Prevedo più puntate... l'argomento "Tdi300 versus Td5" è talmente vasto che sarebbe veramente riduttivo pensare di liquidarlo con un solo post!

Land Rover ha abbandonato il progetto Tdi300 (evoluzione del Tdi200) esclusivamente per una ragione: alle soglie del 2000 era necessario produrre un motore in grado di rispettare le severe norme antinquinamento introdotte abbastanza recentemente da un paio di direttive europee. L'attuale modello è conforme ad Euro 3 e ci sono probabilità che riescano a produrre un Td5 Euro 4, a meno che Ford non cambi completamente motore.

Il Tdi300 è ancora venduto nei paesi del terzo mondo ed ai militari a mio avviso per due motivi:

- i primi hanno ben altri problemi da affrontare prima dell'inquinamento e quindi non vedo per quale motivo LR non dovrebbe sfruttare fino in fondo un progetto ormai completamente ammortizzato se le norme di quei paesi lo consentono;

- i secondi non devono rispettare alcuna norma antinquinamento... sarebbe un controsenso cercare di coniugare la tutela dell'ambiente con i concetti della difesa (o dell'offesa) militare.

Non mi si venga a dire che i militari "preferiscono" il Tdi300 perché è più facilmente manutenzionabile... come sono in grado di ripararare un reattore di un jet, un riduttore di un elicottero, un propulsore elettrico di un siluro, la testata radioguidata di un vettore balistico, sono altrettanto in grado di cambiare un iniettore-pompa di un Td5. E poi, questi oggetti li conoscono già bene... Caterpillar vende agli eserciti di mezzo mondo ruspe e generatori equipaggiati di grossi diesel ad iniettore-pompa (certificati da Delphi Diesel per almeno 800.000 km di percorrenza e per lo più revisonabili).

La non affidabilità del Td5 è solo e soltanto il frutto di una campagna denigratoria internazionale posta in atto da tutti coloro che ad un certo punto si sono resi conto che per mettere le mani sul motore occorreva qualcosa di più che una buona cassetta di chiavi a bussola, un filo ed una lampadina, un pennarello a vernice per segnare la posizione dell'albero di distribuzione prima di smontarlo! \:D

Faccio fuoristrada duro da tre anni con il mio Td5... freddo, caldo (non desertico), terra, polvere, acqua, fango, brusche decelerazioni, sollecitazioni motoristiche notevoli... tutte le combinazioni degli agenti di cui sopra, ovvero acqua nel gasolio, polvere nell'aspirazione, fango sui cablaggi... e, non contento, almeno 15.000 km di autostrada all'anno, molto spesso a tavoletta perché ho sempre fretta!

Sono rimasto a piedi una volta sola: la pompa elettrica del gasolio, prodotta da VDO (quindi non proprio gli ultimi) si è grippata meccanicamente. Questo è risultato essere un problema di una partita di pompe e sull'argomento pare che ci sia in circolazione anche un bollettino tecnico LR su cui però non sono ancora riuscito a mettere le mani. Questo problema vale tanto quanto il famoso tenditore della cinghia di distribuzione del Tdi300...

Ho avuto anche un'altro brutto inconveniente e ne parlo io prima che Lone usi questo argomento contro di me ;\) : ho cambiato la guarnizione della testata a soli 63.000 km. Grande sfiga... una volgarissimo termostato da 20 Euro (meccanico, non elettronico) ad un certo punto ha deciso di non aprirsi e mi sono fatto una "calda". Non ci sono stati danni maggiori proprio grazie all'intervento di una delle routine di recovery della centralina che in quel frangente ha limitato l'erogazione di potenza ad un valore accettabile, prima ancora che la lancetta del termometro dell'acqua finisse in zona rossa.

Non ho mai, dico mai, avuto un problema con l'elettronica. E sono sufficientemente convinto che non ce ne saranno.

La vedeste con gli occhi di un elettronico quella centralina che tanto criticate:

- involucro in duralluminio completamente sigillato (avete presente un apparato radio aeronautico?);
- connettori di collegamento stagni;
- circuito stampato di elevato spessore;
- molti componenti classificati MIL;
- completa resinatura isolante e protettiva di tutta la parte interna;
- assoluta assenza di circuiti cablati in cavo;
- rondelle antiallentamento e molle di ritenuta per il fissaggio dei componenti di massa più elevata;
- un processore Motorola 68000 con flash RAM interna ed una EPROM dati da 1024 kB;
- un bellissimo inverter per alimentare i 5 bambini (iniettori EUI) alla bellezza di 85 V in PWM per 8 A di corrente di spunto...

...basta, mi fermo... quando parlo del Td5 lo faccio con sincera emotività e mi rendo conto che divento noioso.

Comunque, in sostanza: Paperinik, non avere paura del Td5, abbi semmai paura di chi ci mette le mani. Se vuoi farci il deserto ti dico io cosa ti devi portare dietro se vuoi essere sicuro che la tua Land non diventi un waypoint! E' evidente che parto dal presupposto che chi affronta grandi e lunghi viaggi sappia cos'ha sotto il cofano e si metta in condizioni di saper intervenire.

Io ho avuto un Disco Tdi300 dietro al quale ho perso il cuore... e con lui ho vissuto tutti i problemi tipici di quel motore. Anche lui mi ha lasciato a piedi una volta, proprio la cinghia di distribuzione... nonostante avessi già provveduto a sostituire il tenditore. Non ne ho mai parlato male, anzi, per certi versi è un motore che rimpiango. Quando ho acquistato il Td5 ho capito che avevo fra le mani qualcosa di diverso ed ho cominciato a conoscerlo. Adesso mi regala grandi soddisfazioni.

Cerchiamo di far progredire la nostra mentalità di pari passo con la tecnologia... non si può continuare a parlare per un altro decennio di Tdi300, 3.5 V8 e, con buona pace del toyotaro Marco Fiaschi (compra un Land, è meglio \:D ), di 4.2 aspirati.

Ciao e scusate la lungaggine.
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Francesco Mazzitelli

Land Rover Defender 90 Td5 - 1999