Eccomi rientrato
avrei tanto da scrivere ma mi limiterò all'essenziale.
La via al turismo in Algeria è questa :
scorta obbligatoria cioè ostaggi della scorta (se ti azzardi a uscire dall'asfalto per fare i bisogni ti corrono dietro )
inoltre il genio che ha organizzato le scorte ha pensato bene di accorpare tutti i gruppi in una unica scorta :
risultato :un convoglio di 60 -70 auto camion moto ,gruppi con tempi diversi impossibile da coordinare anche se ci ho provato per non perdere troppo tempo ....
quindi fino a fort gardel tutti assieme .
campi a lato dell'asfalto circondati da militari , immaginate il problema per le signore.....
La mattina dopo dovevano scortaci fino a Djanet ,non ne potevo piu di alzarmi alle 5 di mattina e essere ostaggio di militari che ci trattavano come bestie da pascolo
sono letteralmente fuggito con 8 auto senza che nessuno se ne accorgesse (questo a dimostrazione anche della totale e assoluta inefficacia della scorta ) quella mattina saranno stati piu i militari e gendarmi di tutti noi .... sono entrato vicino alle montagne e poi nell'Admer ...e ciao
tornando alla " sicurezza algerina"
nelle zone aperte ci sono i militari con postazioni fisse ma si va da soli .In realtà si potrebbe andare solo dove ci sono i militari in pratica io e altri siamo andati nel Tadrart ,Admer (che è chiuso ) e Thiodaine .
Al ritorno ancora scorta da Illizi , li mi sono rifiutato di fare il campo assieme agli altri e sono partito di forza senza scorta fino a in Amenenas dove la scorta mi ha riagganciato .
A quel punto però ho avuto una scorta solo per me che comunque mi ha costretto a fare 1023 km in 1 giorno fino alla frontiera .
Non credo che tornerò piu in Algeria anche se i suoi spazi sono meravigliosi ..
Scrivero una lettera agli organi competenti per il trattamento che ci è stato riservato
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enrico