Merci, Stefano, obligè.
Sull'argomento spiritualità ho buttato giù un racconto di getto, domani sarò con l'editore per farlo inserire nel libro che uscirà a novembre. L'euforia che ho percepito in Tunisia in questi giorni è altra cosa dall'integralismo. Ho avuto il privilegio, la fortuna, sicuramente ci ho messo anche qualcosa del mio perché me ne son stato con loro alle loro regole, non richiesto, anzi scherzandoci su, anche sul fatto che oltre alle regole della mia religione mi facessi carico anche delle loro. "Questione di rispetto, come non partecipare, al ristorante di strada de La Goulette, all'attesa delle diciannove, l'ora di maghreb, tutti già apparecchiati, coi bicchieri pieni, assetati, era caldo il 27 agosto, con le chorba già nelle ciotole, il brik nel piatto ed anche le insalate, sembrava i camerieri lo facessero apposta ad imbandire, il vicino mi ha invitato, giunta l'ora, a partire per primo, da ospite. Ero giù senz'auto, per raggiungere Ben Gardane l'ho presa a noleggio, così in città a Tunisi giravo in taxi e non avete idea delle conversazioni con gli chauffeur, sulla religione, sulle moschee aperte, e con quanti altri, professoresse di diritto, archeologhe, gene di tutti i livelli che ti parlano di spiritualità con una serenità saggia ed antica...ero ospite, il diff Rabbi (che da noi vorrebbe dire scroccone e laggiù sta per ospite di Dio e poco fa una prof mi ha spedito una mail ch'è una poesia decorandola di una superflua poesia di Ben Jalloun...lei ha definito il nostro l'incontro delle due sponde del Mediterraneo...e qualcuno vuol impedire che ci parliamo in questi termini.
No, amici miei, ora più che mai abbiamo un ruolo e una responsabilità, noi che abbiamo veduto.
Grazie per l'ospitalità.
Tosco.