futuro [Re: onurb55]
onurb55 Offline
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Registered: 01/01/10
Posts: 1454
Loc: torino
ciò che ho scritto sopra,ovviamente non modifica la mia incazzatura sul fatto che in Australia sia commercializzata la 76 modello 2010 e da noi no.Cerco solo di dimostrare che il futuro non è poi così nero per noi africanisti.Bruno

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#99244 - 02/07/10 10:14 PM Re: i fuoristrada del prossimo futuro [Re: onurb55]
alfiolavazza Offline
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Registered: 10/06/02
Posts: 138
Loc: ita
sulla qualita' del gasolio nei paesi africani dissento e chiedo:
in Libia a parte il costo sembra non essere differente, poi in Egitto comincia a fumare un pochettino(tenete presente che per i discorsi postumi ho levato egr e valvolina..)in Sudan simile all'Egitto, in Etiopia quasi inguardabile lo specchietto retro(qui la quota fa la differenza).
chiedendo al mio fornitore di prodotti petroliferi, mi diceva che hanno gasolio meno raffinato e quindi piu' fumoso.
la parte critica per i common è gasolio "secco" e grippa tutte le parti mobili del circuito.(son rimasto in mare per due giorni con le pompe iniezione grippate, e parliamo di vecchi volvo)!
forse basta un po' d'olio o addittivo e questo dovrebbe risolvere.

il fatto che si cambi olio a 30.000 è dovuto solo alla qualita' dei lubrificanti e alla precisione delle lavorazioni di accoppiamento, vi ricordate i mitici rodaggi.
poi comunque entro l'anno devi cambiare il tutto anche se non li raggiungi, e in condizioni gravose dimezzi il tutto.
alfio

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#99245 - 02/07/10 10:54 PM Re: i fuoristrada del prossimo futuro [Re: alfiolavazza]
onurb55 Offline
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Registered: 01/01/10
Posts: 1454
Loc: torino
Resto della mia a proposito del common rail in Africa soprattutto se presente sulla vettura il segnalatore della presenza di acqua nel gasolio che è il vero problema.Con gli attuali filtri lo sporco più sporco non passa,al massimo si cambia o si pulisce il filtro se si intasa.A proposito di additivi per migliorare la qualità del gasolio ne conosco un paio veramente eccezzionali. Me li sono portati per prudenza nell'ultimo viaggio ma non li ho usati.
Concordo con Alfio che il cambio d'olio ogni 30000 km è dovuto alla elevata qualità degli oli sintetici (che però sono più volatili e necessitano di rabbocchi periodici).Stò usando sulla mia golf tdi il 5W30 totalmente sintetico e cambio ogni 30000km rabboccando mezzo litro ogni circa 7-8mila km.Sulla Land Cruiser uso il 10W40 parzialmente sintetico,trovabile in ogni dove.Lo cambio ogni 15000 e mi trovo bene.ciao.Bruno

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#99247 - 02/08/10 12:18 AM Re: i fuoristrada del prossimo futuro [Re: onurb55]
onurb55 Offline
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Registered: 01/01/10
Posts: 1454
Loc: torino
Non mi scandalizza nemmeno l'uso della plastica nei paraurti.In caso di urto si rompe facilmente e impedisce la botta violenta per gli altri e per noi,tipica del paraurti metallico dei tempi che furono.Mi si obietterà che i 4X4 del passato erano più robusti,più metallici, meno plasticosi,insomma...più adatti per l'Africa.Io potrei ribattere che da bambino,primi anni '60, mi portavano nei pioppeti con mezzo metro di fango,lungo il Po in Piemonte con una Willis della seconda guerra mondiale e nei primi anni '80 ci andavo da solo con una Campagnola.Ve li ricordate quei mezzi? Ferro,acciao,lamiere a go go....altro che le toy degli anni '90.Eppure li cambiarono. Oggi negli stessi pioppeti vanno con i mezzi attuali.Penserete mica che chi usa il fuoristrada per lavoro voglia correre il rischio delle rotture di mezzi con 15 o 20 anni e magari 300.000 km? Un mezzo fermo impedisce ad esempio di fare perlustrazioni su migliaia di alberi per vedere se sono sani o no ecc.Sarebbe un danno per l'attività. E' più facile che si rompa un aspirato con 250000 km del 1995 o un common rail del 2010 anche nella peggiore Africa? Provate a chiederlo a qualunque meccanico......Tornando alla robustezza della carrozzeria in genere,il vero problema da sempre dei fuoristrada,trial a parte, è quello di non far toccare carrozzeria e paraurti al suolo. Se si evita questo fatto,i paraurti anteriore e posteriore potrebbero essere fatti di cartapesta.Solo nei paesi con notevoli quantità di animali di grossa taglia in libertà, es. Argentina o Lapponia per le renne o anche certe parti d'Africa, può essere consigliabile un ''paravacche''anteriore,ma soprattutto per impedire che l'animale venga spinto dall'urto sul cofano,sfondando il vetro e creando grossi problemi agli occupanti,non certo per rinforzare il paraurti.Come è noto,per non toccare,assumono a riguardo grande importanza gli angoli di attacco,di uscita e di dosso e l'altezza minima da terra del mezzo.Come è altrettanto noto,alzando il mezzo,anche senza esagerare,si ottengono risultati strepitosi e magari con l'aggiunta di paraurti con maggior luce da terra, sottili per non aggravare il peso,fatti artigianalmente o adottando quelli di alcune case presenti sul mercato si migliorano nettissimamente gli angoli.Dei buoni ripari di duralluminio infine,completano la protezione anche per il sotto.Mi è noto che in Italia collaudare un paraurti artigianale è praticamente impossibile ma,basta montarlo e smontarlo per quando si parte. Alcuni miei amici lo fanno ordinariamente.Inoltre,il nettissimo miglioramento di molle e sospensioni degli ultimi anni e la miriade di marchi sul mercato,completano l'opera,anche sceglindo prodotti con prezzi ragionevoli.In sostanza,rapimenti a parte,penso si possa ancora partire per l'Africa sereni e lo si potrà fare anche in futuro.Il grande fascino dei mezzi del passato,che provo anche io intendiamoci,credo dovrà rimanere un bel ricordo nel giro di pochi anni.Bruno

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