Sono assolutamente disgustato: la Libya poteva anche non essere il paese meglio amministrato della terra, ma basta pensare alla vecchia Birmania (ora Myanmar), che nessuno si sogna di attaccare anche se chi protesta da quelle parti passa dei guai mica indifferenti, per capire la teoria dei due pesi e due misure! inoltre non mi risulta che negli ultimi anni attacchi indiscriminati da parte di paesi occidentali abbiano mai portato ad improvvisi "grandi balzi in avanti di civiltà" nei paesi aggrediti, ma solo a "grandi balzi in avanti dei fatturati" dei fabbricanti di tecnologie militari: nel caso più recente, gli unici vantaggi li avrà la Francia in termini di marketing per i nuovi caccia Rafale e relativi sistemi d'arma applicati; come non bastasse, l'ipocrita "non partecipazione" italiana, che non manda aerei e uomini all'attacco ma presta le basi che ha sul suo territorio è assimilabile a quella di chi lucra affittando pistole e Ak47 a rapinatori di banche, perchè come sappiamo, la guerra non è altro che una rapina su larghissima scala....la montatura mediatica con i 10.000 morti tra i civili bombardati ha avuto il successo sperato, l'ONU c'è cascata in pieno, la Francia che si trova sotto l'occhio dell'opinione pubblica per via dei suoi 58 reattori nucleari di seconda generazione come quelli di Fukushima e ancora più vecchi, meritevoli solo di costose operazioni di smantellamento è riuscita già a distogliere l'attenzione da un problema di difficilissima soluzione, e se le cose andranno come Sarkozy spera, Total ed Elf-Aquitane prenderanno il posto di Eni nella futura Libya liberata.
E tutto questo invocando i motivi umanitari: i miei complimenti ai signori della guerra! Poi, dopo aver lanciato un centinaio tra Pershing e Cruiser su altrettanti obbiettivi "militari" faremo i conti dei morti e vedremo se non sarebbe stato meglio lasciare che le milizie "mercenarie" di Gheddafi si limitassero a riportare l'ordine con metodi tutto sommato convenzionali nelle città "ribelli".
_________________________
Z.C.50