... Suggerimenti su come attraversare il fiume?...


Coprifuoco a Brazzaville

Che giornata da incubo. Alle 7 siamo al porto e scopriamo che non c’è nessun traghetto che possa portare i nostri mezzi a Kinshasa. Ci dicono che dobbiamo trovare una “barca” disposta a portarci. Incominciamo a chiedere e scopriamo prezzi allucinanti; il più basso 1.650€. Come se non bastasse poi ci spiegano che quello è il prezzo della barca ma, visto che, da un paio di anni, è rotto il pontile di Kinshasa, dobbiamo imbarcare i mezzi con la gru. A parte l’idea di vedere penzolare Giuditta sulle acque del fiume Congo, ci facciamo fare il preventivo per il solo carico a Brazzaville e scopriamo che ci costerebbe “solo” 1.230€. E lo sbarco a Kinshasa? Nessuno lo sa; si va di la e poi si vede; figuratevi, a quel punto siamo con i due mezzi su uno zatterone sulla sponda del Congo … ci possono chiedere qualunque cifra e noi saremmo obbligati a pagare.
Per non farci mancare nulla alle 12 ci avvertono che dobbiamo rientrare velocemente in Hotel perché in centro città i militari stanno sparando, non si sa a chi. Giriamo i mezzi e via verso il parcheggio dell’Hotel. Lungo la strada un sacco di militari e poliziotti con i giubbotti antiproiettile; quasi tutti i negozi chiusi e una miriade di gente che cammina velocemente tutta nella stessa direzione.
15 minuti e siamo in albergo. Qui scopriamo che i militari hanno provato ad arrestare un colonnello condannato a 5 anni di lavori forzati per aver fatto saltare un deposito di munizioni causando la morte di 300 persone. Il colonnello si è però barricato in casa con alcuni militari a lui fedeli ed è incominciata la sparatoria.
Noi dall’albergo sentiamo gli spari ed abbiamo un elicottero che ci gira sulla testa.



Nel pomeriggio tentiamo di uscire con un taxi per andare all’Ambasciata dell’Angola ed in un Hotel dove ci hanno detto che i gestori possono aiutarci a trovare il modo migliore per passare il fiume. Ambasciata chiusa e Hotel nella zona “calda” chiusa per coprifuoco. Sentiamo nuovi spari e quindi rientriamo velocemente.
L’unico aspetto positivo della giornata è stato il taxista che ci ha confermato una informazione trovata in internet dal nostro amico Walter: pare che ci sia uno zatterone a circa 100km da Brazzaville che fa su e giù per il fiume 4 volte al giorno e che dovrebbe essere in grado di trasportare i nostri mezzi.
Rincuorati dalla buona notizia decidiamo di andare a riposarci in camera.
Qui mi attacco ad internet e cerco altre informazioni.
Non l’avessi mai fatto.
Scopro che: nessuno è mai riuscito a fare il visto per l’Angola a Brazzaville e che potrebbero annullarci il visto che abbiamo per la Repubblica Democratica del Congo perché da un anno pretendono che il visto arrivi dall’Ambasciata del paese di residenza (degli svizzeri sono rimasti qui 20gg per ottenerlo);
Ragazzi: che giornata di merda!!!
E non ditemi “C’est l’Afrique” perché quando è troppo è troppo.